fiamma_drakon: (America)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Bad Romance
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Feliciano Veneziano Vargas (Nord Italia), Ludwig (Germania)
Wordcount: 524 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Note: Lemon, Self!love, Yaoi. Scritta per [livejournal.com profile] mmom_italia
«Germani... AHN!».
Italia tremava quasi convulsamente, il petto nudo ricoperto da un velo di sudore che rendeva l'intero momento più passionale e carnale.
I capelli gli si erano appiccicati al viso, arrossato per la foga con cui veniva masturbato.
Ogni tanto dalle sue labbra tremule prorompeva un gemito, un sospiro carico d'erotismo e di spasmodica attesa del prossimo tocco.



«Germani... AHN!».
Italia tremava quasi convulsamente, il petto nudo ricoperto da un velo di sudore che rendeva l'intero momento più passionale e carnale.
I capelli gli si erano appiccicati al viso, arrossato per la foga con cui veniva masturbato.
Ogni tanto dalle sue labbra tremule prorompeva un gemito, un sospiro carico d'erotismo e di spasmodica attesa del prossimo tocco.
Veneziano stava seduto sul materasso, i pantaloni ancora indosso ma con la cintura slacciata. Ludwig, invece, stava carponi su di lui, inginocchiato a cavallo delle sue cosce, una mano infilata a fondo nei calzari del compagno.
Germania giocava, smanioso, spingendo il partner verso un orgasmo che non era - a ben guardare - poi molto lontano: Ludwig era decisamente bravo quando si trattava di certi tipi di rapporti, benché non avesse mai avuto qualcuno con cui far pratica.
A giudicare dal suo respiro accelerato e dallo strano scintillio che brillava nei suoi occhi color del ghiaccio, sembrava quasi non poter fare a meno di toccare Italia, di sentirlo fremere e sussultare sotto le sue dita invadenti.
In effetti, aveva opposto una strenua resistenza fino all'ultimo, cercando di reprimere e soffocare quel continuo, ossessivo impulso animale che lo spingeva inesorabilmente verso il suo alleato. Lui desiderava da lunghissimo tempo poter mettere le mani sul corpo di Italia, arrivare dove altri non avrebbero mai osato, e finalmente adesso ci era riuscito.
Forse avrebbe dovuto farsene una colpa, data la natura tutt'altro che canonica del suo desiderio, ma la sua mente era in fibrillazione: la tensione erotica che si era creata tra loro era talmente pressante da soffocare il suo senso di colpa.
Feliciano si piegò in avanti, aggrappandosi alla canotta del tedesco come se fosse stata un'ancora di salvezza. Strinse tra le dita il tessuto, conficcandovi persino le unghie, in un disperato tentativo di controllarsi.
«Germania...!» rantolò, emettendo un altro gemito dovuto al piacere che quella mano indiscreta gli procurava.
Il tedesco andò più a fondo, deciso a farlo venire: sentire la sua erezione tra le dita non riusciva più a soddisfarlo.
L'italiano s'inarcò contro il suo petto, sospirando.
Germania strinse appena la presa, trastullandosi con il suo membro.
Si stava eccitando anche lui, lo sentiva, anche se non era un rapporto sessuale completo quello che stava cercando.
«Italia...» chiamò, accostando il viso a quello dell'altro.
Trovò le sue labbra e vi posò le proprie, senza il minimo timore né remora.
Italia rispose al bacio con un fervore innocente e tremante, mentre Ludwig continuava a masturbarlo con foga crescente.
Ad un certo punto, mentre solleticava il suo pene in erezione, lo sentì staccarsi dalla sua bocca e mandare un lungo sospiro di piacere.
L'italiano era venuto: il tedesco sentiva la propria mano bagnata del suo sperma.
«Ahn...» rantolò Veneziano, rilassando le spalle, allentando la presa sulla canotta di Germania: adesso che erano arrivati veramente alla fine, sembrava esausto.
Italia si addossò contro la testata del letto, respirando affannosamente.
Ludwig continuò a fissarlo, senza riuscire a staccargli gli occhi di dosso, come incantato.
«Germania...?» sussurrò Feliciano senza fiato.
Il tedesco sentì tirare debolmente la maglia, come se Italia fosse un bambino che cerca d'attirare l'attenzione del padre. Allora uscì da quella sorta di trance.
«Sì, Italia?» chiese.
«Dormiamo insieme...?».
Seguì un momento di silenzio spezzato solo dai loro respiri.
«... va bene, ma solo per stavolta».
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