Durante la prima notte di nozze
Mar. 2nd, 2015 09:50 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Durante la prima notte di nozze
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Dante, Lady, Nero, Trish
Wordcount: 3610 (
fiumidiparole)
Prompt: Krista Siegfrids - Marry Me per la sesta settimana del COW-T #5 @
maridichallenge
Note: Age difference, Crossdressing, Lemon, Rough!Sex, Shoujo-ai, Yaoi
«Wow... quanta fretta...! Non abbiamo neanche mangiato...» commentò perplesso mentre il più grande sfilava la giacca, gettandola via come un vecchio straccio per poi passare al gilet - che tolse molto più facilmente.
«Ho aspettato a sufficienza, ragazzo. Ceneremo più tardi!» replicò burbero quest'ultimo, sganciandosi la cintura dei pantaloni e calandoli insieme ai boxer «Quella cerimonia è stata una vera tortura» si lamentò prima di lasciarsi andare ad un profondo sospiro di sollievo.
Finalmente era arrivato il giorno che Dante e Nero aspettavano da tanto tempo: il giorno del loro matrimonio. L'avevano entrambi aspettato con ansia fin dal giorno in cui il più grande si era fatto avanti, chiedendo al più giovane di diventare suo per sempre con tanto di anello - e quest'ultimo, che non aspettava altro, aveva ovviamente accettato.
Nero aveva passato un sacco di tempo a cercare il vestito adatto assieme a Trish e Lady. Era stato lui inoltre a costringere Dante a fare il giro di decine di negozi di abiti da matrimonio alla ricerca di uno smoking nuovo che gli donasse, mettendo in mostra ciò di cui Madre Natura lo aveva dotato.
Nel tardo pomeriggio del giorno prestabilito, i due si erano recati al municipio.
Dante era arrivato scortato da Lady e Trish, mentre Nero - con indosso un ampio vestito di vaporoso tulle bianco e una coroncina intrecciata sulla testa dalla quale pendeva il lungo velo - veniva accompagnato da Kyrie.
Durante il percorso fino al banco del municipio dove avrebbero firmato affinché il loro matrimonio fosse reso valido, Dante vide l'espressione di imbarazzo e invidia insieme che brillava nei suoi occhi ogni volta che si posavano sul suo ex fidanzato.
Dante ne era felice: non l'aveva mai sopportata e sapere che vedere Nero sposarsi con indosso un vestito che avrebbe potuto essere suo la rendeva infelice lo faceva godere tantissimo.
In effetti, a suo personale parere quell'abito stava bene indosso a Nero, molto più di come sarebbe mai potuto stare addosso a lei.
Il matrimonio fu completato nel giro di poco, esattamente come Dante desiderava, suggellato dallo scambio degli anelli e da un bacio piuttosto lungo e appassionato.
«Sembra proprio che Dante voglia farselo qui davanti a tutti...» commentò maliziosamente Lady dando di gomito a Trish per attirarne l'attenzione.
Sull'onda di quel commento la bionda notò che effettivamente la mano destra dell'uomo si era avventurata piuttosto in basso, tra le pieghe del tulle sul fondoschiena del suo novello sposo.
Era però anche vero che quest'ultimo gli stava affondando nella schiena le dita del Devil Bringer in un palese monito d'avvertimento al non osare troppo.
«Non penso proprio che farà niente...» rispose Trish sorridendo divertita.
La folla cominciò a defluire fuori dalla stanza per prepararsi al tradizionale rito del lancio del riso.
Trish e Lady furono tra le ultime ad uscire, desiderose di vedere i piccioncini camminare a braccetto. Purtroppo per loro, non ebbero la fortuna di assistere alla scena: Dante non accompagnò Nero per braccio all'uscita, bensì se lo caricò di peso tra le braccia, sollevandolo come se fosse un fuscello.
Il ragazzo allacciò prontamente un braccio attorno alla spalla e al collo del marito e rivolse uno sguardo alla porta come ad esortarlo tacitamente ad andare.
Le due donne si affrettarono a precederli all'esterno e ad armarsi di riso, che lanciarono con entusiasmo alla coppietta di sposi, che in breve si ritrovò sommersa dal riso.
Kyrie pareva metterci più foga degli altri, come se in quel modo riuscisse a sfogare un po' dell'astio che provava per i due sposini.
Nero lanciò il bouquet senza badare alla traiettoria, troppo impegnato a proteggersi dal bombardamento di chicchi di riso.
Il mazzo di fiori volteggiò in alto sopra le teste degli invitati e parve precipitare proprio su Kyrie, che protese le mani per afferrarlo. Purtroppo non ci riuscì: Lady aveva tutta l'intenzione di prenderlo; pertanto non appena l'aveva visto volare in aria aveva iniziato a farsi largo a suon di gomiti tra la folla fino a raggiungere il punto approssimativo dove sarebbe caduto, e cioè Kyrie. A quest'ultima aveva affibbiato un pugno involontario sotto il mento nell'atto di protendersi ad afferrare il suo oggetto del desiderio, mandando la poveretta distesa a terra.
«Ops... scusa!» le disse Lady, stringendo saldamente in mano il bouquet. Dalle sue parole traspariva chiaramente il fatto che non fosse minimamente dispiaciuta dell'incidente ma Kyrie non era nelle condizioni di capire alcunché, dato che cadendo aveva sbattuto talmente forte la testa da rimanere stordita.
Fortunatamente Credo non era più tra le schiere dei viventi per proteggerla, altrimenti si sarebbe scatenato un bel putiferio.
«Ma ti pare il modo?» esclamò Trish in tono di rimprovero, sopraggiungendo al fianco di Lady.
«Non l'avevo vista» si giustificò con una scrollata di spalle la mora «Comunque sono riuscita a prenderlo!» soggiunse cambiando completamente argomento, mostrando a Trish il bouquet come se fosse un trofeo a lungo desiderato e conquistato con immensa fatica.
La bionda la guardò severamente prima di sciogliersi in un mezzo sorriso compiaciuto, accettando il mazzo di fiori che l'altra le stava porgendo.
Assieme si portarono verso il bordo della strada per osservare Dante e Nero che salivano in sella ad una grossa moto.
Il più giovane dovette lottare contro la gonna enorme e ingombrante per riuscire a salire dietro il suo compagno. Il tulle finì col coprire quasi tutto il corpo del mezzo e quando Dante accese il motore la gonna cominciò a vibrare e i lembi inferiori a sollevarsi.
Partirono a folle velocità, il velo lunghissimo e la coda dell'abito che svolazzavano dietro di loro sopra la targa che avevano appeso dietro e che recitava la dicitura "just married".
A quella velocità il tragitto fino alla Devil May Cry fu decisamente breve.
Nero si strinse con entrambe le braccia al torace di Dante all'altezza dei suoi capezzoli. Il più grande apprezzò molto il contatto e cercò di stare il più possibile eretto per concedergli di abbracciarlo più agilmente.
Arrivati a destinazione il padrone di casa non perse tempo in inutili convenevoli e prese di nuovo il suo giovane marito tra le braccia, trasportandolo quasi di corsa attraverso l'ufficio e poi su per le scale, fino alla camera da letto. Qui lo depositò supino sul copriletto.
Il ragazzo si mise seduto un po' a fatica a causa dell'ingombro della gonna e così notò che il suo partner stava già liberandosi dello smoking.
«Wow... quanta fretta...! Non abbiamo neanche mangiato...» commentò perplesso mentre il più grande sfilava la giacca, gettandola via come un vecchio straccio per poi passare al gilet - che tolse molto più facilmente.
«Ho aspettato a sufficienza, ragazzo. Ceneremo più tardi!» replicò burbero quest'ultimo, sganciandosi la cintura dei pantaloni e calandoli insieme ai boxer «Quella cerimonia è stata una vera tortura» si lamentò prima di lasciarsi andare ad un profondo sospiro di sollievo.
Il minore non faticò molto ad indovinare il motivo della sua sofferenza: togliendosi i boxer aveva lasciato in bella mostra un'erezione decisamente grossa.
«S-sei stato così tutto il tempo? Non è possibile, non è da te!» esclamò il più giovane, sbalordito.
Dante arrossì per il tono di voce da lui utilizzato. Sembrava quasi che si stupisse della sua capacità di autocontrollo.
«Hai una vaga idea di quanto ti stia bene quel vestito? È impossibile che non mi ecciti!» brontolò mentre la sua espressione diveniva più imbarazzata «Non hai idea di quanto abbia faticato per non scoparti appena ti ho visto arrivare con quello addosso!».
Non era proprio una delle sue uscite più romantiche, doveva ammetterlo; tuttavia, lui era schietto e non ci poteva fare niente.
Nero abbassò lo sguardo verso il suo abito, riflettendo: a lui era piaciuto subito e, nonostante ne avesse provati molti altri su suggerimento di Lady e Trish, alla fine aveva comunque scelto quello; ciononostante, non aveva neanche pensato a quanto Dante avrebbe potuto apprezzare, dato che lui in genere lo preferiva senza vestiti.
Dante salì carponi sul letto, portandosi verso suo marito senza preoccuparsi del tulle che calpestava mano a mano che si avvicinava.
«N-no, ehi aspetta!» cercò di protestare Nero mentre veniva afferrato per le braccia stoicamente «Dammi almeno il tempo di togliere il vesti-mngh!».
Il più grande lo interruppe con un bacio violento e pieno di calore, la lingua che si agitava per farsi largo a fondo nella sua bocca.
A Nero era sempre piaciuto il contatto tra le loro lingue, per cui si sporse verso il suo partner e rispose con passione.
Le mani dell'altro sgusciarono subito verso la gonna nel tentativo di trovare il lembo inferiore per sollevarlo ed avere accesso alle sue gambe, anche se la ricerca fu abbastanza complicata a causa dell'elevato numero di strati di tulle che facevano somigliare la sua gonna ad un mare di tessuto vaporoso senza fine.
Quando finalmente riuscì ad entrare, gli accarezzò le calze di pizzo risalendo verso le cosce, soffermandosi solo un momento nel constatare che indossava pure delle giarrettiere piene di merletti al di sotto del bordo delle calze, sostenute da un reggicalze che al momento risultava piuttosto fastidioso per Dante.
«Dovevi proprio indossare tutta questa roba sotto il vestito...?» esclamò a fior di labbra in tono scocciato mentre andava ad accarezzare il profilo del pene di Nero attraverso il pizzo delle mutandine che indossava.
«Volevo essere una sposa degna di tale nome» sussurrò Nero sospirando pesantemente, deliziato dal tocco caldo dei polpastrelli del suo compagno «E poi l'intimo di una sposa è decisamente sexy, sai?».
«Al momento non sono interessato» replicò in tono burbero Dante, afferrandolo per una natica con forza e girandolo, mettendolo carponi sul letto.
Con movimenti stizziti gli sollevò l'abito ripiegandolo sul suo busto, in maniera tale da mettergli a nudo le natiche. La culotte di pizzo che indossava gli si incuneava tra le natiche, sottolineandone il tono e la forma in maniera decisamente seducente. Sopra di essa, piuttosto lateralmente, decorrevano le bretelle del reggicalze.
«E io come ci arrivo al culo?» fu la prima domanda che Dante si pose vedendo quell'arsenale di delicato intimo femminile.
Cominciò a sganciare le calze, sollevando le bretelline che adesso ciondolavano inerti sul suo sedere, quindi frugò sotto l'elastico bordato di altro pizzo che sosteneva il reggicalze e finalmente riuscì ad afferrare il bordo della culotte e a calarla.
«Oh!» esclamò sollevato, incapace di contenere la sua gioia per quel primo fondamentale trionfo.
Nero percepì le sue mani che gli accarezzavano il sedere e poi si inserivano per allargargli le natiche in maniera insolita rispetto al normale.
«Dante? Cosa...?!».
Non riuscì a finire la frase che avvertì l'erezione turgida e calda del più grande che si inseriva nel suo culo.
Sgranò gli occhi inarcando al tempo stesso la schiena ed emettendo un verso animalesco di puro dolore. Una sonora imprecazione gli sfuggì dalle labbra.
«Che cazzo fai senza neanche i preliminari?!» gridò a pieni polmoni, desideroso di prenderlo a pugni fino a farlo svenire.
Purtroppo aveva la parte anteriore del vestito incastrato sotto e tra le gambe; per cui non riuscì a scalciare per cercare di allontanare il suo partner.
«Esci immediatamente, Dante! Sei troppo... grosso!» protestò stringendo i denti sempre di più man mano che l'altro si spingeva più in profondità, ignorando completamente la sua richiesta.
«Sei così... caldo...! Ahw!» gemette l'altro una volta che fu entrato quasi per metà.
Nero chiuse gli occhi stringendo forte le palpebre e si aggrappò al cuscino nel tentativo di impedire a se stesso di ribellarsi, altrimenti avrebbe solo sofferto di più.
Dante emise un sospiro soddisfatto una volta che fu completamente entrato. A quel punto iniziò a muoversi, affondando ed estraendo ritmicamente la sua erezione.
Nero non si stava divertendo nemmeno un po'. Nonostante non fosse la prima volta che lo facevano in quella posizione, lui necessitava ancora almeno di un briciolo di preliminari per potersi godere il rapporto dalla posizione sottomessa. Il suo culo non era ancora stato sfruttato a sufficienza perché potesse sopportare una cosa del genere senza alcun tipo di preparazione.
«Oh! O-oh! Che bello...! Ohw!» i gemiti di Dante continuavano ad aumentare in volume e frequenza assieme alle spinte sempre più forti.
Lui si stava godendo appieno il momento mentre Nero era arrivato al punto di reprimere a fatica mugolii di dolore.
«Sbrigati a venire!» ringhiò contro il cuscino, nel quale aveva affondato il viso.
Almeno quella sua richiesta venne esaudita, perché Dante raggiunse l'orgasmo di lì a pochi minuti, eiaculando - com'era facile intuire - nel fondoschiena del suo giovane sposo.
Quando si fu svuotato completamente, uscì dal suo culo e si lasciò cadere seduto a gambe aperte sul copriletto ansimando.
«Ah! Finalmente...!» sospirò soddisfatto.
Nero si sollevò in ginocchio e si voltò al suo indirizzo affibbiandogli un pugno sul naso talmente forte da farlo cadere all'indietro di testa, rimanendo col culo nudo in bella mostra.
Un grugnito di dolore accompagnò la capriola che permise a Dante di mettersi seduto sul pavimento.
«Oh! Ti pare il modo!» protestò con voce ridicolmente nasale, la mano sporca del sangue che gli colava dalle narici.
Nero digrignò i denti, infuriato.
«A me lo dici?! Ti ho detto di smetterla ma te hai continuato a scopare fregandotene dei preliminari!» sbraitò agitando le mani.
«Ero eccitato!» si giustificò Dante per contro «Non ce la facevo più a resistere!».
Nero gli puntò un dito contro con aria accusatoria.
«Non era così che immaginavo la mia prima notte di nozze!» protestò «Mi hai usato solo per fare sesso!».
Dante sbatté le palpebre, perplesso: quello che stava vedendo sul viso del suo partner era per caso un broncio di quelli tipici dei bambini...?
«La prima notte di nozze si fa sesso» gli fece notare.
«No, non si fa sesso» lo corresse infuriato il più giovane, gli occhi che ardevano d'indignazione «Si fa l'amore!».
L'altro lo osservò mentre si alzava in piedi.
«Adesso facciamo l'amore, come si deve!» dichiarò con le braccia intrecciate sul petto ed un cipiglio autoritario sul viso.
«Forza, slacciami questo vestito!».
Così dicendo diede le spalle a Dante, che si alzò lentamente e con la mano ancora pulita si accinse ad aprire la zip che decorreva al centro della sua schiena per tutta la sua lunghezza.
Una volta aperto il bustino Nero si affrettò ad allontanarsi da lui per potersi spogliare senza avere timore di essere preso di nuovo senza che potesse opporsi.
Si tolse l'abito lasciandolo scivolare a terra; dopodiché saltò oltre il bordo della gonna.
Dante rimase a guardare mentre si toglieva le calze poggiando un piede alla volta contro il bordo del letto.
Lo fece in maniera deliberatamente sexy e provocante.
Nello stesso modo rimosse anche i reggicalze e la culotte, prima di distendersi sul letto mettendosi su un fianco.
Nell'assistere a quel breve spogliarello Dante percepì il suo ardore cominciare a risvegliarsi, anche se il suo pene non pareva ancora essersi ripreso dall'ultimo orgasmo.
«Su, vieni qui» lo invitò Nero, facendogli cenno con una mano di avvicinarsi.
Dante non se lo fece ripetere due volte e si piazzò nell'altra metà del letto, accarezzandogli un fianco.
Nero gli schiaffeggiò la mano e lo baciò mentre si spostava verso di lui, sovrastandolo in parte col suo corpo.
«Stavolta comando io...» gli disse a fior di labbra.
«Co-cosa?!» si lamentò Dante «Non voglio!».
«Be', non m'importa. Io ho subito, adesso tocca a te. Ti farò vedere come si fa l'amore!» ribatté il più giovane allontanandosi di nuovo per prendere qualcosa dal comò.
Dante fece per svignarsela, ma Nero si voltò in tempo per notarlo e subito lo bloccò.
«Ah, no! Non te ne andrai!».
Il ragazzo lo attirò di nuovo verso di sé e lo costrinse a mettersi prono sul copriletto.
«Non voglio stare sotto! N-non l'ho mai fatto!».
Per tutta risposta il più giovane si sedette sulle sue gambe, bloccandolo in quella posizione.
«Adesso che siamo sposati dovrai abituartici, perché in coppia si condivide tutto» puntualizzò «E comunque non preoccuparti, userò il lubrificante».
Dopo quelle parole Dante udì distintamente il rumore del tubetto di lubrificante che custodivano nel comò mentre veniva spremuto. Nella sua mente immaginò una quantità spropositata di quel gel viscido che a lui faceva schifo anche solo da mettere sulle dita.
«No, niente lubrificante! Usa qualche altra cosa!» se ne uscì all'improvviso, dibattendosi sotto il peso di Nero nel tentativo di sottrarsi.
Purtroppo però non riuscì ad impedire al ragazzo di inserirgli l'indice ben lubrificato nel didietro.
«Ugh...» gemette Dante disgustato, avvertendo il lubrificante gelido e scivoloso a contatto con le pareti del suo sfintere.
Dopo pochi secondi in cui Nero estraeva ed affondava il dito, la cosa iniziò a diventare stranamente piacevole e la percezione del lubrificante sparì quasi del tutto.
L'espressione schifata di Dante iniziò a tramutarsi pian piano in una di sottomesso piacere. Le guance gli si arrossarono e calò a metà le palpebre, affondando la metà inferiore del volto nel cuscino.
Mugolii tremuli di godimento gli sfuggirono dalle labbra prima che lui potesse fare alcunché per bloccarli ed iniziò ad assecondare i gesti del ragazzo, provando ancor più appagamento fisico.
Adesso Nero doveva soltanto muovere appena le dita perché potesse arrivare in profondità nel fondoschiena di Dante.
Compiaciuto dalla piega lenta e soft che il rapporto stava prendendo, il ragazzo principiò finalmente ad eccitarsi fisicamente man mano che i mugolii del suo partner si facevano più intensi.
«Allora ti piace anche stare sotto...» gli fece notare in tono sarcastico.
L'altro digrignò i denti in palese dimostrazione di rabbia ma non riuscì a replicare niente, perché il più giovane cominciò a premere contro le pareti del suo sfintere con forza per allargare la muscolatura, strappandogli un grugnito.
«Rilassati e non stringere... dovresti saperlo meglio di me, no?» lo prese in giro, premendo più forte per combattere le contrazioni.
«C-certo che lo so!» disse il più grande con voce lievemente incrinata a causa del forte piacere «Ci sto provando!».
«Non si direbbe!» rimbeccò Nero.
Il fatto era che a Dante piaceva talmente tanto avere quelle dita nel culo che d'istinto si contraeva per impedirgli di toglierle.
Cercò di rilassarsi più che poteva nonostante la tensione sessuale che gli cresceva dentro e l'erezione che era tornata a svettare tra le sue cosce.
Il più giovane percepì la differenza almeno in parte e se ne accontentò, proseguendo nella sua operazione di allargamento ancora per qualche altro minuto - con somma gioia di Dante, che si produsse in una oscena sequenza di mugolii e gemiti alquanto acuti - prima di passare oltre.
Emise un verso di disappunto percependo le dita di Nero che venivano completamente estratte dal suo orifizio; dopodiché esalò un poderoso sospiro mentre le falangi venivano sostituite dall'erezione di suo marito.
Nero si stava spingendo all'interno piano, sperando che il lubrificante usato fosse sufficiente.
Dante effettivamente avvertì del dolore solamente quando il cazzo duro del suo partner fu quasi completamente inserito, assieme alla sensazione di avere il didietro completamente riempito.
Per l'ultima parte Nero andò molto piano e finalmente quando arrivò ad entrare completamente, cominciò ad impartire lievi spinte col bacino per far abituare ulteriormente lo sfintere del suo sposo al corpo estraneo.
Entrambi constatarono che nonostante le posizione inverse, il piacere fisico che riuscivano a trarne era comunque elevato.
Via via che i minuti passavano Nero aumentò sempre di più le spinte.
Dante era arrivato ad un punto in cui non riusciva più ad esprimere a pieno il suo godimento. Gridava e si dimenava per quanto gli era concesso dalla posizione prona e dalle gambe del suo compagno a cavallo delle sue; tuttavia sentiva che non era abbastanza, neanche lontanamente.
Nero emetteva invece un grugnito ogni volta che assestava un colpo.
Trovava molto più bello fare l'amore, perché ambedue godevano del rapporto che consumavano. Per come intendeva il sesso Dante, invece, era solo l'appagamento egoistico di un suo bisogno.
Dopo alcuni minuti il più grande arrivò in vista dell'orgasmo.
«S-sto per... venire!» esalò boccheggiando, ormai senza fiato.
«Fallo, vieni!» gli rispose l'altro, la bocca distorta in una smorfia a metà tra lo sforzo ed un sorriso.
Dante arrivò all'apice del piacere con uno scarto brevissimo, chiudendo gli occhi mentre eiaculava sul copriletto, soddisfatto.
«Ohw!» sospirò.
Nero continuò ad impartire affondi sempre più rapidi, totalmente concentrato sul piacere che stava provando e che si acuiva di momento in momento man mano che si avvicinava all'orgasmo.
Dante se ne stava fermo e buono adesso, ansimando in un tentativo piuttosto vano di riprendere fiato.
Nero arrivò all'orgasmo nel giro di poco altro tempo e si schiacciò sul corpo del suo compagno mentre eiaculava.
Dante grugnì con palese disappunto, irrigidendo le spalle ed inarcando all'indietro la schiena.
Era stato colto impreparato. Non si aspettava che il più giovane gli venisse nel culo.
«Adesso sai cosa si prova quando qualcuno ti viene dentro» gli sussurrò tra i capelli.
Dante sbuffò irritato ma non replicò alcunché: lui per primo non aveva di che recriminare, dato che veniva in lui praticamente sempre, anche quando Nero gli chiedeva di non farlo.
Il ragazzo uscì spontaneamente, sedendosi di lato sul letto.
«Propongo una doccia comune prima di mangiare» esclamò sereno e contento.
«Dobbiamo anche cambiare il letto...» puntualizzò l'altro, mettendosi carponi sul materasso per vedere quanto aveva sporcato - e sorprendendosi un po' per la quantità di sperma escreta.
«D'accordo, allora occupiamoci intanto della cena».
Nero scese dal letto agganciandosi di nuovo i reggicalze e risollevando la culotte.
Dante lo guardò con espressione incredula per come quell'intimo femminile donasse al suo novello sposo.
«Non vorrai mica cucinare conciato così?» chiese scioccato.
«Non ha senso cambiarsi ora se tanto questa roba dovrò lavarla...» rispose Nero stringendosi nelle spalle con aria innocente «Perché?».
Dante stavolta arrossì mentre deviava lo sguardo.
«Era solo per sapere».
Pensare a Nero con indosso quell'intimo provocatorio che cucinava era una fantasia fin troppo erotica per lui. Non avrebbe resistito senza eccitarsi, neanche dopo due round.
«Forza, rimetti almeno la biancheria e vieni».
Così dicendo Nero si avviò verso la porta della camera.
Dante si mise in piedi e lanciò un sospiro nel constatare che stava già tornando duro.
«Spero che dopo aver mangiato abbia ancora voglia, perché io ne ho eccome...» rifletté esasperato tra sé e sé, raccogliendo i boxer.
Sarebbe stata una lunga notte e sperava che sarebbe stata anche decisamente piacevole.
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Dante, Lady, Nero, Trish
Wordcount: 3610 (
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Prompt: Krista Siegfrids - Marry Me per la sesta settimana del COW-T #5 @
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Note: Age difference, Crossdressing, Lemon, Rough!Sex, Shoujo-ai, Yaoi
«Wow... quanta fretta...! Non abbiamo neanche mangiato...» commentò perplesso mentre il più grande sfilava la giacca, gettandola via come un vecchio straccio per poi passare al gilet - che tolse molto più facilmente.
«Ho aspettato a sufficienza, ragazzo. Ceneremo più tardi!» replicò burbero quest'ultimo, sganciandosi la cintura dei pantaloni e calandoli insieme ai boxer «Quella cerimonia è stata una vera tortura» si lamentò prima di lasciarsi andare ad un profondo sospiro di sollievo.
Finalmente era arrivato il giorno che Dante e Nero aspettavano da tanto tempo: il giorno del loro matrimonio. L'avevano entrambi aspettato con ansia fin dal giorno in cui il più grande si era fatto avanti, chiedendo al più giovane di diventare suo per sempre con tanto di anello - e quest'ultimo, che non aspettava altro, aveva ovviamente accettato.
Nero aveva passato un sacco di tempo a cercare il vestito adatto assieme a Trish e Lady. Era stato lui inoltre a costringere Dante a fare il giro di decine di negozi di abiti da matrimonio alla ricerca di uno smoking nuovo che gli donasse, mettendo in mostra ciò di cui Madre Natura lo aveva dotato.
Nel tardo pomeriggio del giorno prestabilito, i due si erano recati al municipio.
Dante era arrivato scortato da Lady e Trish, mentre Nero - con indosso un ampio vestito di vaporoso tulle bianco e una coroncina intrecciata sulla testa dalla quale pendeva il lungo velo - veniva accompagnato da Kyrie.
Durante il percorso fino al banco del municipio dove avrebbero firmato affinché il loro matrimonio fosse reso valido, Dante vide l'espressione di imbarazzo e invidia insieme che brillava nei suoi occhi ogni volta che si posavano sul suo ex fidanzato.
Dante ne era felice: non l'aveva mai sopportata e sapere che vedere Nero sposarsi con indosso un vestito che avrebbe potuto essere suo la rendeva infelice lo faceva godere tantissimo.
In effetti, a suo personale parere quell'abito stava bene indosso a Nero, molto più di come sarebbe mai potuto stare addosso a lei.
Il matrimonio fu completato nel giro di poco, esattamente come Dante desiderava, suggellato dallo scambio degli anelli e da un bacio piuttosto lungo e appassionato.
«Sembra proprio che Dante voglia farselo qui davanti a tutti...» commentò maliziosamente Lady dando di gomito a Trish per attirarne l'attenzione.
Sull'onda di quel commento la bionda notò che effettivamente la mano destra dell'uomo si era avventurata piuttosto in basso, tra le pieghe del tulle sul fondoschiena del suo novello sposo.
Era però anche vero che quest'ultimo gli stava affondando nella schiena le dita del Devil Bringer in un palese monito d'avvertimento al non osare troppo.
«Non penso proprio che farà niente...» rispose Trish sorridendo divertita.
La folla cominciò a defluire fuori dalla stanza per prepararsi al tradizionale rito del lancio del riso.
Trish e Lady furono tra le ultime ad uscire, desiderose di vedere i piccioncini camminare a braccetto. Purtroppo per loro, non ebbero la fortuna di assistere alla scena: Dante non accompagnò Nero per braccio all'uscita, bensì se lo caricò di peso tra le braccia, sollevandolo come se fosse un fuscello.
Il ragazzo allacciò prontamente un braccio attorno alla spalla e al collo del marito e rivolse uno sguardo alla porta come ad esortarlo tacitamente ad andare.
Le due donne si affrettarono a precederli all'esterno e ad armarsi di riso, che lanciarono con entusiasmo alla coppietta di sposi, che in breve si ritrovò sommersa dal riso.
Kyrie pareva metterci più foga degli altri, come se in quel modo riuscisse a sfogare un po' dell'astio che provava per i due sposini.
Nero lanciò il bouquet senza badare alla traiettoria, troppo impegnato a proteggersi dal bombardamento di chicchi di riso.
Il mazzo di fiori volteggiò in alto sopra le teste degli invitati e parve precipitare proprio su Kyrie, che protese le mani per afferrarlo. Purtroppo non ci riuscì: Lady aveva tutta l'intenzione di prenderlo; pertanto non appena l'aveva visto volare in aria aveva iniziato a farsi largo a suon di gomiti tra la folla fino a raggiungere il punto approssimativo dove sarebbe caduto, e cioè Kyrie. A quest'ultima aveva affibbiato un pugno involontario sotto il mento nell'atto di protendersi ad afferrare il suo oggetto del desiderio, mandando la poveretta distesa a terra.
«Ops... scusa!» le disse Lady, stringendo saldamente in mano il bouquet. Dalle sue parole traspariva chiaramente il fatto che non fosse minimamente dispiaciuta dell'incidente ma Kyrie non era nelle condizioni di capire alcunché, dato che cadendo aveva sbattuto talmente forte la testa da rimanere stordita.
Fortunatamente Credo non era più tra le schiere dei viventi per proteggerla, altrimenti si sarebbe scatenato un bel putiferio.
«Ma ti pare il modo?» esclamò Trish in tono di rimprovero, sopraggiungendo al fianco di Lady.
«Non l'avevo vista» si giustificò con una scrollata di spalle la mora «Comunque sono riuscita a prenderlo!» soggiunse cambiando completamente argomento, mostrando a Trish il bouquet come se fosse un trofeo a lungo desiderato e conquistato con immensa fatica.
La bionda la guardò severamente prima di sciogliersi in un mezzo sorriso compiaciuto, accettando il mazzo di fiori che l'altra le stava porgendo.
Assieme si portarono verso il bordo della strada per osservare Dante e Nero che salivano in sella ad una grossa moto.
Il più giovane dovette lottare contro la gonna enorme e ingombrante per riuscire a salire dietro il suo compagno. Il tulle finì col coprire quasi tutto il corpo del mezzo e quando Dante accese il motore la gonna cominciò a vibrare e i lembi inferiori a sollevarsi.
Partirono a folle velocità, il velo lunghissimo e la coda dell'abito che svolazzavano dietro di loro sopra la targa che avevano appeso dietro e che recitava la dicitura "just married".
A quella velocità il tragitto fino alla Devil May Cry fu decisamente breve.
Nero si strinse con entrambe le braccia al torace di Dante all'altezza dei suoi capezzoli. Il più grande apprezzò molto il contatto e cercò di stare il più possibile eretto per concedergli di abbracciarlo più agilmente.
Arrivati a destinazione il padrone di casa non perse tempo in inutili convenevoli e prese di nuovo il suo giovane marito tra le braccia, trasportandolo quasi di corsa attraverso l'ufficio e poi su per le scale, fino alla camera da letto. Qui lo depositò supino sul copriletto.
Il ragazzo si mise seduto un po' a fatica a causa dell'ingombro della gonna e così notò che il suo partner stava già liberandosi dello smoking.
«Wow... quanta fretta...! Non abbiamo neanche mangiato...» commentò perplesso mentre il più grande sfilava la giacca, gettandola via come un vecchio straccio per poi passare al gilet - che tolse molto più facilmente.
«Ho aspettato a sufficienza, ragazzo. Ceneremo più tardi!» replicò burbero quest'ultimo, sganciandosi la cintura dei pantaloni e calandoli insieme ai boxer «Quella cerimonia è stata una vera tortura» si lamentò prima di lasciarsi andare ad un profondo sospiro di sollievo.
Il minore non faticò molto ad indovinare il motivo della sua sofferenza: togliendosi i boxer aveva lasciato in bella mostra un'erezione decisamente grossa.
«S-sei stato così tutto il tempo? Non è possibile, non è da te!» esclamò il più giovane, sbalordito.
Dante arrossì per il tono di voce da lui utilizzato. Sembrava quasi che si stupisse della sua capacità di autocontrollo.
«Hai una vaga idea di quanto ti stia bene quel vestito? È impossibile che non mi ecciti!» brontolò mentre la sua espressione diveniva più imbarazzata «Non hai idea di quanto abbia faticato per non scoparti appena ti ho visto arrivare con quello addosso!».
Non era proprio una delle sue uscite più romantiche, doveva ammetterlo; tuttavia, lui era schietto e non ci poteva fare niente.
Nero abbassò lo sguardo verso il suo abito, riflettendo: a lui era piaciuto subito e, nonostante ne avesse provati molti altri su suggerimento di Lady e Trish, alla fine aveva comunque scelto quello; ciononostante, non aveva neanche pensato a quanto Dante avrebbe potuto apprezzare, dato che lui in genere lo preferiva senza vestiti.
Dante salì carponi sul letto, portandosi verso suo marito senza preoccuparsi del tulle che calpestava mano a mano che si avvicinava.
«N-no, ehi aspetta!» cercò di protestare Nero mentre veniva afferrato per le braccia stoicamente «Dammi almeno il tempo di togliere il vesti-mngh!».
Il più grande lo interruppe con un bacio violento e pieno di calore, la lingua che si agitava per farsi largo a fondo nella sua bocca.
A Nero era sempre piaciuto il contatto tra le loro lingue, per cui si sporse verso il suo partner e rispose con passione.
Le mani dell'altro sgusciarono subito verso la gonna nel tentativo di trovare il lembo inferiore per sollevarlo ed avere accesso alle sue gambe, anche se la ricerca fu abbastanza complicata a causa dell'elevato numero di strati di tulle che facevano somigliare la sua gonna ad un mare di tessuto vaporoso senza fine.
Quando finalmente riuscì ad entrare, gli accarezzò le calze di pizzo risalendo verso le cosce, soffermandosi solo un momento nel constatare che indossava pure delle giarrettiere piene di merletti al di sotto del bordo delle calze, sostenute da un reggicalze che al momento risultava piuttosto fastidioso per Dante.
«Dovevi proprio indossare tutta questa roba sotto il vestito...?» esclamò a fior di labbra in tono scocciato mentre andava ad accarezzare il profilo del pene di Nero attraverso il pizzo delle mutandine che indossava.
«Volevo essere una sposa degna di tale nome» sussurrò Nero sospirando pesantemente, deliziato dal tocco caldo dei polpastrelli del suo compagno «E poi l'intimo di una sposa è decisamente sexy, sai?».
«Al momento non sono interessato» replicò in tono burbero Dante, afferrandolo per una natica con forza e girandolo, mettendolo carponi sul letto.
Con movimenti stizziti gli sollevò l'abito ripiegandolo sul suo busto, in maniera tale da mettergli a nudo le natiche. La culotte di pizzo che indossava gli si incuneava tra le natiche, sottolineandone il tono e la forma in maniera decisamente seducente. Sopra di essa, piuttosto lateralmente, decorrevano le bretelle del reggicalze.
«E io come ci arrivo al culo?» fu la prima domanda che Dante si pose vedendo quell'arsenale di delicato intimo femminile.
Cominciò a sganciare le calze, sollevando le bretelline che adesso ciondolavano inerti sul suo sedere, quindi frugò sotto l'elastico bordato di altro pizzo che sosteneva il reggicalze e finalmente riuscì ad afferrare il bordo della culotte e a calarla.
«Oh!» esclamò sollevato, incapace di contenere la sua gioia per quel primo fondamentale trionfo.
Nero percepì le sue mani che gli accarezzavano il sedere e poi si inserivano per allargargli le natiche in maniera insolita rispetto al normale.
«Dante? Cosa...?!».
Non riuscì a finire la frase che avvertì l'erezione turgida e calda del più grande che si inseriva nel suo culo.
Sgranò gli occhi inarcando al tempo stesso la schiena ed emettendo un verso animalesco di puro dolore. Una sonora imprecazione gli sfuggì dalle labbra.
«Che cazzo fai senza neanche i preliminari?!» gridò a pieni polmoni, desideroso di prenderlo a pugni fino a farlo svenire.
Purtroppo aveva la parte anteriore del vestito incastrato sotto e tra le gambe; per cui non riuscì a scalciare per cercare di allontanare il suo partner.
«Esci immediatamente, Dante! Sei troppo... grosso!» protestò stringendo i denti sempre di più man mano che l'altro si spingeva più in profondità, ignorando completamente la sua richiesta.
«Sei così... caldo...! Ahw!» gemette l'altro una volta che fu entrato quasi per metà.
Nero chiuse gli occhi stringendo forte le palpebre e si aggrappò al cuscino nel tentativo di impedire a se stesso di ribellarsi, altrimenti avrebbe solo sofferto di più.
Dante emise un sospiro soddisfatto una volta che fu completamente entrato. A quel punto iniziò a muoversi, affondando ed estraendo ritmicamente la sua erezione.
Nero non si stava divertendo nemmeno un po'. Nonostante non fosse la prima volta che lo facevano in quella posizione, lui necessitava ancora almeno di un briciolo di preliminari per potersi godere il rapporto dalla posizione sottomessa. Il suo culo non era ancora stato sfruttato a sufficienza perché potesse sopportare una cosa del genere senza alcun tipo di preparazione.
«Oh! O-oh! Che bello...! Ohw!» i gemiti di Dante continuavano ad aumentare in volume e frequenza assieme alle spinte sempre più forti.
Lui si stava godendo appieno il momento mentre Nero era arrivato al punto di reprimere a fatica mugolii di dolore.
«Sbrigati a venire!» ringhiò contro il cuscino, nel quale aveva affondato il viso.
Almeno quella sua richiesta venne esaudita, perché Dante raggiunse l'orgasmo di lì a pochi minuti, eiaculando - com'era facile intuire - nel fondoschiena del suo giovane sposo.
Quando si fu svuotato completamente, uscì dal suo culo e si lasciò cadere seduto a gambe aperte sul copriletto ansimando.
«Ah! Finalmente...!» sospirò soddisfatto.
Nero si sollevò in ginocchio e si voltò al suo indirizzo affibbiandogli un pugno sul naso talmente forte da farlo cadere all'indietro di testa, rimanendo col culo nudo in bella mostra.
Un grugnito di dolore accompagnò la capriola che permise a Dante di mettersi seduto sul pavimento.
«Oh! Ti pare il modo!» protestò con voce ridicolmente nasale, la mano sporca del sangue che gli colava dalle narici.
Nero digrignò i denti, infuriato.
«A me lo dici?! Ti ho detto di smetterla ma te hai continuato a scopare fregandotene dei preliminari!» sbraitò agitando le mani.
«Ero eccitato!» si giustificò Dante per contro «Non ce la facevo più a resistere!».
Nero gli puntò un dito contro con aria accusatoria.
«Non era così che immaginavo la mia prima notte di nozze!» protestò «Mi hai usato solo per fare sesso!».
Dante sbatté le palpebre, perplesso: quello che stava vedendo sul viso del suo partner era per caso un broncio di quelli tipici dei bambini...?
«La prima notte di nozze si fa sesso» gli fece notare.
«No, non si fa sesso» lo corresse infuriato il più giovane, gli occhi che ardevano d'indignazione «Si fa l'amore!».
L'altro lo osservò mentre si alzava in piedi.
«Adesso facciamo l'amore, come si deve!» dichiarò con le braccia intrecciate sul petto ed un cipiglio autoritario sul viso.
«Forza, slacciami questo vestito!».
Così dicendo diede le spalle a Dante, che si alzò lentamente e con la mano ancora pulita si accinse ad aprire la zip che decorreva al centro della sua schiena per tutta la sua lunghezza.
Una volta aperto il bustino Nero si affrettò ad allontanarsi da lui per potersi spogliare senza avere timore di essere preso di nuovo senza che potesse opporsi.
Si tolse l'abito lasciandolo scivolare a terra; dopodiché saltò oltre il bordo della gonna.
Dante rimase a guardare mentre si toglieva le calze poggiando un piede alla volta contro il bordo del letto.
Lo fece in maniera deliberatamente sexy e provocante.
Nello stesso modo rimosse anche i reggicalze e la culotte, prima di distendersi sul letto mettendosi su un fianco.
Nell'assistere a quel breve spogliarello Dante percepì il suo ardore cominciare a risvegliarsi, anche se il suo pene non pareva ancora essersi ripreso dall'ultimo orgasmo.
«Su, vieni qui» lo invitò Nero, facendogli cenno con una mano di avvicinarsi.
Dante non se lo fece ripetere due volte e si piazzò nell'altra metà del letto, accarezzandogli un fianco.
Nero gli schiaffeggiò la mano e lo baciò mentre si spostava verso di lui, sovrastandolo in parte col suo corpo.
«Stavolta comando io...» gli disse a fior di labbra.
«Co-cosa?!» si lamentò Dante «Non voglio!».
«Be', non m'importa. Io ho subito, adesso tocca a te. Ti farò vedere come si fa l'amore!» ribatté il più giovane allontanandosi di nuovo per prendere qualcosa dal comò.
Dante fece per svignarsela, ma Nero si voltò in tempo per notarlo e subito lo bloccò.
«Ah, no! Non te ne andrai!».
Il ragazzo lo attirò di nuovo verso di sé e lo costrinse a mettersi prono sul copriletto.
«Non voglio stare sotto! N-non l'ho mai fatto!».
Per tutta risposta il più giovane si sedette sulle sue gambe, bloccandolo in quella posizione.
«Adesso che siamo sposati dovrai abituartici, perché in coppia si condivide tutto» puntualizzò «E comunque non preoccuparti, userò il lubrificante».
Dopo quelle parole Dante udì distintamente il rumore del tubetto di lubrificante che custodivano nel comò mentre veniva spremuto. Nella sua mente immaginò una quantità spropositata di quel gel viscido che a lui faceva schifo anche solo da mettere sulle dita.
«No, niente lubrificante! Usa qualche altra cosa!» se ne uscì all'improvviso, dibattendosi sotto il peso di Nero nel tentativo di sottrarsi.
Purtroppo però non riuscì ad impedire al ragazzo di inserirgli l'indice ben lubrificato nel didietro.
«Ugh...» gemette Dante disgustato, avvertendo il lubrificante gelido e scivoloso a contatto con le pareti del suo sfintere.
Dopo pochi secondi in cui Nero estraeva ed affondava il dito, la cosa iniziò a diventare stranamente piacevole e la percezione del lubrificante sparì quasi del tutto.
L'espressione schifata di Dante iniziò a tramutarsi pian piano in una di sottomesso piacere. Le guance gli si arrossarono e calò a metà le palpebre, affondando la metà inferiore del volto nel cuscino.
Mugolii tremuli di godimento gli sfuggirono dalle labbra prima che lui potesse fare alcunché per bloccarli ed iniziò ad assecondare i gesti del ragazzo, provando ancor più appagamento fisico.
Adesso Nero doveva soltanto muovere appena le dita perché potesse arrivare in profondità nel fondoschiena di Dante.
Compiaciuto dalla piega lenta e soft che il rapporto stava prendendo, il ragazzo principiò finalmente ad eccitarsi fisicamente man mano che i mugolii del suo partner si facevano più intensi.
«Allora ti piace anche stare sotto...» gli fece notare in tono sarcastico.
L'altro digrignò i denti in palese dimostrazione di rabbia ma non riuscì a replicare niente, perché il più giovane cominciò a premere contro le pareti del suo sfintere con forza per allargare la muscolatura, strappandogli un grugnito.
«Rilassati e non stringere... dovresti saperlo meglio di me, no?» lo prese in giro, premendo più forte per combattere le contrazioni.
«C-certo che lo so!» disse il più grande con voce lievemente incrinata a causa del forte piacere «Ci sto provando!».
«Non si direbbe!» rimbeccò Nero.
Il fatto era che a Dante piaceva talmente tanto avere quelle dita nel culo che d'istinto si contraeva per impedirgli di toglierle.
Cercò di rilassarsi più che poteva nonostante la tensione sessuale che gli cresceva dentro e l'erezione che era tornata a svettare tra le sue cosce.
Il più giovane percepì la differenza almeno in parte e se ne accontentò, proseguendo nella sua operazione di allargamento ancora per qualche altro minuto - con somma gioia di Dante, che si produsse in una oscena sequenza di mugolii e gemiti alquanto acuti - prima di passare oltre.
Emise un verso di disappunto percependo le dita di Nero che venivano completamente estratte dal suo orifizio; dopodiché esalò un poderoso sospiro mentre le falangi venivano sostituite dall'erezione di suo marito.
Nero si stava spingendo all'interno piano, sperando che il lubrificante usato fosse sufficiente.
Dante effettivamente avvertì del dolore solamente quando il cazzo duro del suo partner fu quasi completamente inserito, assieme alla sensazione di avere il didietro completamente riempito.
Per l'ultima parte Nero andò molto piano e finalmente quando arrivò ad entrare completamente, cominciò ad impartire lievi spinte col bacino per far abituare ulteriormente lo sfintere del suo sposo al corpo estraneo.
Entrambi constatarono che nonostante le posizione inverse, il piacere fisico che riuscivano a trarne era comunque elevato.
Via via che i minuti passavano Nero aumentò sempre di più le spinte.
Dante era arrivato ad un punto in cui non riusciva più ad esprimere a pieno il suo godimento. Gridava e si dimenava per quanto gli era concesso dalla posizione prona e dalle gambe del suo compagno a cavallo delle sue; tuttavia sentiva che non era abbastanza, neanche lontanamente.
Nero emetteva invece un grugnito ogni volta che assestava un colpo.
Trovava molto più bello fare l'amore, perché ambedue godevano del rapporto che consumavano. Per come intendeva il sesso Dante, invece, era solo l'appagamento egoistico di un suo bisogno.
Dopo alcuni minuti il più grande arrivò in vista dell'orgasmo.
«S-sto per... venire!» esalò boccheggiando, ormai senza fiato.
«Fallo, vieni!» gli rispose l'altro, la bocca distorta in una smorfia a metà tra lo sforzo ed un sorriso.
Dante arrivò all'apice del piacere con uno scarto brevissimo, chiudendo gli occhi mentre eiaculava sul copriletto, soddisfatto.
«Ohw!» sospirò.
Nero continuò ad impartire affondi sempre più rapidi, totalmente concentrato sul piacere che stava provando e che si acuiva di momento in momento man mano che si avvicinava all'orgasmo.
Dante se ne stava fermo e buono adesso, ansimando in un tentativo piuttosto vano di riprendere fiato.
Nero arrivò all'orgasmo nel giro di poco altro tempo e si schiacciò sul corpo del suo compagno mentre eiaculava.
Dante grugnì con palese disappunto, irrigidendo le spalle ed inarcando all'indietro la schiena.
Era stato colto impreparato. Non si aspettava che il più giovane gli venisse nel culo.
«Adesso sai cosa si prova quando qualcuno ti viene dentro» gli sussurrò tra i capelli.
Dante sbuffò irritato ma non replicò alcunché: lui per primo non aveva di che recriminare, dato che veniva in lui praticamente sempre, anche quando Nero gli chiedeva di non farlo.
Il ragazzo uscì spontaneamente, sedendosi di lato sul letto.
«Propongo una doccia comune prima di mangiare» esclamò sereno e contento.
«Dobbiamo anche cambiare il letto...» puntualizzò l'altro, mettendosi carponi sul materasso per vedere quanto aveva sporcato - e sorprendendosi un po' per la quantità di sperma escreta.
«D'accordo, allora occupiamoci intanto della cena».
Nero scese dal letto agganciandosi di nuovo i reggicalze e risollevando la culotte.
Dante lo guardò con espressione incredula per come quell'intimo femminile donasse al suo novello sposo.
«Non vorrai mica cucinare conciato così?» chiese scioccato.
«Non ha senso cambiarsi ora se tanto questa roba dovrò lavarla...» rispose Nero stringendosi nelle spalle con aria innocente «Perché?».
Dante stavolta arrossì mentre deviava lo sguardo.
«Era solo per sapere».
Pensare a Nero con indosso quell'intimo provocatorio che cucinava era una fantasia fin troppo erotica per lui. Non avrebbe resistito senza eccitarsi, neanche dopo due round.
«Forza, rimetti almeno la biancheria e vieni».
Così dicendo Nero si avviò verso la porta della camera.
Dante si mise in piedi e lanciò un sospiro nel constatare che stava già tornando duro.
«Spero che dopo aver mangiato abbia ancora voglia, perché io ne ho eccome...» rifletté esasperato tra sé e sé, raccogliendo i boxer.
Sarebbe stata una lunga notte e sperava che sarebbe stata anche decisamente piacevole.