Grazie ad un film
May. 23rd, 2014 06:41 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Grazie ad un film
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: DmC!Dante, DmC!Vergil
Wordcount: 1131 (
fiumidiparole)
Prompt: Roberta / #3. Film porno @
mmom_italia + Sai usare il pc solo per guardare film porno?" @
piscinadiprompt + Incest per la Badwrong Week #3 @
maridichallenge
Note: Incest, Lemon, Self!love, Yaoi
Portò lo sguardo sul letto, dove in genere suo fratello trascorreva la maggior parte del suo tempo senza far niente e si sorprese invece di trovarlo seduto davanti al computer. Dalla sua prospettiva si vedeva chiaramente che era molto interessato a qualsiasi cosa stesse guardando ed un momento dopo capì anche il perché: dal computer provenne un ansito osceno inequivocabilmente femminile accompagnato da rumori umidi più attutiti ma comunque ben udibili.
Dante e Vergil dopo la distruzione del covo segreto di quest'ultimo avevano in prima istanza deciso di prendere una stanza presso un motel in periferia, il più lontano possibile dai poli di controllo di Mundus. Era scontato che il demone avesse il controllo su ogni centimetro quadrato della città; tuttavia, in periferia questo controllo era molto meno ferreo che in centro, per cui loro due avrebbero potuto trovare un rifugio almeno temporaneo prima che l'avviso diramato da Mundus riguardo la cattura di Dante arrivasse fin laggiù e li costringesse ad andarsene.
La stanza che avevano preso in affitto non era poi quel granché, ma non potevano permettersi niente di meglio con quello che Vergil aveva con sé al momento; inoltre, in quella maniera era più facile tenere un basso profilo che avrebbe loro permesso di rimanere più a lungo.
L'unica nota positiva era che lì c'era un'ottima ricezione per la connessione ad Internet e Vergil aveva avuto modo di hackerare la connessione di quasi mezzo vicinato senza essere scoperto.
Avrebbero dovuto reagire in qualche maniera, elaborare un piano astuto per contrattaccare senza subire perdite e l'albino ci lavorava quasi senza sosta, passando ore intere davanti al suo laptop.
Per Dante era noioso stare a guardarlo mentre passava in rassegna migliaia di informazioni: lui era più il tipo che prima entrava in azione e poi rifletteva sulla prossima mossa.
Per di più, non era molto ferrato in materia tecnologica, anche se non era totalmente ignorante in tal senso.
«Dante, la doccia è libera».
Vergil fece l'annuncio uscendo dal bagno riavviandosi all'indietro i capelli ancora fradici. Era completamente nudo e non se ne vergognava minimamente - o almeno, non davanti a suo fratello, che in fin dei conti era fatto esattamente come lui.
Era nei suoi programmi lavorare ancora un po' al pc mentre Dante si lavava e poi andare a letto assieme.
Portò lo sguardo sul letto, dove in genere suo fratello trascorreva la maggior parte del suo tempo senza far niente e si sorprese invece di trovarlo seduto davanti al computer. Dalla sua prospettiva si vedeva chiaramente che era molto interessato a qualsiasi cosa stesse guardando ed un momento dopo capì anche il perché: dal computer provenne un ansito osceno inequivocabilmente femminile accompagnato da rumori umidi più attutiti ma comunque ben udibili.
Vergil sgranò gli occhi e si accostò al fianco del fratello aggirando il tavolo, trovandosi così innanzi ad una scena porno in piena regola.
Ad una prima occhiata a Dante, sembrava che neppure si fosse accorto di lui tant'era assorbito dallo spettacolo.
«Sai usare il pc solo per guardare film porno?» domandò Vergil con pungente sarcasmo nella voce.
«No» rispose Dante prontamente «Solo che non ho altri validi motivi per usarlo» spiegò.
Vergil incrociò le braccia sul petto nudo e disse: «Credevo che non ti piacessero così tanto le donne a giudicare da come mi guardi solitamente il culo».
Dante mise in pausa il film e si volse a fissare il suo gemello abbozzando un sorrisetto sghembo.
«E non guardo solo quello...» confessò perquisendolo da capo a piedi con sguardo allusivo «Da quanto te ne sei accorto?» domandò poi, cambiando repentinamente argomento.
Vergil inarcò un sopracciglio con fare eloquente.
«Ho l'aria di un cretino, Dante?» chiese retorico «Non fai altro che guardarmi dalla mattina alla sera da quando siamo arrivati qui, che non è proprio poco, e la notte ti sento mentre ti muovi strusciandoti contro di me».
«Cioè sai tutto» riassunse il moro.
«No, non proprio tutto ma quasi» lo corresse l'albino «Ti ecciti guardandomi?».
Non gli dava fastidio che suo fratello provasse qualcosa per lui. Erano stati separati a lungo e Dante aveva sofferto molto senza avere nessun punto di riferimento. Avendo scoperto - o meglio ricordato - di avere un fratello era comprensibile che lo vedesse in un'ottica diversa da quella del semplice parente.
D'altro canto, lui stesso era attratto da Dante, anche se essendo una persona molto più controllata e meno soggetta a seguire ciecamente certi tipi di impulso, lo dava poco a vedere.
Suo fratello lo squadrò da capo a piedi una seconda volta, quindi rispose: «Dipende dalla situazione. Per esempio, adesso mi stai eccitando parecchio».
«Bene» replicò Vergil, stirando le labbra in un sorrisetto sghembo. Si allungò a premere il pulsante sulla tastiera per far riprendere il film «Fammi vedere quanto».
I mugolii osceni della donna accompagnarono le mani di Dante mentre si arrampicavano lungo i fianchi del gemello per arrivare alle sue spalle e tirarlo verso di sé.
Vergil gli si sedette in grembo e le labbra del moro catturarono le sue con fervore e aggressività mentre la sua mano destra scendeva rapida al suo pene.
Sotto il proprio fondoschiena sentiva il premere il duro profilo del suo pene che testimoniava quanto fosse stato sincero riguardo a cosa sentiva nei suoi confronti.
La mano calda e grande di suo fratello si chiuse attorno al suo pene e prese a masturbarlo lentamente incalzandolo al contempo con l'irruenza delle labbra.
Il sottofondo di gemiti accorati e rumori umidicci era decisamente indicato per farli eccitare entrambi - oltre ovviamente alla focosità delle attenzioni di Dante.
Vergil gli accarezzò la nuca passando poi la mano tra i suoi capelli, tirandoli leggermente. Dante mugugnò qualcosa d'incomprensibile, senza però staccare la propria bocca da quella del gemello, il quale divaricò meglio le gambe per permettergli di lavorare più agevolmente.
Gli piaceva come suo fratello si stava comportando. Ci sapeva davvero fare con le mani.
«Wow, Vergil... ce l'hai davvero grosso...» commentò sorpreso il moro, staccando appena la bocca dalla sua.
«Lo dici come se non lo sapessi» esclamò Vergil «Eppure non è la prima volta che mi vedi nudo».
«Ma è la prima che te lo sento così duro in mano» gli fece presente Dante.
Vergil gli scoccò un'occhiata di traverso ma l'altro subito riprese il piacevole contatto di poco prima.
Dal film proruppe il tipico gemito che indicava che la donna aveva raggiunto l'orgasmo.
Vergil si tese aggrappandosi con ancor più forza ai capelli del gemello.
«Più forte, Dante» ordinò ansimando, allargando ancor di più le gambe «Più veloce».
Sentiva aumentare rapidamente il piacere e continuava a volerne ancora di più.
Dante lo esaudì con impegno, interrompendo il bacio per poterlo guardare mentre godeva. Era uno spettacolo stupendo e lo invogliava a fare ancora meglio.
Vergil gli tirò all'indietro la testa tanto forte gli stava stringendo i capelli, strappandogli un sottile verso di dolore.
Venne liberando un mugolio di sollievo e sporcando con il suo sperma le sue cosce e la mano del gemello.
Quest'ultimo sorrise osservandosi l'arto.
«Adesso ho una buona ragione per fare la doccia» commentò «E pure te» aggiunse.
Vergil, leggermente intontito, non riuscì a spostarsi prima che suo fratello si sollevasse dalla sedia prendendolo tra le braccia.
«Vuoi continuare?» fu tutto ciò che riuscì a chiedere.
«Oh, puoi starne certo» asserì con veemenza Dante «Se tu non l'avessi sentito, io sono ancora duro».
«L'ho sentito eccome» rispose l'albino, lasciandosi portare di nuovo in bagno. Non avrebbe mai pensato di potersi divertire così tanto con suo fratello ma adesso si era ricreduto.
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: DmC!Dante, DmC!Vergil
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Prompt: Roberta / #3. Film porno @
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Note: Incest, Lemon, Self!love, Yaoi
Portò lo sguardo sul letto, dove in genere suo fratello trascorreva la maggior parte del suo tempo senza far niente e si sorprese invece di trovarlo seduto davanti al computer. Dalla sua prospettiva si vedeva chiaramente che era molto interessato a qualsiasi cosa stesse guardando ed un momento dopo capì anche il perché: dal computer provenne un ansito osceno inequivocabilmente femminile accompagnato da rumori umidi più attutiti ma comunque ben udibili.
Dante e Vergil dopo la distruzione del covo segreto di quest'ultimo avevano in prima istanza deciso di prendere una stanza presso un motel in periferia, il più lontano possibile dai poli di controllo di Mundus. Era scontato che il demone avesse il controllo su ogni centimetro quadrato della città; tuttavia, in periferia questo controllo era molto meno ferreo che in centro, per cui loro due avrebbero potuto trovare un rifugio almeno temporaneo prima che l'avviso diramato da Mundus riguardo la cattura di Dante arrivasse fin laggiù e li costringesse ad andarsene.
La stanza che avevano preso in affitto non era poi quel granché, ma non potevano permettersi niente di meglio con quello che Vergil aveva con sé al momento; inoltre, in quella maniera era più facile tenere un basso profilo che avrebbe loro permesso di rimanere più a lungo.
L'unica nota positiva era che lì c'era un'ottima ricezione per la connessione ad Internet e Vergil aveva avuto modo di hackerare la connessione di quasi mezzo vicinato senza essere scoperto.
Avrebbero dovuto reagire in qualche maniera, elaborare un piano astuto per contrattaccare senza subire perdite e l'albino ci lavorava quasi senza sosta, passando ore intere davanti al suo laptop.
Per Dante era noioso stare a guardarlo mentre passava in rassegna migliaia di informazioni: lui era più il tipo che prima entrava in azione e poi rifletteva sulla prossima mossa.
Per di più, non era molto ferrato in materia tecnologica, anche se non era totalmente ignorante in tal senso.
«Dante, la doccia è libera».
Vergil fece l'annuncio uscendo dal bagno riavviandosi all'indietro i capelli ancora fradici. Era completamente nudo e non se ne vergognava minimamente - o almeno, non davanti a suo fratello, che in fin dei conti era fatto esattamente come lui.
Era nei suoi programmi lavorare ancora un po' al pc mentre Dante si lavava e poi andare a letto assieme.
Portò lo sguardo sul letto, dove in genere suo fratello trascorreva la maggior parte del suo tempo senza far niente e si sorprese invece di trovarlo seduto davanti al computer. Dalla sua prospettiva si vedeva chiaramente che era molto interessato a qualsiasi cosa stesse guardando ed un momento dopo capì anche il perché: dal computer provenne un ansito osceno inequivocabilmente femminile accompagnato da rumori umidi più attutiti ma comunque ben udibili.
Vergil sgranò gli occhi e si accostò al fianco del fratello aggirando il tavolo, trovandosi così innanzi ad una scena porno in piena regola.
Ad una prima occhiata a Dante, sembrava che neppure si fosse accorto di lui tant'era assorbito dallo spettacolo.
«Sai usare il pc solo per guardare film porno?» domandò Vergil con pungente sarcasmo nella voce.
«No» rispose Dante prontamente «Solo che non ho altri validi motivi per usarlo» spiegò.
Vergil incrociò le braccia sul petto nudo e disse: «Credevo che non ti piacessero così tanto le donne a giudicare da come mi guardi solitamente il culo».
Dante mise in pausa il film e si volse a fissare il suo gemello abbozzando un sorrisetto sghembo.
«E non guardo solo quello...» confessò perquisendolo da capo a piedi con sguardo allusivo «Da quanto te ne sei accorto?» domandò poi, cambiando repentinamente argomento.
Vergil inarcò un sopracciglio con fare eloquente.
«Ho l'aria di un cretino, Dante?» chiese retorico «Non fai altro che guardarmi dalla mattina alla sera da quando siamo arrivati qui, che non è proprio poco, e la notte ti sento mentre ti muovi strusciandoti contro di me».
«Cioè sai tutto» riassunse il moro.
«No, non proprio tutto ma quasi» lo corresse l'albino «Ti ecciti guardandomi?».
Non gli dava fastidio che suo fratello provasse qualcosa per lui. Erano stati separati a lungo e Dante aveva sofferto molto senza avere nessun punto di riferimento. Avendo scoperto - o meglio ricordato - di avere un fratello era comprensibile che lo vedesse in un'ottica diversa da quella del semplice parente.
D'altro canto, lui stesso era attratto da Dante, anche se essendo una persona molto più controllata e meno soggetta a seguire ciecamente certi tipi di impulso, lo dava poco a vedere.
Suo fratello lo squadrò da capo a piedi una seconda volta, quindi rispose: «Dipende dalla situazione. Per esempio, adesso mi stai eccitando parecchio».
«Bene» replicò Vergil, stirando le labbra in un sorrisetto sghembo. Si allungò a premere il pulsante sulla tastiera per far riprendere il film «Fammi vedere quanto».
I mugolii osceni della donna accompagnarono le mani di Dante mentre si arrampicavano lungo i fianchi del gemello per arrivare alle sue spalle e tirarlo verso di sé.
Vergil gli si sedette in grembo e le labbra del moro catturarono le sue con fervore e aggressività mentre la sua mano destra scendeva rapida al suo pene.
Sotto il proprio fondoschiena sentiva il premere il duro profilo del suo pene che testimoniava quanto fosse stato sincero riguardo a cosa sentiva nei suoi confronti.
La mano calda e grande di suo fratello si chiuse attorno al suo pene e prese a masturbarlo lentamente incalzandolo al contempo con l'irruenza delle labbra.
Il sottofondo di gemiti accorati e rumori umidicci era decisamente indicato per farli eccitare entrambi - oltre ovviamente alla focosità delle attenzioni di Dante.
Vergil gli accarezzò la nuca passando poi la mano tra i suoi capelli, tirandoli leggermente. Dante mugugnò qualcosa d'incomprensibile, senza però staccare la propria bocca da quella del gemello, il quale divaricò meglio le gambe per permettergli di lavorare più agevolmente.
Gli piaceva come suo fratello si stava comportando. Ci sapeva davvero fare con le mani.
«Wow, Vergil... ce l'hai davvero grosso...» commentò sorpreso il moro, staccando appena la bocca dalla sua.
«Lo dici come se non lo sapessi» esclamò Vergil «Eppure non è la prima volta che mi vedi nudo».
«Ma è la prima che te lo sento così duro in mano» gli fece presente Dante.
Vergil gli scoccò un'occhiata di traverso ma l'altro subito riprese il piacevole contatto di poco prima.
Dal film proruppe il tipico gemito che indicava che la donna aveva raggiunto l'orgasmo.
Vergil si tese aggrappandosi con ancor più forza ai capelli del gemello.
«Più forte, Dante» ordinò ansimando, allargando ancor di più le gambe «Più veloce».
Sentiva aumentare rapidamente il piacere e continuava a volerne ancora di più.
Dante lo esaudì con impegno, interrompendo il bacio per poterlo guardare mentre godeva. Era uno spettacolo stupendo e lo invogliava a fare ancora meglio.
Vergil gli tirò all'indietro la testa tanto forte gli stava stringendo i capelli, strappandogli un sottile verso di dolore.
Venne liberando un mugolio di sollievo e sporcando con il suo sperma le sue cosce e la mano del gemello.
Quest'ultimo sorrise osservandosi l'arto.
«Adesso ho una buona ragione per fare la doccia» commentò «E pure te» aggiunse.
Vergil, leggermente intontito, non riuscì a spostarsi prima che suo fratello si sollevasse dalla sedia prendendolo tra le braccia.
«Vuoi continuare?» fu tutto ciò che riuscì a chiedere.
«Oh, puoi starne certo» asserì con veemenza Dante «Se tu non l'avessi sentito, io sono ancora duro».
«L'ho sentito eccome» rispose l'albino, lasciandosi portare di nuovo in bagno. Non avrebbe mai pensato di potersi divertire così tanto con suo fratello ma adesso si era ricreduto.