fiamma_drakon: (p0rn...?)
fiamma_drakon ([personal profile] fiamma_drakon) wrote2014-04-20 05:14 pm

Uscita a quattro

Titolo: Uscita a quattro
Rating: Giallo
Genere: Slice of life
Personaggi: Dante, Lady, Nero, Trish
Wordcount: 1987 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: 144. Mentre il vento alimenta il fuoco @ [livejournal.com profile] 500themes_ita
Note: Age difference, Shonen-ai, Shoujo-ai
Quel pomeriggio, però, quando Lady era passata dalla Devil May Cry per prendere la sua fidanzata, si era trovata davanti non una persona, bensì tre.
«Che sta succedendo?» aveva domandato perplessa, squadrando i due uomini - di età ben diversa tra loro - che erano usciti al seguito della bionda.
«Veniamo con voi» aveva dichiarato Dante, appuntandosi entrambe le mani sui fianchi ed inarcando un sopracciglio come per chiedere "problemi?".


Solitamente Trish e Lady preferivano uscire insieme da sole. Nonostante le occupazioni non proprio normali, erano perfettamente in grado di confondersi in mezzo ai comuni umani senza dare affatto nell'occhio.
Si frequentavano ormai da tempo e potevano vantarsi di non essere state reputate a tutti gli effetti una coppia durante nessuno dei loro appuntamenti e dei loro giri di shopping.
Quel pomeriggio, però, quando Lady era passata dalla Devil May Cry per prendere la sua fidanzata, si era trovata davanti non una persona, bensì tre.
«Che sta succedendo?» aveva domandato perplessa, squadrando i due uomini - di età ben diversa tra loro - che erano usciti al seguito della bionda.
«Veniamo con voi» aveva dichiarato Dante, appuntandosi entrambe le mani sui fianchi ed inarcando un sopracciglio come per chiedere "problemi?".
«E da quando vi interessa fare un giro in centro?» aveva continuato Lady.
«Gliel'ho chiesto anche io» si era intromessa Trish, poi indicando Nero aveva proseguito: «Lui si era opposto, ma Dante voleva che facessimo una "uscita a quattro"».
Le labbra di Lady si erano aperte in una "o" muta che riassumeva tutta la sua sorpresa per la pensata del cacciatore di demoni, che in genere preferiva di gran lunga rimanersene a poltrire in ufficio o a scopare lontano da sguardi indiscreti piuttosto che mescolarsi alla gente comune.
«Io gliel'ho detto che era una pessima idea...» si era difeso prontamente Nero sentendosi chiamare in causa, incrociando le braccia sul petto. Il Devil Bringer era stato opportunamente nascosto sotto una maglia a maniche lunghe ed una fasciatura attorno alla mano.
«Voi andrete a fare shopping, no? Diteglielo!» aveva esclamato il ragazzo quasi sull'orlo dell'esasperazione, accennando al suo compagno.
«Be', mi pare ovvio...» aveva replicato Trish, sbattendo le palpebre come se non credesse a tanta ingenuità.
Dante tuttavia non si era lasciato persuadere ed aveva insistito per andare, infischiandosene della contrarietà del suo fidanzatino, costringendolo ad andare con lui.
 
«Mi devi spiegare perché sei voluto andare con loro...».
Erano in giro già da due - o forse erano tre...? - ore e lui non si era ancora arreso all'essere stato trascinato fuori dell'ufficio contro la propria volontà. Era ovvio pertanto che ancora non riusciva a godersi l'uscita.
Seguivano Lady e Trish da vicino, ma non così tanto da violare la loro privacy e da averne un po' anche per loro stessi, cosicché le chiacchiere potessero essere fatte o a bassa voce tra partner oppure coinvolgendo anche l'altra coppia usando un tono appena più alto.
Dante sembrava quasi divertirsi e Nero non riusciva a capirlo: non era mai stato il tipo da fare cose femminili come l'andare a fare shopping - anzi, a malapena sopportava quando lui lo costringeva ad uscire dalla sua agenzia per andare a comperarsi qualche abito nuovo. Le due donne li avevano condotti in almeno cinque negozi diversi e Dante le aveva seguite senza emettere neanche un lamento.
«Forse la vecchiaia gli sta dando alla testa...» si era detto il ragazzo come spiegazione per il suo strano comportamento.
«Non sei tu che dici che ogni tanto uscire fa bene?» gli domandò il più vecchio, affiancandoglisi così da vicino che sembrava volerlo abbracciare «Goditi l'appuntamento».
Nero ristabilì un po' di distanza lanciandogli un'occhiataccia.
«Se andiamo in un altro negozio di vestiti giuro che me ne torno a casa da solo» minacciò sollevando un dito per sottolineare la decisione insita nella sua asserzione. Si era stancato di seguirlo come un cagnolino.
«Dai, ragazzo non prenderla così male» cercò di calmarlo l'uomo, allungando una mano per cercare di accarezzargli un fianco. Non appena le sue dita gli sfiorarono il corpo il più giovane schizzò via, fulminandolo con lo sguardo.
«C'è gente, non farlo» sibilò guardandosi attorno per controllare che nessun passante si fosse accorto del tentativo del suo compagno.
«Oh, ma loro lo fanno...» bofonchiò deluso Dante, rivolgendo un vago gesto all'indirizzo di Lady e Trish, che camminavano disinvoltamente mano nella mano, strusciandosi ogni tanto spalla contro spalla quasi con affetto.
L'uomo non aveva mai smesso di osservare come si scambiassero tenere effusioni con la più totale nonchalance, facendo finta che ogni minimo tocco fosse qualcosa di completamente casuale ed innocente. Era dall'inizio dell'uscita che lo facevano e a lui rodeva immensamente non poter fare altrettanto con il suo partner, il quale rifiutava prontamente ogni suo tentativo di cercare un qualsivoglia tipo di contatto, non per forza qualcosa di perverso o intimo. Anche il semplice prendersi per mano per il suo ragazzo era impensabile in pubblico.
Al cacciatore di demoni non importava arrivare a baciarsi in mezzo a ignari passanti che li avrebbero guardati come eretici ma almeno prendersi per mano era un gesto che non avrebbe disdegnato poi tanto.
«E allora? Noi non siamo loro» decretò Nero senza esitazione, voltandosi a guardare dalla parte opposta al volto di Dante mentre le sue guance acquisivano un minimo di colore.
«Ehi, voi due».
Lady interruppe la loro conversazione - con gran sollievo del più giovane, per il quale la stessa stava diventando troppo imbarazzante - fermandosi ad aspettare che gli interessati la raggiungessero.
«Avete voglia di prendere un gelato?» domandò Trish una volta che i due si furono fermati davanti a loro, indicando la gelateria innanzi alla quale si erano fermati.
La risposta era ovviamente scontata, almeno per uno dei due uomini.
«Certo!» esclamò Dante con enfasi. Nero notò che nel rispondere il suo viso si era illuminato di una luce che lo faceva sembrare più giovane di parecchi anni, come se fosse improvvisamente tornato ragazzo per un momento.
Era il miracoloso effetto che il gelato aveva su di lui. Inspiegabilmente, ogni volta che gli si prospettava l'imminente consumo di un gelato la sua giornata sembrava illuminarsi.
«D'accordo» concesse Nero con una scrollata di spalle. A lui non importava molto in verità, per cui in pratica era lo stesso.
Entrarono.
Il locale era piccolo e confortevole, tinto ed arredato con caldi colori pastello. L'espositore delle vaschette di gelato era stracolmo di decine di gusti diversi e Dante si avvicinò ad esso con passo sicuro, passandoli tutti in rassegna in cerca di un gusto in particolare. Non trovandolo insieme ai gusti "normali" andò a fissare il menù mentre il trio che si era lasciato alle spalle lo raggiungeva con calma.
«Dante, il gelato non scappa mica...!» lo prese in giro Lady, sospirando ed appuntandosi una mano su un fianco.
«Oltretutto sbaglio o avevamo detto che eri a dieta...?» intervenne Trish inarcando eloquentemente un sopracciglio.
Nero soffocò una risata dinanzi all'espressione palesemente spiazzata del suo fidanzato, che a quanto sembrava era stato preso in contropiede dall'affermazione della bionda.
«Almeno stavolta fai un'eccezione, no? L'hai proposto tu di venire qui» le fece presente l'uomo.
Trish non poté non concordare con lui e disse: «D'accordo, per stavolta».
Nel frattempo una commessa si era avvicinata al gruppetto ed attendeva che le prestassero attenzione per chiedere cosa volevano.
Dante fu - ovviamente - il primo ad accorgersi della sua presenza.
«Uno strawberry sundae» ordinò sorridendo.
La ragazza annuì, mettendosi a preparare il gelato, che fu pronto nel giro di una manciata di minuti.
«Voi?» chiese poi con voce gentile, porgendo la coppetta di cristallo con la sua ordinazione all'uomo, che l'accettò di buon grado voltandosi poi per scegliere uno dei tavoli vuoti.
Lady, Trish e Nero presero i loro gelati e pagarono - Nero lo fece anche per Dante - poi andarono ad unirsi al cacciatore di demoni, che li aspettava trepidante ad un tavolo d'angolo.
«Avresti anche potuto aspettarci, visto che non hai ancora iniziato a mangiare» obiettò Lady, prendendo posto dirimpetto al suo interlocutore.
Quest'ultimo scosse le spalle leggermente, replicando: «Dovevo posare il gelato prima che si rovinasse».
«È in una coppetta di vetro, mica è un cono» gli fece presente Trish, accennando al cono che reggeva in mano.
«Avevi paura che ti cadesse, in realtà?» lo sbeffeggiò Nero, spostando con un piede la sedia di fianco a lui e lasciandocisi cadere sopra. Gli scoccò un'occhiata obliqua alla quale il suo partner rispose con un broncio infantile.
Affondò il cucchiaio nel suo strawberry sundae e se ne cacciò in bocca una generosa porzione, godendosi il gusto del suo dessert preferito.
Lady e Trish non persero occasione per scambiarsi effusioni anche in quel frangente: si leccavano a vicenda il gelato e, di quando in quando, approfittando del fatto che la commessa le stava ignorando, anche un bacio.
Vedendole baciarsi Dante non poté esimersi dal pensare a quale piacere sarebbe stato poter fare altrettanto con Nero, assaporare il suo gelato dalle sue stesse labbra e dischiuderle per incontrare la sua lingua fervente.
Inutile dire che tutto ciò lo eccitava alquanto e lo rendeva impaziente.
Le effusioni delle due donne erano come il vento che alimentava il fuoco dell'ardore che era in Dante.
L'uomo osservò a lungo il suo giovane partner, che leccava il suo gelato senza prestargli particolare attenzione. Peccato che la mente del cacciatore di demoni stesse già galoppando al ritmo di fantasie che sarebbero state molto più consone al chiuso in un posto più riservato come poteva essere casa e che ad ogni leccata lui immaginasse quella lingua su un punto in particolare del suo corpo.
«Ehm...» disse all'improvviso, schiarendosi la voce per attirare la sua attenzione.
Nero inarcò curioso un sopracciglio, attendendo che parlasse. Anche Lady e Trish sembravano improvvisamente molto interessate.
Ignorando forzatamente il suo pubblico, Dante chiese: «Vuoi assaggiare, ragazzo?».
Porse un cucchiaio del suo gelato verso il minore, che rimase un po' spiazzato: lui non era il tipo da dividere volentieri il suo cibo preferito.
«No, non mi va» replicò, continuando a mangiare il suo gelato.
Dante apparve palesemente deluso dal suo rifiuto.
«Dai, prendine un po'» disse, raddrizzandosi sulla sedia per sporgersi verso il più giovane.
«Ti ho detto che non lo voglio!» sbottò Nero, cercando di allontanarlo.
«Oh, avanti. Hai paura che ti veda qualcuno? Non c'è nessuno qui...!» lo provocò il più vecchio.
L'altro, sentendosi punto sul vivo, esclamò: «D'accordo!».
Si sporse aprendo la bocca per accogliere il boccone che gli stava porgendo Dante, ma all'ultimo l'uomo ritrasse il cucchiaio e lo sostituì con le sue labbra.
Il bacio colse Nero completamente alla sprovvista, impedendogli di reagire al gesto in qualsivoglia modo. Dante si abbandonò allo splendido fuoco di passione che gli ardeva dentro, cingendo con il suo braccio libero le spalle del più piccolo per attrarlo maggiormente a sé.
Nero si riprese in tempo per avvertire la lingua dell'altro lambire le sue labbra cercando un pertugio per entrare.
Le due donne li fissavano ridacchiando divertite dall'audacia dell'amico.
In malo modo il ragazzo allontanò da sé il suo compagno, addossandolo contro lo schienale della sua sedia.
«Ti ha dato di volta il cervello?!» sibilò arrabbiato Nero, le guance imporporate per la foga del contatto.
«Era l'unico modo per ottenere un bacio da te, ragazzo...» si giustificò il più vecchio stringendosi nelle spalle «Non hai idea di quanto mi roda non poterti toccare quando siamo fuori».
«Sei tu che sei voluto uscire oggi!» l'accusò l'altro.
«Dai, Nero non prendertela così. La commessa era girata» cercò di rassicurarlo Trish.
«E considerati fortunato ad aver avuto solo un bacio...» aggiunse Lady ridacchiando, lanciando un'occhiata oltre il bordo del tavolo.
Nero si rese conto di quale fosse l'oggetto della sua attenzione e si affrettò a sbirciare.
«Dante!» esclamò in tono di rimprovero.
«Non dirlo così! È colpa tua» l'accusò il suo amante «Mi hai allontanato finora».
Il minore lo afferrò per il colletto e lo attirò a sé.
«Siamo fuori, datti un contegno, cazzo» gli bisbigliò irritato vicino alle labbra.
«E tu cerca di considerarmi almeno un po', prima che arrivi a ricorrere a simili trucchetti» rispose Dante a tono.
L'altro lo lasciò andare di scatto.
«Ci scoprirebbero!» disse, riprendendo a mangiare il suo gelato.
«Loro lo fanno però» ribatté il maggiore, indicando le due sedute davanti a loro.
Nero tacque un momento, non sapendo che ribattere; infine disse: «Ma loro sono femmine».
«E allora? Se si baciano risaltano tanto quanto noi» continuò Dante imperterrito, mangiando un altro cucchiaio di gelato. Era assolutamente convinto di essere dalla parte della ragione e di dover convincere di questo anche il suo compagno.
Nero arrossì e distolse lo sguardo.
«È diverso» si ostinò a dire.
Lady e Trish si scambiarono uno sguardo d'intesa, rilassandosi contro le rispettive sedie. Sarebbero andati avanti con quel discorso ancora per un bel po', dato che a quanto pareva per Dante era particolarmente importante.
E chissà che prima della fine dell'uscita non riuscissero ad approdare ad una qualche soluzione.

Post a comment in response:

This account has disabled anonymous posting.
If you don't have an account you can create one now.
HTML doesn't work in the subject.
More info about formatting