fiamma_drakon: (Grell_Sutcliffe)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Preparando la cioccolata
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Add (Psycho), Ciel
Wordcount: 2197 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Qualcosa di nuovo per la terza settimana del COW-T #5 @ [livejournal.com profile] maridichallenge + Cioccolato di San Valentino per il p0rn fest #8 @ [livejournal.com profile] fanfic_italia
Note: Food!play, Lemon, Università!AU, Yaoi. Il pair è "nuovo" perché Ciel è stato rilasciato a dicembre nel server coreano e tra una cosa e l'altra non ero ancora riuscita a shipparlo con nessuno.
«Non dovevi studiare?».
La voce di Ciel era un misto di rabbia e ammonimento; tuttavia per l'albino non era possibile prendere sul serio il rimprovero di qualcuno che indossava un grembiulino rosa a fiorellini.
«Sì, certo! Ma l'odore del tuo cioccolato mi ha distratto!» si giustificò Add intrecciando le braccia sul petto con aria offesa.


Add alzò gli occhi dal suo libro di ingegneria mordendosi il labbro inferiore. 
Lanciò la matita con cui stava sottolineando contro il portapenne con irruenza, troncandone la punta. 
«Dannazione!» ringhiò a mezza voce, alzandosi in piedi di scatto. Nel muoversi rovesciò la sedia all'indietro ma il rumore dell'impatto venne attutito dalla morbida moquette che ricopriva il pavimento. 
L'albino se ne infischiò della sedia e semplicemente la aggirò, dirigendosi verso la porta della sua stanza. L'aprì ed uscì nel piccolo corridoio rabbrividendo leggermente a causa dell'escursione termica significativa tra l'interno della sua camera da letto - dove il sinergismo tra l'ambiente chiuso e il riscaldamento acceso aveva creato un ambiente piuttosto caldo e confortevole - ed il resto dell'appartamento, che pur essendo piccolo era piuttosto gelido a causa del gelo che dall'esterno riusciva a penetrare. 
Il fatto che stesse tremando era anche un po' colpa sua che pretendeva di girare in pieno inverno per casa con indosso solo i boxer e una canotta a mezze maniche; tuttavia non era intenzionato a mettere niente di diverso per stare in casa e quindi si era abituato a soffrire un po' il freddo. 
Non appena varcata la soglia della sua camera il suo naso percepì distintamente l'odore di cioccolato che già da un paio d'ore aleggiava nell'aria di tutto l'appartamento. 
Add si leccò le labbra emettendo un gemito di desiderio e sofferenza insieme: lui adorava il cioccolato ed il fatto che l'aroma si fosse fatto talmente intenso da raggiungerlo anche nella sua stanza, superando la porta chiusa, era ciò che gli aveva impedito di continuare a studiare. 
Si diresse verso la cucina a passo felpato, affacciandosi allo stipite privo di porta per sbirciare all'interno. 
«Mmmh...» sospirò senza potersi trattenere: c'era una intera ciotola di cioccolato fuso poggiata sul tavolo e lasciata incustodita, proprio accanto ad un vassoio strapieno di cioccolatini già pronti. 
Scivolò all'interno leccandosi le labbra e fece per infilare un dito nella ciotola per assaggiare ma il tempestivo intervento del suo coinquilino armato di mestolo gli impedì di perpetrare il misfatto. 
«Ahio!» latrò Add quando il duro legno si abbatté sulle sue dita, che ritrasse prontamente. 
«Non dovevi studiare?». 
La voce di Ciel era un misto di rabbia e ammonimento; tuttavia per l'albino non era possibile prendere sul serio il rimprovero di qualcuno che indossava un grembiulino rosa a fiorellini. 
«Sì, certo! Ma l'odore del tuo cioccolato mi ha distratto!» si giustificò Add intrecciando le braccia sul petto con aria offesa. 
Ciel era l'ultimo arrivato nell'appartamento ed era più grande di lui; ciononostante frequentava le lezioni assieme a ragazzi che erano più giovani di entrambi. Si era trasferito da un'altra città, era uno studente-lavoratore che frequentava la facoltà di Lingue Straniere e lavorava presso una pasticceria piuttosto famosa in centro. 
Per lui e Raven era stato una specie di miracolo, poiché Add si rifiutava di "abbassarsi" a svolgere simili mansioni e Raven era completamente negato. Ciel li aveva salvati dai pasti disgustosi della mensa dell'università - dove andavano a mangiare ogni volta che sentivano la necessità di un pasto caldo - e da quelli freddi e poco salutari che riuscivano a preparare da soli. 
«Allora devi concentrarti di più» rimbeccò Ciel severo, voltandogli le spalle e tornando verso il bancone sul quale stava lavorando. 
L'albino corrugò le sopracciglia, indignato, e lo seguì. 
«Si può sapere che stai combinando?» chiese, tentando di sbirciare oltre la sua spalla «Sono ore che prepari cioccolato...!». 
Ciel sobbalzò leggermente e si voltò di nuovo, afferrandolo e allontanandolo. 
«Non sono affari che ti riguardano! Torna in camera!» esclamò in tono affrettato, con una lieve vena di panico. 
L'altro vide che le sue guance si erano fatte porpora ed un sorriso più simile ad un ghigno compiaciuto gli deformò le labbra. 
«Ora che ci penso... tra qualche giorno è San Valentino...» disse, divincolandosi con successo dalle sue mani «Per caso stai preparando la cioccolata per qualcuno?». 
Il viso del suo interlocutore prese letteralmente fuoco a quella domanda, al che Add ebbe la certezza di avere fatto centro. 
«Si tratta di quella tua amichetta del corso di francese...?» indagò l'albino, pungolandogli il petto con l'indice mentre si accostava al tempo stesso al suo viso. 
«No!» rispose perentorio Ciel. 
Lu era sua amica e gli piaceva la sua compagnia, ma da lì al volerle regalare del cioccolato a San Valentino c'era una bella differenza! 
«Come no...?» lo stuzzicò Add, pungolandolo con il gomito nelle costole «Avanti, lo so che siete sempre insieme... e lei è così carina...». 
Ciel digrignò i denti in una smorfia imbarazzata e arrabbiata insieme mentre cercava di sottrarsi a quello stupido interrogatorio. 
«N-no, non è come pen...». 
«Non dovresti vergognarti di avere una ragazza!» lo interruppe bruscamente Add, continuando a dargli gomitate nel fianco. 
«Io non ho la ragazza!» gridò di getto Ciel, cogliendo di sorpresa l'albino con una reazione tanto violenta «E quella cioccolata non è per Lu! È per te!». 
Add sbatté le palpebre, perplesso. Ci mise un po' prima di recepire il messaggio, concedendo così a Ciel l'occasione di chinarsi su di lui e strappargli un bacio a tradimento. 
Erano stati a letto insieme, una volta. Add non ricordava molto perché quella sera era particolarmente ubriaco. Tutto quello che ricordava era Ciel che lo accompagnava a letto e lui che gli si avventava addosso mentre l'altro cercava di togliergli i vestiti. 
L'indomani mattina si era svegliato nudo nel suo letto tra le braccia di Ciel e col culo dolente. 
«Per... me?» domandò confuso, arrossendo. 
Dopo quella volta non era più successo niente tra di loro. 
Ciel non aveva tentato altri approcci nei suoi confronti - prima di quel bacio, ovviamente - e non avevano mai parlato di quella notte. Add si vergognava per quello che aveva fatto, dato che tutto era accaduto per sua iniziativa; tuttavia, non credeva che il suo coinquilino ne fosse rimasto segnato fino a quel punto. 
«A te piace il cioccolato, no?» chiese con improvvisa audacia il più grande. 
«Sì, ma quello per San Valentino è diverso!» obiettò Add «Significa che...» si interruppe, arrossendo leggermente pensando a ciò che stava per dire. 
Ciel abbozzò un sorriso vedendolo annegare nell'imbarazzo: quando quell'espressione compariva sul suo viso ai suoi occhi diventava irresistibilmente carino. 
Fece fatica a trattenersi dal pizzicargli quelle guance colorite. 
Add arretrò di mezzo passo, avvertendo la situazione prendere una piega poco comune. 
«Raven non c'è mai quando serve...!» rifletté digrignando i denti. 
Il loro terzo coinquilino aveva lezioni fino al tardo pomeriggio e non sarebbe tornato prima dell'ora di cena. 
«Che hai intenzione di fare?!» volle sapere. 
Ciel guadagnò terreno. 
«Ti ricordi l'ultima volta che siamo stati da soli...» rispose quest'ultimo, lasciando chiaramente intendere a quale episodio stesse alludendo. 
«Ero ubriaco! Non volevo farlo!» si difese prontamente l'albino, continuando ad indietreggiare. 
«Ah, no?» fece Ciel per contro, guadagnando terreno su di lui «Eppure non mi sembravi così contrario mentre gemevi come una ragazzina sotto di me». 
Add ringhiò di rabbia a quella palese provocazione ed il suo lato impulsivo gli impose di vendicarsi. 
Caricò un pugno e si avventò contro il suo interlocutore, il quale - essendo più alto e abituato ai lavori di fatica - parò il colpo senza sforzi, usandolo poi per costringerlo ad arretrare ancora, fino a sbattere col fondoschiena contro il bordo del tavolo. 
«Guarda che il mio era un complimento» gli sussurrò colmando la distanza che separava i loro volti «Eri così carino con il volto paonazzo e quell'espressione beata...!» soggiunse in tono adorante. 
Add cercò di divincolarsi dalla morsa della sua mano ma questa era troppo forte. 
«Mollami!» esclamò irato. 
«Scordatelo» replicò con voce suadente Ciel, inserendogli una coscia tra le gambe e strusciandola contro il lieve profilo del suo pene chiaramente percepibile attraverso il sottile tessuto dei suoi boxer. 
In un momento Add si ritrovò disteso sopra il tavolo, bloccato dal corpo di Ciel che gli teneva ferme le gambe. 
Utilizzando lo straccio che teneva riposto in una tasca del grembiule, il più grande lo voltò su un fianco e gli immobilizzò le mani dietro la schiena prima di girarlo di nuovo. 
Era una posizione scomodissima per Add ma di assoluta supremazia per Ciel. 
Quest'ultimo infatti poté usufruire di ambedue le mani per proseguire. 
L'albino si agitò mentre l'altro gli sfilava i boxer, lasciandolo completamente nudo dal bacino in giù, per poi sollevargli la canotta fino a denudargli i capezzoli. 
Un tremito scosse il suo corpo mentre il più giovane si pentiva di non aver messo qualcosa di più pesante e meno facile da togliere, come il pigiama-tuta in pile che Raven gli aveva regalato per l'ultimo Natale. 
Ciel gli accarezzò il pene con un movimento lento della mano che fece rabbrividire nuovamente Add, ma non per il gelo. 
Il più grande iniziò a masturbarlo con movimenti precisi e lenti, eccitando l'albino molto più di quanto avrebbe potuto fare con una presa più salda e scatti più violenti. 
Add si ritrovò ben presto ad inarcarsi verso il suo coinquilino, porgendogli la sua erezione nonostante razionalmente desiderasse solamente prenderlo a pugni. 
Mugolii di piacere gli sfuggirono dalle labbra senza che riuscisse a fermarli. 
Ciel era a dir poco estasiato nel vederlo totalmente sottomesso a lui di nuovo, proprio come quella volta. Sentiva la sua erezione pulsare leggermente contro il cavallo dei suoi pantaloni; tuttavia, non era ancora arrivato il momento di soddisfare le sue voglie. 
Si avvicinò la ciotola contenente il cioccolato che aveva preparato poco prima - ancora abbastanza caldo e soprattutto fluido - e prese un imbuto piuttosto grande e col foro d'uscita piccolo, sporco di cioccolato fondente, che aveva appoggiato da parte. 
«Volevi assaggiarlo, giusto?» esclamò Ciel, sollevando l'imbuto con aria vagamente minacciosa. 
Add presagì le sue intenzioni senza fare eccessivi sforzi di immaginazione. 
«Ferm-!» cercò di dire ma Ciel gli cacciò in bocca uno dei cioccolatini già pronti approfittando della sua bocca aperta. 
Poco mancò che Add soffocasse ma riuscì a riprendersi abbastanza in fretta. Stava masticando con movimenti rapidi e forti della mascella quando Ciel gli infilò in bocca a forza il beccuccio dell'imbuto. 
L'albino tentò di sputarlo ma l'altro ci versò all'interno una dose cospicua di cioccolato fuso, costringendolo ad ingerirlo. 
Il cioccolato era delizioso, tiepido e della consistenza giusta, ma era troppo. Add ne aveva la bocca piena e Ciel continuava a versarne. 
Il minore cercò di protestare ma non riuscì ad emettere altro che versi incomprensibili. 
Ciel riempì l'imbuto e a quel punto riprese a masturbarlo. 
«Ti piace?» chiese mentre lo spingeva verso l'orgasmo, anche se questo era ancora parecchio lontano. 
Add a quel punto non poté fare altro che arrendersi: era immobilizzato e incapacitato a protestare. Tutto ciò che poteva fare era sottostare a ciò che Ciel aveva in progetto per lui. 
Il più grande ripulì le pareti della ciotola con indice e medio; dopodiché gli divaricò le gambe ed inserì le dita nel suo orifizio. 
In risposta al dolore per quella penetrazione improvvisa Add poté solamente lanciare un mugolio prima di riprendere a ingurgitare cioccolato. 
«Rilassati, altrimenti ti farà solo più male» lo avvisò Ciel. 
Nei limiti delle sue possibilità l'albino fece come gli era stato suggerito e in effetti percepì una certa diminuzione del dolore, anche se questo non sparì del tutto. 
Ciel affondò le dita fino a farle interamente sparire nel suo sfintere, poi le estrasse e le reinserì, ripetendo il gesto più e più volte sino a che la muscolatura di Add smise di opporre resistenza. A quel punto sfilò le dita, calò i pantaloni e al posto delle falangi infilò la sua erezione, che scivolò dentro senza difficoltà. 
Le sue spinte furono la proverbiale goccia che fece traboccare il vaso. 
Add gemette e riprese ad agitarsi mentre Ciel impartiva affondi lenti e precisi e con la mano lo masturbava velocemente. 
L'albino inarcava e curvava la schiena alternativamente lanciando grugniti incomprensibili a causa dell'imbuto e del cioccolato che gli riempiva costantemente la bocca. 
Il piacere era tanto, più di quello che riuscisse a sostenere. 
Venne nel giro di poco, schizzando lo sperma in alto e lasciandolo poi gocciolare lungo la mano che il più grande ancora stringeva attorno al suo pene. 
Sgonfiò il petto espellendo tutta l'aria dal naso, in una sorta di enorme sospiro di sollievo. 
Ciel però non era ancora arrivato; pertanto le spinte vennero perpetrate ancora per diversi minuti e Add dovette subire senza poter fare niente per sottrarsi. 
Quando anche il suo compagno ebbe raggiunto l'orgasmo, quest'ultimo eiaculò dentro di lui senza la minima esitazione, riempiendolo del suo sperma. 
Add si inarcò improvvisamente e serrò le gambe attorno al suo busto, ma non servì ad impedirgli di venire nel suo corpo. 
Una volta che si fu svuotato, Ciel sospirò ed uscì delicatamente dal suo corpo. 
«È stata una cosa rapida ma mi è piaciuto» ammise mentre allungava il braccio per sfilargli di bocca l'imbuto e rapidamente lo mise nella ciotola poiché c'era rimasto ancora un po' di cioccolato. 
Add deglutì l'ultima dose con un po' di fatica data la sensazione di pienezza e al tempo stesso stanchezza che percepiva. 
«Potevi fare un po' più piano! E poi... era proprio necessario tutto quel cioccolato...? Ugh...!». 
«Volevo assicurarmi che il mio cioccolato di San Valentino fosse di tuo gradimento!» fu la replica offertagli da Ciel.
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