Incontro notturno
Jan. 22nd, 2014 01:05 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Incontro notturno
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Introspettivo
Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Wordcount: 2461 (
fiumidiparole)
Prompt: Colourful Blue / #05 - Notte @
diecielode + Prompt libero, warning: Threesome per la seconda settimana del COW-T 4 @
maridichallenge + 'La cosa più vicina a un dildo a forma di sgombro che ho trovato è stato un dildo a forma di tentacolo' per il p0rn fest #7 @
fanfic_italia
Note: Blowjob, Lemon, Sex toys, Threesome, Yaoi
Il ragazzo saltò letteralmente per lo spavento e fece per gridare, ma un'altra mano gli afferrò il viso ed un paio di labbra a malapena tiepide gli chiusero la bocca.
Tachibana riconobbe subito lo stile di quel bacio, che via via stava diventando più appassionato e profondo, come se al suo misterioso partner fosse mancato quel tipo di contatto.
Era notte fonda ed in giro per le strade non c'era nessuno. Makoto era contento di ciò: i vicini l'avrebbero senz'altro riconosciuto, dato che viveva in quella zona anche lui, e l'ultima cosa che desiderava era che si sapesse in giro che andava a notte inoltrata a casa di Haruka. Non voleva che i suoi genitori o i suoi fratelli iniziassero a fare domande alle quali non avrebbe saputo cosa rispondere senza mettersi nei guai.
Camminava lentamente per la strada, fermandosi ogni tanto nel cono di luce proiettato dai lampioni sull'asfalto ed esaminando timoroso le zone d'ombra.
Makoto era un fifone e gironzolare da solo una volta tramontato il sole non era proprio il massimo per lui. Avrebbe volentieri fatto a meno di ciò se solo casa sua fosse stata libera: la casa di Haruka era completamente vuota ad eccezione del suo proprietario; pertanto era il luogo perfetto per incontrarsi.
Stava per immettersi di nuovo in un'area buia quando una mano gli calò sulla spalla.
Il ragazzo saltò letteralmente per lo spavento e fece per gridare, ma un'altra mano gli afferrò il viso ed un paio di labbra a malapena tiepide gli chiusero la bocca.
Tachibana riconobbe subito lo stile di quel bacio, che via via stava diventando più appassionato e profondo, come se al suo misterioso partner fosse mancato quel tipo di contatto.
Per un momento si abbandonò alla piacevole sensazione, dimentico del buio che lo circondava; poi il bacio venne interrotto e lui ripiombò nella realtà.
«Sei sempre il solito fifone, Makoto?» chiese Rin, posizionandosi sotto il lampione, cosicché l'altro potesse vederlo bene.
«Perché mi sei arrivato alle spalle?!» domandò il castano, le guance leggermente più rosse del solito.
«Perché volevo vedere come avresti reagito» ammise l'altro sorridendo, mettendo ancor più a disagio Makoto «Anche tu stai andando da Haru, giusto?» domandò poi, cambiando repentinamente discorso.
«Sì, certo» confermò il castano, domandandosi dove altro Rin pensava che potesse andare a quell'ora.
«Allora andiamo insieme, così non avrai più motivo di spaventarti» propose Matsuoka, affiancandoglisi.
Makoto accettò di buon grado e si lasciò anche cingere il fianco da un braccio del rosso mentre procedevano. Quel semplice contatto gli infondeva calma.
«Ma tu non dovresti essere alla Samezuka?» indagò Makoto mentre camminavano.
«Ho chiesto un permesso speciale per dormire una notte fuori» rispose Rin stringendosi nelle spalle con noncuranza, come se farsi accordare un simile permesso fosse uno scherzo per lui «Non potevo certamente rifiutare un invito da parte di Haru» aggiunse.
Makoto abbassò gli occhi sul terreno sotto i suoi piedi: aveva un'alta affinità con Rin, tant'è che più di una volta erano stati in rapporti molto intimi, ma era convinto che quella notte sarebbe stato da solo con Haru.
Lo amava e non voleva che scoprisse che era attratto anche da Rin; tuttavia, se li aveva invitati entrambi, forse un motivo c'era.
Arrossendo ancora di più - e per fortuna la notte rendeva praticamente impossibile al suo accompagnatore di notare alcunché fino a che non fossero giunti sotto la luce di un lampione - Tachibana pensò che forse anche Haruka aveva qualche interesse per Rin. Divenne paonazzo immaginandosi che cosa avessero fatto da soli e subito cercò di scacciare il pensiero per evitare di eccitarsi immaginando Haruka nudo. Spesso e volentieri gli succedeva.
Giunti davanti alla casa di Haruka, i due si avvicinarono alla porta e Rin bussò.
Rimasero in attesa per alcuni momenti, durante i quali Makoto poté percepire la mano di Matsuoka che stringeva di più la presa sul suo fianco, come per dichiararlo un suo possedimento.
Al ragazzo non dava fastidio quella mano, però temeva che Haruka potesse reagire in maniera inusuale, per cui cercò di allentare la sua presa. Il suo intento fu però smascherato da Rin, il quale gli mise una mano su una natica e lo volse a sé con impeto, trattenendolo contro il suo ampio torace.
Makoto ebbe paura che facesse qualcosa di poco pudico proprio lì, dove chiunque avrebbe potuto assistere, pertanto cercò ancora una volta di allontanarsi, ma il rosso fu più svelto di lui e gli catturò anche l'altra natica con la mano rimasta libera.
Tachibana era più alto dell'altro, per cui quest'ultimo aveva modo di arrivare al suo sedere più agevolmente.
Rin era sul punto di dire qualcosa quando la porta si aprì e Haruka comparve sulla soglia, con solo il costume da bagno addosso. La sua espressione totalmente indifferente si trasformò in una più seria, quasi arrabbiata, quando si trovò davanti Makoto ben stretto tra le braccia di Rin e quest'ultimo con le mani nientemeno che sul suo fondoschiena.
«Haru...!» esclamò Makoto, sgranando gli occhi, sentendosi improvvisamente in colpa come se l'avesse colto mentre facevano l'amore «Non è come sembra!».
Nanase tuttavia ignorò completamente quanto gli aveva appena detto e concentrò il proprio sguardo sul viso di Matsuoka, il quale sogghignò mettendo in mostra i suoi denti acuminati.
«Che c'è, Haru?» chiese, sfidandolo apertamente con il suo tono di voce arrogante.
Il moro semplicemente si fece avanti e gli posò un bacio sulla bocca, distraendolo a sufficienza da quello in cui era impegnato per permettere al padrone di casa di allungare un braccio e sottrarre Makoto dalla sua presa.
Si allontanò dal rosso non appena ebbe compiuto l'impresa, attirandosi il castano vicino ed increspando a malapena le labbra in quello che aveva tutta l'aria di essere un sorrisetto.
I due si fissarono per diversi istanti, Nanase con espressione serena e Matsuoka con sguardo irritato, mentre Tachibana era con il cervello altrove, impegnato ad elaborare il bacio cui aveva appena assistito.
Si era sentito pungere da una fitta di gelosia nel momento in cui quei due avevano unito le loro labbra; tuttavia ad essa era poi subentrata una specie di "voce della coscienza" che gli aveva fatto presente che anche lui aveva baciato Rin, in più di un'occasione che non si era solamente limitato a quello, per cui non aveva alcun motivo di sentirsi tradito.
Avrebbe dovuto comunque chiarire la questione con lui, possibilmente quella notte stessa, approfittando del fatto che erano tutti e tre riuniti insieme.
Si sentì tirare per un braccio e si accorse che gli altri due stavano entrando in casa; così si accinse a seguire di propria volontà Haruka e non farsi trascinare.
Si tolse le scarpe e s'immise nel piccolo corridoio, fermandosi solo poco più avanti.
«Haru?» chiamò a mezza voce, tenendo fissi gli occhi sulla chioma nera del ragazzo, aspettando che si voltasse nella sua direzione «Haru?» ripeté a voce un po' più alta, vedendo che il richiamo precedente non aveva sortito l'effetto sperato.
Nanase si fermò e si volse, finalmente, a guardarlo. Anche Rin - che era più avanti - si bloccò dov'era e si girò. Improvvisamente Makoto si rese conto di aver catalizzato l'attenzione di tutti su se stesso.
«Ehm...» esordì in tono incerto, non sapendo bene cosa dire «Voi due state...?» chiese finalmente dopo qualche attimo d'esitazione, preferendo porre il quesito direttamente piuttosto che tirarla per le lunghe, anche se aveva formulato la domanda solamente in parte.
Haruka tacque, attendendo innocentemente il resto della frase, Rin invece comprese cosa l'altro non aveva avuto il coraggio di esprimere apertamente e gli venne incontro: «Insieme? No, non ufficialmente. Però siamo stati insieme per altre cose».
Si fermò un momento e poi accennò al suo diretto interlocutore.
«Come tu ed io» aggiunse, per essere più esplicativo.
«Anche tu?» domandò Haruka, guardando Makoto inarcando le sopracciglia.
Non sembrava particolarmente scosso né arrabbiato. Era soltanto sorpreso.
Makoto non riuscì a dire niente per alcuni secondi ed allora il padrone di casa perse interesse per l'eventuale risposta che avrebbe potuto fornirgli e Rin riprese la parola: «Andiamo? Mi sto annoiando».
Tachibana abbassò gli occhi sul pavimento e allora gli altri due proseguirono e lui li seguì.
Andarono nella camera da letto di Haruka e qui il padrone si mise a frugare negli armadi ed armadietti che erano appoggiati contro il muro mentre i suoi due ospiti si guardavano in giro.
Makoto aveva visto quella stanza fino alla noia e la conosceva fin nei minimi dettagli. Rin invece non l'aveva mai vista, essendo stato all'estero per anni; pertanto stava studiando il posto come se dovesse trovarvi qualche passaggio segreto.
Nella sua analisi non poté fare a meno di notare che era adatta ad Haruka: semplice ed essenziale, senza arredi belli ma inutili.
«Che cosa stai cercando?» domandò Makoto curioso, accostandosi al moro e sbirciandolo mentre seminava il caos in un cassetto contenente felpe e pantaloni.
Haruka non rispose, ma dopo poco estrasse con espressione trionfante da un angolo di quello stesso cassettone un oggetto a forma di tentacolo.
«Che cosa dovrebbe essere quello?» chiese Tachibana, il tono a metà tra il confuso e lo spaventato.
Il modo con cui si era rivolto ad Haruka aveva attirato l'attenzione anche del terzo membro del gruppetto, che si era affrettato ad unirsi ai compagni.
Osservando l'oggetto rimase stupito e confuso, aspettando che il proprietario fornisse una qualche delucidazione in merito.
«La cosa più vicina a un dildo a forma di sgombro che ho trovato è stato un dildo a forma di tentacolo» spiegò senza battere ciglio.
Rin e Makoto lo guardarono sgranando leggermente gli occhi, anche se le loro espressioni erano sensibilmente diverse: quella del rosso era intrisa di divertimento, mentre quella del castano pareva solo sgomenta. Quest'ultimo infatti non reputava l'amico un appassionato di giocattoli sessuali.
«Così vuoi fare del sano sesso a tre?» domandò Matsuoka, appuntandosi entrambe le mani sui fianchi e sorridendo. Sembrava totalmente d'accordo, anzi, addirittura pareva entusiasta.
«Che-che cosa?!» fece Tachibana, passando lo sguardo dall'uno all'altro ripetutamente e rapidamente, come se cercasse una smentita che potesse tranquillizzarlo.
Rin gli arrivò alle spalle e lo bloccò afferrandolo da sotto le braccia e tirandolo a sé, allargandogli così le braccia in modo che non potesse opporre efficacemente resistenza.
«Fermo, Rin! Cosa stai...?» chiese, ma non finì la frase, dato che Haruka si chinò a slacciargli i pantaloni «Haru! Non farlo, per favore...!».
«Su, Makoto non essere infantile. Di cosa hai paura? Hai già fatto sesso» asserì il rosso, continuando a trattenerlo mentre allungava il collo per mordergli il lobo dell'orecchio sinistro.
«Ma con una persona alla volta!» protestò, lanciando occhiate in continuazione ad Haruka, che lo stava spogliando lentamente. Adesso era intento a studiare i suoi boxer come se non ne avesse mai visto un paio - ed effettivamente, dato quello che portava di solito sotto i vestiti poteva anche crederlo.
«E allora? Guardala così: facendolo in tre godi di più» continuò Rin.
Makoto fece per ribattere, ma tutto ciò che gli uscì dalla bocca fu un sospiro: Haruka gli stava succhiando il pene, anche se ancora non era eretto, e a lui piaceva.
Rin stava cominciando a non poterne più di stare senza fare niente; infatti lasciò andare Makoto - che senza il suo sostegno cadde a terra in ginocchio - ed iniziò a spogliarsi.
Il castano non osò muoversi, troppo preso da come Haruka gli stava languidamente succhiando il pene, che stava diventando via via sempre più duro.
Rin gli si andò a sedere dietro una volta spogliatosi. Si umidificò due falangi e glieli infilò nel fondoschiena, facendo attenzione a non andarci troppo forte ma neanche troppo piano. Le mosse in modo tale da allargare l'apertura, o quantomeno abituare i muscoli ad accogliere qualcosa di grosso.
Makoto gemette, stimolato dalla presenza di quel corpo estraneo nel fondoschiena.
Haruka percepiva distintamente la sua erezione diventare via via più turgida, segno che tutto ciò era di suo gradimento. Rin dopo un poco gli tese la mano libera e lui gli passò il dildo.
Matsuoka rimosse piano le dita, strappando un sospiro di delusione al castano, che stava godendosela. Quando però al posto delle dita avvertì qualcosa di parimenti grosso - se non un po' di più - entrargli nel didietro, si irrigidì di nuovo ed ansimò.
«Allora ti piace» commentò Rin al suo orecchio, tormentandolo con il dildo estraendolo e spingendolo più a fondo.
Tachibana era diventato paonazzo in volto e non riusciva ad articolare suoni che fossero diversi da mugolii di piacere.
Haruka dopo diversi minuti si alzò in piedi abbandonando l'erezione dell'amico per abbassare i bermuda e mettergli davanti il suo pene duro ed eretto.
Non gli chiese di succhiarlo, ma Makoto si attaccò ad esso comunque, lappando l'estremità del muscolo e poi spingendo le labbra oltre, includendo in bocca quanto più gli riusciva del suo pene.
Mentre aspirava, succhiando con vigore, sembrava essere in preda ad un piacere talmente forte da inebetirlo o mandarlo in una specie di trance.
Se fosse stato completamente padrone di sé probabilmente avrebbe chiesto ad entrambi di continuare e di andarci anche più pesanti, perché gli stava piacendo da matti.
Rin si divertiva a torturarlo con quel dildo, godendosi le leggere contorsioni che il compagno faceva per cercare di sopportare il troppo piacere o di avvertirlo di più.
Per la seconda volta Matsuoka rimosse qualcosa dal suo sedere per sostituirlo con qualcos'altro, stavolta la sua erezione.
Spingendo contro il sedere di Makoto, quest'ultimo iniziò a spingere a propria volta per controbilanciare, cercando di sincronizzare con il movimento della bocca e della mano con cui si stava masturbando rapidamente ed in maniera disarmonica.
Anche Haruka iniziò ad impartire delle leggere spinte con il bacino, avvertendo l'orgasmo ormai imminente.
Rimasero tutti in silenzio con il fiato sospeso in attesa di venire finché uno di loro non raggiunse l'obiettivo. Fu Makoto, ovviamente, a venire per primo, macchiandosi la mano e schizzando il pavimento.
Continuò a succhiare anche se era stato colto da una spossatezza improvvisa non appena superato il picco di piacere. Il suo sforzo non fu sufficiente a far venire Haruka, non ancora: Rin venne per secondo, riversando nel suo fondoschiena il suo seme caldo, strappandogli un ennesimo sospiro.
Tremando leggermente per lo sforzo di rimanere in posizione eretta, Makoto proseguì nel ricoprire di attenzioni il pene di Nanase per qualche altro momento, poi anche quest'ultimo venne, inondando del suo sperma la bocca del castano, che non si lamentò ed inghiottì.
Il moro tolse il proprio pene umido di saliva dalla bocca di Tachibana, che si accasciò sul pavimento esausto, respirando profondamente.
«Ti è piaciuto?» domandò Nanase, chinandosi vicino al castano.
Makoto levò lo sguardo su di lui ed annuì.
«È più stancante del solito» ammise con un sorriso di scuse: non era abituato ad essere messo così a dura prova nella resistenza ed era stato il primo - anzi, l'unico - a crollare.
«Però è anche più divertente» intervenne il rosso, sorridendo soddisfatto.
Makoto annuì di nuovo, cercando di sedersi.
«Rimaniamo qui a dormire, vero?» chiese. Era sicuro che non sarebbe riuscito a tornarsene a casa in quello stato.
«Sì, non c'è problema» rispose il padrone di casa, tirando su il costume da bagno ed alzandosi. Aprì una porta scorrevole e prese dall'armadio due coperte e due cuscini.
«Io però prima devo farmi una bagno» disse Rin, alzandosi in piedi a propria volta.
«Anche io dovrei» si unì Makoto. Non poteva andare a dormire sudato e sporco di sperma.
«Il bagno è in fondo al corridoio a destra» Nanase diede indicazioni a Matsuoka mentre sistemava i letti per gli ospiti. Il rosso uscì subito, ansioso di lavarsi e mettersi a letto.
Makoto invece rimase con Haruka, offrendosi di aiutarlo a preparare per la notte mentre aspettava il suo turno per lavarsi.
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Introspettivo
Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Wordcount: 2461 (
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Prompt: Colourful Blue / #05 - Notte @
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Note: Blowjob, Lemon, Sex toys, Threesome, Yaoi
Il ragazzo saltò letteralmente per lo spavento e fece per gridare, ma un'altra mano gli afferrò il viso ed un paio di labbra a malapena tiepide gli chiusero la bocca.
Tachibana riconobbe subito lo stile di quel bacio, che via via stava diventando più appassionato e profondo, come se al suo misterioso partner fosse mancato quel tipo di contatto.
Era notte fonda ed in giro per le strade non c'era nessuno. Makoto era contento di ciò: i vicini l'avrebbero senz'altro riconosciuto, dato che viveva in quella zona anche lui, e l'ultima cosa che desiderava era che si sapesse in giro che andava a notte inoltrata a casa di Haruka. Non voleva che i suoi genitori o i suoi fratelli iniziassero a fare domande alle quali non avrebbe saputo cosa rispondere senza mettersi nei guai.
Camminava lentamente per la strada, fermandosi ogni tanto nel cono di luce proiettato dai lampioni sull'asfalto ed esaminando timoroso le zone d'ombra.
Makoto era un fifone e gironzolare da solo una volta tramontato il sole non era proprio il massimo per lui. Avrebbe volentieri fatto a meno di ciò se solo casa sua fosse stata libera: la casa di Haruka era completamente vuota ad eccezione del suo proprietario; pertanto era il luogo perfetto per incontrarsi.
Stava per immettersi di nuovo in un'area buia quando una mano gli calò sulla spalla.
Il ragazzo saltò letteralmente per lo spavento e fece per gridare, ma un'altra mano gli afferrò il viso ed un paio di labbra a malapena tiepide gli chiusero la bocca.
Tachibana riconobbe subito lo stile di quel bacio, che via via stava diventando più appassionato e profondo, come se al suo misterioso partner fosse mancato quel tipo di contatto.
Per un momento si abbandonò alla piacevole sensazione, dimentico del buio che lo circondava; poi il bacio venne interrotto e lui ripiombò nella realtà.
«Sei sempre il solito fifone, Makoto?» chiese Rin, posizionandosi sotto il lampione, cosicché l'altro potesse vederlo bene.
«Perché mi sei arrivato alle spalle?!» domandò il castano, le guance leggermente più rosse del solito.
«Perché volevo vedere come avresti reagito» ammise l'altro sorridendo, mettendo ancor più a disagio Makoto «Anche tu stai andando da Haru, giusto?» domandò poi, cambiando repentinamente discorso.
«Sì, certo» confermò il castano, domandandosi dove altro Rin pensava che potesse andare a quell'ora.
«Allora andiamo insieme, così non avrai più motivo di spaventarti» propose Matsuoka, affiancandoglisi.
Makoto accettò di buon grado e si lasciò anche cingere il fianco da un braccio del rosso mentre procedevano. Quel semplice contatto gli infondeva calma.
«Ma tu non dovresti essere alla Samezuka?» indagò Makoto mentre camminavano.
«Ho chiesto un permesso speciale per dormire una notte fuori» rispose Rin stringendosi nelle spalle con noncuranza, come se farsi accordare un simile permesso fosse uno scherzo per lui «Non potevo certamente rifiutare un invito da parte di Haru» aggiunse.
Makoto abbassò gli occhi sul terreno sotto i suoi piedi: aveva un'alta affinità con Rin, tant'è che più di una volta erano stati in rapporti molto intimi, ma era convinto che quella notte sarebbe stato da solo con Haru.
Lo amava e non voleva che scoprisse che era attratto anche da Rin; tuttavia, se li aveva invitati entrambi, forse un motivo c'era.
Arrossendo ancora di più - e per fortuna la notte rendeva praticamente impossibile al suo accompagnatore di notare alcunché fino a che non fossero giunti sotto la luce di un lampione - Tachibana pensò che forse anche Haruka aveva qualche interesse per Rin. Divenne paonazzo immaginandosi che cosa avessero fatto da soli e subito cercò di scacciare il pensiero per evitare di eccitarsi immaginando Haruka nudo. Spesso e volentieri gli succedeva.
Giunti davanti alla casa di Haruka, i due si avvicinarono alla porta e Rin bussò.
Rimasero in attesa per alcuni momenti, durante i quali Makoto poté percepire la mano di Matsuoka che stringeva di più la presa sul suo fianco, come per dichiararlo un suo possedimento.
Al ragazzo non dava fastidio quella mano, però temeva che Haruka potesse reagire in maniera inusuale, per cui cercò di allentare la sua presa. Il suo intento fu però smascherato da Rin, il quale gli mise una mano su una natica e lo volse a sé con impeto, trattenendolo contro il suo ampio torace.
Makoto ebbe paura che facesse qualcosa di poco pudico proprio lì, dove chiunque avrebbe potuto assistere, pertanto cercò ancora una volta di allontanarsi, ma il rosso fu più svelto di lui e gli catturò anche l'altra natica con la mano rimasta libera.
Tachibana era più alto dell'altro, per cui quest'ultimo aveva modo di arrivare al suo sedere più agevolmente.
Rin era sul punto di dire qualcosa quando la porta si aprì e Haruka comparve sulla soglia, con solo il costume da bagno addosso. La sua espressione totalmente indifferente si trasformò in una più seria, quasi arrabbiata, quando si trovò davanti Makoto ben stretto tra le braccia di Rin e quest'ultimo con le mani nientemeno che sul suo fondoschiena.
«Haru...!» esclamò Makoto, sgranando gli occhi, sentendosi improvvisamente in colpa come se l'avesse colto mentre facevano l'amore «Non è come sembra!».
Nanase tuttavia ignorò completamente quanto gli aveva appena detto e concentrò il proprio sguardo sul viso di Matsuoka, il quale sogghignò mettendo in mostra i suoi denti acuminati.
«Che c'è, Haru?» chiese, sfidandolo apertamente con il suo tono di voce arrogante.
Il moro semplicemente si fece avanti e gli posò un bacio sulla bocca, distraendolo a sufficienza da quello in cui era impegnato per permettere al padrone di casa di allungare un braccio e sottrarre Makoto dalla sua presa.
Si allontanò dal rosso non appena ebbe compiuto l'impresa, attirandosi il castano vicino ed increspando a malapena le labbra in quello che aveva tutta l'aria di essere un sorrisetto.
I due si fissarono per diversi istanti, Nanase con espressione serena e Matsuoka con sguardo irritato, mentre Tachibana era con il cervello altrove, impegnato ad elaborare il bacio cui aveva appena assistito.
Si era sentito pungere da una fitta di gelosia nel momento in cui quei due avevano unito le loro labbra; tuttavia ad essa era poi subentrata una specie di "voce della coscienza" che gli aveva fatto presente che anche lui aveva baciato Rin, in più di un'occasione che non si era solamente limitato a quello, per cui non aveva alcun motivo di sentirsi tradito.
Avrebbe dovuto comunque chiarire la questione con lui, possibilmente quella notte stessa, approfittando del fatto che erano tutti e tre riuniti insieme.
Si sentì tirare per un braccio e si accorse che gli altri due stavano entrando in casa; così si accinse a seguire di propria volontà Haruka e non farsi trascinare.
Si tolse le scarpe e s'immise nel piccolo corridoio, fermandosi solo poco più avanti.
«Haru?» chiamò a mezza voce, tenendo fissi gli occhi sulla chioma nera del ragazzo, aspettando che si voltasse nella sua direzione «Haru?» ripeté a voce un po' più alta, vedendo che il richiamo precedente non aveva sortito l'effetto sperato.
Nanase si fermò e si volse, finalmente, a guardarlo. Anche Rin - che era più avanti - si bloccò dov'era e si girò. Improvvisamente Makoto si rese conto di aver catalizzato l'attenzione di tutti su se stesso.
«Ehm...» esordì in tono incerto, non sapendo bene cosa dire «Voi due state...?» chiese finalmente dopo qualche attimo d'esitazione, preferendo porre il quesito direttamente piuttosto che tirarla per le lunghe, anche se aveva formulato la domanda solamente in parte.
Haruka tacque, attendendo innocentemente il resto della frase, Rin invece comprese cosa l'altro non aveva avuto il coraggio di esprimere apertamente e gli venne incontro: «Insieme? No, non ufficialmente. Però siamo stati insieme per altre cose».
Si fermò un momento e poi accennò al suo diretto interlocutore.
«Come tu ed io» aggiunse, per essere più esplicativo.
«Anche tu?» domandò Haruka, guardando Makoto inarcando le sopracciglia.
Non sembrava particolarmente scosso né arrabbiato. Era soltanto sorpreso.
Makoto non riuscì a dire niente per alcuni secondi ed allora il padrone di casa perse interesse per l'eventuale risposta che avrebbe potuto fornirgli e Rin riprese la parola: «Andiamo? Mi sto annoiando».
Tachibana abbassò gli occhi sul pavimento e allora gli altri due proseguirono e lui li seguì.
Andarono nella camera da letto di Haruka e qui il padrone si mise a frugare negli armadi ed armadietti che erano appoggiati contro il muro mentre i suoi due ospiti si guardavano in giro.
Makoto aveva visto quella stanza fino alla noia e la conosceva fin nei minimi dettagli. Rin invece non l'aveva mai vista, essendo stato all'estero per anni; pertanto stava studiando il posto come se dovesse trovarvi qualche passaggio segreto.
Nella sua analisi non poté fare a meno di notare che era adatta ad Haruka: semplice ed essenziale, senza arredi belli ma inutili.
«Che cosa stai cercando?» domandò Makoto curioso, accostandosi al moro e sbirciandolo mentre seminava il caos in un cassetto contenente felpe e pantaloni.
Haruka non rispose, ma dopo poco estrasse con espressione trionfante da un angolo di quello stesso cassettone un oggetto a forma di tentacolo.
«Che cosa dovrebbe essere quello?» chiese Tachibana, il tono a metà tra il confuso e lo spaventato.
Il modo con cui si era rivolto ad Haruka aveva attirato l'attenzione anche del terzo membro del gruppetto, che si era affrettato ad unirsi ai compagni.
Osservando l'oggetto rimase stupito e confuso, aspettando che il proprietario fornisse una qualche delucidazione in merito.
«La cosa più vicina a un dildo a forma di sgombro che ho trovato è stato un dildo a forma di tentacolo» spiegò senza battere ciglio.
Rin e Makoto lo guardarono sgranando leggermente gli occhi, anche se le loro espressioni erano sensibilmente diverse: quella del rosso era intrisa di divertimento, mentre quella del castano pareva solo sgomenta. Quest'ultimo infatti non reputava l'amico un appassionato di giocattoli sessuali.
«Così vuoi fare del sano sesso a tre?» domandò Matsuoka, appuntandosi entrambe le mani sui fianchi e sorridendo. Sembrava totalmente d'accordo, anzi, addirittura pareva entusiasta.
«Che-che cosa?!» fece Tachibana, passando lo sguardo dall'uno all'altro ripetutamente e rapidamente, come se cercasse una smentita che potesse tranquillizzarlo.
Rin gli arrivò alle spalle e lo bloccò afferrandolo da sotto le braccia e tirandolo a sé, allargandogli così le braccia in modo che non potesse opporre efficacemente resistenza.
«Fermo, Rin! Cosa stai...?» chiese, ma non finì la frase, dato che Haruka si chinò a slacciargli i pantaloni «Haru! Non farlo, per favore...!».
«Su, Makoto non essere infantile. Di cosa hai paura? Hai già fatto sesso» asserì il rosso, continuando a trattenerlo mentre allungava il collo per mordergli il lobo dell'orecchio sinistro.
«Ma con una persona alla volta!» protestò, lanciando occhiate in continuazione ad Haruka, che lo stava spogliando lentamente. Adesso era intento a studiare i suoi boxer come se non ne avesse mai visto un paio - ed effettivamente, dato quello che portava di solito sotto i vestiti poteva anche crederlo.
«E allora? Guardala così: facendolo in tre godi di più» continuò Rin.
Makoto fece per ribattere, ma tutto ciò che gli uscì dalla bocca fu un sospiro: Haruka gli stava succhiando il pene, anche se ancora non era eretto, e a lui piaceva.
Rin stava cominciando a non poterne più di stare senza fare niente; infatti lasciò andare Makoto - che senza il suo sostegno cadde a terra in ginocchio - ed iniziò a spogliarsi.
Il castano non osò muoversi, troppo preso da come Haruka gli stava languidamente succhiando il pene, che stava diventando via via sempre più duro.
Rin gli si andò a sedere dietro una volta spogliatosi. Si umidificò due falangi e glieli infilò nel fondoschiena, facendo attenzione a non andarci troppo forte ma neanche troppo piano. Le mosse in modo tale da allargare l'apertura, o quantomeno abituare i muscoli ad accogliere qualcosa di grosso.
Makoto gemette, stimolato dalla presenza di quel corpo estraneo nel fondoschiena.
Haruka percepiva distintamente la sua erezione diventare via via più turgida, segno che tutto ciò era di suo gradimento. Rin dopo un poco gli tese la mano libera e lui gli passò il dildo.
Matsuoka rimosse piano le dita, strappando un sospiro di delusione al castano, che stava godendosela. Quando però al posto delle dita avvertì qualcosa di parimenti grosso - se non un po' di più - entrargli nel didietro, si irrigidì di nuovo ed ansimò.
«Allora ti piace» commentò Rin al suo orecchio, tormentandolo con il dildo estraendolo e spingendolo più a fondo.
Tachibana era diventato paonazzo in volto e non riusciva ad articolare suoni che fossero diversi da mugolii di piacere.
Haruka dopo diversi minuti si alzò in piedi abbandonando l'erezione dell'amico per abbassare i bermuda e mettergli davanti il suo pene duro ed eretto.
Non gli chiese di succhiarlo, ma Makoto si attaccò ad esso comunque, lappando l'estremità del muscolo e poi spingendo le labbra oltre, includendo in bocca quanto più gli riusciva del suo pene.
Mentre aspirava, succhiando con vigore, sembrava essere in preda ad un piacere talmente forte da inebetirlo o mandarlo in una specie di trance.
Se fosse stato completamente padrone di sé probabilmente avrebbe chiesto ad entrambi di continuare e di andarci anche più pesanti, perché gli stava piacendo da matti.
Rin si divertiva a torturarlo con quel dildo, godendosi le leggere contorsioni che il compagno faceva per cercare di sopportare il troppo piacere o di avvertirlo di più.
Per la seconda volta Matsuoka rimosse qualcosa dal suo sedere per sostituirlo con qualcos'altro, stavolta la sua erezione.
Spingendo contro il sedere di Makoto, quest'ultimo iniziò a spingere a propria volta per controbilanciare, cercando di sincronizzare con il movimento della bocca e della mano con cui si stava masturbando rapidamente ed in maniera disarmonica.
Anche Haruka iniziò ad impartire delle leggere spinte con il bacino, avvertendo l'orgasmo ormai imminente.
Rimasero tutti in silenzio con il fiato sospeso in attesa di venire finché uno di loro non raggiunse l'obiettivo. Fu Makoto, ovviamente, a venire per primo, macchiandosi la mano e schizzando il pavimento.
Continuò a succhiare anche se era stato colto da una spossatezza improvvisa non appena superato il picco di piacere. Il suo sforzo non fu sufficiente a far venire Haruka, non ancora: Rin venne per secondo, riversando nel suo fondoschiena il suo seme caldo, strappandogli un ennesimo sospiro.
Tremando leggermente per lo sforzo di rimanere in posizione eretta, Makoto proseguì nel ricoprire di attenzioni il pene di Nanase per qualche altro momento, poi anche quest'ultimo venne, inondando del suo sperma la bocca del castano, che non si lamentò ed inghiottì.
Il moro tolse il proprio pene umido di saliva dalla bocca di Tachibana, che si accasciò sul pavimento esausto, respirando profondamente.
«Ti è piaciuto?» domandò Nanase, chinandosi vicino al castano.
Makoto levò lo sguardo su di lui ed annuì.
«È più stancante del solito» ammise con un sorriso di scuse: non era abituato ad essere messo così a dura prova nella resistenza ed era stato il primo - anzi, l'unico - a crollare.
«Però è anche più divertente» intervenne il rosso, sorridendo soddisfatto.
Makoto annuì di nuovo, cercando di sedersi.
«Rimaniamo qui a dormire, vero?» chiese. Era sicuro che non sarebbe riuscito a tornarsene a casa in quello stato.
«Sì, non c'è problema» rispose il padrone di casa, tirando su il costume da bagno ed alzandosi. Aprì una porta scorrevole e prese dall'armadio due coperte e due cuscini.
«Io però prima devo farmi una bagno» disse Rin, alzandosi in piedi a propria volta.
«Anche io dovrei» si unì Makoto. Non poteva andare a dormire sudato e sporco di sperma.
«Il bagno è in fondo al corridoio a destra» Nanase diede indicazioni a Matsuoka mentre sistemava i letti per gli ospiti. Il rosso uscì subito, ansioso di lavarsi e mettersi a letto.
Makoto invece rimase con Haruka, offrendosi di aiutarlo a preparare per la notte mentre aspettava il suo turno per lavarsi.