![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Macedonia
Rating: Verde
Genere: Comico, Slice of life
Personaggi: Heiji Hattori, Shinichi Kudo
Wordcount: 624 (
fiumidiparole)
Note: AU, Yaoi
«Ehilà, Shinichiii! Guarda che ti ho portato...!».
Il diretto interessato volse lo sguardo dalla finestra verso l'interno della stanza, incrociando la figura dell'amico nonché coinquilino - ed anche qualche cosa di più - in piedi sulla porta, un sorriso enorme e smagliante in faccia ed un vassoio tra le mani.
«Heiji...» sospirò l'altro, curvando le spalle «Che sei venuto a fare qui? È già la terza volta questo pomeriggio...».
«Ehilà, Shinichiii! Guarda che ti ho portato...!».
Il diretto interessato volse lo sguardo dalla finestra verso l'interno della stanza, incrociando la figura dell'amico nonché coinquilino - ed anche qualche cosa di più - in piedi sulla porta, un sorriso enorme e smagliante in faccia ed un vassoio tra le mani.
«Heiji...» sospirò l'altro, curvando le spalle «Che sei venuto a fare qui? È già la terza volta questo pomeriggio...».
In effetti, anche se quella era la loro camera, Hattori era andato a vederlo diverse volte nell'arco del pomeriggio - e senza un perlomeno apparente buon motivo.
«Ihih...!» sogghignò Heiji con fare tutt'altro che affidabile «Stavolta però ti ho portato una cosina che sono sicuro ti piacerà!» aggiunse, entrando nella stanza e dirigendosi verso il letto.
Mentre lui si avvicinava, Shinichi riuscì a scorgere i dettagli di ciò che portava sul vassoio con sempre più nitidezza: il suo amico gli aveva portato una specie di coppetta di cristallo contenente una macedonia dall'aria invitante.
Era piena estate, dopotutto, ed il caldo si faceva sentire senza alcuna pietà.
«Heiji, non sono malato. Sei tu che mi costringi a rimanere a letto per via del braccio fratturato» disse, ponendo particolare enfasi sul "costringi", con una sfumatura di irritazione nella voce.
«Volendo, la macedonia me la preparavo anche da solo» aggiunse, leggermente stizzito.
Effettivamente, era stato il ragazzo di Osaka ad impedirgli ad ogni costo di lasciare il letto, quella mattina, la prima di tante con quella scomoda ingessatura al braccio destro. Tutto a causa di una brutta caduta mentre giocava a calcio, della quale si pentiva amaramente: se solo fosse stato un po’ più attento, tutta quella situazione si sarebbe potuta evitare.
Heiji si fermò accanto al suo letto, sedendosi sul bordo del materasso.
«Con il braccio in quelle condizioni dubito che saresti in grado di fare qualche cosa... e poi non è che tu sia granché in cucina...» constatò Hattori in tono ovvio, guadagnandosi un'occhiata torva da parte dell'altro.
«Dai, Shinichi! Non fare il permaloso. Pensa piuttosto che non preparerei una macedonia per nessun altro» lo riprese in tono allegro «Considerati un privilegiato. E ora, apri la bocca...!» proseguì, prendendo il cucchiaio appoggiato sul vassoio e cogliendo una porzione di macedonia ed avvicinandola alla bocca dell'altro.
Quest'ultimo arrossì e si tirò un po' indietro.
«C-che stai facendo? Non sono un bambino piccolo!» esclamò, a disagio.
«Avanti, fai "aaah"» lo incitò Heiji, inarcando le sopracciglia in un'espressione di lieve scherno che Kudo colse distintamente.
«Scordatelo!» esclamò quest’ultimo, girando altrove la testa, risoluto.
«Coraggio, non essere infantile, Shinichi...»
«Io infantile?!» rispose lui, girandosi di scatto, stizzito.
Fissò negli occhi Heiji, che sollevò le sopracciglia con fare scontato ed eloquente, mettendolo in forte imbarazzo. Quando riusciva a mettergli davanti in modo tanto lampante e semplice i suoi errori o difetti non riusciva a fare a meno di odiarlo.
Lui doveva esserne in qualche modo consapevole, eppure continuava a provarci evidentemente gusto nello stuzzicare la sua suscettibilità.
Heiji gli avvicinò ancora un po' il cucchiaio alla bocca.
«Aaah!» ripeté, insistente.
«Aaah...» fece a propria volta Kudo, le guance imporporate dall'imbarazzo della situazione e gli occhi bassi, fissi sul pavimento, debitamente lontano da quelli del compagno.
Mangiò la porzione di macedonia obbediente ed Heiji gli sorrise.
«Ma che bravo bambino...!» esclamò, pizzicandogli una guancia.
Shinichi gli allontanò la mano con un gesto irritato e gli lanciò un'occhiata d'aperto rimprovero però venne completamente ignorata.
Senza alcun preavviso, Heiji lo baciò sulle labbra con trasporto, facendolo arrossire.
«E-ehi!» sbottò Kudo, parecchio indignato.
«Dai, Shinichi! Adesso ti dà fastidio anche se ti bacio?»
«No!»
«E allora! Coraggio, finisci di mangiare...» lo esortò Hattori, porgendogli un'altra porzione di macedonia.
Shinichi continuò a mangiare, da bravo e, una volta finito, rivolse un'occhiata di vaga sfida all'altro.
«Aspetta di fratturarti qualcosa e ti renderò il favore, Heiji» esclamò.
Il detective di Osaka si girò verso di lui dalla soglia e sorrise, sprezzante.
«Non vedo l'ora, Shinichi» disse, prima di dileguarsi nel corridoio.
Rating: Verde
Genere: Comico, Slice of life
Personaggi: Heiji Hattori, Shinichi Kudo
Wordcount: 624 (
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Note: AU, Yaoi
«Ehilà, Shinichiii! Guarda che ti ho portato...!».
Il diretto interessato volse lo sguardo dalla finestra verso l'interno della stanza, incrociando la figura dell'amico nonché coinquilino - ed anche qualche cosa di più - in piedi sulla porta, un sorriso enorme e smagliante in faccia ed un vassoio tra le mani.
«Heiji...» sospirò l'altro, curvando le spalle «Che sei venuto a fare qui? È già la terza volta questo pomeriggio...».
«Ehilà, Shinichiii! Guarda che ti ho portato...!».
Il diretto interessato volse lo sguardo dalla finestra verso l'interno della stanza, incrociando la figura dell'amico nonché coinquilino - ed anche qualche cosa di più - in piedi sulla porta, un sorriso enorme e smagliante in faccia ed un vassoio tra le mani.
«Heiji...» sospirò l'altro, curvando le spalle «Che sei venuto a fare qui? È già la terza volta questo pomeriggio...».
In effetti, anche se quella era la loro camera, Hattori era andato a vederlo diverse volte nell'arco del pomeriggio - e senza un perlomeno apparente buon motivo.
«Ihih...!» sogghignò Heiji con fare tutt'altro che affidabile «Stavolta però ti ho portato una cosina che sono sicuro ti piacerà!» aggiunse, entrando nella stanza e dirigendosi verso il letto.
Mentre lui si avvicinava, Shinichi riuscì a scorgere i dettagli di ciò che portava sul vassoio con sempre più nitidezza: il suo amico gli aveva portato una specie di coppetta di cristallo contenente una macedonia dall'aria invitante.
Era piena estate, dopotutto, ed il caldo si faceva sentire senza alcuna pietà.
«Heiji, non sono malato. Sei tu che mi costringi a rimanere a letto per via del braccio fratturato» disse, ponendo particolare enfasi sul "costringi", con una sfumatura di irritazione nella voce.
«Volendo, la macedonia me la preparavo anche da solo» aggiunse, leggermente stizzito.
Effettivamente, era stato il ragazzo di Osaka ad impedirgli ad ogni costo di lasciare il letto, quella mattina, la prima di tante con quella scomoda ingessatura al braccio destro. Tutto a causa di una brutta caduta mentre giocava a calcio, della quale si pentiva amaramente: se solo fosse stato un po’ più attento, tutta quella situazione si sarebbe potuta evitare.
Heiji si fermò accanto al suo letto, sedendosi sul bordo del materasso.
«Con il braccio in quelle condizioni dubito che saresti in grado di fare qualche cosa... e poi non è che tu sia granché in cucina...» constatò Hattori in tono ovvio, guadagnandosi un'occhiata torva da parte dell'altro.
«Dai, Shinichi! Non fare il permaloso. Pensa piuttosto che non preparerei una macedonia per nessun altro» lo riprese in tono allegro «Considerati un privilegiato. E ora, apri la bocca...!» proseguì, prendendo il cucchiaio appoggiato sul vassoio e cogliendo una porzione di macedonia ed avvicinandola alla bocca dell'altro.
Quest'ultimo arrossì e si tirò un po' indietro.
«C-che stai facendo? Non sono un bambino piccolo!» esclamò, a disagio.
«Avanti, fai "aaah"» lo incitò Heiji, inarcando le sopracciglia in un'espressione di lieve scherno che Kudo colse distintamente.
«Scordatelo!» esclamò quest’ultimo, girando altrove la testa, risoluto.
«Coraggio, non essere infantile, Shinichi...»
«Io infantile?!» rispose lui, girandosi di scatto, stizzito.
Fissò negli occhi Heiji, che sollevò le sopracciglia con fare scontato ed eloquente, mettendolo in forte imbarazzo. Quando riusciva a mettergli davanti in modo tanto lampante e semplice i suoi errori o difetti non riusciva a fare a meno di odiarlo.
Lui doveva esserne in qualche modo consapevole, eppure continuava a provarci evidentemente gusto nello stuzzicare la sua suscettibilità.
Heiji gli avvicinò ancora un po' il cucchiaio alla bocca.
«Aaah!» ripeté, insistente.
«Aaah...» fece a propria volta Kudo, le guance imporporate dall'imbarazzo della situazione e gli occhi bassi, fissi sul pavimento, debitamente lontano da quelli del compagno.
Mangiò la porzione di macedonia obbediente ed Heiji gli sorrise.
«Ma che bravo bambino...!» esclamò, pizzicandogli una guancia.
Shinichi gli allontanò la mano con un gesto irritato e gli lanciò un'occhiata d'aperto rimprovero però venne completamente ignorata.
Senza alcun preavviso, Heiji lo baciò sulle labbra con trasporto, facendolo arrossire.
«E-ehi!» sbottò Kudo, parecchio indignato.
«Dai, Shinichi! Adesso ti dà fastidio anche se ti bacio?»
«No!»
«E allora! Coraggio, finisci di mangiare...» lo esortò Hattori, porgendogli un'altra porzione di macedonia.
Shinichi continuò a mangiare, da bravo e, una volta finito, rivolse un'occhiata di vaga sfida all'altro.
«Aspetta di fratturarti qualcosa e ti renderò il favore, Heiji» esclamò.
Il detective di Osaka si girò verso di lui dalla soglia e sorrise, sprezzante.
«Non vedo l'ora, Shinichi» disse, prima di dileguarsi nel corridoio.