fiamma_drakon: (Flandre_Scarlet)
fiamma_drakon ([personal profile] fiamma_drakon) wrote2014-01-17 02:51 pm

Di lavori part time quanto mai azzeccati

Titolo: Di lavori part time quanto mai azzeccati
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Dante, Nero
Wordcount: 1241 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: 495. Lavoro part time @ [livejournal.com profile] 500themes_ita + Dante ordina una pizza a casa, Nero è il ragazzino delle consegne per il p0rn fest #7 @ [livejournal.com profile] fanfic_italia
Note: Age difference, Lemon, Yaoi
«Da quando consegni pizze, ragazzo?!» domandò stupefatto.
Sperava che negasse e che giustificasse quelle pizze con qualcosa come un fortuito incontro con il ragazzo delle consegne mentre stava tornando indietro; invece Nero rispose: «È un lavoro part time. Sai, per racimolare i soldi che cacciando i demoni con te non arrivano mai».


«Pronto? Sì, sono io. Le solite due pizze, il prima possibile». 
Dante lanciò la cornetta del telefono in aria, centrando con mira ineccepibile il suo alloggiamento tra le forcelle dell'apparecchio. 
Si rilassò contro lo schienale della sua vecchia, grossa sedia portando entrambe le mani dietro la nuca. Era quasi l'ora di cena e Nero non c'era: era uscito un'ora prima dicendo che aveva un impegno ma rifiutandosi di dare spiegazioni quando il più grande gli aveva posto delle domande in merito. 
«Mi ha dato dell'impiccione, quel ragazzino...! Ah, quando tornerà gliela farò vedere io!» rifletté, incrociando le gambe sul piano della scrivania. 
Chiuse gli occhi e sbadigliò vistosamente, senza nemmeno preoccuparsi di coprirsi la bocca, essendo da solo in ufficio. 
Si stava annoiando a morte senza Nero da infastidire. Sperava che gli consegnassero le sue pizze al più presto; perlomeno avrebbe ingannato il tempo in maniera un po' più piacevole finché il suo compagno più giovane non fosse tornato. 
Pescò una rivista a caso dal mucchio sulla scrivania e si mise a leggere senza alcun interesse vero e proprio, fatto sta che dopo neanche un paio di minuti si addormentò e la rivista gli cadde sul petto. 
Dante si risvegliò solo quando udì la porta dell'ufficio aprirsi lentamente, grattando sul pavimento. In genere aveva il sonno così pesante che il suo fidanzatino Nero doveva faticare parecchio per svegliarlo, per cui non capiva come mai si fosse ridestato. Forse il suo sesto senso aveva percepito qualcuno di pericoloso. 
Quando alzò confuso gli occhi per vedere chi fosse appena entrato si allungò a posare una mano sull'impugnatura di Ivory, cercando di disappannare la vista. Fortunatamente l'intruso si fece riconoscere: «Non serve la pistola». 
Dante si rilassò ed obbedì, abbandonandosi di nuovo contro lo schienale. 
«Finalmente sei tornato, ragazzo» esclamò. 
«Non posso restare, ho un'altra consegna da fare» controbatté Nero, mostrando le due scatole di cartone piatte che teneva tra le braccia. 
Dante non ci aveva minimamente fatto caso fino ad allora, troppo impegnato a constatare che Nero era rincasato. 
«Da quando consegni pizze, ragazzo?!» domandò stupefatto. 
Sperava che negasse e che giustificasse quelle pizze con qualcosa come un fortuito incontro con il ragazzo delle consegne mentre stava tornando indietro; invece Nero rispose: «È un lavoro part time. Sai, per racimolare i soldi che cacciando i demoni con te non arrivano mai». 
Il ragazzo si chiedeva perché diavolo non avesse controllato l'elenco degli indirizzi delle consegne prima di effettuarle. Se si fosse accorto che avrebbe dovuto portare delle pizze all'indirizzo della Devil May Cry si sarebbe rifiutato e avrebbe chiesto di andare a fare un'altra consegna in un luogo diverso. 
Voleva tenere segreto al suo compagno il suo lavoro part time, perché sapeva che l'avrebbe deriso, ma ormai il suo piano era andato in fumo. 
Dante si alzò ed aggirò la scrivania, andando a posizionarsi davanti al ragazzo. Gli tolse di mano le pizze con la forza e tornò a posarle sulla scrivania. 
«Le addebiti sul solito conto che non salderai mai?» lo prese in giro il più piccolo. 
«Prima o poi lo pagherò» rispose l'uomo, facendo dietrofront per dirigersi nuovamente dal suo partner «Ma se vuoi te le pago in natura». 
Nero rimase un attimo spiazzato dall'audace ed inatteso commento del compagno, il quale considerò la mancanza di una negazione verbale come un'affermazione. Subito Dante passò all'azione, cingendo con un braccio il bacino dell'altro e stringendo il suo corpo contro il proprio con decisione, quasi avesse timore che potesse sfuggirgli. 
Nero fece per ribattere: aveva ancora un paio di consegne da fare e non poteva arrivare tardi, altrimenti gli avrebbero detratto il ritardo dalla sua già misera paga e per il momento non aveva ancora ritardato nemmeno una volta. 
L'uomo però fu più veloce della sua lingua e posò la bocca sulla sua in un caldo ed appassionante bacio che gettò nell'oblio ogni desiderio del più giovane di essere in qualsiasi altro posto che non fosse quello. 
Strinse entrambe le braccia attorno al robusto torace dell'uomo che aveva davanti, affondando le falangi appuntite del Devil Bringer nella sua schiena. Desiderava strappargli letteralmente di dosso i vestiti e sentire la sua pelle calda ed il suo torace muscoloso contro il suo, per non parlare di cosa aveva tra le gambe. 
Dante gli leccò il palato con dedizione, senza preoccuparsi della saliva che gli stava cadendo dai lati della bocca nel far ciò. Nel frattempo, con entrambe le mani stava spingendosi verso i pantaloni dell'altro con l'intenzione di valicarli ed arrivare fino alle natiche del giovanotto. 
Quest'ultimo si slacciò la cintura autonomamente e si calò i pantaloni fino alle ginocchia, facendo per scalciarli via. 
«Hai ancora gli stivali» gli fece notare Dante. 
«Non ancora per molto» disse l'altro, chinandosi a slacciarli per poi toglierli e potersi così sfilare anche i pantaloni. 
Dante gli palpò il sedere e - tenendolo per le natiche - sollevò il minore, il quale subito cinse con le gambe il suo torace. 
Il suo pene già parzialmente duro ed eretto era posato parallelamente sul petto del maggiore, la punta che quasi arrivava tra i suoi pettorali. 
«Wow, come siamo eccitati...!» commentò ironico, occhieggiando l'erezione. 
Nero sogghignò, afferrandogli i capelli con una mano e tirandoli in modo che il suo interlocutore alzasse la testa a guardarlo. 
«Vuoi chiacchierare o fare l'amore?» chiese «Io ho del lavoro da sbrigare». 
«Sentirlo dire da te fa ridere, ragazzo» ribatté l'uomo, camminando verso il muro. 
Nero fece perno con la schiena sulla parete mentre il suo partner si abbassava i pantaloni, poi decise di scendere. 
A quel punto afferrò il pene di Dante ed iniziò a masturbarlo mentre l'altro si mordeva e leccava un paio di dita che poi infilò prontamente nel sedere del compagno. 
Si baciarono con foga, gemendo e rantolando mentre si contorcevano l'uno contro l'altro, sbattendo contro il muro ripetutamente. 
All'improvviso, nell'impeto della passione, Nero saltò addosso a Dante, allacciando le gambe attorno al suo bacino. 
L'uomo afferrò la propria erezione e cercò di inserirla nell'apertura bagnata di saliva del ragazzo, faticando un po' per l'intralcio dovuto alla posizione del suo partner. Dopo qualche momento finalmente riuscì a farcela e Nero si appoggiò contro il petto del cacciatore di demoni tendendo la schiena e posando il capo sulla sua spalla. 
Dante iniziò a spingere e Nero si morse il labbro inferiore prima di ricominciare a gemere e cercare con le labbra quelle dell'altro, sulle quali sfogò in parte la tensione che gli si stava accumulando dentro. 
Si strinse il pene e prese a masturbarsi con mano leggermente malferma, avvertendo il piacere diffondersi nel suo corpo in ondate simili a scariche elettriche. 
Per diversi minuti gli unici rumori che riempirono la stanza furono i gemiti dei due e lo sbattere convulso dei loro corpi. 
Dante fu il primo a venire e lo fece schiacciando con il proprio corpo Nero contro il muro. La pressione eccessiva strappò un gemito soffocato di dolore e piacere mentre cercava di divincolarsi, ma poi si arrese e giacque contro la parete. 
Continuò a masturbarsi cercando di venire il prima possibile, ma non aveva improvvisamente più energie. Fortunatamente gli venne in aiuto il più grande, che lo masturbò fino a che non raggiunse l'orgasmo e riversò il suo sperma sulla casacca del suo compagno. 
«Devi proprio andartene?» gli chiese Dante mentre si allontanava dal muro per permettere al più piccolo di rimettersi in piedi. 
«Sì, devo finire il giro adesso... e poi posso tornare» rispose il giovane, andando verso il bagno. 
«Dove vai?» chiese il padrone dell'ufficio. 
«Mi lavo un po': non ci penso nemmeno a rimettere i pantaloni sporco di sperma!» sbottò Nero. 
«Be', sbrigati: prima finisci con il lavoro e prima torni» rispose il cacciatore di demoni, rivolgendogli un'occhiata impaziente «Nel frattempo mangio la mia pizza».

Post a comment in response:

This account has disabled anonymous posting.
If you don't have an account you can create one now.
HTML doesn't work in the subject.
More info about formatting