fiamma_drakon: (Maid_Gardevoir)
fiamma_drakon ([personal profile] fiamma_drakon) wrote2016-05-12 08:09 pm

Meritato riposo

Titolo: Meritato riposo
Rating: Rosso
Genere: Fluff, Erotico, Romantico
Personaggi: Aggra, Thrall (Go'el)
Wordcount: 2408 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Set Touch&Go / #9. Run your fingers through my hair @ [livejournal.com profile] mmom_italia + Vanilla Sex per la Foreplay Week #2 @ [livejournal.com profile] maridichallenge
Timeline: ambientata subito dopo l'espansione "Cataclysm".
Note: Handjob, Het, Lemon
«Sei così stanco, Go'el? Vuoi già dormire...?» chiese Aggra, spingendo una mano ad accarezzargli la coscia muscolosa.
L'Orco maschio sobbalzò lievemente a quel contatto.
«Tu hai in mente qualcosa di diverso...?» domandò lui per contro.
Un sorriso increspò le labbra della sua compagna mentre approfondiva il contatto, trasformandolo in un gesto inequivocabilmente intimo.


Thrall, con l'aiuto di Aggra, era riuscito finalmente a porre fine al Cataclisma. Tutte le popolazioni di Azeroth stavano occupandosi della ricostruzione e anche l'Orco, nonostante la fatica e gli immensi sforzi compiuti, voleva prendere parte a tutto ciò. Si sentiva in dovere di farlo.
Sua moglie, però, glielo aveva impedito nella maniera più assoluta: non appena ne aveva avuta l'occasione, l'aveva trascinato con la forza nelle Terre Esterne, a Nagrand.
«Non sei più il Capoguerra, Go'el. Spetta ad altri l'onere di guidare la ricostruzione e tu adesso hai bisogno di riposare» gli aveva detto Aggra quando lui aveva obiettato alla sua decisione.
Nagrand era ancora splendida come la prima volta che Thrall l'aveva vista. Era ancora intoccata dalla corruzione che aveva invece consumato il resto di Draenor.
L'erba si muoveva scossa dal vento, trasportando gli odori della natura sana e incontaminata all'olfatto dei due Orchi seduti lungo il morbido declivio di una collina.
«Sta' fermo, Go'el. Sto per finire» disse Aggra, strattonando leggermente i lunghi capelli del marito, sciolti oltre le spalle.
«Non mi dirai che ti sto facendo male?» lo canzonò divertita.
Gli stava accarezzando la folta chioma nera intrecciandovi lunghi fili d'erba punteggiati di fiorellini bianchi.
«Non mi fai male» si affrettò a dire Thrall, muovendo piano il capo per girarsi a guardarla da sopra la spalla «Però... servivano proprio i fiori?».
In verità gli piaceva molto quando Aggra gli accarezzava i capelli. Era un gesto che per lui esprimeva moltissimo affetto. Il fatto era che lo imbarazzava la decisione della sua compagna di infilargli dei fiori tra i capelli.
Quest'ultima per contro pareva completamente a suo agio.
«Ti donano, sai?» lo prese per i fondelli Aggra «... e ti ho detto di stare fermo!».
Thrall si girò di nuovo in fretta sentendo che veniva tirata con stizza la sua treccia.
«Ecco fatto» disse l'Orco femmina dopo poco, lasciando cadere la treccia contro la sua schiena.
Thrall sospirò pesantemente e Aggra gli si inginocchiò alle spalle, portando le mani su di esse.
«Stai pensando ad Azeroth, Go'el...» commentò, massaggiandogli vigorosamente le larghe spalle attraverso il sottile tessuto della sua tunica.
Un grugnito da parte di suo marito le confermò che aveva indovinato.
«Dovremmo torn...!» Thrall venne interrotto bruscamente prima di poter finire: Aggra lo tirò indietro verso di lei e lo baciò, zittendolo.
«Ti sei meritato un po' di sano riposo e lo sai. Smettila di tormentarti e rilassati» l'ammonì l'Orco femmina.
«Non sarei riuscito a fermare il Cataclisma senza di te...» rispose lui, allungando una mano a stringere la sua.
Si scambiarono uno sguardo tenero e colmo d'affetto che servì a rassicurare il maschio.
Quest'ultimo cambiò allora posizione, distendendosi sulle ginocchia della sua compagna. Lei gli accarezzò la mascella nascosta dalla barba, gli zigomi decisi e i capelli. Le piaceva far scorrere le dita tra di essi: erano sempre così incredibilmente morbidi e puliti.
Thrall chiuse gli occhi e rimase fermo, lasciandosi sfuggire di quando in quando qualche debole sospiro. Gli piaceva farsi accarezzare da sua moglie.
Dopo qualche minuto lei lo spinse a cambiare di nuovo posizione.
«Ti stai forse addormentando, Go'el?» lo punzecchiò divertita, picchiettandogli sul petto.
«Nient'affatto...» bofonchiò l'Orco, ma era palese che Aggra avesse ragione.
«Bene, allora... andiamo a sgranchirci le gambe».
Si trasformò in un grande lupo fumoso sotto lo sguardo di suo marito, che si mise seduto sul prato e iniziò a mutare forma a sua volta, divenendo un lupo anche lui, più grosso di quanto fosse Aggra.
Iniziarono a correre lungo il prato, agili e scattanti, il vento che fluiva attraverso la folta pelliccia.
Percorsero un lungo tragitto e solo al tramonto decisero di tornare indietro fino al villaggio di Geyah, presso il quale erano ospiti per quella specie di vacanza.
Arrivati poco prima dell'ingresso del villaggio cambiarono di nuovo forma, tornando a quella originaria. Thrall aveva ancora i fiori tra i capelli. Sorrideva e pareva ringiovanito di alcuni anni.
Il suo buonumore lo spinse a prendere tra le braccia la sua compagna, sollevandola di peso dal suolo.
Aggra emise un verso sorpreso ma si aggrappò con piacere al collo robusto dell'Orco.
I due entrarono nel villaggio sereni e tranquilli, dirigendosi verso la capanna che era stata loro concessa per ospitarli. Era piuttosto appartata e non molto distante dall'ingresso dell'accampamento.
Lungo la strada incrociarono Geyah che tornava verso la sua capanna.
Il vecchio Orco femmina rivolse loro un sorriso affettuoso.
«Sono felice di vedere che il tuo soggiorno qui stavolta sia così piacevole, Go'el» esclamò.
«Lui continua a lamentarsi che dovrebbe tornare ad Azeroth, Grande Madre» rispose tempestivamente Aggra, prevenendo qualsiasi replica da parte del diretto interessato.
Thrall apparve imbarazzato per le parole della sua compagna.
«Non mi "lamento"!» protestò.
«È comprensibile che tu voglia partecipare alla ricostruzione, Go'el... però Aggra ha ragione nel volerti far riposare» asserì l'anziana in tono pacato «E sembra che ci stia riuscendo nonostante tutto» soggiunse in tono più compiaciuto.
Thrall si rese conto gli stava guardando la testa e si ricordò solo allora dei fiori che aveva ancora intrecciati tra i capelli. Il verde sulle sue guance si fece molto più intenso, a sottolineare il suo imbarazzo.
Geyah si congedò brevemente dalla coppia e tornò a muoversi verso la sua capanna. Thrall e Aggra fecero altrettanto.
I due giovani Orchi arrivarono a destinazione pochi minuti più tardi. Il maschio depositò la sua femmina sul pavimento e chiuse piano la porta. Lei iniziò a preparare la cena mentre il suo compagno si sedeva vicino al tavolo.
«Dovrò tenere questa treccia tutta la notte?» domandò, portandosi l'acconciatura su una spalla per poterla guardare meglio. Era elegante, spessa, e denotava una quantità di capelli impressionante di cui Thrall spesso e volentieri neanche si avvedeva. Era anche intrecciata con fiori, il che la rendeva innegabilmente femminile ai suoi occhi.
«Sarebbe un peccato disfarla, ti sta così bene» obiettò Aggra mentre raccoglieva della verdura fresca da una cesta.
Il suo compagno fece una smorfia di piena disapprovazione.
«Non penso che i fiori sopravviverebbero alla notte...» commentò, sperando di riuscire a convincerla.
La sua metà ponderò sull'opinione che aveva appena espresso e alla fine disse: «In effetti sarebbe difficile per qualsiasi accessorio sopravvivere ad una notte con te, Go'el... a maggior ragione se sono dei fiori. D'accordo, puoi toglierli».
Era più forte di lei, non poteva dir niente senza pungolarlo almeno un po'.
Thrall lasciò cadere l'argomento, dato che aveva ottenuto ciò che desiderava.
In attesa della cena, si sciolse con attenzione i capelli, rimuovendo ogni filo di erba ed ogni fiore senza lasciarne indietro nessuno.
Infine, la matassa di capelli neri ricadde libera oltre le sue spalle, arrivandogli a coprire quasi metà della schiena. Una volta terminato il compito si girò a guardare sua moglie.
Aggra nel mentre si era data un bel da fare nel preparare la cena. Aveva preparato e messo lo stufato sul focolare e adesso l'intera capanna era pervasa del delizioso aroma del cibo.
Thrall rimase in attesa pazientemente, ansioso di mangiare anche se non così tanto. Nel frattempo si beava della vista di sua moglie, che era talmente presa dal cucinare che non gli badò affatto.
Thrall non poteva che compiacersi della sua semplice bellezza e di quanto fosse stato fortunato ad averla incontrata. Gli Antenati gli avevano fatto davvero un grande dono.
Lo stufato fu pronto nel giro di una decina di minuti e Aggra lo servì al suo compagno con piacere.
Si sedettero uno accanto all'altro intorno al basso tavolo situato in un angolo della capanna. Era grande, ma era pur sempre un monolocale: a dividere la "sala principale" dalla "camera da letto" c'era solo un semplice separé in legno.
Mangiarono scambiandosi effusioni occasionali e sguardi comunicativi. La reciproca compagnia era quanto di meglio potessero chiedere al momento.
Una volta che ebbero terminato lo stufato, Thrall aiutò la sua compagna a togliere le stoviglie e poi si ritirarono dietro il separé.
Il letto non era quello cui Thrall si era abituato negli anni trascorsi come Capoguerra. Niente impalcatura di legno, niente morbido materasso. In sostituzione di entrambi si trovava una specie di spesso tappeto di pelliccia, largo abbastanza da poter accogliere due persone. Due rozzi cuscini giacevano ad un'estremità e vicino ad esso era posizionata una coperta - sempre di pelliccia - ripiegata e pronta all'uso.
Thrall si spogliò per primo e andò a sistemarsi sul giaciglio, completamente nudo. Non aveva niente di cui vergognarsi con Aggra; inoltre era già abituato a dormire nudo prima di sposarsi. Stava comodo ed era libero di muoversi come più gli aggradava anche durante il sonno.
Sua moglie si tolse la sua semplice tunica e i sandali e si sedette al fianco di Thrall, il quale si girò per prendere le coperte.
«Sei così stanco, Go'el? Vuoi già dormire...?» chiese Aggra, spingendo una mano ad accarezzargli la coscia muscolosa.
L'Orco maschio sobbalzò lievemente a quel contatto.
«Tu hai in mente qualcosa di diverso...?» domandò lui per contro.
Un sorriso increspò le labbra della sua compagna mentre approfondiva il contatto, trasformandolo in un gesto inequivocabilmente intimo.
«Mi sembri ancora abbastanza teso» dichiarò, spingendo i seni contro il suo torace largo e solido.
Sfregò i capezzoli leggermente duri su di lui, stuzzicandolo quel tanto necessario a spingerlo a farsi avanti.
«Per me è solo una scusa...» replicò Thrall, ghermendola dolcemente e spingendola distesa «Non vuoi ammettere che in realtà sei tu ad aver voglia» soggiunse sorridendo.
Aggra per contro lo baciò e allo stesso tempo aprì le gambe per invitarlo tangibilmente a farsi avanti.
Suo marito increspò le labbra contro le sue mentre la mano destra scendeva a lambire le sue zone più intime.
Sentendola già un pochino umida, il suo desiderio si fece più intenso.
«Non sembra che ci sia bisogno del mio intervento...» esclamò col preciso scopo di provocarla.
Aggra aggrottò le sopracciglia e lo fissò con cipiglio stizzito.
«Allora non c'è neanche bisogno del mio» ribatté lei, strusciando deliberatamente una mano contro il profilo leggermente indurito del pene del suo compagno.
Sapeva bene quanto a Thrall piacesse quando lo masturbava; infatti l'Orco maschio esibì chiaramente tutto il suo disappunto per quell'affermazione.
Si scambiarono un'occhiata colma di affettuosa stizza per poi baciarsi di nuovo con fervore.
Thrall tornò ad accarezzarla, passando le grosse dita verdi all'intorno della sua apertura e portandosi poi all'interno. Stuzzicò il clitoride, accarezzandolo languidamente. Aggra si inarcò leggermente al suo tocco, liberando un sospiro sentito di desiderio. Le sue mani andarono a stringersi attorno al braccio a lei più vicino.
Il bacio che ancora li univa si fece più ardente man mano che l'eccitazione cresceva in entrambi. Aggra mugolò più volte contro la sua bocca. Le zanne del suo partner, più grandi delle sue, abbracciavano quest'ultime producendo un soffuso rumore di sfregamento che era sovrastato dai loro respiri affannati.
Le dita ormai bagnate di Thrall producevano un rumore viscoso che contribuiva nel complesso ad eccitare ambedue ancora di più.
Aggra venne tremando appena ma bagnando in abbondanza le dita del suo compagno.
Quest'ultimo grugnì compiaciuto, continuando ad accarezzare quel suo punto debole con dedizione.
Dopo poco Aggra ruppe il bacio e lo spinse disteso a sua volta mentre lei si metteva seduta.
Afferrò l'erezione del suo maschio, ormai ben turgida, e iniziò a masturbarlo con svelti e vigorosi movimenti della mano.
Thrall gemette piano e si contorse leggermente, il piacere che fluiva dentro di lui dandogli nuova energia.
Al contrario di sua moglie, Thrall non arrivò all'orgasmo. Il suo desiderio era tale che non se ne diede il tempo.
Afferrò la sua compagna e la spostò seduta sul suo inguine senza sforzo, percependo la sua fresca umidità a contatto con la sua pelle bollente.
Aggra lo guardò compiaciuta: i lunghi capelli neri giacevano attorno alla testa di suo marito, scomposti, dandogli un aspetto decisamente selvaggio e virile.
L'Orco femmina si spostò su di lui in modo da poter strusciare le sue labbra umide sulla lunghezza della sua erezione, lubrificandola. A quel punto la guidò dentro di lei alla cieca, aiutata - per quanto possibile - da Thrall, ansioso quanto lei di passare alla fase successiva.
L'erezione ci mise un poco a trovare il varco, ma quando entrò Aggra mugolò soddisfatta. Suo marito sospirò con voce roca.
Aggra iniziò ad agitarsi sopra di lui, impartendo vigorosi colpi di bacino ed oscillando con forza, avanti e indietro, facendo sì che il pene di Thrall fuoriuscisse da lei in parte per poi riaffondare con decisione.
Il suo maschio da parte sua si muoveva come meglio gli riusciva per facilitare il processo, godendosi a pieno tutto ciò.
Aggra si piegò a baciarlo di nuovo, infilandogli le dita tra i capelli e stringendoli alla radice, in modo da trattenersi a lui.
Thrall puntò meglio i piedi sulla pelliccia e spinse di più col bacino.
Erano entrambi accaldati e stavano sudando, eppure trovavano assai gradevole il calore reciproco.
Aggra venne per prima una seconda volta, riversando in massa i suoi umori sull'erezione di suo marito.
Gemette e tremò per l'estasi, ma senza fermarsi.
Thrall dal canto suo aveva adesso molta più lubrificazione rispetto a poco prima e continuò ad affondare e riemergere dal suo corpo approfittando della facilitazione.
Il movimento più rapido e urgente riuscì a far venire anche lui. Eiaculò dentro sua moglie con un grugnito di liberazione e appagamento insieme che ruppe il contatto tra la sua bocca e quella della sua partner. Chiuse gli occhi e si spinse a fondo con un ultimo poderoso colpo.
Aggra rimase saldamente ancorata su di lui e riprese a baciarlo non appena il suo verso liberatorio si fu placato.
Quand'ebbe terminato, si abbandonò esausto sul giaciglio e Aggra gli permise di inalare aria spezzando il bacio.
Si scambiarono una lunga occhiata colma d'affetto, la femmina ancora sul suo maschio, con il suo pene dentro.
Gli accarezzò per l'ennesima volta i capelli e sorrise. Era leggermente affannata ma sembrava perfettamente in grado di parlare.
«Ti senti più rilassato adesso, Go'el?» chiese.
L'altro emise una bassa risata gutturale.
«Rilassato... e stanco» replicò «Ma anche soddisfatto» soggiunse.
«Vorrei ben vedere» commentò sua moglie, scoccandogli un'occhiata di bonario ammonimento.
«Dormiamo?» domandò di contro Thrall, porgendole le mani per aiutarla a scendere.
Aggra accettò l'aiuto di buon grado, posizionandosi di fianco a lui. A quel punto suo marito si protese a prendere la coperta.
La dispiegarono sopra di loro, quindi Thrall si voltò su un fianco per cingere col braccio la vita di Aggra. Quest'ultima accarezzò una ciocca dei suoi lunghi capelli indomiti un'altra volta, mormorando al suo compagno la buonanotte.