fiamma_drakon (
fiamma_drakon) wrote2014-03-29 06:24 pm
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Provare l'altra sponda
Titolo: Provare l'altra sponda
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo, Slice of life
Personaggi: Bayonetta, Dante, Nero
Wordcount: 1090 (
fiumidiparole)
Prompt: 248.Con l'amore del Paradiso a rischio e un Inferno da pagare @
500themes_ita
Note: Age difference, Crossover, Het, Shonen-ai
La sua espressione seria era fissa sulla scrivania e lui faceva di tutto pur di non degnare di sguardi il ragazzo.
Quest'ultimo sbatté con forza entrambe le mani sulla scrivania.
«Avanti, non sei mai stato così infantile!» esclamò.
«Infantile, uhm!» ripeté indignato il più vecchio, portandosi alla bocca un ennesimo cucchiaio di gelato.
«Dante, smettila...».
Nero continuava a cercare di far ragionare Dante, seduto dal lato opposto al suo della scrivania.
Dante continuò imperterrito a trangugiare il suo gelato alla fragola dal contenitore in plastica che teneva appoggiato sul piano di legno innanzi a sé. Una mano proteggeva il barattolo da eventuali attacchi da parte di Nero, che già un paio di volte aveva tentato di strapparglielo di mano mettendo in campo scuse come «Lo faccio per il tuo bene».
La sua espressione seria era fissa sulla scrivania e lui faceva di tutto pur di non degnare di sguardi il ragazzo.
Quest'ultimo sbatté con forza entrambe le mani sulla scrivania.
«Avanti, non sei mai stato così infantile!» esclamò.
«Infantile, uhm!» ripeté indignato il più vecchio, portandosi alla bocca un ennesimo cucchiaio di gelato.
Il contenitore era già mezzo vuoto e le grosse porzioni che il cacciatore di demoni prendeva di volta in volta lo svuotavano ad un ritmo incredibilmente rapido.
«Io non ho avuto nessuno dopo di te, ragazzo! Tantomeno donne» puntualizzò indirizzando verso il minore il suo cucchiaio con fare accusatorio.
Nero ristette in silenzio, accettando il colpo senza ribattere, dato che era conscio di essere lui la causa di quella situazione.
«Questo perché tu hai sempre avuto sfortuna con le donne» s'intromise l'alta donna mora semisdraiata sul divano, le gambe accavallate in maniera provocante ed un braccio piegato ed appoggiato sul bracciolo del mobile per sorreggere il viso.
Dante indirizzò un'occhiata fulminante al suo indirizzo, spostando il polo della sua furia su di lei.
«Sta' zitta, Bayonetta» ringhiò a mezza voce, cacciandosi in bocca altro gelato.
«Oh, avanti. Non puoi fare il capriccioso così, sai? Il ragazzo ha solo provato cosa fosse del sano sesso dall'altra sponda, non si è mica messo con me» rispose Bayonetta, facendo girare distrattamente una pistola attorno al suo dito tramite l'anello di protezione del grilletto.
Nero arrossì un po' per la schiettezza insensibile di lei e desiderò ardentemente non averla mai incontrata, anche se una parte di lui ammetteva che fare l'amore con lei gli era piaciuto.
Il ragazzo notò lo sguardo di Dante incupirsi ancora di più mentre aggrediva con più veemenza il gelato.
Era veramente offeso per la sua scappatella.
Se solo Bayonetta non fosse andata a cercarlo a presso l'ufficio di Dante l'intera faccenda non sarebbe mai venuta alla luce e non si sarebbe arrivati a quel punto.
«E comunque continuare ad ingozzarti di gelato non cambierà un bel niente. Ti farà solo ingrassare...» proseguì la donna, alzandosi ed accostandosi a Nero «E allora sì che il tuo fidanzatino avrà motivi per venire da me...» soggiunse, cingendo con un braccio il giovane e stringendolo a sé tanto da schiacciargli una spalla contro il suo dirompente seno.
Il morbido contatto fece trasalire Nero e saltare i nervi a Dante, che si alzò con foga tale da rovesciare la sedia abbattendo un pugno sulla scrivania facendola scricchiolare.
«Non toccarlo, è mio!» tuonò di getto, gli occhi che lampeggiavano minacciosi.
Da quando stavano insieme Nero non lo aveva mai visto tanto arrabbiato.
Bayonetta sorrise compiaciuta e spostò la mano dalla spalla ai capelli del giovane conteso, accarezzandoli con lascivia.
Nero calò le palpebre leggermente, inebriato dal contatto. Gli piaceva quando gli toccavano i capelli.
Stava rischiando di perdere Dante e sapeva che - se così non fosse stato - avrebbe dovuto attraversare un inferno per farsi perdonare, però era più forte di lui: quel tocco leggero e le lunghe dita affusolate che gli pettinavano i capelli erano troppo piacevoli per lasciarlo indifferente.
Dante notò la sua espressione e la rabbia triplicò. Non gli era mai capitato di tenere così tanto a qualcosa - o qualcuno - da essere pronto a tutto pur di tenerselo stretto. Era in balia della furia e della gelosia più forti e non riusciva a controllarsi.
Se quello era l'effetto del vero amore, non sapeva se considerarlo come qualcosa di negativo o positivo. Di certo era una dolorosa lama a doppio taglio.
«Altrimenti ti ammazzo» minacciò sollevando Ivory dalla scrivania.
Scavalcò quest'ultima con un salto piuttosto agile per uno che aveva passato l'ultima mezz'ora mangiando gelato e andò a piazzarsi di fianco alla strega di Umbra, puntandole la canna nella schiena nuda.
La conosceva da abbastanza tempo da sapere che era quasi impossibile, ma ci avrebbe comunque provato solo per allontanarla dal suo fidanzato.
«Sei libero di provarci, se vuoi» rispose ilare Bayonetta, puntandogli una canna contro l'inguine «Ma penso tu ci tenga alla tua virilità».
Avvertendo il rigido clima di tensione, Nero cercò di svincolarsi dalla presa di Bayonetta. Così facendo distrasse la donna per quel poco necessario a Dante per spingerla via prima che lei facesse fuoco e lo castrasse.
A quel punto l'uomo si avventò sul più giovane, bloccandolo tra il proprio corpo e la scrivania.
«Dante...» chiamò Nero, guardandolo negli occhi senza riuscire a capire cosa gli stesse passando per la mente.
L'uomo ansimava leggermente ed aveva le guance ricoperte di rada peluria arrossate. Tremava leggermente mentre gli posava una mano al centro della schiena, attirandolo contro il suo torace.
Lo baciò esitante, intensificando il contatto man mano che i secondi passavano, fino ad arrivare ad un bacio ricco di passione.
Ogni centimetro della bocca dell'uomo sapeva di fragola e sui suoi denti di tanto in tanto Nero trovava tracce di gelato.
Quest'ultimo assecondava i continui cambi di inclinazione della testa del più grande, percependo il proprio corpo riscaldarsi e i sensi accendersi sempre di più. Contro il suo inguine ben presto sentì premere un duro rigonfiamento che Dante non si vergognò affatto di strusciargli contro.
Voleva dimostrargli che lui era migliore di Bayonetta, fargli dimenticare completamente lei in modo da eliminare la possibilità che in futuro andasse di nuovo a letto con lei.
Le sue mani si muovevano languide sul suo giovane corpo, risalendo dalle natiche ai fianchi alla schiena fino ad arrivare ai capelli.
Le dita ruvide che presero ad accarezzarlo poco sopra la nuca erano delicate e i movimenti talmente lenti che il contatto gli risultò molto più piacevole del normale.
Con il ginocchio Nero costrinse Dante ad allargare leggermente le gambe, così da potervi inserire la sua.
«Tu sei mio, ragazzo...» sibilò con voce rauca e calda Dante, staccandosi leggermente dalla sua bocca.
«Dimostralo...» lo incoraggiò l'altro, leccandogli le labbra e stringendogli la natica destra con il Devil Bringer.
Dante lo sollevò da terra posandolo seduto sulla scrivania. Si tolse febbrilmente il cappotto, gettandolo via, prima di passare a togliere lo strato successivo. Era entusiasta all'idea di poter ristabilire il suo predominio sessuale su di lui.
Anche Nero si accinse a togliere i vestiti con una certa impazienza, deciso a farsi perdonare.
In tutto quel passionale trambusto, entrambi persero ogni interesse per l'inusuale spettatrice, che decise di togliere il disturbo non appena la coppia arrivò a spogliarsi della biancheria.
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Personaggi: Bayonetta, Dante, Nero
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Prompt: 248.Con l'amore del Paradiso a rischio e un Inferno da pagare @
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Note: Age difference, Crossover, Het, Shonen-ai
La sua espressione seria era fissa sulla scrivania e lui faceva di tutto pur di non degnare di sguardi il ragazzo.
Quest'ultimo sbatté con forza entrambe le mani sulla scrivania.
«Avanti, non sei mai stato così infantile!» esclamò.
«Infantile, uhm!» ripeté indignato il più vecchio, portandosi alla bocca un ennesimo cucchiaio di gelato.
«Dante, smettila...».
Nero continuava a cercare di far ragionare Dante, seduto dal lato opposto al suo della scrivania.
Dante continuò imperterrito a trangugiare il suo gelato alla fragola dal contenitore in plastica che teneva appoggiato sul piano di legno innanzi a sé. Una mano proteggeva il barattolo da eventuali attacchi da parte di Nero, che già un paio di volte aveva tentato di strapparglielo di mano mettendo in campo scuse come «Lo faccio per il tuo bene».
La sua espressione seria era fissa sulla scrivania e lui faceva di tutto pur di non degnare di sguardi il ragazzo.
Quest'ultimo sbatté con forza entrambe le mani sulla scrivania.
«Avanti, non sei mai stato così infantile!» esclamò.
«Infantile, uhm!» ripeté indignato il più vecchio, portandosi alla bocca un ennesimo cucchiaio di gelato.
Il contenitore era già mezzo vuoto e le grosse porzioni che il cacciatore di demoni prendeva di volta in volta lo svuotavano ad un ritmo incredibilmente rapido.
«Io non ho avuto nessuno dopo di te, ragazzo! Tantomeno donne» puntualizzò indirizzando verso il minore il suo cucchiaio con fare accusatorio.
Nero ristette in silenzio, accettando il colpo senza ribattere, dato che era conscio di essere lui la causa di quella situazione.
«Questo perché tu hai sempre avuto sfortuna con le donne» s'intromise l'alta donna mora semisdraiata sul divano, le gambe accavallate in maniera provocante ed un braccio piegato ed appoggiato sul bracciolo del mobile per sorreggere il viso.
Dante indirizzò un'occhiata fulminante al suo indirizzo, spostando il polo della sua furia su di lei.
«Sta' zitta, Bayonetta» ringhiò a mezza voce, cacciandosi in bocca altro gelato.
«Oh, avanti. Non puoi fare il capriccioso così, sai? Il ragazzo ha solo provato cosa fosse del sano sesso dall'altra sponda, non si è mica messo con me» rispose Bayonetta, facendo girare distrattamente una pistola attorno al suo dito tramite l'anello di protezione del grilletto.
Nero arrossì un po' per la schiettezza insensibile di lei e desiderò ardentemente non averla mai incontrata, anche se una parte di lui ammetteva che fare l'amore con lei gli era piaciuto.
Il ragazzo notò lo sguardo di Dante incupirsi ancora di più mentre aggrediva con più veemenza il gelato.
Era veramente offeso per la sua scappatella.
Se solo Bayonetta non fosse andata a cercarlo a presso l'ufficio di Dante l'intera faccenda non sarebbe mai venuta alla luce e non si sarebbe arrivati a quel punto.
«E comunque continuare ad ingozzarti di gelato non cambierà un bel niente. Ti farà solo ingrassare...» proseguì la donna, alzandosi ed accostandosi a Nero «E allora sì che il tuo fidanzatino avrà motivi per venire da me...» soggiunse, cingendo con un braccio il giovane e stringendolo a sé tanto da schiacciargli una spalla contro il suo dirompente seno.
Il morbido contatto fece trasalire Nero e saltare i nervi a Dante, che si alzò con foga tale da rovesciare la sedia abbattendo un pugno sulla scrivania facendola scricchiolare.
«Non toccarlo, è mio!» tuonò di getto, gli occhi che lampeggiavano minacciosi.
Da quando stavano insieme Nero non lo aveva mai visto tanto arrabbiato.
Bayonetta sorrise compiaciuta e spostò la mano dalla spalla ai capelli del giovane conteso, accarezzandoli con lascivia.
Nero calò le palpebre leggermente, inebriato dal contatto. Gli piaceva quando gli toccavano i capelli.
Stava rischiando di perdere Dante e sapeva che - se così non fosse stato - avrebbe dovuto attraversare un inferno per farsi perdonare, però era più forte di lui: quel tocco leggero e le lunghe dita affusolate che gli pettinavano i capelli erano troppo piacevoli per lasciarlo indifferente.
Dante notò la sua espressione e la rabbia triplicò. Non gli era mai capitato di tenere così tanto a qualcosa - o qualcuno - da essere pronto a tutto pur di tenerselo stretto. Era in balia della furia e della gelosia più forti e non riusciva a controllarsi.
Se quello era l'effetto del vero amore, non sapeva se considerarlo come qualcosa di negativo o positivo. Di certo era una dolorosa lama a doppio taglio.
«Altrimenti ti ammazzo» minacciò sollevando Ivory dalla scrivania.
Scavalcò quest'ultima con un salto piuttosto agile per uno che aveva passato l'ultima mezz'ora mangiando gelato e andò a piazzarsi di fianco alla strega di Umbra, puntandole la canna nella schiena nuda.
La conosceva da abbastanza tempo da sapere che era quasi impossibile, ma ci avrebbe comunque provato solo per allontanarla dal suo fidanzato.
«Sei libero di provarci, se vuoi» rispose ilare Bayonetta, puntandogli una canna contro l'inguine «Ma penso tu ci tenga alla tua virilità».
Avvertendo il rigido clima di tensione, Nero cercò di svincolarsi dalla presa di Bayonetta. Così facendo distrasse la donna per quel poco necessario a Dante per spingerla via prima che lei facesse fuoco e lo castrasse.
A quel punto l'uomo si avventò sul più giovane, bloccandolo tra il proprio corpo e la scrivania.
«Dante...» chiamò Nero, guardandolo negli occhi senza riuscire a capire cosa gli stesse passando per la mente.
L'uomo ansimava leggermente ed aveva le guance ricoperte di rada peluria arrossate. Tremava leggermente mentre gli posava una mano al centro della schiena, attirandolo contro il suo torace.
Lo baciò esitante, intensificando il contatto man mano che i secondi passavano, fino ad arrivare ad un bacio ricco di passione.
Ogni centimetro della bocca dell'uomo sapeva di fragola e sui suoi denti di tanto in tanto Nero trovava tracce di gelato.
Quest'ultimo assecondava i continui cambi di inclinazione della testa del più grande, percependo il proprio corpo riscaldarsi e i sensi accendersi sempre di più. Contro il suo inguine ben presto sentì premere un duro rigonfiamento che Dante non si vergognò affatto di strusciargli contro.
Voleva dimostrargli che lui era migliore di Bayonetta, fargli dimenticare completamente lei in modo da eliminare la possibilità che in futuro andasse di nuovo a letto con lei.
Le sue mani si muovevano languide sul suo giovane corpo, risalendo dalle natiche ai fianchi alla schiena fino ad arrivare ai capelli.
Le dita ruvide che presero ad accarezzarlo poco sopra la nuca erano delicate e i movimenti talmente lenti che il contatto gli risultò molto più piacevole del normale.
Con il ginocchio Nero costrinse Dante ad allargare leggermente le gambe, così da potervi inserire la sua.
«Tu sei mio, ragazzo...» sibilò con voce rauca e calda Dante, staccandosi leggermente dalla sua bocca.
«Dimostralo...» lo incoraggiò l'altro, leccandogli le labbra e stringendogli la natica destra con il Devil Bringer.
Dante lo sollevò da terra posandolo seduto sulla scrivania. Si tolse febbrilmente il cappotto, gettandolo via, prima di passare a togliere lo strato successivo. Era entusiasta all'idea di poter ristabilire il suo predominio sessuale su di lui.
Anche Nero si accinse a togliere i vestiti con una certa impazienza, deciso a farsi perdonare.
In tutto quel passionale trambusto, entrambi persero ogni interesse per l'inusuale spettatrice, che decise di togliere il disturbo non appena la coppia arrivò a spogliarsi della biancheria.