fiamma_drakon (
fiamma_drakon) wrote2011-06-19 09:55 am
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Crema pasticcera
Titolo: Crema pasticcera
Rating: Verde
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life
Personaggi: Human!Suu, Yu Nikaido
Wordcount: 1171 (
fiumidiparole)
Prompt: 25 Senses: Taste / 005. Soft Cream @
casti_puri
Note: AU, Het one-sided
Dalla cucina provenivano rumori di mestoli e oggetti di metallo che cozzavano con violenza.
Suu non era abituata a sentire tanto chiasso venire proprio da quella stanza, visto che era l'unica che la utilizzava in quella casa - anche se, a quanto pareva, il suo "monopolio" adesso non era più da considerarsi tale.
Dalla cucina provenivano rumori di mestoli e oggetti di metallo che cozzavano con violenza.
Suu non era abituata a sentire tanto chiasso venire proprio da quella stanza, visto che era l'unica che la utilizzava in quella casa - anche se, a quanto pareva, il suo "monopolio" adesso non era più da considerarsi tale.
La ragazza distolse la propria attenzione dalla libreria che stava spolverando e la rivolse alla cucina, assumendo un'espressione incuriosita.
Si avvicinò ad essa e sbirciò oltre lo stipite. Rimase in silenzio per qualche momento, dopodiché non riuscì più a trattenersi e rise di una risata leggera e cristallina.
«Maestro, che cosa sta facendo...?» chiese, mostrandosi sulla soglia.
Yu sobbalzò all'udire la sua voce come fosse colpevole di qualcosa.
Si voltò per metà verso la porta, le guance leggermente imporporate.
«Te l'ho detto tante volte di smettere di chiamarmi "maestro"!» esclamò, assumendo un atteggiamento da bambino imbronciato, ma Suu sapeva che era solo scena per sviare il discorso dove voleva lui. Era così tenero quando si vergognava...!
«Dai, che cosa stai preparando?» insistette lei, avvicinandoglisi, notando con la coda dell’occhio che c’era già qualcosa in forno.
Vide Yu arroventare per l'imbarazzo.
«Eh, ecco, io...» esordì, ma poi s'interruppe di nuovo.
La ragazza lo raggiunse e sbirciò oltre di lui, incuriosita: il piano di lavoro era ingombro di pacchi di farina - un po' della quale era rovesciata in giro, come un velo bianco ovunque - una scatola di uova, mestoli e ciotole sparsi alla rinfusa.
Un libro di ricette era sistemato in un angolo, aperto e appoggiato su un leggio di legno.
«Sto cercando di preparare una torta...» spiegò Nikaido con disagio crescente.
«Oh» disse Suu «Allora è facile!».
«Ovviamente, per te: quando si tratta di questo genere di cose sei bravissima...» disse lui, depresso.
«Mmh...?» domandò la fanciulla, sbattendo le palpebre, perplessa: non era da lui un commento del genere.
Doveva esserci qualcosa che lo turbava o lo metteva in agitazione.
«C'è qualcosa che non va?» chiese.
Yu distolse lo sguardo, in difficoltà.
«Non riesco a preparare la crema...» rivelò, come se fosse una cosa di cui vergognarsi.
Suu sorrise cordiale e Yu rimase ad osservarla, affascinato: il suo viso era radioso ed i suoi capelli biondi scintillavano quasi alla luce del sole che entrava dalla finestra - o forse era solamente la luce del suo stesso sorriso.
Era meravigliosa.
«Allora la prepariamo insieme!» propose lei, entusiasta.
Il maestro si volse di scatto per intero, paonazzo: «N-non ho bisogno del tuo aiuto, grazie! Posso fare da solo!».
La ragazza lo fissò: doveva ammettere che con il grembiule a fiori azzurri addosso e i capelli legati un po’ meglio del solito non era affatto male. Gli dava un aspetto più carino, da chef alle prime armi.
Nikaido sembrava determinato in tutto e per tutto a far da solo nonostante la difficoltà, come se volesse cercare di dimostrare qualcosa... peccato che quando si trattava di preparare qualcosa di particolare ai fornelli era negato.
«Hai della panna sul viso» disse la bionda, ridacchiando, prendendo uno straccio e accostandoglisi per pulirlo.
Sentendo la sua mano carezzargli il viso, Yu si raddolcì, rasserenandosi un poco: il tocco di Suu era così delicato sulla sua pelle da sortirgli un effetto rilassante e distensivo.
«Allora, se proprio insisti nel voler fare da solo, io vado a finire di pulire di là...» gli comunicò la fanciulla «Sono certa che ce la farai!».
Si volse e fece per andarsene, ma lo studioso la richiamò: «A-aspetta, Suu!».
«Sì?».
La bionda si volse in tempo per vedere Yu abbassare gli occhi col modo di fare tipico di chi chiede qualcosa nonostante gli riesca difficile.
«Potresti... ecco, darmi una mano...?» domandò «Solo con la crema» puntualizzò un attimo dopo.
Non avrebbe voluto chiederglielo dato il destinatario della torta che stava preparando, ma non riusciva proprio a capire come preparare la crema. Con il suo libro di cucina bene o male era riuscito a trovare la ricetta di un dolce e copiarne la base - dato che erano le istruzioni per una torta di frutta - ma per la crema non aveva trovato niente di niente.
«Okay!» esclamò Suu, quindi cominciò a radunare utensili e ciotole puliti e vari ingredienti.
Guardare la ragazza all'opera in cucina lasciava a bocca aperta: era strabiliante vedere con quale maestria rimestava e si muoveva da un punto all'altro della stanza. Sembrava quasi una ballerina.
Il maestro era allibito ed estasiato ad un tempo.
Poi, alla fine...
«Ecco fatto!» disse Suu, ammirando soddisfatta il frutto del suo lavoro e di quello del suo coinquilino.
«Sembra molto soffice» commentò Yu, osservandola da vicino.
In quel momento si udì il rumore del timer del forno che annunciava la fine della cottura e l'uomo si ricordò di cosa stava facendo.
«O-okay, grazie per l'aiuto! Però adesso esci» la congedò spiccio.
«Eh...? V-va bene, come vuoi...» disse lei, avviandosi verso la porta, non nascondendo un che di incuriosito nella voce e nello sguardo: chissà perché adesso aveva tutta quella fretta di rimanere solo.
Comunque, non aveva certo intenzione di farlo arrabbiare - o di metterlo ancor più in difficoltà - perciò obbedì e ritornò alle sue pulizie nel soggiorno.
Una volta rimasto solo con la base del dolce, Yu prese un mestolo dalla forma simile ad una pala piatta e, avvicinatosi la ciotola contenente la crema appena preparata, cominciò a lavorare.
Era determinato a riuscire ed entusiasta al solo pensiero del risultato.
Suu aveva appena terminato di pulire l'intero soggiorno e passare pure l'aspirapolvere, quando Yu uscì dalla cucina con il dolce.
«Suu! Ho finito!» esclamò, correndo verso di lei non appena ne inquadrò la figura. Voleva vedere la sua espressione quando avesse visto la sua torta.
«Maestro, non...!» cominciò la ragazza, ma ormai era inutile: Yu, nella furia di raggiungerla, incespicò nel bordo del tappeto e cadde rovinosamente in avanti.
Il piatto si frantumò impattando col suolo e neppure il dolce riuscì a sopravvivere allo schianto.
«Maestro, sta bene?!» chiese la biondina, accorrendo al fianco del caduto.
«No...!» mormorò quest'ultimo, fissando atterrito il suo capolavoro distrutto.
«Ma perché tutte a me? Sono un fallito...!» borbottò, rimettendosi in piedi solo per un attimo, dato che l’istante successivo s’era già accasciato depresso contro il lato del divano.
«No, non dica così. È stato un incidente» cercò di consolarlo la giovane, dandogli qualche pacca affettuosa sulla spalla.
«No, sono un fallito. Ho rovinato il dolce che avevo preparato per te...» esclamò Nikaido.
«Per me?» ripeté Suu, sbattendo stupita le palpebre.
A dire il vero, l'unica cosa che aveva veramente fatto per lei era stato sporcare di crema il tappeto che aveva appena finito di pulire; tuttavia, il pensiero era stato veramente gentile.
«Sì, per farti vedere che apprezzo la tua presenza qui...» borbottò Yu, imbarazzato, guardando in basso.
«È stato veramente un pensiero gentile!» disse lei, sorridendogli.
Senza che Yu se l'aspettasse, Suu gli posò un baciò sulla fronte, facendolo avvampare: era riuscito a guadagnarsi veramente un bacio da lei, dopo tanto tempo?!
In quell'istante fu veramente felice d'aver fatto cadere il suo dolce.
«Per piacere, chiamami "Yu" e dammi del tu...» le chiese, trasognato.
«Va bene... ehm, Yu. Devo pulire tutta questa crema, perciò... puoi andare?».
Non era rimasta molto toccata dal momento, al contrario di lui, che si alzò e se ne andò nel suo studio pensando a quanto sarebbe stato felice se Suu si fosse accorta dei sentimenti che provava per lei.
Rating: Verde
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life
Personaggi: Human!Suu, Yu Nikaido
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Prompt: 25 Senses: Taste / 005. Soft Cream @
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-community.gif)
Note: AU, Het one-sided
Dalla cucina provenivano rumori di mestoli e oggetti di metallo che cozzavano con violenza.
Suu non era abituata a sentire tanto chiasso venire proprio da quella stanza, visto che era l'unica che la utilizzava in quella casa - anche se, a quanto pareva, il suo "monopolio" adesso non era più da considerarsi tale.
Dalla cucina provenivano rumori di mestoli e oggetti di metallo che cozzavano con violenza.
Suu non era abituata a sentire tanto chiasso venire proprio da quella stanza, visto che era l'unica che la utilizzava in quella casa - anche se, a quanto pareva, il suo "monopolio" adesso non era più da considerarsi tale.
La ragazza distolse la propria attenzione dalla libreria che stava spolverando e la rivolse alla cucina, assumendo un'espressione incuriosita.
Si avvicinò ad essa e sbirciò oltre lo stipite. Rimase in silenzio per qualche momento, dopodiché non riuscì più a trattenersi e rise di una risata leggera e cristallina.
«Maestro, che cosa sta facendo...?» chiese, mostrandosi sulla soglia.
Yu sobbalzò all'udire la sua voce come fosse colpevole di qualcosa.
Si voltò per metà verso la porta, le guance leggermente imporporate.
«Te l'ho detto tante volte di smettere di chiamarmi "maestro"!» esclamò, assumendo un atteggiamento da bambino imbronciato, ma Suu sapeva che era solo scena per sviare il discorso dove voleva lui. Era così tenero quando si vergognava...!
«Dai, che cosa stai preparando?» insistette lei, avvicinandoglisi, notando con la coda dell’occhio che c’era già qualcosa in forno.
Vide Yu arroventare per l'imbarazzo.
«Eh, ecco, io...» esordì, ma poi s'interruppe di nuovo.
La ragazza lo raggiunse e sbirciò oltre di lui, incuriosita: il piano di lavoro era ingombro di pacchi di farina - un po' della quale era rovesciata in giro, come un velo bianco ovunque - una scatola di uova, mestoli e ciotole sparsi alla rinfusa.
Un libro di ricette era sistemato in un angolo, aperto e appoggiato su un leggio di legno.
«Sto cercando di preparare una torta...» spiegò Nikaido con disagio crescente.
«Oh» disse Suu «Allora è facile!».
«Ovviamente, per te: quando si tratta di questo genere di cose sei bravissima...» disse lui, depresso.
«Mmh...?» domandò la fanciulla, sbattendo le palpebre, perplessa: non era da lui un commento del genere.
Doveva esserci qualcosa che lo turbava o lo metteva in agitazione.
«C'è qualcosa che non va?» chiese.
Yu distolse lo sguardo, in difficoltà.
«Non riesco a preparare la crema...» rivelò, come se fosse una cosa di cui vergognarsi.
Suu sorrise cordiale e Yu rimase ad osservarla, affascinato: il suo viso era radioso ed i suoi capelli biondi scintillavano quasi alla luce del sole che entrava dalla finestra - o forse era solamente la luce del suo stesso sorriso.
Era meravigliosa.
«Allora la prepariamo insieme!» propose lei, entusiasta.
Il maestro si volse di scatto per intero, paonazzo: «N-non ho bisogno del tuo aiuto, grazie! Posso fare da solo!».
La ragazza lo fissò: doveva ammettere che con il grembiule a fiori azzurri addosso e i capelli legati un po’ meglio del solito non era affatto male. Gli dava un aspetto più carino, da chef alle prime armi.
Nikaido sembrava determinato in tutto e per tutto a far da solo nonostante la difficoltà, come se volesse cercare di dimostrare qualcosa... peccato che quando si trattava di preparare qualcosa di particolare ai fornelli era negato.
«Hai della panna sul viso» disse la bionda, ridacchiando, prendendo uno straccio e accostandoglisi per pulirlo.
Sentendo la sua mano carezzargli il viso, Yu si raddolcì, rasserenandosi un poco: il tocco di Suu era così delicato sulla sua pelle da sortirgli un effetto rilassante e distensivo.
«Allora, se proprio insisti nel voler fare da solo, io vado a finire di pulire di là...» gli comunicò la fanciulla «Sono certa che ce la farai!».
Si volse e fece per andarsene, ma lo studioso la richiamò: «A-aspetta, Suu!».
«Sì?».
La bionda si volse in tempo per vedere Yu abbassare gli occhi col modo di fare tipico di chi chiede qualcosa nonostante gli riesca difficile.
«Potresti... ecco, darmi una mano...?» domandò «Solo con la crema» puntualizzò un attimo dopo.
Non avrebbe voluto chiederglielo dato il destinatario della torta che stava preparando, ma non riusciva proprio a capire come preparare la crema. Con il suo libro di cucina bene o male era riuscito a trovare la ricetta di un dolce e copiarne la base - dato che erano le istruzioni per una torta di frutta - ma per la crema non aveva trovato niente di niente.
«Okay!» esclamò Suu, quindi cominciò a radunare utensili e ciotole puliti e vari ingredienti.
Guardare la ragazza all'opera in cucina lasciava a bocca aperta: era strabiliante vedere con quale maestria rimestava e si muoveva da un punto all'altro della stanza. Sembrava quasi una ballerina.
Il maestro era allibito ed estasiato ad un tempo.
Poi, alla fine...
«Ecco fatto!» disse Suu, ammirando soddisfatta il frutto del suo lavoro e di quello del suo coinquilino.
«Sembra molto soffice» commentò Yu, osservandola da vicino.
In quel momento si udì il rumore del timer del forno che annunciava la fine della cottura e l'uomo si ricordò di cosa stava facendo.
«O-okay, grazie per l'aiuto! Però adesso esci» la congedò spiccio.
«Eh...? V-va bene, come vuoi...» disse lei, avviandosi verso la porta, non nascondendo un che di incuriosito nella voce e nello sguardo: chissà perché adesso aveva tutta quella fretta di rimanere solo.
Comunque, non aveva certo intenzione di farlo arrabbiare - o di metterlo ancor più in difficoltà - perciò obbedì e ritornò alle sue pulizie nel soggiorno.
Una volta rimasto solo con la base del dolce, Yu prese un mestolo dalla forma simile ad una pala piatta e, avvicinatosi la ciotola contenente la crema appena preparata, cominciò a lavorare.
Era determinato a riuscire ed entusiasta al solo pensiero del risultato.
Suu aveva appena terminato di pulire l'intero soggiorno e passare pure l'aspirapolvere, quando Yu uscì dalla cucina con il dolce.
«Suu! Ho finito!» esclamò, correndo verso di lei non appena ne inquadrò la figura. Voleva vedere la sua espressione quando avesse visto la sua torta.
«Maestro, non...!» cominciò la ragazza, ma ormai era inutile: Yu, nella furia di raggiungerla, incespicò nel bordo del tappeto e cadde rovinosamente in avanti.
Il piatto si frantumò impattando col suolo e neppure il dolce riuscì a sopravvivere allo schianto.
«Maestro, sta bene?!» chiese la biondina, accorrendo al fianco del caduto.
«No...!» mormorò quest'ultimo, fissando atterrito il suo capolavoro distrutto.
«Ma perché tutte a me? Sono un fallito...!» borbottò, rimettendosi in piedi solo per un attimo, dato che l’istante successivo s’era già accasciato depresso contro il lato del divano.
«No, non dica così. È stato un incidente» cercò di consolarlo la giovane, dandogli qualche pacca affettuosa sulla spalla.
«No, sono un fallito. Ho rovinato il dolce che avevo preparato per te...» esclamò Nikaido.
«Per me?» ripeté Suu, sbattendo stupita le palpebre.
A dire il vero, l'unica cosa che aveva veramente fatto per lei era stato sporcare di crema il tappeto che aveva appena finito di pulire; tuttavia, il pensiero era stato veramente gentile.
«Sì, per farti vedere che apprezzo la tua presenza qui...» borbottò Yu, imbarazzato, guardando in basso.
«È stato veramente un pensiero gentile!» disse lei, sorridendogli.
Senza che Yu se l'aspettasse, Suu gli posò un baciò sulla fronte, facendolo avvampare: era riuscito a guadagnarsi veramente un bacio da lei, dopo tanto tempo?!
In quell'istante fu veramente felice d'aver fatto cadere il suo dolce.
«Per piacere, chiamami "Yu" e dammi del tu...» le chiese, trasognato.
«Va bene... ehm, Yu. Devo pulire tutta questa crema, perciò... puoi andare?».
Non era rimasta molto toccata dal momento, al contrario di lui, che si alzò e se ne andò nel suo studio pensando a quanto sarebbe stato felice se Suu si fosse accorta dei sentimenti che provava per lei.