fiamma_drakon: (Default)
fiamma_drakon ([personal profile] fiamma_drakon) wrote2018-01-20 11:05 am

Rendere una cerimonia memorabile per più di una ragione

Titolo: Rendere una cerimonia memorabile per più di una ragione
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Eitrigg, Varok Saurfang
Wordcount: 2858 (wordcounter)
Prompt: Dopo la cerimonia ufficiale al Mastio Grommash per la vittoria contro la Legione, Varok e Eitrigg proseguono i festeggiamenti a modo loro per il P0rn Fest #11 e Cerimonia per la Settimana 1 (Missione 1) del Team Opal per il COW-T 8 @ Lande Di Fandom
Timeline: Ambientata durante l'espansione "Legion".
Note: Handjob, Lemon, Yaoi
«Eitrigg!» gemette in tono di rimprovero, voltando il capo per lanciargli un'occhiataccia da sopra una spalla. Nel far ciò le lunghe trecce di capelli bianchi si agitarono nell'aria e con l'estremità di una colpì la guancia dell'Orco dietro di lui.
Quest'ultimo sogghignò in un'espressione spudoratamente colpevole.
«Che c'è? Lo so bene quanto sei sensibile là sotto...» disse, stringendosi nelle spalle come per minimizzare la sua colpa.


Nonostante il banchetto fosse stato interrotto dalla richiesta di udienza privata con la Capoguerra da parte di Gallywix, la cerimonia per la vittoria contro la Legione Infuocata era stata piacevole. Con il suo incarico come Capo degli Orchi, il Gran Supremo Saurfang non aveva potuto andare a combattere in prima linea come invece aveva fatto durante la campagna a Nordania o l’ancor più antica guerra contro i Qiraji a Silithus, per cui era contento di aver potuto ospitare ad Orgrimmar la festa in onore degli eroi che avevano vinto contro la Legione.
La festa non era durata molto e non appena era terminata tutti gli ospiti se n’erano andati, prima fra tutti la Capoguerra Sylvanas, lasciando nel Mastio Grommash la tavola piena di stoviglie sporche e boccali di birra vuoti.
Di certo Varok non si sarebbe messo a pulire. Avrebbe aspettato che i Peoni si liberassero dai loro attuali impegni per far portare via quel che c’era da lavare.
L’Orco era in piedi, appoggiato con il posteriore al bordo del massiccio tavolo di legno che ingombrava il centro della sala e stava fissando con espressione pensierosa le lame e la maschera da Troll di Vol’jin, appese in sua memoria nel Mastio.
«Che cosa ti turba, Varok?».
A parlare era stato Eitrigg, che era uscito per scortare gli ospiti alla Barricata Dranosh’ar ed era evidentemente tornato.
«Se ne sono andati tutti? Anche Baine?» domandò Saurfang in tono quasi annoiato.
«Sì… ma stai eludendo la mia domanda» replicò Eitrigg, avvicinandosi al Gran Supremo per andare a fermarsi di fronte a lui.
Non si mosse da lì, aspettando pazientemente una sua risposta. Sembrava che fosse disposto ad attendere un bel po’ pur di ottenere la replica corretta.
Varok sospirò profondamente prima di dire: «Riguarda la faccenda di Gallywix e Silithus».
«La Capoguerra sa come comportarsi» fece presente Eitrigg, al che l’altro sbuffò, voltandosi a dargli la schiena.
Il Gran Supremo si sporse sopra il tavolo alla ricerca di una brocca di birra che fosse sopravvissuta al banchetto. Nel far questo si allungò in maniera tale da mettere bene in mostra il culo protetto dalla pesante armatura in metallo, la quale di certo non ne deformava la sagoma ma pareva renderla ancora più invitante. Era sicuramente colpa dell’abitudine di Eitrigg a confrontarsi da sempre con Orchi guerrieri protetti di tutto punto e armati fino ai denti, che aveva fatto sì che iniziasse a trovare esteticamente attraenti le armature orchesche.
Eitrigg emise un basso sbuffo di stizza nel constatare con quanta apparente innocenza Varok mettesse in mostra il deretano mentre lui si trovava alle sue spalle. Era come se lo stesse inconsapevolmente tentando con la certezza che lui non ne avrebbe approfittato e all'anziano Orco Roccianera la cosa non piaceva.
Varok avrebbe voluto trovare della birra avanzata per poter almeno ubriacarsi quel tanto che bastava a togliersi dalla testa i loschi intrighi di quel viscido Goblin. Non voleva rovinarsi la serata, poiché il giorno in cui la Legione Infuocata aveva finalmente smesso di costituire una minaccia era un momento glorioso che doveva rimanere impresso indelebilmente nella sua memoria, senza alcuna macchia a rovinarlo.
Per gli Orchi come lui, era la giusta conclusione di ciò che era cominciato decenni addietro, la maledizione che si erano scelti e che li aveva condotti su Azeroth. Per la loro razza era un momento storico.
«Invece di continuare a lambiccarti sugli affari di Gallywix» sentì dire da Eitrigg alle sue spalle in tono esasperato «Perché non rendiamo questa serata un po' più interessante?».
Nel dire ciò, Saurfang percepì distintamente le sue mani appoggiarsi sui suoi fianchi e cercare di palpargli i lati delle natiche. Ovviamente la tattica era piuttosto debole dato che era in armatura completa e che le spesse placche di metallo non permettevano alle mani di Eitrigg di essere minimamente percepite al di sotto.
«Eitrigg... davvero non penso che...!» esordì Varok con un sospiro svogliato, prima di sentire improvvisamente una mano dell'altro insinuarsi tra le sue cosce e andare a colpo sicuro a tastare nell'unico pertugio disponibile tra i pezzi della sua armatura nella zona dell'inguine, quello che serviva a lasciare un briciolo di aria al suo scroto.
Saurfang percepì distintamente la sua mano che andava a palpargli il sacchetto scrotale, accarezzandolo con i polpastrelli ruvidi. Sobbalzò e si raddrizzò di colpo, emettendo un grugnito sorpreso.
«Eitrigg!» gemette in tono di rimprovero, voltando il capo per lanciargli un'occhiataccia da sopra una spalla. Nel far ciò le lunghe trecce di capelli bianchi si agitarono nell'aria e con l'estremità di una colpì la guancia dell'Orco dietro di lui.
Quest'ultimo sogghignò in un'espressione spudoratamente colpevole.
«Che c'è? Lo so bene quanto sei sensibile là sotto...» disse, stringendosi nelle spalle come per minimizzare la sua colpa.
Varok serrò le labbra, scoccandogli un'occhiata truce mentre le sue guance si coloravano di una tinta leggermente più scura per l'imbarazzo: Eitrigg stava palesemente facendo riferimento al rapporto molto stretto e decisamente poco professionale che li legava. Nessuno ovviamente lo sapeva, poiché entrambi erano piuttosto riservati e non andavano a sbandierare i fatti loro al primo che passava.
Il consigliere spinse leggermente più a fondo i polpastrelli, esibendo un sorriso sghembo carico di arrogante certezza.
«Non dirmi che non ti piace...» esclamò in tono provocatorio.
Saurfang aveva lo scroto dannatamente sensibile e le continue pressioni - seppur gentili entro certi limiti - contro i suoi testicoli stavano accendendo in lui un desiderio che stava rapidamente trasformandosi in un fuoco. Lo testimoniava il fatto che cominciasse a percepire come fastidiosa la placca che gli proteggeva il pene da vigliacchi assalti frontali.
Quando si eccitava tutta la parte di armatura che indossava intorno al bacino diveniva intollerabile per lui.
«Vuoi piantarla...?!» ringhiò rabbioso. Finché non avesse tolto l'armatura e reso la sua erezione libera di occupare il suo giusto spazio il suo umore non sarebbe andato migliorando.
Eitrigg era al corrente del problema. Con un movimento rapido estrasse la mano da dove si trovava ed afferrò per i fianchi il suo compagno, costringendolo non solo a girarsi verso di lui ma anche spingendolo di peso sul tavolo. Varok sentì il pavimento staccarsi da sotto i suoi pesanti stivali metallici, i quali persero il loro ruolo di appoggio fondamentale in favore delle sue natiche. Il cambio di posizione fu talmente brusco che l'Orco non riuscì a rimanere seduto sul margine della tavola, finendo così sdraiato supino in mezzo alle stoviglie sporche, ai vassoi coi resti della cena e ai boccali di peltro vuoti.
Il contraccolpo per la caduta fece oscillare tutto ciò che c'era appoggiato sul tavolo, anche se per fortuna non ci fu niente che arrivò a cadere sul pavimento. I piedi rimasero a penzolare nel vuoto, a diversi centimetri dal pavimento.
L’altro Orco si accostò al tavolo tra le sue gambe e senza alcuna difficoltà andò a togliere la placca che proteggeva il suo inguine.
Varok emise un gemito di sollievo e si rilassò palesemente contro il tavolo. L’Orco Roccianera si ritrovò dinanzi al suo pene mezzo eretto e rimase meravigliato.
«Ti è piaciuta così tanto la palpatina di prima?» chiese, tornando a massaggiargli lo scroto.
Saurfang grugnì piacevolmente, allargando d’istinto le gambe in una tacita richiesta di avere più attenzioni da parte sua. Il suo desiderio non passò inosservato: Eitrigg smise di palpargli i testicoli e si chinò a succhiargli il sacchetto di pelle direttamente. Il gesto fu apprezzato in maniera forse un po' eccessiva: Saurfang si inarcò violentemente con la schiena e gemette forte, chiamando l'altro per nome in un tono che aveva una vaga accezione di supplica. La bocca chiusa attorno al suo scroto e la lingua che stuzzicava i suoi testicoli, unita alla notevole capacità di risucchio di Eitrigg erano come benzina gettata sul fuoco che era il suo desiderio.
Il suo consigliere sapeva esattamente per che verso prenderlo per rendergli migliore la giornata.
«Eitrigg... o-ohw, andiamo! A questo punto sali più su!» esclamò infastidito il Gran Supremo, alzando la testa per guardarlo bene in viso. Purtroppo la placca metallica che gli copriva il collo e la mandibola non gli rendeva facile il compito.
L'altro per tutta risposta si staccò da lui e si erse in maniera che fosse pienamente visibile persino per Varok.
«Cosa fai?» domandò quest'ultimo. Era stanco di tutti gli improvvisi cambiamenti di Eitrigg. Che si impegnasse a fare una sola cosa, per gli Antenati!
«Non vorrai arrivare sul più bello con tutta questa roba addosso, Varok» lo prese bonariamente per i fondelli l'altro, allungandogli una mano per aiutarlo a rialzarsi.
Il Capo degli Orchi accettò l'aiuto di buon grado, anche se in altre occasioni avrebbe completamente ignorato una simile offerta. Una volta issatosi nuovamente in piedi, Varok cominciò a denudarsi e Eitrigg fece altrettanto. Pur essendo nella sala principale del Mastio Grommash, a quell'ora della sera e con le celebrazioni per la vittoria contro la Legione Infuocata praticamente ovunque nelle strade di Orgrimmar, nessuno sarebbe entrato a disturbarli. Dall'esterno ogni tanto arrivava addirittura il rumore di qualche raffica di fuochi d'artificio esplosi nei cieli della capitale dell'Orda.
I pesanti componenti delle armature di entrambi gli Orchi furono sistemati sul pavimento in due pile ordinate e distinte. Pur essendo spinti dal fuoco della libido, prima di tutto erano guerrieri e in quanto tali erano avvezzi ad utilizzare ogni riguardo nei confronti delle loro armature.
Saurfang fu il primo a terminare. Non appena Eitrigg fu nudo a sua volta, lo afferrò per i fianchi e lo spinse di peso sul tavolo, strappandogli un lieve gemito di sorpresa. L'esibizione di forza bruta da parte di Varok fu impressionante per il suo partner, anche se quest'ultimo era consapevole di quanto fosse prestante e forte l'altro.
Eitrigg fu sollevato e messo supino sul tavolo in una posizione quasi identica a quella in cui lui prima aveva costretto il suo compagno. Stavolta però ci fu una differenza sostanziale nella situazione: Varok non rimase a guardarlo dal fondo, bensì salì carponi sopra al mobile e andò a piazzarsi in ginocchio tra le sue gambe aperte. Un sorriso soddisfatto comparve sul suo viso mentre si raddrizzava, ergendosi sopra l'altro, guardandolo dritto negli occhi.
«Vuoi giocare ancora?» lo provocò spudoratamente Eitrigg, oscillando leggermente il bacino di fronte a lui per muovergli il pene solo parzialmente indurito sotto il naso.
«Tsk! Non pensarci nemmeno» tagliò corto Varok, curvandosi sopra di lui per raggiungere il suo viso. Lo baciò con foga, agitandosi contro di lui, premendo l’erezione tra le sue cosce per far sì che percepisse quanto fosse eccitato e impaziente di andare oltre quei semplici preliminari.
Eitrigg rispose muovendosi a sua volta, facendo sì che il suo corpo andasse incontro a quello di Varok e che la cima del suo pene duro premesse contro la base del suo scroto.
Le grosse zanne di entrambi cozzavano tra loro con una certa violenza mentre si baciavano, producendo un sordo rumore che riecheggiava leggermente nel silenzio che li circondava. Ogni tanto a causa dei loro movimenti il tavolo sotto di loro produceva dei cigolii non proprio rassicuranti, ma nessuno dei due Orchi sembrava curarsene minimamente. Erano entrambi troppo eccitati e presi dalla tensione sessuale che c'era tra di loro, talmente forte che poteva essere tagliata con un coltello.
Dopo alcuni minuti di intenso contatto tra le loro bocche, Eitrigg si staccò dall'altro ed esclamò: «Per uno che non vuole più giocare stai perdendo fin troppo tempo...».
Varok, ancora vicino al suo viso, esibì un sorrisetto sghembo che manifestava almeno in parte il suo fastidio riguardo alla sua puntualizzazione.
«Adesso viene la parte migliore» gli disse prima di allontanarsi dal suo viso.
Si umidificò l'indice della mano destra con la saliva e poi lo portò verso l'orifizio posteriore di Eitrigg. Il contatto tra la falange umida e le natiche di quest'ultimo non fu così fastidioso come sembrava. In realtà era piuttosto avvezzo a quel genere di interazione; difatti rimase completamente rilassato dove si trovava, in attesa che Varok entrasse dentro di lui.
Non dovette aspettare molto. Seppur con maniere un po' brusche - ma d'altro canto quando mai un guerriero aveva occasione di apprendere come essere delicati - Saurfang spinse il suo dito nel suo deretano. Eitrigg emise un mugolio quando sentì il polpastrello ruvido accarezzargli i tessuti molli all'interno dell'ano mentre il dito iniziava a muoversi per far sì che il suo orifizio cedesse un po'.
Il Capo degli Orchi si lavorò il culo del suo consigliere con solerzia, senza dargli un attimo di tregua: voleva che fosse pronto e anche in fretta. A stento riusciva a controllarsi ed imporsi di non prenderlo senza aver prima fatto in modo che fosse preparato: era desideroso di fare sesso con lui, ma non voleva fargli del male.
Eitrigg non riuscì a reprimere occasionali gemiti e mugolii di piacere, arrivando sino al punto in cui dovette iniziare a masturbarsi per evitare di esplodere per l'accumulo di tensione sessuale nel suo corpo.
Pur essendo entrambi Orchi di una certa età, i loro ormoni continuavano a funzionare come se fossero ancora giovani.
Per Varok vederlo masturbarsi fu la goccia che fece traboccare il vaso del suo autocontrollo. Con un verso simile a un ruggito, l'Orco sfilò improvvisamente il dito dal deretano del suo compagno e guidò senza alcuna esitazione la sua erezione dentro di lui.
La spinta che diede col bacino per penetrarlo fu piuttosto violenta, tanto che Eitrigg sobbalzò di scatto e gli scoccò un'occhiataccia.
Saurfang sentì i suoi muscoli anali contrarsi attorno al suo pene e la sua espressione concentrata e tesa si rilassò di colpo mentre borbottava: «Oooh... così va molto meglio...».
Vedendo il cipiglio quasi beato del suo compagno, anche Eitrigg si rilassò un po' e tornò ad occuparsi del suo "problema".
Il Gran Supremo rimase fermo qualche secondo a godersi la sensazione di strettezza umida che circondava la sua erezione, poi iniziò a muoversi. Estrasse per metà la sua erezione e la spinse nuovamente all'interno, ripetendo il movimento con un ritmo dapprima lento e poi sempre più incalzante.
Il suo consigliere aprì la bocca e cominciò a produrre versi decisamente osceni con voce roca per il piacere che gli dava sentire i colpi sempre più rapidi e forti di Varok. Il suo corpo enorme e muscoloso lo costringeva a tenere le gambe decisamente aperte per consentirgli di spingersi bene a fondo. Ad un certo punto decise che era più pratico allacciargli le gambe attorno ai fianchi e seguire con esse il ritmo dei suoi movimenti. In quel modo, se avesse voluto avrebbe potuto anche "suggerirgli" di accelerare un po' con le spinte.
Gli affondi di Varok erano piuttosto precisi e a furia di penetrarlo riuscì ad arrivare bene in profondità con la cima della sua erezione, toccando un punto piuttosto bello per Eitrigg.
Quest'ultimo al primo contatto ebbe uno spasmo e gemette con voce appena più stridula per poi esclamare: «Ancora, Varok! Premi ancora!».
Per Saurfang forzarsi ad andare ancora più a fondo non fu un problema: anelava l'orgasmo e la soddisfazione del suo compagno in misura pressoché identica.
Le sue spinte divennero più frenetiche e brevi ma riuscirono a dare ad Eitrigg quello che desiderava: i colpi contro la sua prostata cominciarono ad essere maggiori in forza e frequenza, regalandogli momenti di pura estasi che in breve lo portarono all'orgasmo. In un tripudio di mugugni osceni che crebbero rapidamente d'intensità, l'Orco Roccianera giunse all'apice del piacere e venne proiettando il suo sperma verso l'alto. Le gocce bianche macchiarono il suo addome, il tavolo e il torace di Varok. Qualche schizzo riuscì ad arrivare addirittura sul viso del Capo degli Orchi, il quale con assoluta nonchalance allungò la lingua per ripulire dal seme la sua pelle. L'espressione che mostrò nel far questo era inequivocabilmente sexy e spudoratamente provocatoria.
«Delizioso» commentò a mezza voce.
Una volta terminato di eiaculare, Eitrigg giacque ansimante e soddisfatto sul tavolo, rivolgendo al suo partner un sorrisetto colmo di sollievo.
Saurfang a quel punto continuò a penetrarlo con irruenza. Dopo lo spettacolo cui aveva appena assistito, non gli ci volle molto prima di venire a sua volta.
Sentendo l'orgasmo arrivare, si spinse bene a fondo nel culo di Eitrigg e si riversò completamente in lui.
«Ooooh...» lo sentì sospirare mentre riprendeva ad affondare nel suo corpo con meno forza per svuotarsi completamente dallo sperma prodotto.
Una volta finito, le spinte cessarono e i due rimasero lì a fissarsi in viso per qualche istante. Entrambi erano visibilmente a corto di fiato ma soddisfatti.
«Adesso va meglio... vero?» domandò Eitrigg «Hai la faccia di uno che si è divertito».
«Veramente pensavo di avere la faccia di uno che non si è ancora stancato» replicò Saurfang.
«Ma sei hai il fiato corto pure tu» lo prese in giro l'altro.
«Infatti io mi riferivo al secondo round» Varok tornò a piegarsi sul suo consigliere fin quasi a far toccare il naso con il suo «Una vera festa non può durare così poco» aggiunse a bassa voce.
«Immagino allora che la parte "seria" della cerimonia sia da considerarsi ormai conclusa» Eitrigg sorrise all'altro con fare allusivo.
«Quella è finita quando tutti gli altri sono usciti da qui».
Ciò detto, Varok tornò a baciare Eitrigg mentre quest'ultimo riprendeva ad oscillare leggermente sotto di lui, stuzzicandolo apertamente.
«E allora che secondo round sia».

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