Gelido ma non troppo
Dec. 26th, 2015 10:38 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Gelido ma non troppo
Rating: Giallo
Genere: Slice of life
Personaggi: Young!Balder, Rosa
Wordcount: 1910 (
fiumidiparole)
Prompt: #59 - Una tazza fumante per il Maribingo @
maridichallenge
Note: Het, Modern!AU
«D-dovresti coprirti un po' di più, altrimenti ti prenderai un malanno...!» l'ammonì con una certa esitazione la sua controparte «Non so davvero come fai a stare così nuda per casa...! Fa così freddo!» soggiunse.
«Tesoro, la stufa è accesa e casa non è così grande da far disperdere il calore...» puntualizzò Rosa, sedendosi sul bordo del divano, vicino ai suoi piedi «Quindi potresti anche toglierti tutta quella roba di dosso».
La tv accesa trasmetteva un'esibizione di pattinaggio su ghiaccio. Era difficile durante le feste natalizie trovare qualcosa che non avesse a che fare col freddo, ad eccezione dei telegiornali.
Balder guardava con una punta di ribrezzo nello sguardo le agili atlete che volteggiavano sul ghiaccio nelle loro tutine punteggiate di paillettes e decorate con superflui tulle di pizzo a formare una minuscola gonna. Più che altro a dare fastidio all'uomo erano le lunghe gambe lasciate completamente nude a dispetto del clima rigido.
Sua moglie Rosa si materializzò nei pressi della televisione, sporgendosi a prendere un libro dalla mensola fissata al muro, sopra lo schermo. Allo stesso modo delle pattinatrici, pareva del tutto immune al gelo invernale, come sottolineava la leggera camicia da notte rossa che indossava. Un minuscolo bordo di morbido pelo bianco al fondo della cortissima gonna - che a malapena le arrivava a coprire per intero i glutei - a rendeva l'indumento indicato per le festività natalizie; altrimenti sarebbe stata una camicia da notte perfettamente adatta al clima estivo.
Nel protendersi verso la mensola, la donna piegò all'indietro la gamba in una graziosa posa di sforzo e si sbilanciò leggermente in avanti, sollevando appena l'orlo della camicia.
L'attenzione del suo compagno venne attirata dal leggero movimento e le sue guance si riscaldarono alla uno vista di un breve scorcio delle mutandine che portava e che facevano coppia con la sua camiciola.
Lo spettacolo durò pochi secondi prima che Rosa si girasse con il suo libro in una mano e portasse con assoluta naturalezza gli occhi ad incontrare quelli della sua metà.
«Inizi a non sentire più così tanto freddo, caro?» chiese con una punta di ironia nella voce, abbozzando un sorriso.
Sapeva bene che genere di effetto aveva su suo marito e le piaceva trovare ogni modo e pretesto per stuzzicarlo, certa che lui non avrebbe mai ceduto ai suoi triviali istinti di uomo fino a che non lo avesse costretto. Era fatto così per carattere e a lei piaceva da morire incarnare ogni suo desiderio.
«D-dovresti coprirti un po' di più, altrimenti ti prenderai un malanno...!» l'ammonì con una certa esitazione la sua controparte «Non so davvero come fai a stare così nuda per casa...! Fa così freddo!» soggiunse.
«Tesoro, la stufa è accesa e casa non è così grande da far disperdere il calore...» puntualizzò Rosa, sedendosi sul bordo del divano, vicino ai suoi piedi «Quindi potresti anche toglierti tutta quella roba di dosso».
Balder indossava uno dei suoi pigiami più pesanti e ingombranti - con sommo dispiacere di sua moglie, che non aveva così modo di apprezzare al tatto le forme toniche del suo fisico. Come se quello da solo non fosse già sufficiente, si era avvolto in un ulteriore strato composto di ben due plaid e si era cinto il collo con una grossa sciarpa, nella quale teneva perennemente affondato il viso ad eccezione di quando doveva parlare. Hai piedi aveva indossato un paio di grossi calzini di lana.
«Non posso... ho freddo!» si lamentò il suo uomo, stringendosi nel suo buffo fagotto «Piuttosto... tu non vorresti coprirti? Magari... venire sotto le coperte con me...?».
Fare una proposta del genere gli era costato un notevole sforzo, soprattutto per le interpretazioni alternative alle quali Rosa sarebbe senz'altro giunta. A lui sarebbe piaciuto poterla avere con sé a fargli compagnia sotto le coperte. Era sempre calda e stringerla sarebbe stato un ottimo modo per guadagnare del calore extra; inoltre era fisicamente piacevole per lui poterle accarezzare il corpo, cosa di cui lei era pienamente consapevole.
«Uhm... no» rispose sua moglie, fingendo per qualche istante di prendere in considerazione l'ipotesi di accontentarlo «Sto benissimo così» aggiunse sorridendo.
Balder si sentì profondamente in imbarazzo per lo schiacciante rifiuto che gli era appena stato rivolto e decise di deviare completamente la conversazione da tale argomento.
Per sua fortuna sua moglie decise di andarsene, dandogli così una valida giustificazione per non doversi inventare assurde conversazioni del tutto fuori luogo.
Rimase immobile dove si trovava, rovente per la penosa figura appena fatta, osservando Rosa che se ne andava in cucina. La sua camicetta da notte ondeggiò lieve attorno alle sue forme, regalandogli un ennesimo scorcio delle mutandine prima che la figura della donna svanisse oltre lo stipite.
L'albino tornò a prestare attenzione alla tv per distrarsi dalle aperte provocazioni sessuali della sua metà.
Fortunatamente per lui il freddo pungente tornò a tormentarlo, costringendolo a stringersi ancora di più nelle coperte. Avrebbe tanto desiderato la compagnia di Rosa in quel momento ma non voleva risultare troppo lamentoso e finire con il darle fastidio. Già una volta gli aveva detto di no.
Finito il programma di pattinaggio artistico girò canale fino a trovare un vecchio film natalizio che seguì con molto interesse solo in minima parte: il piacevole tepore in cui era si era accoccolato lo condusse lentamente verso un sonno leggero e rilassante. Purtroppo non durò troppo a lungo: dopo quelli che a lui parvero solo pochi minuti avvertì una raffica d'aria gelida sferzarlo e d'istinto si ridestò addossandosi contro lo schienale imbottito del divano.
«Ehi!» esclamò quasi gridando, corrugando le sopracciglia in un'espressione irritata e indignata insieme, alzando assonnato lo sguardo in cerca del viso di chi aveva perpetrato quello spregevole attentato alla sua persona.
«Woh, Balder...! Non credevo che te la saresti presa così tanto...!» si giustificò Rosa meravigliata, arretrando di mezzo passo. Quasi temeva che suo marito all'improvviso avrebbe cercato di reagire in maniera violenta, cosa che non si era mai azzardato neanche a minacciare in tutti gli anni trascorsi insieme.
L'albino parve svegliarsi in quel preciso momento, al sentirsi rivolgere quelle parole.
«Oh, Rosa...! N-non pensavo che fossi tu...» bofonchiò a mo' di scusa, raddrizzandosi meglio dove si trovava e ravviandosi i capelli con un gesto di palese disagio.
«Chi altro poteva essere...? Siamo soli in casa...» obiettò la donna sbuffando in un moto d'esasperazione del tutto spontaneo «Ti ho portato qualcosa che potrebbe piacerti...».
Così dicendo mostrò il piccolo vassoio che sosteneva con la mano destra: su di esso erano piazzate due tazze in ceramica di diversa fattura - una decorata con fiori in tenui colori pastello e l'altra del tutto anonima - dalle quali salivano abbondanti volute di fumo ma soprattutto un aroma intenso e decisamente familiare.
«È cioccolata calda...?» chiese Balder. Nella sua voce c'era chiara traccia d'esitazione ed incredulità: dopo un rifiuto secco come quello che gli era stato mosso non pensava che si sarebbe più fatta viva fino all'ora di cena.
«Non fai che ripetere d'avere freddo, ho pensato che questa potesse aiutarti a scaldarti un po' di più...» spiegò la donna, prendendo posto nell'angolo di divano che fino a poco prima era ingombrato dalle coperte.
Balder allungò le gambe istintivamente per lasciarle un po' di spazio in più e permetterle al tempo stesso di poggiare il vassoio.
Il contatto con il materiale plastico dell'oggetto, anche attraverso le coperte, gli regalò un tepore piacevole alle cosce.
L'albino fece per prendere la sua tazza quando percepì il corpo di sua moglie stringersi al suo.
Con perplessità la osservò incunearsi nell'angolo tra il suo corpo ed il bracciolo del divano ed infine passarsi le coperte sopra il grembo ed il torace per poter mantenere il contatto.
Anche attraverso il pigiama ormai riscaldato Balder riusciva a percepire che la sua pelle era parecchio calda.
«Non avevi detto... di non voler stare qui con me?» domandò il suo uomo, stupito.
Rosa gli si accostò premendogli deliberatamente un seno contro il braccio.
«Volevo bere la cioccolata calda con te, Balder... o devo forse andare a consumarla da sola in cucina...?».
Il suo tono suadente, unito alla provocante pressione, misero in agitazione il suo interlocutore. Le sue guance assunsero rapidamente un colorito vivo ed iniziò a sudare e compiere piccoli movimenti nervosi.
«No! Mi fa piacere... bere la cioccolata insieme...!» disse, girandosi con uno scatto piuttosto brusco verso di lei, rischiando così di rovesciare il vassoio.
I riflessi di Rosa erano fortunatamente pronti e riuscì ad afferrarlo prima che si compisse un disastro di proporzioni inimmaginabili sulle preziose coperte di suo marito.
«Scusa...!» esclamò quest'ultimo, affrettandosi a prendere la sua tazza per scongiurare ulteriori incidenti.
La ceramica era un eccellente conduttore di calore, tanto da arrivare ad ustionare letteralmente al contatto diretto con la pelle. Balder dovette prenderla per il manico alla svelta per non scottarsi le dita.
Soffiò sulla cioccolata, inebriandosi dell'aroma che ne fuoriusciva. Quando si portò la tazza alle labbra avvertì Rosa cambiare posizione ed assumerne una che le permettesse di infilare le gambe sotto alle sue - al momento piegate a formare un angolo acuto. In tal modo un intero fianco era adeso al suo corpo.
Stupidamente emozionato per un simile contatto tracannò un grosso sorso di cioccolata tutto insieme, bruciandosi la lingua.
Sgranò gli occhi e allontanò la tazza mentre deglutiva d'istinto per allontanare quel calore rovente dal palato già ustionato, finendo così col bruciarsi anche la gola.
Lacrime di dolore gli salirono subito agli occhi ed un gemito strozzato gli fuoriuscì dalle labbra, spaventando Rosa.
«Che ti è successo? Stai... piangendo?!» chiese lei confusa, spostandosi per poterlo guardare meglio in viso.
Era diventato improvvisamente paonazzo e aveva gli occhi arrossati e le lacrime sul punto di cadere dalle palpebre. Coi suoi capelli lunghi e i lineamenti delicati e aristocratici non era esattamente la migliore rappresentazione della virilità, però non aveva mai pianto in maniera così improvvisa e senza alcuna ragione.
Lo vide aprire la bocca e formulare col solo aiuto delle labbra la frase: «Mi hono buciato la linga...».
Gli costò una fatica immane e fu palese sin da subito.
Rosa prese il vassoio e lo appoggiò a terra, quindi vi mise entrambe le tazze per potersi dedicare completamente al marito.
«Non l'hai sentito che bruciava...?» sospirò sfiorandogli il labbro inferiore con delicatezza.
«Non l'ho hatto di hohosito...» rispose faticosamente l'albino, aspirando l'aria fresca con la bocca per cercare di alleviare il bruciore.
Rosa sorrise con cipiglio compassionevole, quindi lo prese gentilmente per il mento e lo guidò con un gesto più deciso verso di sé. Le loro labbra si incontrarono e Balder sgranò gli occhi percependo la lingua di sua moglie che si intrufolava rapida nella sua bocca. Avvertì l'umida propaggine che accarezzava la sua lingua dolente in un chiaro tentativo di lenire almeno in parte la sua sofferenza.
Balder emise un mugolio e chiuse gli occhi, abbandonandosi a quelle dolci attenzioni che non aveva in alcun modo ricercato. Protese le braccia a cingere il busto di Rosa per avvicinarla a sé in quello che era ormai un gesto familiare e quasi spontaneo che non incontrò alcuna resistenza da parte sua.
Quando la sua metà si ritrasse pareva soddisfatta.
«Se non altro ti sei riscaldato» commentò con una punta di ironia nella voce «Vuoi ancora finire la tua cioccolata...?».
Si piegò a raccogliere il vassoio e lo porse nuovamente a suo marito, invitandolo a recuperare la sua tazza.
Balder prese la stoviglia e la tenne ben salda tra le mani mentre rispondeva: «Ci starò attento stavolta...».
La sua lingua aveva ripreso a svolgere il suo lavoro come doveva, per cui il massaggio linguale doveva aver funzionato almeno in parte e Rosa ne fu felice.
«Bevi piano, d'accordo?» lo esortò in tono quasi materno, vedendolo portarsi la tazza di nuovo alla bocca.
Le sarebbe piaciuto un altro bacio come quello di poco prima, ma l'avrebbe preferito spontaneo piuttosto che indotto e non voleva certo che suo marito si ustionasse di nuovo la bocca.
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Personaggi: Young!Balder, Rosa
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Prompt: #59 - Una tazza fumante per il Maribingo @
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Note: Het, Modern!AU
«D-dovresti coprirti un po' di più, altrimenti ti prenderai un malanno...!» l'ammonì con una certa esitazione la sua controparte «Non so davvero come fai a stare così nuda per casa...! Fa così freddo!» soggiunse.
«Tesoro, la stufa è accesa e casa non è così grande da far disperdere il calore...» puntualizzò Rosa, sedendosi sul bordo del divano, vicino ai suoi piedi «Quindi potresti anche toglierti tutta quella roba di dosso».
La tv accesa trasmetteva un'esibizione di pattinaggio su ghiaccio. Era difficile durante le feste natalizie trovare qualcosa che non avesse a che fare col freddo, ad eccezione dei telegiornali.
Balder guardava con una punta di ribrezzo nello sguardo le agili atlete che volteggiavano sul ghiaccio nelle loro tutine punteggiate di paillettes e decorate con superflui tulle di pizzo a formare una minuscola gonna. Più che altro a dare fastidio all'uomo erano le lunghe gambe lasciate completamente nude a dispetto del clima rigido.
Sua moglie Rosa si materializzò nei pressi della televisione, sporgendosi a prendere un libro dalla mensola fissata al muro, sopra lo schermo. Allo stesso modo delle pattinatrici, pareva del tutto immune al gelo invernale, come sottolineava la leggera camicia da notte rossa che indossava. Un minuscolo bordo di morbido pelo bianco al fondo della cortissima gonna - che a malapena le arrivava a coprire per intero i glutei - a rendeva l'indumento indicato per le festività natalizie; altrimenti sarebbe stata una camicia da notte perfettamente adatta al clima estivo.
Nel protendersi verso la mensola, la donna piegò all'indietro la gamba in una graziosa posa di sforzo e si sbilanciò leggermente in avanti, sollevando appena l'orlo della camicia.
L'attenzione del suo compagno venne attirata dal leggero movimento e le sue guance si riscaldarono alla uno vista di un breve scorcio delle mutandine che portava e che facevano coppia con la sua camiciola.
Lo spettacolo durò pochi secondi prima che Rosa si girasse con il suo libro in una mano e portasse con assoluta naturalezza gli occhi ad incontrare quelli della sua metà.
«Inizi a non sentire più così tanto freddo, caro?» chiese con una punta di ironia nella voce, abbozzando un sorriso.
Sapeva bene che genere di effetto aveva su suo marito e le piaceva trovare ogni modo e pretesto per stuzzicarlo, certa che lui non avrebbe mai ceduto ai suoi triviali istinti di uomo fino a che non lo avesse costretto. Era fatto così per carattere e a lei piaceva da morire incarnare ogni suo desiderio.
«D-dovresti coprirti un po' di più, altrimenti ti prenderai un malanno...!» l'ammonì con una certa esitazione la sua controparte «Non so davvero come fai a stare così nuda per casa...! Fa così freddo!» soggiunse.
«Tesoro, la stufa è accesa e casa non è così grande da far disperdere il calore...» puntualizzò Rosa, sedendosi sul bordo del divano, vicino ai suoi piedi «Quindi potresti anche toglierti tutta quella roba di dosso».
Balder indossava uno dei suoi pigiami più pesanti e ingombranti - con sommo dispiacere di sua moglie, che non aveva così modo di apprezzare al tatto le forme toniche del suo fisico. Come se quello da solo non fosse già sufficiente, si era avvolto in un ulteriore strato composto di ben due plaid e si era cinto il collo con una grossa sciarpa, nella quale teneva perennemente affondato il viso ad eccezione di quando doveva parlare. Hai piedi aveva indossato un paio di grossi calzini di lana.
«Non posso... ho freddo!» si lamentò il suo uomo, stringendosi nel suo buffo fagotto «Piuttosto... tu non vorresti coprirti? Magari... venire sotto le coperte con me...?».
Fare una proposta del genere gli era costato un notevole sforzo, soprattutto per le interpretazioni alternative alle quali Rosa sarebbe senz'altro giunta. A lui sarebbe piaciuto poterla avere con sé a fargli compagnia sotto le coperte. Era sempre calda e stringerla sarebbe stato un ottimo modo per guadagnare del calore extra; inoltre era fisicamente piacevole per lui poterle accarezzare il corpo, cosa di cui lei era pienamente consapevole.
«Uhm... no» rispose sua moglie, fingendo per qualche istante di prendere in considerazione l'ipotesi di accontentarlo «Sto benissimo così» aggiunse sorridendo.
Balder si sentì profondamente in imbarazzo per lo schiacciante rifiuto che gli era appena stato rivolto e decise di deviare completamente la conversazione da tale argomento.
Per sua fortuna sua moglie decise di andarsene, dandogli così una valida giustificazione per non doversi inventare assurde conversazioni del tutto fuori luogo.
Rimase immobile dove si trovava, rovente per la penosa figura appena fatta, osservando Rosa che se ne andava in cucina. La sua camicetta da notte ondeggiò lieve attorno alle sue forme, regalandogli un ennesimo scorcio delle mutandine prima che la figura della donna svanisse oltre lo stipite.
L'albino tornò a prestare attenzione alla tv per distrarsi dalle aperte provocazioni sessuali della sua metà.
Fortunatamente per lui il freddo pungente tornò a tormentarlo, costringendolo a stringersi ancora di più nelle coperte. Avrebbe tanto desiderato la compagnia di Rosa in quel momento ma non voleva risultare troppo lamentoso e finire con il darle fastidio. Già una volta gli aveva detto di no.
Finito il programma di pattinaggio artistico girò canale fino a trovare un vecchio film natalizio che seguì con molto interesse solo in minima parte: il piacevole tepore in cui era si era accoccolato lo condusse lentamente verso un sonno leggero e rilassante. Purtroppo non durò troppo a lungo: dopo quelli che a lui parvero solo pochi minuti avvertì una raffica d'aria gelida sferzarlo e d'istinto si ridestò addossandosi contro lo schienale imbottito del divano.
«Ehi!» esclamò quasi gridando, corrugando le sopracciglia in un'espressione irritata e indignata insieme, alzando assonnato lo sguardo in cerca del viso di chi aveva perpetrato quello spregevole attentato alla sua persona.
«Woh, Balder...! Non credevo che te la saresti presa così tanto...!» si giustificò Rosa meravigliata, arretrando di mezzo passo. Quasi temeva che suo marito all'improvviso avrebbe cercato di reagire in maniera violenta, cosa che non si era mai azzardato neanche a minacciare in tutti gli anni trascorsi insieme.
L'albino parve svegliarsi in quel preciso momento, al sentirsi rivolgere quelle parole.
«Oh, Rosa...! N-non pensavo che fossi tu...» bofonchiò a mo' di scusa, raddrizzandosi meglio dove si trovava e ravviandosi i capelli con un gesto di palese disagio.
«Chi altro poteva essere...? Siamo soli in casa...» obiettò la donna sbuffando in un moto d'esasperazione del tutto spontaneo «Ti ho portato qualcosa che potrebbe piacerti...».
Così dicendo mostrò il piccolo vassoio che sosteneva con la mano destra: su di esso erano piazzate due tazze in ceramica di diversa fattura - una decorata con fiori in tenui colori pastello e l'altra del tutto anonima - dalle quali salivano abbondanti volute di fumo ma soprattutto un aroma intenso e decisamente familiare.
«È cioccolata calda...?» chiese Balder. Nella sua voce c'era chiara traccia d'esitazione ed incredulità: dopo un rifiuto secco come quello che gli era stato mosso non pensava che si sarebbe più fatta viva fino all'ora di cena.
«Non fai che ripetere d'avere freddo, ho pensato che questa potesse aiutarti a scaldarti un po' di più...» spiegò la donna, prendendo posto nell'angolo di divano che fino a poco prima era ingombrato dalle coperte.
Balder allungò le gambe istintivamente per lasciarle un po' di spazio in più e permetterle al tempo stesso di poggiare il vassoio.
Il contatto con il materiale plastico dell'oggetto, anche attraverso le coperte, gli regalò un tepore piacevole alle cosce.
L'albino fece per prendere la sua tazza quando percepì il corpo di sua moglie stringersi al suo.
Con perplessità la osservò incunearsi nell'angolo tra il suo corpo ed il bracciolo del divano ed infine passarsi le coperte sopra il grembo ed il torace per poter mantenere il contatto.
Anche attraverso il pigiama ormai riscaldato Balder riusciva a percepire che la sua pelle era parecchio calda.
«Non avevi detto... di non voler stare qui con me?» domandò il suo uomo, stupito.
Rosa gli si accostò premendogli deliberatamente un seno contro il braccio.
«Volevo bere la cioccolata calda con te, Balder... o devo forse andare a consumarla da sola in cucina...?».
Il suo tono suadente, unito alla provocante pressione, misero in agitazione il suo interlocutore. Le sue guance assunsero rapidamente un colorito vivo ed iniziò a sudare e compiere piccoli movimenti nervosi.
«No! Mi fa piacere... bere la cioccolata insieme...!» disse, girandosi con uno scatto piuttosto brusco verso di lei, rischiando così di rovesciare il vassoio.
I riflessi di Rosa erano fortunatamente pronti e riuscì ad afferrarlo prima che si compisse un disastro di proporzioni inimmaginabili sulle preziose coperte di suo marito.
«Scusa...!» esclamò quest'ultimo, affrettandosi a prendere la sua tazza per scongiurare ulteriori incidenti.
La ceramica era un eccellente conduttore di calore, tanto da arrivare ad ustionare letteralmente al contatto diretto con la pelle. Balder dovette prenderla per il manico alla svelta per non scottarsi le dita.
Soffiò sulla cioccolata, inebriandosi dell'aroma che ne fuoriusciva. Quando si portò la tazza alle labbra avvertì Rosa cambiare posizione ed assumerne una che le permettesse di infilare le gambe sotto alle sue - al momento piegate a formare un angolo acuto. In tal modo un intero fianco era adeso al suo corpo.
Stupidamente emozionato per un simile contatto tracannò un grosso sorso di cioccolata tutto insieme, bruciandosi la lingua.
Sgranò gli occhi e allontanò la tazza mentre deglutiva d'istinto per allontanare quel calore rovente dal palato già ustionato, finendo così col bruciarsi anche la gola.
Lacrime di dolore gli salirono subito agli occhi ed un gemito strozzato gli fuoriuscì dalle labbra, spaventando Rosa.
«Che ti è successo? Stai... piangendo?!» chiese lei confusa, spostandosi per poterlo guardare meglio in viso.
Era diventato improvvisamente paonazzo e aveva gli occhi arrossati e le lacrime sul punto di cadere dalle palpebre. Coi suoi capelli lunghi e i lineamenti delicati e aristocratici non era esattamente la migliore rappresentazione della virilità, però non aveva mai pianto in maniera così improvvisa e senza alcuna ragione.
Lo vide aprire la bocca e formulare col solo aiuto delle labbra la frase: «Mi hono buciato la linga...».
Gli costò una fatica immane e fu palese sin da subito.
Rosa prese il vassoio e lo appoggiò a terra, quindi vi mise entrambe le tazze per potersi dedicare completamente al marito.
«Non l'hai sentito che bruciava...?» sospirò sfiorandogli il labbro inferiore con delicatezza.
«Non l'ho hatto di hohosito...» rispose faticosamente l'albino, aspirando l'aria fresca con la bocca per cercare di alleviare il bruciore.
Rosa sorrise con cipiglio compassionevole, quindi lo prese gentilmente per il mento e lo guidò con un gesto più deciso verso di sé. Le loro labbra si incontrarono e Balder sgranò gli occhi percependo la lingua di sua moglie che si intrufolava rapida nella sua bocca. Avvertì l'umida propaggine che accarezzava la sua lingua dolente in un chiaro tentativo di lenire almeno in parte la sua sofferenza.
Balder emise un mugolio e chiuse gli occhi, abbandonandosi a quelle dolci attenzioni che non aveva in alcun modo ricercato. Protese le braccia a cingere il busto di Rosa per avvicinarla a sé in quello che era ormai un gesto familiare e quasi spontaneo che non incontrò alcuna resistenza da parte sua.
Quando la sua metà si ritrasse pareva soddisfatta.
«Se non altro ti sei riscaldato» commentò con una punta di ironia nella voce «Vuoi ancora finire la tua cioccolata...?».
Si piegò a raccogliere il vassoio e lo porse nuovamente a suo marito, invitandolo a recuperare la sua tazza.
Balder prese la stoviglia e la tenne ben salda tra le mani mentre rispondeva: «Ci starò attento stavolta...».
La sua lingua aveva ripreso a svolgere il suo lavoro come doveva, per cui il massaggio linguale doveva aver funzionato almeno in parte e Rosa ne fu felice.
«Bevi piano, d'accordo?» lo esortò in tono quasi materno, vedendolo portarsi la tazza di nuovo alla bocca.
Le sarebbe piaciuto un altro bacio come quello di poco prima, ma l'avrebbe preferito spontaneo piuttosto che indotto e non voleva certo che suo marito si ustionasse di nuovo la bocca.