fiamma_drakon: (Dante)
fiamma_drakon ([personal profile] fiamma_drakon) wrote2016-05-21 08:51 am

Dopo uno scontro in arena

Titolo: Dopo uno scontro in arena
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Broll Bearmantle, Varian Wrynn (Lo'Gosh)
Wordcount: 2093 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Set Polychrome / #4. Slash @ [livejournal.com profile] mmom_italia + Age Difference per la Badwrong Week #1 @ [livejournal.com profile] maridichallenge
Timeline: ambientata durante gli anni da gladiatore di Varian.
Note: Age Difference, Handjob, Lemon, Self!love, Yaoi
«Dovresti cercare un modo per sfogarti che sia più rilassante del brandire un'arma contro un esercito di avversari» propose l'Elfo della Notte.
Lo'Gosh finalmente arrestò il suo moto apparentemente perpetuo e si volse a guardarlo inarcando perplesso un sopracciglio.
«Di cosa stai parlando?» chiese brusco.


L'ennesimo torneo di gladiatori era finito e Rehgar Earthfury aveva ottenuto i suoi buoni guadagni anche stavolta.
Broll e Lo'Gosh, quasi del tutto illesi, erano stati ricondotti nella cella che ormai potevano definire "casa". Valeera, che invece era rimasta ferita nel combattimento, era stata portata dove Rehgar ed altri potessero prendersi cura delle sue ferite.
Broll si sedette ai piedi della parete, come se stesse meditando; il suo compagno invece rimase in piedi. Era ancora carico d'adrenalina e non riusciva a stare davvero fermo.
L'Elfo della Notte se ne accorse, perché disse: «Lo'Gosh calmati. Abbiamo vinto il torneo».
L'altro annuì, continuando però a camminare avanti e indietro dinanzi al compagno.
«Sì, lo so» disse semplicemente.
Broll lo scrutò silenziosamente dalla sua posizione: l'Umano sembrava parecchio agitato.
«Be', allora siediti e recupera le forze. Conoscendolo, Rehgar non ci lascerà molto tempo per farlo» puntualizzò l'Elfo della Notte.
«Oh, non preoccuparti. Ne ho ancora fin troppe, te lo garantisco» replicò il suo compare.
Il tono con cui gli comunicò l'informazione fece intuire in qualche modo a Broll che era un altro il problema del suo smemorato amico. Non aveva bisogno di riposare bensì di sfogarsi.
Per un gladiatore ciò poteva tradursi nel desiderio di violenza oppure in desiderio sessuale.
Broll stesso aveva sperimentato quel tipo di bisogno almeno un paio di volte, quando si era lasciato prendere un po' troppo dalla foga del combattimento. Lo trovava un bisogno naturale, essendo un maschio adulto fatto e finito.
«Dovresti cercare un modo per sfogarti che sia più rilassante del brandire un'arma contro un esercito di avversari» propose l'Elfo della Notte.
Lo'Gosh finalmente arrestò il suo moto apparentemente perpetuo e si volse a guardarlo inarcando perplesso un sopracciglio.
«Di cosa stai parlando?» chiese brusco.
Il suo compagno d'armi si levò in piedi e gli si fece vicino.
«È un peccato che Valeera sia ferita. Di certo sarebbe stata ben lieta di provvedere a farti star meglio...» esclamò Broll, gettando in confusione il suo compagno «... oh, be'... presumo che dovremo arrangiarci».
L'espressione interrogativa di Lo'Gosh rendeva perfettamente conto del suo attuale stato d'animo.
«Broll, che diav...?!»
«Perdona le maniere forti».
Bearmantle lo afferrò saldamente per le spalle e lo spinse quasi di peso contro la parete più vicina. Il fatto che fosse più grosso dell'Umano gli rese molto più semplice lo spostamento.
Lo'Gosh non capiva cosa volesse fare e non riuscì a reagire in tempo per evitare che l'impatto con il muro gli svuotasse i polmoni di colpo, lasciandolo ad annaspare a vuoto in cerca d'aria da inalare.
L'Elfo della Notte abbassò lo sguardo e con la mano destra andò a slacciargli la fusciacca che gli sosteneva i calzoni di rozza stoffa. L'unico indumento di protezione che aveva era una pettiera in metallo, la quale venne totalmente ignorata da Broll.
Quest'ultimo con l'unica mano libera gli calò i pantaloni, trattenendo il compagno contro la parete con l'altro braccio.
«Broll!» esalò Lo'Gosh atterrito, sentendo l'aria fredda della cella accarezzargli la pelle calda tra le cosce «Cosa vuoi fare?!».
A quel punto tentò di opporsi, ma la stazza ed il peso dell'Elfo della Notte non gli diedero modo di avere la meglio.
«Sta' calmo, cerca di rilassarti. Tra poco ti piacerà» lo rassicurò Broll.
L'Umano fece per aggredirlo verbalmente ma fu prevenuto dal leggero tocco del suo amico sul suo pene. Al contatto scattò come una molla, gemendo con voce allarmata e sgranando gli occhi.
La presa di Broll si fece più salda attorno al suo organo ed iniziò lentamente a masturbarlo.
Lo'Gosh fece pressione contro la parete, divaricando allo stesso tempo le gambe e reclinando un poco la testa. Era da moltissimo tempo che non sperimentava un simile desiderio ed un simile piacere insieme. Voleva che quel momento si protraesse all'infinito e allo stesso tempo voleva che finisse il prima possibile.
Doveva ammettere che Broll aveva anche delle qualità nascoste che esulavano dall'essere un bravo gladiatore e druido.
Bearmantle sentì il suo pene divenire turgido e farsi più spesso nella sua stretta. La velocità di quel processo lo lasciò un po' di stucco, anche se in un certo senso se l'era aspettato.
Lo'Gosh iniziò a fremere tant'erano intensi gli spasmi muscolari delle cosce, tese al massimo nel tentativo di percepire tutto il piacere di quel trattamento. Da lì allo scivolare lungo la parete sino a terra il passo fu alquanto breve.
Broll lo aiutò per evitare che piombasse come un peso morto sul duro pavimento di pietra, accompagnandolo nel movimento fino ad inginocchiarsi al suo fianco.
Una volta raggiunto il terreno - di certo un piano più stabile della paretr - l'Umano aprì ulteriormente le gambe, mettendole come per incrociarle, ed inarcò leggermente la schiena. Gemiti d'estasi vera e propria gli fuoriuscirono dalle labbra senza che potesse far alcunché per trattenersi.
«Oh, sì...» mugolò senza il minimo pudore, mordicchiandosi il lato del labbro inferiore nel vano tentativo di darsi un po' di contegno.
Broll stranamente si ritrovò ad apprezzare i versi che il suo compagno d'armi emetteva. Non gli era mai capitato di provare una cosa simile per un altro maschio, però era una bella sensazione.
Era contento che fosse Lo'Gosh a dargli quel tipo di emozione: provava una innata simpatia nei suoi riguardi.
Valeera poteva anche essere un bell'esemplare di femmina, però non era interessante tanto quanto lo era lui.
«Così va meglio?» domandò Bearmantle a mezza voce. C'era un che di complicità nella sua voce.
Lo'Gosh ansimò pesantemente e annuì con un piccolo cenno del capo, incapace di manifestare altrimenti la sua risposta al quesito.
Broll tirò la pelle della sua erezione fino a scoprire del tutto il glande, quindi ne sfiorò la corona.
Lo'Gosh emise un gridolino di dolore, incassando leggermente la testa nelle spalle.
«Voglio sentire che ti piace» pretese l'Elfo della Notte, tornando a lavorare come aveva fatto fino a pochi secondi prima.
L'Umano non se lo fece ripetere due volte.
Quando arrivò all'orgasmo, pochi minuti dopo, si sporse in avanti ed afferrò il braccio inutilizzato del druido con forza tale che quest'ultimo temette che volesse strapparglielo dalla spalla.
Lo'Gosh venne con un grugnito appagato, il fiato corto che fuoriusciva a fatica dalla bocca, la presa ben salda sul braccio del suo compagno d'armi.
Il suo seme schizzò a terra, sporcando il pavimento già di per sé non proprio pulitissimo. Il sollievo fu tale che Lo'Gosh rischiò di collassare addosso al suo amico.
Trascorse alcuni secondi a capo chino, inalando a fondo aria, poi sollevò la testa e si appoggiò contro il muro.
«Penso che tu abbia rinunciato da tempo ad occuparti di simili questioni, Lo'Gosh...» commentò Broll «O almeno è ciò che posso intuire dalla quantità di sperma che hai prodotto».
L'Umano era un po' a disagio per le sue parole ma non lo diede troppo a vedere.
«Grazie, Broll. Ne avevo... proprio bisogno» boccheggiò, abbozzando un sorriso di gratitudine.
«Be', un modo per ringraziarmi davvero ci sarebbe...» ammise l'Elfo della Notte.
Lo'Gosh spostò lo sguardo su di lui, confuso, ma non gli ci volle molto a capire cosa intendesse: Broll si era già in parte slacciato la fascia dei pantaloni e al cavallo di essi l'Umano riusciva a vedere distintamente la sua erezione.
Era assolutamente certo che prima quella non ci fosse, per cui l'unica opzione rimasta era che si fosse eccitato mentre lo stava masturbando.
«Vuoi che... io...?» domandò l'Umano perplesso, accennando con una mano al suo inguine.
«Non ho bisogno di quello in verità» ammise il suo compare, terminando di calare i pantaloni.
Non si poteva dire che Broll Bearmantle non fosse un Elfo della Notte decisamente fornito. Lo'Gosh non aveva mai visto uno della sua razza nudo, però di certo non si aspettava una tale fornitura. La sua Dea doveva essere stata molto gentile con lui.
«E-e allora cosa vuoi che faccia?» chiese Lo'Gosh.
«Mettiti carponi e voltati a darmi le spalle» lo istruì Broll con palese impazienza «E lascia calati i pantaloni».
Lo'Gosh obbedì pur non avendo idea di quali fossero le sue intenzioni. Dopo il sollievo che gli aveva regalato, si sentiva in dovere di sdebitarsi in qualche maniera.
L'Elfo della Notte gli accarezzò una natica solida, poi si bagnò con la saliva l'indice dell'altra mano e lo spinse piano alla ricerca della sua apertura anale.
L'Umano si irrigidì leggermente sentendo l'umidità che lo sondava e poi lo penetrava piano.
«B-Broll...» esclamò a mo' di richiamo, ma la sua voce incrinata lo fece sembrare più una supplica.
Il suo dito nel sedere gli stava facendo male.
«Rilassati, smetti di stringere» lo invitò calmo Bearmantle, cessando di premere per farsi spazio per concedergli di rilassare i muscoli del fondoschiena.
Lo'Gosh provò a fare quanto gli era stato appena richiesto e ci riuscì, anche se solo in parte. Quella parte però bastò a far sì che il dito di Broll non bruciasse più così tanto.
Si sforzò di mantenersi rilassato, permettendo all'Elfo della Notte di entrare ed uscire ritmicamente e addirittura aggiungere all'indice anche il medio.
Qualche mugolio di dolore e di sforzo furono i soli rumori che l'Umano produsse in quel frangente.
Quando Broll uscì dal suo corpo, Lo'Gosh tirò un sommesso sospiro di sollievo.
«Rimani così... adesso arriva la parte dolorosa» lo avvertì il druido.
L'altro non fece in tempo a dir niente che avvertì qualcosa di liscio e incredibilmente caldo che gli veniva premuto contro l'orifizio posteriore.
Sobbalzò per la sorpresa e così facendo facilitò l'ingresso del corpo estraneo turgido, grosso e duro, tanto simile a...
«Broll! Sei entrato!» gemette Lo'Gosh sofferente, la schiena convessa verso l'alto. Un grugnito gli sfuggì sentendo il dolore acuirsi rapidamente e si affrettò a tornare a piegare la schiena in maniera concava verso il basso.
«Non ti agitare, così sarà peggio» l'ammonì bonariamente il suo compagno, affondando piano nel suo corpo.
Lo'Gosh serrò le mani a pugno e digrignò i denti, sostenendo coraggiosamente il bruciore e le fitte atroci al fondoschiena. Quello non era evidentemente fatto per accogliere cose di quelle dimensioni.
Udì Broll sospirare.
«È... così bello...» borbottò soddisfatto.
Quando si fu spinto completamente all'interno, entrambi rimasero immobili per diversi istanti.
A Broll piaceva come il corpo del suo partner stringeva leggermente attorno alla sua erezione. Se avesse iniziato a muoversi subito avrebbe senz'altro impiegato poco a venire. Lo'Gosh dal canto suo avvertiva un dolore fortissimo all'altezza del bacino che non accennava a placarsi.
La situazione rimase in fase di stallo ancora per poco e fu Broll a procedere: estrasse parzialmente la sua erezione e la riaffondò con un colpo secco dei fianchi.
L'Umano accusò il colpo con un grugnito mentre l'Elfo della Notte gemeva di sollievo.
Il gesto venne ripetuto più volte con enfasi sempre maggiore. Lo'Gosh faceva del suo meglio per celare il dolore che ogni colpo gli infliggeva e alla fine, stranamente, cominciò ad abituarsi ad esso e addirittura ad apprezzarlo. Non sapeva come fosse possibile, eppure ad un certo punto le fitte divennero quasi piacevoli, tanto da farlo eccitare di nuovo.
Broll alle sue spalle continuava ad entrare ed uscire con sempre più sollecitudine, preso dalla foga dell'atto sessuale.
Lo'Gosh si portò una mano tra le cosce, si afferrò il pene e di nuovo si masturbò.
I mugolii di entrambi si facevano coro a vicenda mentre marciavano rapidamente verso l'orgasmo.
Lo'Gosh venne di nuovo, schizzando il pavimento col suo sperma - che stavolta fuoriuscì in quantità sensibilmente minore.
Esalò un gemito di sollievo una volta che ebbe concluso. In contemporanea, Bearmantle lanciò una specie di grido roco e gli affondi col bacino si fecero improvvisamente rapidi e aritmici, pieni di urgenza.
Lo'Gosh iniziò a mugugnare infastidito e dolorante, cercando di opporre resistenza alle spinte sempre più intense del suo partner.
Quest'ultimo arrivò all'orgasmo e riversò il seme nel suo fondoschiena, continuando a premere mentre sospirava appagato.
Il suo compagno sobbalzò.
«Broll, non nel... ah!» l'Umano s'interruppe ed emise un gridolino stranamente acuto sentendo un viscoso liquido tiepido che gli scivolava dentro. Non era tanto ma lo sentiva fin troppo bene lo stesso.
Broll si scaricò in lui e poi, lentamente, si ritrasse. Uscì il più delicatamente possibile e Lo'Gosh cedette, appoggiandosi contro la parete per non franare penosamente a terra.
«Che dolore...» bofonchiò l'Umano.
L'altro sospirò più liberamente, sollevato.
«È... stato decisamente liberatorio» commentò il druido.
«Spero di non essere così dolorante per il prossimo scontro in arena. Sarebbe difficile spiegarlo a Rehgar...» rispose Lo'Gosh, sforzandosi di rimettersi in piedi per risistemarsi i pantaloni.
Broll assunse un contegno solo appena imbarazzato del quale il suo amico non si accorse. Non ebbe il coraggio di comunicargli che molto probabilmente l'indomani il suo fondoschiena sarebbe stato inutilizzabile.