Tra demoni

Jan. 11th, 2015 03:35 pm
fiamma_drakon: (Takano/Onodera)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Tra demoni
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Generale
Personaggi: Dante, Rin Okumura
Wordcount: 964 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: 'E così tu saresti il figlio di Satana?' per il p0rn fest #8 @ [livejournal.com profile] fanfic_italia
Note: Age difference, Crossover, Lemon, Rimming, Tail play, Underage, Yaoi
Rin era inginocchiato sul piano della scrivania, completamente nudo, mentre il proprietario dell'agenzia era comodamente seduto nella sua enorme sedia dallo schienale alto, in contemplazione del suo fondoschiena. Dal suo sguardo sembrava che stesse ammirando un trofeo personale.
Non si stancava mai di posare lo sguardo su quelle tenere carni giovani, né tantomeno di tastarle.
«Su, figlio di Satana, fammi divertire...» esclamò mentre inseriva il braccio tra le sue gambe.


«E così tu saresti il figlio di Satana?» sbuffò Dante, sorridendo sprezzante «Non mi sembri all'altezza, ragazzino». 
Così dicendo tirò leggermente la coda del suo giovane partner, strappando a quest'ultimo un mugolio di dolore. 
«E invece è così...» sibilò Rin, cercando di voltarsi a fronteggiare il più grande ma senza alcun successo: quest'ultimo gli tirò ancora la coda, stavolta vicino all'attaccatura, impedendogli di opporre la minima resistenza. 
Si vergognava di avere un punto talmente sensibile così facile da raggiungere; tuttavia, a poco erano valsi i suoi tentativi di nasconderla. Dante era stato ansioso di stringerla tra le sue mani. 
«Oh-oh... mi piacciono i ragazzini pieni di aggressività, sai?» gli sussurrò mentre si piegava a leccargli una natica nuda e tonda «Specialmente quando riesco a domarli completamente». 
Rin era inginocchiato sul piano della scrivania, completamente nudo, mentre il proprietario dell'agenzia era comodamente seduto nella sua enorme sedia dallo schienale alto, in contemplazione del suo fondoschiena. Dal suo sguardo sembrava che stesse ammirando un trofeo personale. 
Non si stancava mai di posare lo sguardo su quelle tenere carni giovani, né tantomeno di tastarle. 
«Su, figlio di Satana, fammi divertire...» esclamò mentre inseriva il braccio tra le sue gambe. 
Quando le sue dita fredde e forti si chiusero attorno al suo pene piccolo e ancora flaccido, Okumura sobbalzò ed arrossì, vergognandosi della propria debolezza di fronte ad un simile trattamento. 
Da quando aveva cominciato a frequentare quell'uomo - e ad andarci a letto - aveva sperato di poter fingere che il suo lato demoniaco non esistesse; invece ogni volta che faceva qualcosa - ad eccezione di quando armeggiava in cucina - combinava un guaio dietro l'altro. 
Ciononostante, Dante era sempre lì con lui, pronto a dargli una mano a rimediare. 
Vedendo come si prodigava nell'aiutarlo, Rin si era sentito un verme nel continuare a tenergli nascosta la verità; così aveva aspettato il momento giusto - ossia la sera, dopo una bella cenetta a base di pizza fatta in casa - e gliel'aveva detto. 
La reazione di Dante era stata molto migliore di quanto si aspettasse, specialmente quando aveva mostrato la coda. 
Alla luce di quanto era poi accaduto, molto probabilmente ciò era imputabile allo strano interesse nei confronti della sua inusuale e sensibilissima appendice posteriore. 
Le gambe del ragazzo si irrigidirono come la sua schiena mentre Dante stimolava il suo pene, toccandolo e massaggiandolo nei punti e nei modi che sapeva essere i suoi preferiti. Gemiti chiaramente udibili si levarono dalle sue labbra, accompagnati da un lieve tremore delle membra. 
La mano di Dante non ci mise molto a divenire calda, così come il suo pene non impiegò che pochi minuti a diventare duro. 
«Chissà cosa succede se accarezzo qui...» esclamò in tono del tutto casuale l'albino, spostando la mano impegnata a divertirsi con la coda all'estremità di quest'ultima, andando a carezzare il folto ciuffetto di peli che vi si trovava. 
Rin tremò da capo a piedi e sgranò gli occhi, liberando un sospiro talmente profondo e appagato che se ne sorprese lui stesso: non immaginava davvero che carezze in un punto simile gli provocassero un piacere carnale così intenso. 
Dante, le sopracciglia entrambe inarcate, lo guardò con cipiglio stupito per un momento, prima di riprendere con più impegno a massaggiargli la coda e a masturbarlo. 
«Mmh... siamo sensibili...» mormorò in tono sensuale. 
Rin si morse il labbro inferiore, reprimendo altri imbarazzanti versi che gli stavano salendo alle labbra, limitandosi a mandare mugolii d'apprezzamento. 
Bastarono pochi altri minuti di appassionate attenzioni affinché il giovanotto arrivasse all'orgasmo. Rilassando di colpo le spalle e la postura, eiaculò nel palmo della mano di Dante, il quale lasciò l'arto in quella posizione finché il suo compagno non ebbe terminato. 
A quel punto sottrasse la mano e la spostò al suo fondoschiena. 
«Adesso, se permetti, è il mio turno» disse, inserendo indice e medio sporchi di sperma nel culo di Rin, cogliendolo completamente alla sprovvista. 
Le falangi si muovevano scivolando l'una sull'altra a causa del lubrificante di cui erano ricoperte, entrando nello sfintere del più piccolo senza incontrare eccessiva resistenza. La sua muscolatura si allargava facilmente ed anche piuttosto rapidamente, segno che ormai si era abituata a ricevere visite da parte di corpi estranei di una certa grandezza. 
Rin ansimava, accalorato e soddisfatto, godendo della piacevole sensazione che la pressione delle dita di Dante che affondavano nel suo sedere gli dava. 
Dopo poco, tuttavia, l'uomo si stufò. Lasciò perdere la coda e afferrò con ambedue le mani le natiche del suo partner, allargandole il più possibile mentre affondava il viso tra di esse. 
La sua lingua umida e invadente penetrò l'orifizio anale di Rin, addentrandosi e leccando forsennata. 
Il ragazzo si stava eccitando di nuovo. Gli piaceva da morire essere leccato là dietro ed i versi che stava emettendo lo sottolineavano fin troppo bene. 
Udirlo gemere eccitò Dante ulteriormente, spingendolo ad afferrare il suo compagno per i fianchi e trascinandolo giù dalla scrivania, seduto sulle sue cosce. 
Rin ebbe modo di riprendersi per un momento, prima che il suo corpulento partner facesse scivolare la sua erezione nel suo culo. 
Il più giovane si addossò contro il petto dell'altro mentre quest'ultimo cominciava a muoversi per penetrarlo e al tempo stesso riprendeva a masturbarlo. 
Le spinte erano affrettate ma poderose e Rin non aveva potere per opporsi: era come una bambola sulle sue gambe. 
Dante non ci mise molto ad arrivare all'orgasmo e venne eiaculando all'interno del fondoschiena del suo partner, il quale lo imitò con uno scarto di qualche secondo. 
Venne per la seconda volta, schizzando le cosce del suo compagno. 
Si rilassò sul suo corpo, abbandonandosi definitivamente contro il suo petto enorme. 
«Basta...» esalò. 
«Mmh... d'accordo ragazzino» gli concesse Dante «Anche se ancora non mi hai mostrato di cosa saresti capace come figlio di Satana...» soggiunse, guadagnandosi un'occhiataccia dal suo piccolo amante.
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