fiamma_drakon (
fiamma_drakon) wrote2014-01-05 10:21 am
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Di granate e momenti intimi
Titolo: Di granate e momenti intimi
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Chung Seiker (Cannoniere Commando), Raven (Comandante delle Fiamme)
Wordcount: 1004 (
fiumidiparole)
Prompt: Usi alternativi delle granate per il p0rn fest #7 @
fanfic_italia
Note: Lemon, Underage, Yaoi
Chung era tutto sudato e si sforzava di reprimere i gemiti: nelle stanze adiacenti si trovavano i loro compagni e l'ultima cosa che voleva era essere beccato mentre faceva all'amore con Raven.
«Fai... piano...» supplicò, stringendo la presa attorno al petto del ragazzo ed affondando il viso nell'incavo sotto il suo collo.
«Raven...».
Chung era tutto sudato e si sforzava di reprimere i gemiti: nelle stanze adiacenti si trovavano i loro compagni e l'ultima cosa che voleva era essere beccato mentre faceva all'amore con Raven.
«Fai... piano...» supplicò, stringendo la presa attorno al petto del ragazzo ed affondando il viso nell'incavo sotto il suo collo.
Riusciva a sentire il suo corpo palpitare contro il proprio e le sue mani muoversi mentre spingeva su e giù una delle sue granate al napalm dentro il suo fondoschiena. L'arma era grossa abbastanza da poter reggere il confronto con l'erezione del Comandante delle Fiamme e a Chung piaceva terribilmente sentire quella cosa muoversi nel suo corpo. Il suo partner era abbastanza esperto di granate da essere sicuro che nelle sue mani non avrebbe potuto correre nessun pericolo.
«Perché...? Non ti piace?» gli sussurrò all'orecchio Raven, gli occhi socchiusi e la mano impegnata ad affondare la granata nel suo posteriore.
Chung gemette sollevando la testa, incapace di sopprimere il rumore ed il suo compagno ne approfittò per baciarlo mentre strofinava l'erezione contro la sua.
Il bacio servì ad impedire a Chung di gridare nel momento in cui raggiunse l'orgasmo e venne schizzando il proprio seme sul torace segnato di cicatrici del moro.
Quest'ultimo a quel punto rimosse lentamente la granata mentre una mano del biondino stretto tra le sue braccia scendeva ad occuparsi della sua erezione.
Eccitato com'era, non occorse molto anche a lui per raggiungere l'orgasmo e venire sporcando la mano del più piccolo.
Il Cannoniere si liberò dall'abbraccio del Comandante e gli sorrise con aria stanca.
«Adesso è il mio turno» disse, allontanandosi carponi per dirigersi verso il proprio letto, sul quale aveva lasciato i propri indumenti, compresa la cintura nella quale teneva le sue granate. Ne sfilò una dal suo posto e si volse mostrandola a Raven, il quale disse: «Non sono un po' pericolose quelle?».
«Non hanno la spoletta come misura di sicurezza, ma non esploderanno senza un motivo» assicurò Chung, stringendosi nelle spalle esili e guardando con sguardo speranzoso il suo partner, come cercando di convincerlo con la sola forza dei suoi innocenti occhi azzurri.
Raven roteò la testa e si arrese: «D'accordo».
Chung tornò verso di lui, il quale si volse dandogli le spalle, mostrandogli il fondoschiena.
«Coraggio, l'eccitazione sta svanendo» lo esortò il moro, piegandosi e mettendosi carponi.
Il suo partner gli si fermò alle spalle, si bagnò indice e medio e le inserì all'interno della sua apertura, lubrificandola per bene ed allargandola un po', preparando il corpo del Comandante ad accogliere la sua granata.
A differenza di quelle di Raven, le granate di Chung erano di forma cilindrica e piuttosto lunghe, pertanto forse anche più adatte all'uso che ne voleva fare.
Il moro ansimò piano, lasciando condurre all'altro il gioco, rimanendo il più fermo possibile. Gli riusciva difficile nelle condizioni in cui era, diviso tra la spossatezza per quanto aveva fatto a Seiker e l'eccitazione che tornava ad animarlo selvaggiamente.
Quando il più piccolo lo ritenne pronto, rimosse le dita e ad esse sostituì la sua granata, facendo attenzione a non spingerla subito troppo dentro per evitare di fare del male al suo compagno. Quest'ultimo si tese nel sentir entrare l'arma ed emise un verso incomprensibile, un mugolio che esprimeva un misto tra dolore e piacere.
«Ti ho fatto male...?» volle sapere Chung, preoccupato.
«Solo un po'...» rispose l'altro «Spingila più giù...» esclamò, stringendo i pugni mentre il compagno più giovane eseguiva.
«Quanto è grossa la granata?» domandò, esalando un gemito più acuto degli altri.
«Sssh, fai piano...!» lo rimproverò in tono supplichevole Chung, prima di rispondere: «Non è grossa, è... lunga».
«Oh, lo sento...» asserì, portandosi una mano tra le gambe. Strinse la mano umana attorno al suo pene eretto e prese a masturbarsi con foga, le palpebre calate a mezz'asta ed un'espressione inebetita dal piacere sul viso. Le guance avevano acquistato un colorito più rosso che si vedeva anche sulla carnagione abbronzata del Comandante delle Fiamme.
Chung gli spinse più a fondo la granata, tanto che Raven dovette implorarlo di non premere di più. Allora il biondo cominciò a fare la stessa cosa che l'altro aveva fatto con lui solo poco prima: iniziare ad estrarre ed inserire ripetutamente la granata.
Il gesto fece eccitare in maniera impressionante il Comandante delle Fiamme, il quale non solo raggiunse l'orgasmo per la seconda volta nell'arco di meno di un'ora, ma iniziò anche ad agitarsi e a non riuscire quasi più a reprimere gli ansimi.
Nel momento in cui raggiunse l'orgasmo, Chung sorrise estasiato nel vedere i muscoli della sua schiena tendersi ed il suo corpo inarcarsi: nonostante le svariate cicatrici che si era procurato in battaglia, aveva un corpo a dir poco statuario.
Raven emise un gridolino inarticolato di assoluta estasi molto più forte dei precedenti proprio mentre dall'altra parte della porta risuonavano dei colpi battuti sull'uscio.
In fretta e furia Chung si gettò addosso al compagno, atterrandolo e sigillandogli la bocca con una mano.
Il contatto tra il suo fondoschiena e l'inguine di Seiker mandarono ancor più su di giri il moro, che però giacque inerte sul pavimento. Era definitivamente in estasi, complice la granata che ancora aveva inserita nel fondoschiena, bene in profondità.
«Ragazzi, che state combinando?».
Era la voce di Aisha. Chung si sentì morire: quella ragazza, se fatta arrabbiare, riusciva a diventare veramente terribile.
«Niente, Aisha!» esclamò a voce alta il minore dei due.
«Ma come niente?! Ho sentito gridare Raven! E poi state facendo chiasso già da un po' e io vorrei dormire!» continuò a lamentarsi la piccola maga.
«Raven è-è...» il ragazzo era a corto di scuse plausibili e si guardò attorno in cerca di qualcosa che potesse aiutarlo a trovarne una credibile «Ecco... è inciampato nel comodino. Scusaci per il chiasso, adesso andiamo a dormire!» continuò di gran fretta.
«Non vogli...!» iniziò a protestare Raven, ma l'altro gli intimò il silenzio con una gomitata tra le scapole.
«D'accordo, buonanotte...» si congedò Aisha; dopodiché Chung sentì i suoi passi allontanarsi lungo il corridoio.
A quel punto, lui lasciò andare il Comandante.
«Non ci voglio andare a letto!» esclamò, cercando di rimettersi in ginocchio «Voglio farlo un'altra volta ancora» disse.
«Che cosa?» asserì Chung, sorpreso «Non sei stanco?».
«Non più» disse Raven, accarezzandogli una spalla con la mano Nasod.
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Chung Seiker (Cannoniere Commando), Raven (Comandante delle Fiamme)
Wordcount: 1004 (
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Prompt: Usi alternativi delle granate per il p0rn fest #7 @
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Note: Lemon, Underage, Yaoi
Chung era tutto sudato e si sforzava di reprimere i gemiti: nelle stanze adiacenti si trovavano i loro compagni e l'ultima cosa che voleva era essere beccato mentre faceva all'amore con Raven.
«Fai... piano...» supplicò, stringendo la presa attorno al petto del ragazzo ed affondando il viso nell'incavo sotto il suo collo.
«Raven...».
Chung era tutto sudato e si sforzava di reprimere i gemiti: nelle stanze adiacenti si trovavano i loro compagni e l'ultima cosa che voleva era essere beccato mentre faceva all'amore con Raven.
«Fai... piano...» supplicò, stringendo la presa attorno al petto del ragazzo ed affondando il viso nell'incavo sotto il suo collo.
Riusciva a sentire il suo corpo palpitare contro il proprio e le sue mani muoversi mentre spingeva su e giù una delle sue granate al napalm dentro il suo fondoschiena. L'arma era grossa abbastanza da poter reggere il confronto con l'erezione del Comandante delle Fiamme e a Chung piaceva terribilmente sentire quella cosa muoversi nel suo corpo. Il suo partner era abbastanza esperto di granate da essere sicuro che nelle sue mani non avrebbe potuto correre nessun pericolo.
«Perché...? Non ti piace?» gli sussurrò all'orecchio Raven, gli occhi socchiusi e la mano impegnata ad affondare la granata nel suo posteriore.
Chung gemette sollevando la testa, incapace di sopprimere il rumore ed il suo compagno ne approfittò per baciarlo mentre strofinava l'erezione contro la sua.
Il bacio servì ad impedire a Chung di gridare nel momento in cui raggiunse l'orgasmo e venne schizzando il proprio seme sul torace segnato di cicatrici del moro.
Quest'ultimo a quel punto rimosse lentamente la granata mentre una mano del biondino stretto tra le sue braccia scendeva ad occuparsi della sua erezione.
Eccitato com'era, non occorse molto anche a lui per raggiungere l'orgasmo e venire sporcando la mano del più piccolo.
Il Cannoniere si liberò dall'abbraccio del Comandante e gli sorrise con aria stanca.
«Adesso è il mio turno» disse, allontanandosi carponi per dirigersi verso il proprio letto, sul quale aveva lasciato i propri indumenti, compresa la cintura nella quale teneva le sue granate. Ne sfilò una dal suo posto e si volse mostrandola a Raven, il quale disse: «Non sono un po' pericolose quelle?».
«Non hanno la spoletta come misura di sicurezza, ma non esploderanno senza un motivo» assicurò Chung, stringendosi nelle spalle esili e guardando con sguardo speranzoso il suo partner, come cercando di convincerlo con la sola forza dei suoi innocenti occhi azzurri.
Raven roteò la testa e si arrese: «D'accordo».
Chung tornò verso di lui, il quale si volse dandogli le spalle, mostrandogli il fondoschiena.
«Coraggio, l'eccitazione sta svanendo» lo esortò il moro, piegandosi e mettendosi carponi.
Il suo partner gli si fermò alle spalle, si bagnò indice e medio e le inserì all'interno della sua apertura, lubrificandola per bene ed allargandola un po', preparando il corpo del Comandante ad accogliere la sua granata.
A differenza di quelle di Raven, le granate di Chung erano di forma cilindrica e piuttosto lunghe, pertanto forse anche più adatte all'uso che ne voleva fare.
Il moro ansimò piano, lasciando condurre all'altro il gioco, rimanendo il più fermo possibile. Gli riusciva difficile nelle condizioni in cui era, diviso tra la spossatezza per quanto aveva fatto a Seiker e l'eccitazione che tornava ad animarlo selvaggiamente.
Quando il più piccolo lo ritenne pronto, rimosse le dita e ad esse sostituì la sua granata, facendo attenzione a non spingerla subito troppo dentro per evitare di fare del male al suo compagno. Quest'ultimo si tese nel sentir entrare l'arma ed emise un verso incomprensibile, un mugolio che esprimeva un misto tra dolore e piacere.
«Ti ho fatto male...?» volle sapere Chung, preoccupato.
«Solo un po'...» rispose l'altro «Spingila più giù...» esclamò, stringendo i pugni mentre il compagno più giovane eseguiva.
«Quanto è grossa la granata?» domandò, esalando un gemito più acuto degli altri.
«Sssh, fai piano...!» lo rimproverò in tono supplichevole Chung, prima di rispondere: «Non è grossa, è... lunga».
«Oh, lo sento...» asserì, portandosi una mano tra le gambe. Strinse la mano umana attorno al suo pene eretto e prese a masturbarsi con foga, le palpebre calate a mezz'asta ed un'espressione inebetita dal piacere sul viso. Le guance avevano acquistato un colorito più rosso che si vedeva anche sulla carnagione abbronzata del Comandante delle Fiamme.
Chung gli spinse più a fondo la granata, tanto che Raven dovette implorarlo di non premere di più. Allora il biondo cominciò a fare la stessa cosa che l'altro aveva fatto con lui solo poco prima: iniziare ad estrarre ed inserire ripetutamente la granata.
Il gesto fece eccitare in maniera impressionante il Comandante delle Fiamme, il quale non solo raggiunse l'orgasmo per la seconda volta nell'arco di meno di un'ora, ma iniziò anche ad agitarsi e a non riuscire quasi più a reprimere gli ansimi.
Nel momento in cui raggiunse l'orgasmo, Chung sorrise estasiato nel vedere i muscoli della sua schiena tendersi ed il suo corpo inarcarsi: nonostante le svariate cicatrici che si era procurato in battaglia, aveva un corpo a dir poco statuario.
Raven emise un gridolino inarticolato di assoluta estasi molto più forte dei precedenti proprio mentre dall'altra parte della porta risuonavano dei colpi battuti sull'uscio.
In fretta e furia Chung si gettò addosso al compagno, atterrandolo e sigillandogli la bocca con una mano.
Il contatto tra il suo fondoschiena e l'inguine di Seiker mandarono ancor più su di giri il moro, che però giacque inerte sul pavimento. Era definitivamente in estasi, complice la granata che ancora aveva inserita nel fondoschiena, bene in profondità.
«Ragazzi, che state combinando?».
Era la voce di Aisha. Chung si sentì morire: quella ragazza, se fatta arrabbiare, riusciva a diventare veramente terribile.
«Niente, Aisha!» esclamò a voce alta il minore dei due.
«Ma come niente?! Ho sentito gridare Raven! E poi state facendo chiasso già da un po' e io vorrei dormire!» continuò a lamentarsi la piccola maga.
«Raven è-è...» il ragazzo era a corto di scuse plausibili e si guardò attorno in cerca di qualcosa che potesse aiutarlo a trovarne una credibile «Ecco... è inciampato nel comodino. Scusaci per il chiasso, adesso andiamo a dormire!» continuò di gran fretta.
«Non vogli...!» iniziò a protestare Raven, ma l'altro gli intimò il silenzio con una gomitata tra le scapole.
«D'accordo, buonanotte...» si congedò Aisha; dopodiché Chung sentì i suoi passi allontanarsi lungo il corridoio.
A quel punto, lui lasciò andare il Comandante.
«Non ci voglio andare a letto!» esclamò, cercando di rimettersi in ginocchio «Voglio farlo un'altra volta ancora» disse.
«Che cosa?» asserì Chung, sorpreso «Non sei stanco?».
«Non più» disse Raven, accarezzandogli una spalla con la mano Nasod.