Quando la sorella ci mette lo zampino
Jul. 24th, 2014 09:51 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Quando la sorella ci mette lo zampino
Rating: Arancione
Genere: Erotico, Generale
Personaggi: Gou Matsuoka, Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Wordcount: 1731 (
fiumidiparole)
Prompt: Rin chiede ad Haru di indossare della biancheria intima femminile. In pizzo. Haru acconsente. per LDF's The Pirates @
fiumidiparole
Note: Yaoi
In virtù della loro rivalità come nella competizione avevano preso armadietti abbastanza distanti, così Haruka posò la sua borsa sulla panca vuota al centro delle due file di armadietti mentre Rin lo imitava dall'altro lato del corridoio centrale.
Mentre quest'ultimo frugava nella borsa in cerca della sua tuta e della biancheria pulita che portava sempre dietro, Nanase stava strofinandosi energicamente i capelli allo scopo di farli asciugare completamente. Nel frattempo stava anche aspettando che il suo costume da bagno asciugasse un po': lui non portava mai biancheria di ricambio - anzi, non portava mai biancheria e basta.
La gara si era appena conclusa. Un vero peccato, dato che Haruka aveva ancora molta voglia di nuotare, specialmente perché tra le squadre che avevano preso parte alla competizione c'era anche quella capitanata da Rin.
Haruka si stava lavando presso una delle docce aperte presenti nello spogliatoio maschile lamentandosi tra sé sul fatto che non ci fossero mai vasche per lavarsi all'interno degli spogliatoi, quand'ecco che la porta del bagno si aprì e la voce di Rin invase la stanza, riecheggiando contro le pareti, precedendo il suo ingresso.
Haruka fece finta di niente continuando ad osservare le mattonelle sulla parete, però non riuscì a fare a meno di prestare fugacemente attenzione a ciò che il suo amico stava dicendo.
A quanto pareva stava salutando qualcuno, probabilmente dei compagni del club di nuoto. Non tutti amavano farsi la doccia nello spogliatoio e preferivano andare a casa direttamente per liberarsi dei residui di cloro in tutta calma.
La porta finalmente si chiuse e Rin entrò dentro la piccola stanza quadrata in cui si trovava solo Haruka, dato che gli altri si erano lavati di fretta e se ne erano già andati.
Rin si accorse subito della presenza di Haruka ma non volle essere il primo ad iniziare una conversazione, dato che l'altro sembrava non essere per niente interessato a parlare con lui. Si era addirittura voltato a fissare la parete.
Scelse comunque una delle docce adiacenti alla sua per lavarsi, in modo da averlo comunque vicino e poterlo osservare.
Haruka gli piaceva ed il sentimento era senz'altro condiviso dato che si erano anche baciati più di una volta e al suo amico era piaciuto. Il problema era che Nanase non voleva farsi scoprire né da estranei né tantomeno da persone a lui vicine, di cui quello spogliatoio era praticamente pieno per la maggior parte del tempo che ci passava lui.
Haruka mantenne fisso il suo sguardo sulla parete, sforzandosi di non guardare Rin. Non voleva esortarlo a fare cose riservate a momenti più intimi.
Matsuoka cominciò a lavarsi i capelli e accarezzarsi le spalle ed il torace per togliere il cloro dalla pelle.
Passò a calare il costume, togliendoselo ed appendendolo alla manopola dell'acqua.
Ad Haruka stava dando le spalle in quel momento, mostrando in tal modo il suo "lato B". Quella visione attirò l'attenzione di Nanase, che spostò lo sguardo mentre Rin si voltava nella sua direzione.
Si trovò a guardare i suoi attributi e fece per distogliere lo sguardo, arrossendo, quando il rosso esclamò: «Hai intenzione di fingere indifferenza ancora a lungo, Haru?».
«Non so di cosa tu stia parlando...» asserì l'altro, deviando lo sguardo.
Rin sogghignò ed uscì da sotto il getto d'acqua per spostarsi sotto quello dell'amico, sfiorando il suo corpo con il proprio.
«Haru sei un pessimo bugiardo, sai?» esclamò, spostandogli dal viso un ciuffo d'acqua dal quale stava gocciolando acqua vicino al suo occhio destro.
Si guardarono dritti negli occhi, rimanendo incatenati l'uno alle iridi dell'altro.
Rin spostò il proprio bacino nudo contro quello del partner ancora rivestito dal sottile tessuto del suo costume da bagno - Haruka non se lo toglieva veramente mai - accarezzandogli al contempo il torace attorno al capezzolo sinistro.
Lo sfregamento delle loro zone erogene, benché non proprio volontario e leggero, riuscì a stimolare piacevoli sensazioni di desiderio in entrambi.
«Siamo soli qui dentro, Haru» fece presente Rin, avvicinando il proprio viso al suo, prendendogli il mento con la mano ed accarezzandone lentamente il profilo «Non ci scoprirà nessuno se ci diamo un bacetto...».
Haruka esitò un momento ma il desiderio di baciare quelle labbra umide e morbide e così vicine alle sue era forte adesso, a dispetto dei suoi tentativi di evitare contatti intimi.
«Va bene ma u...».
Haruka neanche ebbe il tempo di concludere la frase che Rin gli tappò la bocca con la propria, baciandolo languidamente per cercare di stimolare in lui una qualche risposta.
A Nanase piaceva sentire le sue labbra muoversi sulle proprie, lentamente ed appassionatamente.
Cinse il torace del rosso con le braccia tenendolo stretto a sé mentre reagiva fiaccamente al bacio.
Quando Rin cercò di infilargli la lingua in bocca gli permise di entrare senza opporre la minima resistenza.
Il contatto si protrasse per un lasso di tempo indefinito prima che venisse spezzato per volontà di entrambi.
«Sarà meglio uscire...» commentò Rin, tornando sotto la sua doccia per prendere il suo costume.
«Sì, prima che ci chiudano dentro...» concordò Haruka, chiudendo l'acqua.
Uscirono assieme dal bagno e Rin ebbe la decenza di legare il suo asciugamano attorno alla vita per non mostrare i suoi gioielli mentre il suo compagno usava il panno per asciugarsi i capelli.
Una volta fuori si diressero ciascuno verso il proprio armadietto. In virtù della loro rivalità come nella competizione avevano preso armadietti abbastanza distanti, così Haruka posò la sua borsa sulla panca vuota al centro delle due file di armadietti mentre Rin lo imitava dall'altro lato del corridoio centrale.
Mentre quest'ultimo frugava nella borsa in cerca della sua tuta e della biancheria pulita che portava sempre dietro, Nanase stava strofinandosi energicamente i capelli allo scopo di farli asciugare completamente. Nel frattempo stava anche aspettando che il suo costume da bagno asciugasse un po': lui non portava mai biancheria di ricambio - anzi, non portava mai biancheria e basta.
Con il suo costume addosso stava talmente bene che lo portava praticamente sempre sotto ai vestiti. Anche in quell'occasione avrebbe atteso che asciugasse e poi si sarebbe rivestito senza alcun problema.
In quel momento la voce di Rin attirò la sua attenzione: «E con queste io che dovrei farci?!».
Haruka si volse verso di lui, scoprendo così che il suo commento era riferito ad un paio di slip inequivocabilmente femminili e soprattutto in pizzo. Che diavolo ci facevano nella borsa di Rin? Che avesse una fidanzata di cui era stato tenuto all'oscuro? La sola idea lo infastidiva.
Il successivo commento del compagno però lo rassicurò: «Perché Gou mi ha dato un paio delle sue mutande...?».
Non erano di una qualche sconosciuta ma di sua sorella - dubitava che Rin fosse il tipo che incolpava sua sorella minore per mascherare una qualche relazione segreta.
Haruka lanciò un'occhiata alle mutandine che pendevano tra l'indice ed il pollice del compagno: erano minuscole, tanto che non capiva neppure come potesse entrarci Gou. Magari non aveva nessun tipo di ingombro esterno, però erano comunque un intimo in formato molto ristretto.
Se per lui era quasi impossibile concepirle addosso ad una ragazza, figurarsi se riusciva a pensare ad un ragazzo come Rin con indosso quegli slip minuscoli.
«Forse ha sbagliato...» cercò di spiegare Haruka.
«Cavolo, le chiedo di fare una cosa per me una volte e guarda che combina...» Rin sbuffò ricacciando quell'oscenità bianca dentro la borsa, anche se subito dopo la estrasse di nuovo «E adesso che faccio? Non ho nient'altro...».
«Puoi provare a metterle comunque...» propose Nanase.
«Stai scherzando?!» esclamò l'altro con foga «Ti pare che possa entrare in queste?!» quasi urlò, lanciandogli le mutande in questione.
Haruka le afferrò al volo e ne testò l'elasticità, che come previsto risultò scarsa: il pizzo non era famoso per essere un tessuto molto elastico - né troppo comodo. Comunque viste da vicino sembravano decisamente più larghe rispetto a poco prima.
«Mh... forse potresti anche entrarci, sai...?» ponderò il ragazzo, prima di alzare lo sguardo sul compagno «E comunque è solo fino a casa, no?» aggiunse.
Era un modo non proprio implicito per dire che le avrebbe dovute tenere per poco; tuttavia ciò non glielo faceva riuscire come un obbligo più gradito. Indignato ed arrabbiato insieme per la piega che stava prendendo la situazione, Rin esclamò: «Visto che tanto casa è così vicina perché non le metti tu?».
Cadde un momento di silenzio durante il quale Matsuoka capì di aver appena detto qualcosa che avrebbe fatto meglio a tenere per sé.
Le sue guance arrossirono e lui deviò lo sguardo. Il colore del suo viso divenne più intenso quando Haruka chiese con innocenza: «Ti piacciono certe cose?».
Aveva frainteso ma era comprensibile, data la natura della sua richiesta e la loro relazione.
«No, non intendevo qu...»
«Va bene, le metto»
«Davvero?!».
Rin era stupefatto dalla risposta di Haruka e lo fu tanto più quando lo vide abbassare il costume con il chiaro intento di toglierlo.
A quanto sembrava le sue intenzioni erano serie anche nei confronti di una richiesta tanto assurda e... perversa - da un certo punto di vista.
Rin non poté fare a meno di guardarlo attentamente mentre si spogliava del costume rimanendo finalmente nudo davanti a lui. Una parte di lui voleva bloccarlo per poterlo avere nudo ancora per un po' mentre l'altra parte lo bloccava dov'era, curiosa di vedere come Haruka sarebbe stato con le mutandine di sua sorella indosso.
Così si risolse ad aspettare, cosa che lo ripagò abbastanza: Nanase stava decisamente stretto dentro quelle mutande. Sul lato posteriore gli entravano prepotentemente tra le natiche mentre sul lato anteriore sottolineavano con dolorosa evidenza il suo inguine ed il profilo dei suoi attributi. In più il lato anteriore era quasi trasparente pertanto si intravedeva distintamente tutto ciò che invece sarebbe dovuto essere nascosto da un normale intimo.
La visione piacque particolarmente a Rin, specialmente quando Haruka si volse dandogli le spalle e sporgendo verso l'altro il fondoschiena domandando: «Come sto?».
Era chiaro che non lo faceva con l'intento di provocarlo, però l'effetto era esattamente quello.
Se fosse stato possibile Rin avrebbe eruttato sangue dal naso in abbondanza in segno di palese eccitazione.
Cercò di pensare a qualcosa da rispondere che non fosse eccessivamente fuori luogo data la situazione; tuttavia il suo livello di gradimento era tale che non riuscì a resistere.
Si alzò e coprì in pochissimo la distanza tra sé e Haruka, attirandolo contro il suo corpo ed accarezzandolo lascivo in ogni sua parte fino a soffermarsi sulle sue natiche.
«Bene...» commentò con voce roca, baciandolo con fervore.
Nanase lo lasciò fare: erano soli e non sembrava che Rin fosse disposto a fermarsi neanche se avesse cercato di allontanarlo con la forza.
Era eccitato, lo sentiva dal modo possessivo con cui lo stringeva e accarezzava, dalla lingua che febbrile ricercava la sua e soprattutto dal duro profilo che premeva contro il suo inguine.
«Vuoi farlo davvero qui?» domandò Haruka, staccandosi dalla sua bocca.
«Sì, adesso» confermò in gran fretta l'altro, ansioso di tornare alle sue precedenti occupazioni.
Si baciarono di nuovo, i corpi che strusciavano l'uno all'altro mentre Matsuoka sospingeva verso gli armadietti il suo partner.
Il colpo contro di essi si udì fin da fuori lo spogliatoio.
Gou si portò una mano sulla bocca assumendo un'espressione di estasi pura.
«Fratellone vai! Siete soli...» esclamò a mezza voce.
«Gou sei sicura che vada bene così?».
Makoto era un po' scettico riguardo al piano di cui era venuto a conoscenza solo poco prima.
I due erano appostati fuori della porta dello spogliatoio, da dove si sentiva bene cosa stava accadendo all'interno.
«Sì, al fratellone mancava tanto poter avere Haruka tutto per sé e poter...» un sospiro beato uscì dalle labbra della ragazza, dando chiaramente ad intendere a cosa si riferiva.
Makoto arrossì leggermente immaginandosi Haruka e Rin in certi atteggiamenti piuttosto intimi.
«Ma servivano proprio le mutande di pizzo?» domandò Tachibana.
«Una volta quando era ubriaco mi ha detto che gli sarebbe piaciuto vedere Haruka in slip...» Gou ridacchiò «Il pizzo è solo un tocco di classe».
Makoto le sorrise comprensivo, tenendo per sé il fatto che non aveva mai immaginato che Rin - né tantomeno sua sorella - potessero avere certi aspetti nascosti del loro carattere.
Rating: Arancione
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Personaggi: Gou Matsuoka, Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
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Prompt: Rin chiede ad Haru di indossare della biancheria intima femminile. In pizzo. Haru acconsente. per LDF's The Pirates @
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Note: Yaoi
In virtù della loro rivalità come nella competizione avevano preso armadietti abbastanza distanti, così Haruka posò la sua borsa sulla panca vuota al centro delle due file di armadietti mentre Rin lo imitava dall'altro lato del corridoio centrale.
Mentre quest'ultimo frugava nella borsa in cerca della sua tuta e della biancheria pulita che portava sempre dietro, Nanase stava strofinandosi energicamente i capelli allo scopo di farli asciugare completamente. Nel frattempo stava anche aspettando che il suo costume da bagno asciugasse un po': lui non portava mai biancheria di ricambio - anzi, non portava mai biancheria e basta.
La gara si era appena conclusa. Un vero peccato, dato che Haruka aveva ancora molta voglia di nuotare, specialmente perché tra le squadre che avevano preso parte alla competizione c'era anche quella capitanata da Rin.
Haruka si stava lavando presso una delle docce aperte presenti nello spogliatoio maschile lamentandosi tra sé sul fatto che non ci fossero mai vasche per lavarsi all'interno degli spogliatoi, quand'ecco che la porta del bagno si aprì e la voce di Rin invase la stanza, riecheggiando contro le pareti, precedendo il suo ingresso.
Haruka fece finta di niente continuando ad osservare le mattonelle sulla parete, però non riuscì a fare a meno di prestare fugacemente attenzione a ciò che il suo amico stava dicendo.
A quanto pareva stava salutando qualcuno, probabilmente dei compagni del club di nuoto. Non tutti amavano farsi la doccia nello spogliatoio e preferivano andare a casa direttamente per liberarsi dei residui di cloro in tutta calma.
La porta finalmente si chiuse e Rin entrò dentro la piccola stanza quadrata in cui si trovava solo Haruka, dato che gli altri si erano lavati di fretta e se ne erano già andati.
Rin si accorse subito della presenza di Haruka ma non volle essere il primo ad iniziare una conversazione, dato che l'altro sembrava non essere per niente interessato a parlare con lui. Si era addirittura voltato a fissare la parete.
Scelse comunque una delle docce adiacenti alla sua per lavarsi, in modo da averlo comunque vicino e poterlo osservare.
Haruka gli piaceva ed il sentimento era senz'altro condiviso dato che si erano anche baciati più di una volta e al suo amico era piaciuto. Il problema era che Nanase non voleva farsi scoprire né da estranei né tantomeno da persone a lui vicine, di cui quello spogliatoio era praticamente pieno per la maggior parte del tempo che ci passava lui.
Haruka mantenne fisso il suo sguardo sulla parete, sforzandosi di non guardare Rin. Non voleva esortarlo a fare cose riservate a momenti più intimi.
Matsuoka cominciò a lavarsi i capelli e accarezzarsi le spalle ed il torace per togliere il cloro dalla pelle.
Passò a calare il costume, togliendoselo ed appendendolo alla manopola dell'acqua.
Ad Haruka stava dando le spalle in quel momento, mostrando in tal modo il suo "lato B". Quella visione attirò l'attenzione di Nanase, che spostò lo sguardo mentre Rin si voltava nella sua direzione.
Si trovò a guardare i suoi attributi e fece per distogliere lo sguardo, arrossendo, quando il rosso esclamò: «Hai intenzione di fingere indifferenza ancora a lungo, Haru?».
«Non so di cosa tu stia parlando...» asserì l'altro, deviando lo sguardo.
Rin sogghignò ed uscì da sotto il getto d'acqua per spostarsi sotto quello dell'amico, sfiorando il suo corpo con il proprio.
«Haru sei un pessimo bugiardo, sai?» esclamò, spostandogli dal viso un ciuffo d'acqua dal quale stava gocciolando acqua vicino al suo occhio destro.
Si guardarono dritti negli occhi, rimanendo incatenati l'uno alle iridi dell'altro.
Rin spostò il proprio bacino nudo contro quello del partner ancora rivestito dal sottile tessuto del suo costume da bagno - Haruka non se lo toglieva veramente mai - accarezzandogli al contempo il torace attorno al capezzolo sinistro.
Lo sfregamento delle loro zone erogene, benché non proprio volontario e leggero, riuscì a stimolare piacevoli sensazioni di desiderio in entrambi.
«Siamo soli qui dentro, Haru» fece presente Rin, avvicinando il proprio viso al suo, prendendogli il mento con la mano ed accarezzandone lentamente il profilo «Non ci scoprirà nessuno se ci diamo un bacetto...».
Haruka esitò un momento ma il desiderio di baciare quelle labbra umide e morbide e così vicine alle sue era forte adesso, a dispetto dei suoi tentativi di evitare contatti intimi.
«Va bene ma u...».
Haruka neanche ebbe il tempo di concludere la frase che Rin gli tappò la bocca con la propria, baciandolo languidamente per cercare di stimolare in lui una qualche risposta.
A Nanase piaceva sentire le sue labbra muoversi sulle proprie, lentamente ed appassionatamente.
Cinse il torace del rosso con le braccia tenendolo stretto a sé mentre reagiva fiaccamente al bacio.
Quando Rin cercò di infilargli la lingua in bocca gli permise di entrare senza opporre la minima resistenza.
Il contatto si protrasse per un lasso di tempo indefinito prima che venisse spezzato per volontà di entrambi.
«Sarà meglio uscire...» commentò Rin, tornando sotto la sua doccia per prendere il suo costume.
«Sì, prima che ci chiudano dentro...» concordò Haruka, chiudendo l'acqua.
Uscirono assieme dal bagno e Rin ebbe la decenza di legare il suo asciugamano attorno alla vita per non mostrare i suoi gioielli mentre il suo compagno usava il panno per asciugarsi i capelli.
Una volta fuori si diressero ciascuno verso il proprio armadietto. In virtù della loro rivalità come nella competizione avevano preso armadietti abbastanza distanti, così Haruka posò la sua borsa sulla panca vuota al centro delle due file di armadietti mentre Rin lo imitava dall'altro lato del corridoio centrale.
Mentre quest'ultimo frugava nella borsa in cerca della sua tuta e della biancheria pulita che portava sempre dietro, Nanase stava strofinandosi energicamente i capelli allo scopo di farli asciugare completamente. Nel frattempo stava anche aspettando che il suo costume da bagno asciugasse un po': lui non portava mai biancheria di ricambio - anzi, non portava mai biancheria e basta.
Con il suo costume addosso stava talmente bene che lo portava praticamente sempre sotto ai vestiti. Anche in quell'occasione avrebbe atteso che asciugasse e poi si sarebbe rivestito senza alcun problema.
In quel momento la voce di Rin attirò la sua attenzione: «E con queste io che dovrei farci?!».
Haruka si volse verso di lui, scoprendo così che il suo commento era riferito ad un paio di slip inequivocabilmente femminili e soprattutto in pizzo. Che diavolo ci facevano nella borsa di Rin? Che avesse una fidanzata di cui era stato tenuto all'oscuro? La sola idea lo infastidiva.
Il successivo commento del compagno però lo rassicurò: «Perché Gou mi ha dato un paio delle sue mutande...?».
Non erano di una qualche sconosciuta ma di sua sorella - dubitava che Rin fosse il tipo che incolpava sua sorella minore per mascherare una qualche relazione segreta.
Haruka lanciò un'occhiata alle mutandine che pendevano tra l'indice ed il pollice del compagno: erano minuscole, tanto che non capiva neppure come potesse entrarci Gou. Magari non aveva nessun tipo di ingombro esterno, però erano comunque un intimo in formato molto ristretto.
Se per lui era quasi impossibile concepirle addosso ad una ragazza, figurarsi se riusciva a pensare ad un ragazzo come Rin con indosso quegli slip minuscoli.
«Forse ha sbagliato...» cercò di spiegare Haruka.
«Cavolo, le chiedo di fare una cosa per me una volte e guarda che combina...» Rin sbuffò ricacciando quell'oscenità bianca dentro la borsa, anche se subito dopo la estrasse di nuovo «E adesso che faccio? Non ho nient'altro...».
«Puoi provare a metterle comunque...» propose Nanase.
«Stai scherzando?!» esclamò l'altro con foga «Ti pare che possa entrare in queste?!» quasi urlò, lanciandogli le mutande in questione.
Haruka le afferrò al volo e ne testò l'elasticità, che come previsto risultò scarsa: il pizzo non era famoso per essere un tessuto molto elastico - né troppo comodo. Comunque viste da vicino sembravano decisamente più larghe rispetto a poco prima.
«Mh... forse potresti anche entrarci, sai...?» ponderò il ragazzo, prima di alzare lo sguardo sul compagno «E comunque è solo fino a casa, no?» aggiunse.
Era un modo non proprio implicito per dire che le avrebbe dovute tenere per poco; tuttavia ciò non glielo faceva riuscire come un obbligo più gradito. Indignato ed arrabbiato insieme per la piega che stava prendendo la situazione, Rin esclamò: «Visto che tanto casa è così vicina perché non le metti tu?».
Cadde un momento di silenzio durante il quale Matsuoka capì di aver appena detto qualcosa che avrebbe fatto meglio a tenere per sé.
Le sue guance arrossirono e lui deviò lo sguardo. Il colore del suo viso divenne più intenso quando Haruka chiese con innocenza: «Ti piacciono certe cose?».
Aveva frainteso ma era comprensibile, data la natura della sua richiesta e la loro relazione.
«No, non intendevo qu...»
«Va bene, le metto»
«Davvero?!».
Rin era stupefatto dalla risposta di Haruka e lo fu tanto più quando lo vide abbassare il costume con il chiaro intento di toglierlo.
A quanto sembrava le sue intenzioni erano serie anche nei confronti di una richiesta tanto assurda e... perversa - da un certo punto di vista.
Rin non poté fare a meno di guardarlo attentamente mentre si spogliava del costume rimanendo finalmente nudo davanti a lui. Una parte di lui voleva bloccarlo per poterlo avere nudo ancora per un po' mentre l'altra parte lo bloccava dov'era, curiosa di vedere come Haruka sarebbe stato con le mutandine di sua sorella indosso.
Così si risolse ad aspettare, cosa che lo ripagò abbastanza: Nanase stava decisamente stretto dentro quelle mutande. Sul lato posteriore gli entravano prepotentemente tra le natiche mentre sul lato anteriore sottolineavano con dolorosa evidenza il suo inguine ed il profilo dei suoi attributi. In più il lato anteriore era quasi trasparente pertanto si intravedeva distintamente tutto ciò che invece sarebbe dovuto essere nascosto da un normale intimo.
La visione piacque particolarmente a Rin, specialmente quando Haruka si volse dandogli le spalle e sporgendo verso l'altro il fondoschiena domandando: «Come sto?».
Era chiaro che non lo faceva con l'intento di provocarlo, però l'effetto era esattamente quello.
Se fosse stato possibile Rin avrebbe eruttato sangue dal naso in abbondanza in segno di palese eccitazione.
Cercò di pensare a qualcosa da rispondere che non fosse eccessivamente fuori luogo data la situazione; tuttavia il suo livello di gradimento era tale che non riuscì a resistere.
Si alzò e coprì in pochissimo la distanza tra sé e Haruka, attirandolo contro il suo corpo ed accarezzandolo lascivo in ogni sua parte fino a soffermarsi sulle sue natiche.
«Bene...» commentò con voce roca, baciandolo con fervore.
Nanase lo lasciò fare: erano soli e non sembrava che Rin fosse disposto a fermarsi neanche se avesse cercato di allontanarlo con la forza.
Era eccitato, lo sentiva dal modo possessivo con cui lo stringeva e accarezzava, dalla lingua che febbrile ricercava la sua e soprattutto dal duro profilo che premeva contro il suo inguine.
«Vuoi farlo davvero qui?» domandò Haruka, staccandosi dalla sua bocca.
«Sì, adesso» confermò in gran fretta l'altro, ansioso di tornare alle sue precedenti occupazioni.
Si baciarono di nuovo, i corpi che strusciavano l'uno all'altro mentre Matsuoka sospingeva verso gli armadietti il suo partner.
Il colpo contro di essi si udì fin da fuori lo spogliatoio.
Gou si portò una mano sulla bocca assumendo un'espressione di estasi pura.
«Fratellone vai! Siete soli...» esclamò a mezza voce.
«Gou sei sicura che vada bene così?».
Makoto era un po' scettico riguardo al piano di cui era venuto a conoscenza solo poco prima.
I due erano appostati fuori della porta dello spogliatoio, da dove si sentiva bene cosa stava accadendo all'interno.
«Sì, al fratellone mancava tanto poter avere Haruka tutto per sé e poter...» un sospiro beato uscì dalle labbra della ragazza, dando chiaramente ad intendere a cosa si riferiva.
Makoto arrossì leggermente immaginandosi Haruka e Rin in certi atteggiamenti piuttosto intimi.
«Ma servivano proprio le mutande di pizzo?» domandò Tachibana.
«Una volta quando era ubriaco mi ha detto che gli sarebbe piaciuto vedere Haruka in slip...» Gou ridacchiò «Il pizzo è solo un tocco di classe».
Makoto le sorrise comprensivo, tenendo per sé il fatto che non aveva mai immaginato che Rin - né tantomeno sua sorella - potessero avere certi aspetti nascosti del loro carattere.