fiamma_drakon: (Neuro_Nōgami)
fiamma_drakon ([personal profile] fiamma_drakon) wrote2011-12-31 11:46 am

Behind a blindfold

Titolo: Behind a blindfold
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Sentimentale
Personaggi: Alfred F. Jones (America), Arthur Kirkland (Inghilterra)
Wordcount: 1467 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: 50 Kinks / 022. Blindfold/Benda @ [livejournal.com profile] kinks_pervs
Note: Lemon, Self!love, Yaoi
«Dove mi stai portando? E... perché non posso vedere?!».
America seguiva Inghilterra ancorandosi con forza quasi animalesca al suo polso, come per non perdersi. Sui suoi occhi l'inglese aveva legato una benda nera per impedirgli di vedere dove l'avrebbe portato, ma l'americano moriva dalla voglia di saperlo - dopotutto, lui era l'eroe, ed in quanto tale avrebbe dovuto essere a conoscenza di tutto. Era ovvio.
«Non toglierla, per nessun motivo. Altrimenti torniamo indietro» lo minacciò Arthur, strattonandolo per fargli accelerare il passo.


«Dove mi stai portando? E... perché non posso vedere?!».
America seguiva Inghilterra ancorandosi con forza quasi animalesca al suo polso, come per non perdersi. Sui suoi occhi l'inglese aveva legato una benda nera per impedirgli di vedere dove l'avrebbe portato, ma l'americano moriva dalla voglia di saperlo - dopotutto, lui era l'eroe, ed in quanto tale avrebbe dovuto essere a conoscenza di tutto. Era ovvio.
«Non toglierla, per nessun motivo. Altrimenti torniamo indietro» lo minacciò Arthur, strattonandolo per fargli accelerare il passo.
Alfred per tutta risposta mugolò indispettito.
«Ma perché non posso toglierla?» chiese.
Un sorrisetto leggermente malvagio si creò sulle labbra del Kirkland, assieme ad un leggero rossore che gli tinse le guance.
«Lo vedrai, abbi un po’ di pazienza almeno per una volta!» esclamò.
America attese ancora qualche minuto vagando con lo sguardo sul tessuto innanzi ai suoi occhi, aspettando trepidantemente di giungere a destinazione. Si sforzava di camminare deciso e sicuro come suo solito, ma la sua andatura era leggermente traballante, in conseguenza della sua assoluta incapacità di orientarsi e di capire dove fosse.
Avrebbe voluto continuare a tormentare Inghilterra per cercare di estrapolargli qualche informazione anche implicita o minima circa il luogo dove lo stava portando, ma non aveva idea di come riuscire a convincerlo a parlare.
Dopo un po' sentì il rumore di una porta che si apriva.
Una volta al di là, la mano di Arthur si svincolò e si allontanò, lasciandolo completamente immobile ed isolato dal resto del mondo, fatto che lo inquietò discretamente.
«Inghilterra? Posso togliermi la benda...?» domandò.
«No, non puoi» si sentì rispondere, mentre le sue mani gli si posavano sulle spalle e scendevano lentamente lungo le braccia, spogliandolo del giubbotto.
«Inghilterra?!» esclamò America stupito, percependo le dita del britannico spostarsi in un secondo momento ad occuparsi dei bottoni e le rispettive asole della casacca dell’uniforme. Una volta spogliatolo anche di quella, passò alla cravatta e poi alla camicia.
«Mi spieghi che cosa vuoi fare?!» s'indignò il giovane Jones, mentre la camicia scivolava lungo le sue braccia, cadendo a terra, lasciando il suo torace completamente nudo.
«Sta' un po' zitto, una volta tanto!» sbottò esasperato Arthur, cominciando a spogliarsi anche lui.
Alfred udì solamente un fruscio di tessuto, senza capire niente di quel che stava succedendo - né tantomeno di quali fossero le intenzioni del suo compagno.
Inghilterra - a sua completa insaputa - lo stava esaminando da capo a piedi, già pregustandosi cosa sarebbe accaduto di lì a poco.
Per una volta sarebbe stato lui a tirare i fili del gioco. Avrebbe comandato lui - e soprattutto non sarebbe stato schiacciato dal peso eccessivo di America che si spalmava sempre sulla sua schiena per penetrarlo bene a fondo.
«Inghilterra, che stai facendo...? Comincio a sentire freddo...» fece Jones.
«Abbi un po' di pazienza...» rispose Kirkland mentre si toglieva le scarpe per poi passare ai pantaloni.
America non si fidava di lui in quel momento: l'intera faccenda - a partire dalla benda - risultava sospetta persino a lui.
Inghilterra non gliela stava raccontando giusta.
Una volta che fu completamente nudo, l'inglese si accostò all'americano e gli posò le mani sul petto.
«Giù, sdraiati» ordinò, guidandolo verso il pavimento, ma America non era molto incline a fare come dicevano gli altri - o a farlo senza saperne il motivo.
«Che cosa diavol...?» volle sapere Alfred.
Inghilterra, stufo di tante domande, lo zittì posandogli le labbra sulla bocca in modo non troppo casto, infilandogli le mani nei capelli ed accarezzandoli. Mentre faceva ciò, con la mano libera stava abbassando i suoi pantaloni.
America sgranò gli occhi nel sentirlo almanaccare alle sue parti basse, ma non poté far molto: Inghilterra aveva accostato il proprio cinto pelvico al suo in modo da impedirgli di fermarlo.
Il più giovane fece per divincolarsi, ma l'altro continuò a baciarlo con insistenza mentre il bordo dei suoi calzari scendeva giù, fermandosi a metà delle sue cosce. A quel punto l'inglese si staccò, lasciando l’ex colonia libera di protestare: «Inghilterra! Cosa stai facendo?!».
Cercò di superare la barriera della benda per vedere, ma era tutto inutile.
Quest'ultimo esitò un po' nel finire di togliergli i pantaloni, arrossendo: era la prima volta che, ben cosciente del suo ruolo nel loro rapporto, si accingeva a denudargli le parti basse.
«A te cosa sembra che stia facendo?» chiese, senza sbilanciarsi troppo in provocazioni o frecciatine.
«Mi stai spogliando» riferì America senza la minima esitazione «Ma dovrei farlo io! Io sono l'eroe».
«Ma attualmente l'eroe non vede ad un palmo dal naso» rispose con un po' più di cattiveria Arthur.
«Per forza, mi hai bendato! È colpa tua!» controbatté Alfred, infervorandosi.
Era la prima volta che Kirkland faceva una cosa del genere da quando stavano insieme. Se voleva fare qualcosa di particolare bastava chiederlo - ammesso che il "ruolo principale" spettasse a lui.
«Appunto, per una volta sono io a guidare!» rispose Arthur, al che Alfred non riuscì a non replicare, indignato: «Io domino! Sono io l'eroe!!».
Il britannico, una volta che l'ebbe completamente denudato, lo spinse sdraiato sul pavimento, aprendogli le gambe, lasciando così bene in mostra gli attributi.
«Per una volta sola puoi star fermo e non far niente, visto che io lo faccio sempre?».
Jones sentì le mani di Kirkland premergli sulla sua pancia, ma non vide niente della posizione in cui si era messo.
L'inglese s'era inginocchiato accanto a lui, a livello del bacino. L’ex madrepatria gli portò una mano sui genitali ed iniziò a masturbarlo con una certa foga: voleva che si eccitasse in fretta.
Smaniava da tempo perché quel momento giungesse. Tutta colpa di quelle riviste non adatte ai minori che aveva nascosto in giro per casa e che leggeva come fossero Vangelo alla completa insaputa di Alfred.
Per una volta, anche se sarebbe stato comunque lui ad essere penetrato, avrebbe condotto la situazione.
America, impossibilitato a vedere, sobbalzò sorpreso sentendosi massaggiare il membro con forza.
Lanciò un gridolino e piegò le gambe puntando a terra i piedi.
«Ti puoi calmare un po', cavolo? Rilassati e lasciami fare!» lo redarguì Inghilterra arrossendo, scocciato dai movimenti frenetici delle sue gambe.
«Ri-rilassarm... aahw!».
Era così dannatamente fantastico il tocco vigoroso dell'inglese alle sue parti basse...! Era eccitante oltre ogni previsione.
L'altro non accennava minimamente a rallentare il ritmo e Jones iniziò a gemere e mugolare sempre più forte.
Inghilterra vide e sentì il suo pene diventare rigido, turgido e poi drizzarsi. Era in piena erezione e per lui era arrivato il momento di agire: rimosse la mano dal suo membro e, sedutosi poco sopra il suo inguine, si spostò più giù, facendo sì che il pene dell'americano gli entrasse dentro.
Si sentì riempire da esso ed una sensazione d'assoluto piacere s'impadronì di lui. America, dal canto suo, sentendo il proprio membro entrare nel sedere di Inghilterra, emise un sospiro di soddisfazione e sollievo.
Fece per cominciare a spingersi dentro con il bacino come faceva sempre, ma Inghilterra iniziò a muoversi su di lui.
Il britannico non pesava tanto, però reggerlo sul bacino mentre si muoveva era un po' doloroso.
«Inghilterra cosa fai?! Non muovert... ah-ah-awww!».
America s'interruppe quando sentì il didietro di Kirkland schiacciarsi contro la sua zona inguinale.
«Spero per te quei gemiti siano di piacere. Devo spingertelo più dentro...?» chiese Inghilterra, senza smettere di muoversi.
«Awww... sì! Più dentro...» supplicò l'americano.
Kirkland si agitò con ancora più forza, premendosi il fondoschiena contro il suo corpo. Godeva non solo nel sentire gli ansimi e i gemiti di Jones, ma anche nel sentire il suo pene penetrargli sempre più a fondo. Anche il proprio pene era eretto e lo era tanto da far male.
Si portò una mano a coppa su di esso e si masturbò, cercando di darsi un po' di sollievo.
America ansimava e sospirava, completamente succube dei suoi impulsi sessuali e teso verso il loro appagamento. L’unico punto dolente era la sofferenza che gli causava il peso dell'intero corpo in agitazione perenne del britannico, il quale era sorretto solamente dal bacino.
«Inghilterra fai un po’ più piano...! Mi fai male...!».
Arthur si schiacciò su di lui senza più muoversi. Rimase in quella posizione ad osservare l'americano che si dimenava e si contorceva.
«Inghilterra smetti...! M-muoviti...!!» lo supplicò America.
«Anche se ti faccio male?».
L'altro annuì disperato ed allora l'inglese, benché fosse poco propenso ad obbedirgli di solito, eseguì.
Si agitava con vigore, dimenandosi, permettendo all'organo sessuale di Alfred di addentrarsi.
Inghilterra raggiunse l'orgasmo per primo e venne, riversando il suo liquido seminale sul torace nudo del partner.
Quest'ultimo venne un momento dopo, schizzando il proprio seme tra le natiche del più grande, il quale lanciò un sospiro carico d'erotismo e soddisfazione profonda.
Rimasero così, perfettamente immobili, mentre lo sperma d'Inghilterra si spargeva sul petto del più giovane e quello d'America gocciolava lungo l'interno delle chiappe del più grande, impregnando la superficie del pene dell'americano.
«In... ghilterra...?» chiamò con esitazione, ansimando a corto di fiato.
«Sì...?» domandò l'inglese.
«Posso... togliermi la... benda?» chiese l'americano.
Sentì le mani dell'altro scivolare sotto la sua testa e sciogliere il nodo della benda.
Quando la rimosse, i suoi occhi azzurri incontrarono quelli verdi del maggiore. Un momento dopo le loro labbra si unirono languidamente, ricercandosi con una certa foga.
«Com'è stato?» chiese Inghilterra, recidendo il contatto.
«La... prossima volta... io devo stare... sopra...».