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Titolo: Thoughts
Rating: Verde
Genere: Commedia
Personaggi: Chika Akatsuki, Shito Tachibana
Note: Shonen-ai
Di tutti i momenti in cui poteva decidere di esplodere, gli sarebbe piaciuto se ne avesse scelto uno un po’ meno... delicato - tipo, tanto per far un esempio, quando fossero tornati "a rapporto" da Watashimori, l’indomani mattina.
Certamente non mentre i loro vestiti giacevano scomposti a terra, lontani dalle loro membra nude - e soprattutto non in un momento tanto particolare.
Ed eccolo di nuovo lì, a meno di mezzo metro da lui, a dare in escandescenze con quel suo caratteristico linguaggio da scaricatore di porto.
Tutto quel chiasso per cosa...?
Ovviamente, soldi. Quando mai non si trattava di soldi?
Dopotutto, se non si lamentava un po’ della loro paga, non era veramente lui - o aveva qualcosa di strano.
Anche se, di tutti i momenti in cui poteva decidere di esplodere, gli sarebbe piaciuto se ne avesse scelto uno un po’ meno... delicato - tipo, tanto per far un esempio, quando fossero tornati “a rapporto” da Watashimori, l’indomani mattina.
Certamente non mentre i loro vestiti giacevano scomposti a terra, lontani dalle loro membra nude - e soprattutto non in un momento tanto particolare.
Benché lui, inizialmente, fosse restio alla cosa, l’essere interrotto dall’arrivo di una stupida lettera di lavoro lo infastidiva. Era più forte di lui, non poteva farci niente: il rumore lo innervosiva. E quando era nervoso... be’, diveniva più difficile da gestire.
Molto.
Adocchiò la mano destra di Chika, e non poté fare a meno di far un pensierino sulla possibilità di strappargliela e rimettersela, solo per sentire la rassicurante sensazione del calcio della pistola tra le dita e la consapevolezza che, volendo, una pallottola ben piazzata avrebbe potuto farlo tacere - o magari, con un colpo d’avvertimento, farlo tornare col pensiero alla loro precedente occupazione.
Era un’idea che l’allettava - com’era già capitato - solo che c’era una piccola pecca - testata in precedenti occasioni - che gli suggeriva di desistere dal suo intento: «Se lo costringo a farlo sotto minaccia, poi diventerebbe tutto troppo noioso».
Rating: Verde
Genere: Commedia
Personaggi: Chika Akatsuki, Shito Tachibana
Note: Shonen-ai
Di tutti i momenti in cui poteva decidere di esplodere, gli sarebbe piaciuto se ne avesse scelto uno un po’ meno... delicato - tipo, tanto per far un esempio, quando fossero tornati "a rapporto" da Watashimori, l’indomani mattina.
Certamente non mentre i loro vestiti giacevano scomposti a terra, lontani dalle loro membra nude - e soprattutto non in un momento tanto particolare.
Ed eccolo di nuovo lì, a meno di mezzo metro da lui, a dare in escandescenze con quel suo caratteristico linguaggio da scaricatore di porto.
Tutto quel chiasso per cosa...?
Ovviamente, soldi. Quando mai non si trattava di soldi?
Dopotutto, se non si lamentava un po’ della loro paga, non era veramente lui - o aveva qualcosa di strano.
Anche se, di tutti i momenti in cui poteva decidere di esplodere, gli sarebbe piaciuto se ne avesse scelto uno un po’ meno... delicato - tipo, tanto per far un esempio, quando fossero tornati “a rapporto” da Watashimori, l’indomani mattina.
Certamente non mentre i loro vestiti giacevano scomposti a terra, lontani dalle loro membra nude - e soprattutto non in un momento tanto particolare.
Benché lui, inizialmente, fosse restio alla cosa, l’essere interrotto dall’arrivo di una stupida lettera di lavoro lo infastidiva. Era più forte di lui, non poteva farci niente: il rumore lo innervosiva. E quando era nervoso... be’, diveniva più difficile da gestire.
Molto.
Adocchiò la mano destra di Chika, e non poté fare a meno di far un pensierino sulla possibilità di strappargliela e rimettersela, solo per sentire la rassicurante sensazione del calcio della pistola tra le dita e la consapevolezza che, volendo, una pallottola ben piazzata avrebbe potuto farlo tacere - o magari, con un colpo d’avvertimento, farlo tornare col pensiero alla loro precedente occupazione.
Era un’idea che l’allettava - com’era già capitato - solo che c’era una piccola pecca - testata in precedenti occasioni - che gli suggeriva di desistere dal suo intento: «Se lo costringo a farlo sotto minaccia, poi diventerebbe tutto troppo noioso».