fiamma_drakon: dejichan © (Fiamma_Drakon)
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Titolo: Divertirsi con le cinture
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Dante, Nero
Wordcount: 937 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: BDSM per la Badwrong Week #2 @ [livejournal.com profile] maridichallenge + Insoliti usi delle cinture @ [livejournal.com profile] piscinadiprompt + Handmade / #2. In quel cassetto @ [livejournal.com profile] mmom_italia
Note: Age difference, BDSM, Lemon, Self!love, Sex toys, Yaoi
«Voglio che usi le mie cinture» aveva chiesto e ordinato insieme Dante una volta entrati nella camera che dividevano.
Nero aveva inarcato un sopracciglio con aria perplessa.
«E se si rompono? Tu sei più un tipo da catene...» aveva commentato abbozzando un sogghignetto malefico.


A dispetto della notevole differenza di età e dell'atteggiamento da "dominante", a Dante piaceva subire le attenzioni di Nero, sessualmente parlando - e al ragazzo, d'altro canto, piaceva fornirgliele. In special modo, il più vecchio aveva piacere nell'essere maltrattato e il più giovane godeva nel maltrattarlo; per cui erano perfetti come coppia. 
Ogni volta che facevano l'amore era una nuova sfida nel trovare ingegnosi modi per soddisfare entrambe le parti e nessuno dei due si era mai lamentato a tal proposito - anzi, tutt'altro. 
«Voglio che usi le mie cinture» aveva chiesto e ordinato insieme Dante una volta entrati nella camera che dividevano. 
Nero aveva inarcato un sopracciglio con aria perplessa. 
«E se si rompono? Tu sei più un tipo da catene...» aveva commentato abbozzando un sogghignetto malefico. 
«Cercherò di stare fermo...» aveva garantito con sicurezza il maggiore «Su, prendile. Sono in quel cassetto» aveva successivamente aggiunto con il tono di chi non voleva perdere troppo tempo in simili sciocchezze. 
A quel punto Nero aveva esaudito la sua richiesta: sembrava del tutto convinto di volerlo fare in quella maniera quella notte. E chi era lui per dissuaderlo? 
A lui bastava divertirsi. 
Così andò presso il cassetto che gli era stato indicato e ne estrasse una discreta quantità di cinture. Erano talmente tante che il ragazzo si domandò se non le avesse comprate in previsione di un simile uso; tuttavia, non s'interrogò più di tanto in merito ai fetish del suo partner, più propenso a passare all'azione. 
Tornò verso il più grande e lo spogliò della casacca nera che ancora indossava, liberandolo dalle cinture con le quali la bloccava al suo posto. 
Dante lo lasciò fare senza lamentarsi, aspettando paziente che lui terminasse. Il suo petto muscoloso e largo si rivelò lentamente agli occhi di Nero, che lo accarezzò con lo sguardo. Riusciva già ad immaginarsi i segni del frustino su quella pelle chiara e alla sola idea fremeva d'eccitazione ed impazienza insieme. 
Gettò via l'indumento e si accinse a legare Dante mentre quest'ultimo allungava il collo per congiungere le sue labbra con quelle del suo partner. 
Si baciarono appassionatamente mentre una, due, tre cinture venivano chiuse attorno al torace del più grande ed una quarta gli veniva avvolta e stretta attorno ai polsi, dietro la schiena. 
«Come sei focoso stasera, ragazzo...» esclamò a fior di labbra il maggiore, la voce lievemente arrochita. Avrebbe voluto toccarlo in ogni dove e fargli sentire fisicamente quanto apprezzava quel momento ma era legato ed il fatto di esserlo acuiva ulteriormente il suo desiderio. 
Nero gli sorrise. 
«Lo sono ogni sera» si vantò, allontanandosi da lui per andare a prendere l'occorrente per ciò che aveva in programma di fare. 
Teneva i suoi "strumenti di tortura" nel secondo cassetto dell'unico comodino esistente nella stanza - quello che avevano di comune accordo riservato a lui. 
Quando si volse di nuovo verso il suo partner, quest'ultimo vide che in una mano stringeva il suo solito - e amato - frustino mentre nell'altra teneva un vibratore blu piuttosto ingombrante a forma di uovo. 
«Non hai voglia di fare tutto te?» chiese Dante, accennando con il capo al vibratore. 
Nero finse di pensarci su per qualche secondo; infine con un'alzata di spalle decretò: «Così è più divertente». 
«Oh...» commentò come se avesse improvvisamente capito tutto. 
Il più giovane gli si accostò di nuovo, gettando i due oggetti sul materasso e afferrandolo per la cintura più alta, strattonandolo in piedi in maniera non troppo garbata. 
Lo baciò una seconda volta con fervore mentre le sue mani armeggiavano coi suoi pantaloni. 
Dante mugolava in chiaro segno d'apprezzamento e Nero poté constatare da solo che il suo corpo stava reagendo in maniera molto positiva alle sue attenzioni: sotto la zip dei pantaloni sentiva premere il duro rigonfiamento del suo pene già parecchio inturgidito. 
Gli calò le braghe fino alle ginocchia, mettendo completamente a nudo le cosce toniche ed invitanti. 
Il ragazzo le accarezzò voglioso, risalendo verso l'inguine e indugiando nell'incavo tra le cosce. 
Dante sospirò di desiderio, socchiudendo le palpebre. 
Nero si infilò in bocca indice e medio, ricoprendoli di un copioso strato di saliva; dopodiché avventurò le falangi verso il fondoschiena del suo partner, inserendole dentro senza la minima esitazione. 
Dante gli si addossò contro pesantemente, ansimando e contorcendosi mentre il piacere cresceva sempre di più dentro di lui. 
Nero rimosse le dita dopo poco e al loro posto mise il vibratore. Solo per inserirlo dovette fare un bel po' di forza; tuttavia una volta che l'ebbe messo e l'ebbe anche acceso i mugolii di Dante aumentarono in frequenza. 
Nero cominciò a colpirlo con la frusta ammirando poi le chiazze rosse che rimanevano sulla pelle dopo il suo passaggio. Gli piaceva vedere l'effetto che faceva. 
Con la mano libera - il vibratore una volta messo non aveva più bisogno di suoi interventi - prese a masturbare il più grande con veemenza, continuando a maltrattarlo. 
Dante si agitava con forza, stimolato oltre la soglia di sopportazione dal vibratore infilato nel suo fondoschiena. 
Gli piaceva immensamente ciò che sentiva ma voleva di più. Molto di più. 
Muovendo le gambe nel limite delle sue possibilità cercò di spingere più all'interno ancora il vibratore nonostante le dimensioni. Sperava di riuscire ad arrivare agli strati più interni e sensibili dei suoi muscoli. 
Nero lo baciò ancora mentre lo masturbava e lo frustava, infilandogli prepotentemente la lingua in bocca. 
Quella miscela di sensazioni così forti fu tale che non riuscì a sostenerla e venne liberando un roco e forte gemito di soddisfazione. Lo sperma gocciolò copioso sul pavimento e sporcò la mano del più giovane. 
Le gambe gli vennero meno e lui cadde in ginocchio contro le gambe di Nero, rischiando di farlo cadere. 
Il ragazzo si inginocchiò dinanzi a lui e gli sollevò la testa, fissandolo dritto negli occhi. 
«Non sarai già stanco, vero? Io ho appena cominciato» disse, leccandogli voglioso le labbra.
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