fiamma_drakon (
fiamma_drakon) wrote2014-01-17 04:57 pm
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Voglie del primo mattino
Titolo: Voglie del primo mattino
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Dante, Nero
Wordcount: 1067 (
fiumidiparole)
Prompt: Morning!sex per il p0rn fest #7 @
fanfic_italia + 35. Letto @
60damnpromptita + 45. Owe Zerge (NSFW) dalla mia cartellina per la Maritombola #5 @
maridichallenge
Note: Age difference, Lemon, Morning!sex, Rimming, Yaoi
Evidentemente stava cercando di girarsi nel sonno e non era consapevole del fatto che Nero dividesse con lui il letto.
Quest'ultimo lanciò uno sbuffo irritato avvertendo il peso del padrone di casa su di sé e la puzza di alcol del suo alito sul collo. Come poteva Dante pretendere che dormisse assieme a lui se poi nel sonno si allargava ad occupare tutto il letto come se fosse solo?
Nero venne svegliato da un pesante ed ingombrante braccio che gli venne posato di traverso sul torace.
Il ragazzo si girò su un fianco, cercando di togliersi quel braccio di dosso, ma ad esso si aggiunse una buona parte del torace del proprietario dell'arto: il corpo massiccio di Dante, che dormiva ancora profondamente di fianco a lui, si posò contro la schiena del più giovane, premendo come per schiacciarlo. Evidentemente stava cercando di girarsi nel sonno e non era consapevole del fatto che Nero dividesse con lui il letto.
Quest'ultimo lanciò uno sbuffo irritato avvertendo il peso del padrone di casa su di sé e la puzza di alcol del suo alito sul collo. Come poteva Dante pretendere che dormisse assieme a lui se poi nel sonno si allargava ad occupare tutto il letto come se fosse solo?
«Quanto lo odio quando fa così...» sibilò a mezza voce, dibattendosi sotto il corpo di Dante usando il Devil Bringer nella vana speranza che almeno con il braccio demoniaco riuscisse ad ottenere qualche risultato.
Per tutta risposta, l'uomo allargò pure le gambe, circondando con una entrambe quelle del più giovane. Fu così che questo si accorse della dura prominenza che albergava tra le sue gambe: Dante non amava dormire vestito, perché trovava che gli abiti fossero estremamente fastidiosi; pertanto, essendo nudo sotto le coperte, Nero aveva modo di avvertire in dettaglio la portata di cosa avesse tra le gambe. Il fatto che anche lui fosse nudo, poi, non contribuiva certamente a renderlo più tranquillo in merito a come si sarebbe evoluta la situazione.
Il ragazzo divenne paonazzo in volto per la vicinanza della sua erezione al suo didietro - andandogli addosso il più grande l'aveva costretto a stendersi prono sul materasso. Più precisamente, il muscolo gli premeva contro la coscia, appena sotto la natica.
«Dante, togliti di dosso!» sbraitò, sgomitando furiosamente con l'intenzione di scrollarselo dalla schiena. Nel muoversi, riuscì ad affibbiare un colpo poderoso nelle costole dell'uomo, che si mosse di scatto sollevando la metà superiore del torso.
Mugolò irritato, appoggiandosi pesantemente con una mano sulla scapola del più giovane per sollevarsi.
«Ragazzo, che fai?» domandò, aprendo un occhio per guardare il suo interlocutore.
«Hai il tuo cazzo premuto contro il mio culo!» ringhiò furioso Nero, girandosi per guardarlo da sopra una spalla.
«Oh, lo sento» disse l'uomo «Ti dà fastidio?» soggiunse in tono più sommesso, piegandosi sul suo orecchio.
«Sì!» replicò con veemenza il minore «Toglilo da lì!».
Per tutta risposta, il maggiore si issò carponi facendo pressione con il ginocchio perché il suo compagno aprisse le cosce.
«Scordatelo» esclamò il cacciatore di demoni «Non posso andare in giro così. È fastidioso, sai?».
«Che vuoi fare?» chiese Nero, sollevandosi solo per sentirsi bloccare nel movimento dall'imponente, nudo ed attraente corpo di Dante. Era veramente un bello spettacolo, anche se al momento non rientrava nella scala di priorità di Nero il fare l'amore.
«Tu che pensi?» gli domandò l'altro, ondeggiando con il corpo in modo che la punta della sua erezione strusciasse contro la sua pelle.
Il più piccolo digrignò i denti in un chiaro segno di dissenso. Cercò di voltarsi per affrontarlo e dargli un altro colpo con il Devil Bringer, ma il maggiore lo prevenne e lo bloccò con entrambe le mani prono sul materasso.
«Lasciami» si ribellò Nero, ma senza successo.
Impotente dovette assistere a Dante che si spostava sotto le coperte e si chinava a mordergli una natica. Ormai era tardi per cercare di fargli cambiare idea.
Dante gli ricoprì di baci entrambe le natiche, poi si avventurò tra di esse ed insinuò la lingua nell'apertura.
Nero represse a stento un gemito di piacere, ma l'uomo insistette su quel punto per diversi minuti e già dopo i primi secondi per lui resistere era una tortura.
Alla fine si arrese e cominciò ad ansimare pesantemente, tendendo i muscoli della schiena nel godere.
A Dante piaceva sentirlo muoversi e lo eccitava udire i versi che emetteva.
Nero sollevò leggermente il bacino per potervi infilare sotto una mano e raggiungere il pene, che si era fatto duro grazie alle attenzioni che il maggiore stava prestando al suo fondoschiena. Fu tuttavia preceduto proprio da quest'ultimo, il quale inserì la propria mano nell'angusto spazio tra il suo inguine ed il materasso, stringendo saldamente il suo muscolo rigido.
«Oh, come siamo duri» commentò, cominciando a muovere la mano «Ti è piaciuto proprio tanto allora, eh?».
Nero si contorse senza rispondere, gli occhi chiusi e la bocca semiaperta in un'espressione di godimento assoluto.
«Allora? Non ho sentito risposta» disse l'altro, fermandosi di colpo.
Il ragazzo emise un verso stizzito prima di rispondere a malincuore: «Sì».
«Sì, ti è piaciuto tanto?».
Nero si morse il labbro inferiore, poi - stanco di quella mano immobile stretta attorno alla sua erezione - decise di dargli anche quella soddisfazione: «Sì, d'accordo?! E ora fa' qualcosa!».
Stava perdendo la pazienza, che già di per sé era poca.
Dante sorrise compiaciuto e riprese a masturbarlo con più foga, causandogli un accesso di gemiti di osceno, puro piacere misti a frammenti di parole inintelligibili tra le quali ogni tanto si presentava il suo nome pronunciato in svariate maniere.
Godeva, era inequivocabile.
Senza smettere di masturbarlo, Dante lo penetrò aiutandosi con l'unica mano libera; quindi iniziò a spingere con il bacino mentre tentava di sincronizzare il ritmo con quello della sua mano.
Nero gemette con voce roca, arpionandosi con entrambe le mani al cuscino. Aveva i muscoli talmente tesi da fargli quasi male.
Lasciò fare a Dante e si godette fino in fondo la manciata di minuti che gli mancavano prima di raggiungere l'orgasmo.
Quando venne lo fece liberando un gridolino liberatorio che fece sorridere il più grande, il quale si affrettò a togliere la propria mano dalla sua erezione mentre eiaculava macchiando le lenzuola.
A quel punto l'uomo si concentrò unicamente su se stesso e continuò a spingere con veementi colpi di bacino mentre Nero subiva inerte, accaldato e soddisfatto, con i muscoli intorpiditi.
Il cacciatore di demoni venne nel sedere del partner, il quale sospirò un'ultima volta nell'avvertire il suo seme caldo che lo riempiva.
«Alla fine ti sei divertito anche te, ammettilo» esclamò Dante, estraendo il proprio pene non più così duro dal sedere dell'altro.
Quest'ultimo gli scoccò un'occhiataccia da sopra la spalla prima di riuscire finalmente a muoversi e mettersi seduto.
«Va' all'inferno!» sbottò alzandosi.
Aveva bisogno immediatamente di farsi una bella doccia fredda che gli togliesse di dosso il sudore e le tracce di quel rapporto.
«La prossima volta che sarò duro e tu non avrai voglia di fare sesso, ti costringerò a farlo comunque!» sbraitò prima di uscire dalla stanza sbattendosi violentemente la porta alle spalle.
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Dante, Nero
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Note: Age difference, Lemon, Morning!sex, Rimming, Yaoi
Evidentemente stava cercando di girarsi nel sonno e non era consapevole del fatto che Nero dividesse con lui il letto.
Quest'ultimo lanciò uno sbuffo irritato avvertendo il peso del padrone di casa su di sé e la puzza di alcol del suo alito sul collo. Come poteva Dante pretendere che dormisse assieme a lui se poi nel sonno si allargava ad occupare tutto il letto come se fosse solo?
Nero venne svegliato da un pesante ed ingombrante braccio che gli venne posato di traverso sul torace.
Il ragazzo si girò su un fianco, cercando di togliersi quel braccio di dosso, ma ad esso si aggiunse una buona parte del torace del proprietario dell'arto: il corpo massiccio di Dante, che dormiva ancora profondamente di fianco a lui, si posò contro la schiena del più giovane, premendo come per schiacciarlo. Evidentemente stava cercando di girarsi nel sonno e non era consapevole del fatto che Nero dividesse con lui il letto.
Quest'ultimo lanciò uno sbuffo irritato avvertendo il peso del padrone di casa su di sé e la puzza di alcol del suo alito sul collo. Come poteva Dante pretendere che dormisse assieme a lui se poi nel sonno si allargava ad occupare tutto il letto come se fosse solo?
«Quanto lo odio quando fa così...» sibilò a mezza voce, dibattendosi sotto il corpo di Dante usando il Devil Bringer nella vana speranza che almeno con il braccio demoniaco riuscisse ad ottenere qualche risultato.
Per tutta risposta, l'uomo allargò pure le gambe, circondando con una entrambe quelle del più giovane. Fu così che questo si accorse della dura prominenza che albergava tra le sue gambe: Dante non amava dormire vestito, perché trovava che gli abiti fossero estremamente fastidiosi; pertanto, essendo nudo sotto le coperte, Nero aveva modo di avvertire in dettaglio la portata di cosa avesse tra le gambe. Il fatto che anche lui fosse nudo, poi, non contribuiva certamente a renderlo più tranquillo in merito a come si sarebbe evoluta la situazione.
Il ragazzo divenne paonazzo in volto per la vicinanza della sua erezione al suo didietro - andandogli addosso il più grande l'aveva costretto a stendersi prono sul materasso. Più precisamente, il muscolo gli premeva contro la coscia, appena sotto la natica.
«Dante, togliti di dosso!» sbraitò, sgomitando furiosamente con l'intenzione di scrollarselo dalla schiena. Nel muoversi, riuscì ad affibbiare un colpo poderoso nelle costole dell'uomo, che si mosse di scatto sollevando la metà superiore del torso.
Mugolò irritato, appoggiandosi pesantemente con una mano sulla scapola del più giovane per sollevarsi.
«Ragazzo, che fai?» domandò, aprendo un occhio per guardare il suo interlocutore.
«Hai il tuo cazzo premuto contro il mio culo!» ringhiò furioso Nero, girandosi per guardarlo da sopra una spalla.
«Oh, lo sento» disse l'uomo «Ti dà fastidio?» soggiunse in tono più sommesso, piegandosi sul suo orecchio.
«Sì!» replicò con veemenza il minore «Toglilo da lì!».
Per tutta risposta, il maggiore si issò carponi facendo pressione con il ginocchio perché il suo compagno aprisse le cosce.
«Scordatelo» esclamò il cacciatore di demoni «Non posso andare in giro così. È fastidioso, sai?».
«Che vuoi fare?» chiese Nero, sollevandosi solo per sentirsi bloccare nel movimento dall'imponente, nudo ed attraente corpo di Dante. Era veramente un bello spettacolo, anche se al momento non rientrava nella scala di priorità di Nero il fare l'amore.
«Tu che pensi?» gli domandò l'altro, ondeggiando con il corpo in modo che la punta della sua erezione strusciasse contro la sua pelle.
Il più piccolo digrignò i denti in un chiaro segno di dissenso. Cercò di voltarsi per affrontarlo e dargli un altro colpo con il Devil Bringer, ma il maggiore lo prevenne e lo bloccò con entrambe le mani prono sul materasso.
«Lasciami» si ribellò Nero, ma senza successo.
Impotente dovette assistere a Dante che si spostava sotto le coperte e si chinava a mordergli una natica. Ormai era tardi per cercare di fargli cambiare idea.
Dante gli ricoprì di baci entrambe le natiche, poi si avventurò tra di esse ed insinuò la lingua nell'apertura.
Nero represse a stento un gemito di piacere, ma l'uomo insistette su quel punto per diversi minuti e già dopo i primi secondi per lui resistere era una tortura.
Alla fine si arrese e cominciò ad ansimare pesantemente, tendendo i muscoli della schiena nel godere.
A Dante piaceva sentirlo muoversi e lo eccitava udire i versi che emetteva.
Nero sollevò leggermente il bacino per potervi infilare sotto una mano e raggiungere il pene, che si era fatto duro grazie alle attenzioni che il maggiore stava prestando al suo fondoschiena. Fu tuttavia preceduto proprio da quest'ultimo, il quale inserì la propria mano nell'angusto spazio tra il suo inguine ed il materasso, stringendo saldamente il suo muscolo rigido.
«Oh, come siamo duri» commentò, cominciando a muovere la mano «Ti è piaciuto proprio tanto allora, eh?».
Nero si contorse senza rispondere, gli occhi chiusi e la bocca semiaperta in un'espressione di godimento assoluto.
«Allora? Non ho sentito risposta» disse l'altro, fermandosi di colpo.
Il ragazzo emise un verso stizzito prima di rispondere a malincuore: «Sì».
«Sì, ti è piaciuto tanto?».
Nero si morse il labbro inferiore, poi - stanco di quella mano immobile stretta attorno alla sua erezione - decise di dargli anche quella soddisfazione: «Sì, d'accordo?! E ora fa' qualcosa!».
Stava perdendo la pazienza, che già di per sé era poca.
Dante sorrise compiaciuto e riprese a masturbarlo con più foga, causandogli un accesso di gemiti di osceno, puro piacere misti a frammenti di parole inintelligibili tra le quali ogni tanto si presentava il suo nome pronunciato in svariate maniere.
Godeva, era inequivocabile.
Senza smettere di masturbarlo, Dante lo penetrò aiutandosi con l'unica mano libera; quindi iniziò a spingere con il bacino mentre tentava di sincronizzare il ritmo con quello della sua mano.
Nero gemette con voce roca, arpionandosi con entrambe le mani al cuscino. Aveva i muscoli talmente tesi da fargli quasi male.
Lasciò fare a Dante e si godette fino in fondo la manciata di minuti che gli mancavano prima di raggiungere l'orgasmo.
Quando venne lo fece liberando un gridolino liberatorio che fece sorridere il più grande, il quale si affrettò a togliere la propria mano dalla sua erezione mentre eiaculava macchiando le lenzuola.
A quel punto l'uomo si concentrò unicamente su se stesso e continuò a spingere con veementi colpi di bacino mentre Nero subiva inerte, accaldato e soddisfatto, con i muscoli intorpiditi.
Il cacciatore di demoni venne nel sedere del partner, il quale sospirò un'ultima volta nell'avvertire il suo seme caldo che lo riempiva.
«Alla fine ti sei divertito anche te, ammettilo» esclamò Dante, estraendo il proprio pene non più così duro dal sedere dell'altro.
Quest'ultimo gli scoccò un'occhiataccia da sopra la spalla prima di riuscire finalmente a muoversi e mettersi seduto.
«Va' all'inferno!» sbottò alzandosi.
Aveva bisogno immediatamente di farsi una bella doccia fredda che gli togliesse di dosso il sudore e le tracce di quel rapporto.
«La prossima volta che sarò duro e tu non avrai voglia di fare sesso, ti costringerò a farlo comunque!» sbraitò prima di uscire dalla stanza sbattendosi violentemente la porta alle spalle.