fiamma_drakon: (Eve)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Piacevoli scoperte fatte lavandosi
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Raven (Comandante delle Fiamme), Raven (Pugno di Fuoco)
Wordcount: 1555 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Leccare le cicatrici per il p0rn fest #7 @ [livejournal.com profile] fanfic_italia
Note: Lemon, Selfcest, Yaoi
Il Pugno di Fuoco sguazzò nell'acqua, allontanandosi dalla riva.
«Allora che cosa aspetti a buttarti?» lo stuzzicò ancora, inarcando con fare sexy le sopracciglia «Hai paura che il tuo braccino si guasti?».
Il Comandante delle Fiamme digrignò i denti e si decise a togliere gli abiti, che gettò sulla riva senza tante cerimonie, rimanendo completamente nudo davanti al compagno, che sogghignò trionfante mentre tornava a nuotare verso di lui.


«Avanti, che aspetti a spogliarti? Mica vorrai rimanere tutto sudato e sporco di... ugh, che è questa puzza? Olio di pesce...?». 
Il Pugno di Fuoco era in piedi poco a lontano dalla sponda, immerso fino all'ombelico nell'acqua con ancora i pantaloni addosso. A che scopo aveva tolto il leggero panciotto nero smanicato se tanto si era comunque immerso solo per la metà inferiore del corpo...? 
Il Sepolcro di Noah era il posto ideale dove poter fare un bagno in santa pace. 
«È odore di interiora di uomo-pesce...» replicò disgustato il Comandante delle Fiamme, annusando la sua lunga casacca nera. 
Avevano combattuto talmente tanti esseri pesciformi presso la Periferia di Lysia durante le ultime ore che si erano impregnati del loro tanfo i loro abiti al punto da essere nauseante; tuttavia, il Comandante esitava a togliere i vestiti. 
«Be', non vuoi lavarti?» lo interrogò un'altra volta l'altro, sogghignando provocatorio «Hai paura dell'acqua?» lo prese per i fondelli. 
«Certo che no!» si affrettò a negare il Comandante, gli occhi dorati colmi d'indignazione «È solo che...» continuò, esitando. 
«Ti vergogni di farti vedere nudo da me? Non hai mai avuto problemi in altri contesti». 
Dal tono di voce che utilizzò l'altro Raven risultarono ovvi i contesti a cui alludeva e i quali fecero avvampare le guance del Comandante mentre la sua mente gli ripresentava l'ultima notte di passione che avevano trascorso nascosti nella camera del Pugno di Fuoco a rotolarsi sul pavimento, baciandosi e facendo l'amore ripetutamente e con ardore crescente. 
«Non mi vergogno affatto. Non sono mica un bambino!» esclamò con fermezza, incrociando le braccia sul petto. 
Il Pugno di Fuoco sguazzò nell'acqua, allontanandosi dalla riva. 
«Allora che cosa aspetti a buttarti?» lo stuzzicò ancora, inarcando con fare sexy le sopracciglia «Hai paura che il tuo braccino si guasti?». 
Il Comandante delle Fiamme digrignò i denti e si decise a togliere gli abiti, che gettò sulla riva senza tante cerimonie, rimanendo completamente nudo davanti al compagno, che sogghignò trionfante mentre tornava a nuotare verso di lui. 
«Esattamente a questo mi riferivo...» disse, divorando con gli occhi il corpo ben fatto del suo omonimo, solcando le cicatrici che ne segnavano i muscoli addominali e le gambe. Il grosso braccio di metallo nero ancorato alla sua spalla gli conferiva un'aria vissuta e lo rendeva ancor più interessante da studiare. 
Il Pugno di Fuoco emerse dalle acque limpide per afferrargli con l'arto Nasod l'avambraccio umano e trascinarlo con sé nell'acqua. 
Il Comandante, colto alla sprovvista dal gesto, non riuscì a piantare a terra le gambe in maniera abbastanza stabile da poter far leva su di esse; pertanto cadde in acqua con un sonoro splash
L'acqua non era fredda come pensava, bensì a malapena fresca, l'ideale per ristorarsi dalle fatiche del combattimento. 
Riemerse in superficie con i lunghi capelli neri orlati di rosso che gli ostruivano completamente la vista, poiché gli si erano incollati sul viso e glielo coprivano tutto. 
«Ecco perché io porto i capelli corti» udì sghignazzare al Pugno di Fuoco a poca distanza dal suo orecchio sinistro. 
«Li porti corti perché altrimenti con tutti quei ciuffi bianchi sembreresti vecchio» replicò con voce divertita, voltandosi in quella direzione, ma la voce dell'altro si fece sentire di nuovo, stavolta da tutt'altra parte. 
«E tu invece sembri una ragazza» lo prese in giro l'altro Raven, alitandogli sul collo. 
Stuzzicarsi in quella maniera scherzosa era uno dei loro passatempi preferiti quando non erano impegnati in ben altri giochi. 
«Si vede che non mi guardi bene da tanto: sono più dotato di te» replicò il Comandante, inserendo una mano sotto il velo di capelli e ribaltandoli indietro, in modo da avere nuovamente il volto libero. 
«Oh-oh» esclamò il mezzo albino, accostandosi all'altro e posandogli una mano sul torace, accarezzandolo mentre congiungeva le labbra con le sue. 
Il Comandante delle Fiamme lo lasciò fare, ammaliato dalla sua bravura come baciatore mentre con la mano accarezzava la schiena del Pugno di Fuoco. 
Casualmente un suo polpastrello incontrò una cicatrice sul dorso del suo compagno ed il contatto produsse un ansito roco di inequivocabile piacere in quest'ultimo che strappò un sorriso al Comandante. 
«Hai le cicatrici sensibili, eh...?» gli sussurrò a fior di labbra, passando il dito lungo il solco di tessuto cicatriziale sulla sua schiena, allontanando il viso dal suo per vedere la sua reazione. 
Il Pugno di Fuoco socchiuse le palpebre ed emise un altro gemito, stavolta ben più udibile. Il suo compagno non si lasciò sfuggire l'occasione e, forte di quel punto debole scoperto per puro caso, afferrò l'altro Raven per i fianchi e se lo sollevò in modo che il torace rimanesse fuori dell'acqua. 
Le cicatrici che gli segnavano i pettorali apparivano ben visibili, poiché erano più chiare del resto della sua carnagione. Erano bersagli scoperti, facili da identificare. Il Comandante delle Fiamme scelse quella più larga delle tante e vi posò sopra le labbra, cospargendone di baci leggeri l'intera lunghezza. 
Avvertì l'altro cingergli con le gambe il girovita e stringere la presa con le cosce mentre con il busto cercava di mantenersi dritto benché per riflesso al piacere gli venisse spontaneo di rannicchiarsi contro il suo corpo. 
«Raven...» chiamò in un soffio, mordendosi il labbro inferiore per cercare di reprimere altri gemiti: non voleva dare un'altra volta al suo partner la soddisfazione di sentirlo ansimare come poco prima, anche se reprimersi era difficile. 
«Stai diventando duro» gli sussurrò il Comandante delle Fiamme a fior di pelle, prima di leccargli con lentezza deliberata una lunga cicatrice. 
All'altro si mozzò il fiato nel tentativo di non farsi sfuggire un gridolino rauco, anche se comunque qualcosa emise, una specie di verso animalesco inarticolato ed inintelliggibile. 
«Smettila...» esalò piano, cercando di far leva sulle sue spalle per liberarsi dalla morsa d'acciaio con la quale lo stava stringendo contro il suo corpo. 
«E perché dovrei farlo?» gli domandò il Raven dai capelli neri e rossi, inarcando un sopracciglio «Mi pare di capire che ti stia piacendo...». 
Infilò una mano sott'acqua e, mentre riprendeva con più fervore a leccare le sue cicatrici, cominciò anche a masturbarlo. La sua erezione scivolava agilmente nella sua presa dato che era immersa in acqua. Nonostante questa fosse fresca, il suo pene era comunque parecchio duro e turgido, dimostrazione palese di quanto la diceria per la quale fare un bagno freddo calmasse i bollenti spiriti fosse errata - perlomeno in presenza di una stimolazione abbastanza forte. 
Il Pugno di Fuoco iniziò a dibattersi e ad ansimare pesantemente, senza più riuscire a porsi alcun freno, in estasi per ciò che stava facendogli il suo compagno. La punta della sua erezione raggiunse il pelo dell'acqua e ne uscì, mostrandosi solo per una piccolissima porzione, che andò a premere contro l'addome del Comandante delle Fiamme. 
Quest'ultimo continuò a leccare e muovere la mano per un paio di minuti durante i quali l'unica cosa che udì provenire dalla bocca del suo omonimo furono solo osceni ansiti di piacere; poi all'improvviso la mano umana del Pugno di Fuoco si strinse attorno ad una manciata dei suoi capelli e gli sentì dire: «Entra...!». 
«Non ti ho ancora preparato...» gli fece presente l'altro, mordicchiandogli giocoso un capezzolo turgido, strappandogli un gridolino. 
«Non m'importa. Non ce la faccio più...!» esclamò il Pugno di Fuoco, premendogli la testa contro il proprio pettorale, invitandolo in tal modo a proseguire in quel che stava facendo. 
Gli piaceva dannatamente e non riusciva neppure a pensare di poter smettere senza prima aver raggiunto l'orgasmo almeno una volta. 
Il Comandante delle Fiamme decise di dargliela vinta, visto che insisteva tanto. Qualsiasi conseguenza spiacevole - come fitte al fondoschiena che sarebbero potute insorgere dopo qualche ora o addirittura l'indomani - sarebbero state unicamente colpa sua e tanto gli bastava. 
Gli calò i pantaloni sul retro - per quanto concessogli dalla posizione - dopodiché prese la propria erezione - sentir mugolare e gemere il suo partner così tanto l'aveva eccitato parecchio - e la mosse lungo la linea di separazione tra le natiche del Pugno di Fuoco, alimentando ulteriormente il suo desiderio di avvertire quello stesso pene ben affondato nel suo posteriore. 
«Fallo, muoviti!» ringhiò, cominciando ad irritarsi. 
Il suo partner temporeggiò ancora un po', poi inserì la punta della sua erezione nel fondoschiena del Raven mezzo albino, il quale si spinse verso il basso con il preciso scopo di far entrare di più il muscolo irrigidito del suo compare. 
Pur muovendosi alla cieca, riuscì a far sì che l'erezione affondasse in lui di parecchio. 
Ansimarono entrambi stavolta; dopodiché il Comandante iniziò a spingere con foga. 
Iniziarono ad oscillare producendo un leggero sciacquio di acqua smossa attorno a loro. 
«Oh... sì!» esclamò con veemenza il mezzo albino, muovendo il bacino in cerca di una sincronizzazione con i movimenti impartiti dall'altro, che intanto aveva ripreso a leccare le sue cicatrici. 
Il primo a venire fu il Pugno di Fuoco, che raggiunse l'orgasmo dopo poco ed eiaculò schizzando il proprio seme nella mano del Comandante ed in acqua. 
Quest'ultimo continuò a spingere con il bacino, godendosi il calore del corpo a contatto con il suo. Quando arrivò all'orgasmo si irrigidì flettendo leggermente la schiena all'indietro e venne nel corpo del suo compagno abbondantemente, sospirando di sollievo. 
«Oh...» sospirò, afflosciandosi in acqua, sparendo sotto la sua superficie e trascinando giù inavvertitamente anche l'altro. 
Si dibatterono finché non sgrovigliarono le membra e riemersero scambiandosi un'occhiata. 
«Ti è piaciuto, mh?» esordì il Comandante delle Fiamme. 
«Oh, sì...! Rifacciamolo!» esclamò il Pugno di Fuoco eccitato «Però stavolta ti lecco io le cicatrici» soggiunse sogghignando. 
L'altro emise un sospiro rassegnato. 
«D'accordo, ma non adesso: ho bisogno di lavarmi» lo frenò quest'ultimo, lasciandosi cadere di nuovo giù. 
Era sfinito ed aveva bisogno di rilassarsi un attimo prima di poter sostenere un altro round.
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