fiamma_drakon: (America)
fiamma_drakon ([personal profile] fiamma_drakon) wrote2012-01-21 02:52 pm

Chewing-gum

Titolo: Chewing-gum
Rating: Verde
Genere: Slice of life
Personaggi: Alfred F. Jones (America), Arthur Kirkland (Inghilterra)
Wordcount: 1372 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Catastrofe per la sfida contro Batz Kimil della zodiaco!challenge @ [livejournal.com profile] fiumidiparole
Note: possibile OOC, Shonen-ai impliced
«Che hai da gridare...? È uno stupido film...» brontolò a mezza voce, mettendosi seduto, aprendo cautamente gli occhi.
Osservò lo schermo per qualche momento come se ne fosse abbagliato, poi esclamò: «È un film trito e ritrito, l'ho visto un milione di volte. Alla fine la colpevole è la sua fidanzata...!».
Spostò lo sguardo sull'americano aspettandosi una protesta di qualche tipo sul fatto che era antipatico, che gli aveva rovinato il film e simili, ma tutto ciò che vide fu un'espressione a metà tra l'atterrito, lo scettico ed il colpevole. C’era qualcosa che ovviamente non andava in tutto ciò.
«Ehi, che ti prende?» chiese l'ex madrepatria ironico «Sembra che tu abbia appena visto un fantasma!».


America stava seduto in un angolo del divano nel soggiorno di Inghilterra, tutto presto da un thriller di quinta categoria che trasmettevano in televisione. Era stranamente tranquillo considerato il tipo, ma solitamente quando era interessato a ciò che c’era in tv tutta la sua esuberanza veniva placata all’improvviso.
Il padrone di casa era sdraiato con la testa appoggiata sulle gambe dell'americano e sonnecchiava tranquillo, ignorando il continuo fluire di parole che gli giungeva dall'apparecchio. Era stanco a causa della maratona di film horror di Alfred cui quest'ultimo l'aveva costretto a partecipare e stava cercando di rimediare qualche ora di sonno in più mentre Jones oziava davanti alla televisione. Il britannico trovava le cosce dell'ex colonia decisamente più comode del cuscino contro cui l'altro stava appoggiato, il quale per contro non pareva trovare spiacevole la presenza dell’ex madrepatria.
Per la verità, gli piaceva abbastanza. Quando voleva Inghilterra riusciva anche ad essere tenero, specialmente quando non sbraitava imprecando come uno scaricatore di porto per ogni cosa poco gradita che gli capitava - per non parlare poi di quando era in stato di dormiveglia o di sonno vero e proprio: allora era veramente carino.
Mentre guardava il film, America non stava ingurgitando né popcorn né altre schifezze poco salubri - cosa piuttosto insolita per lui. Stavolta si era accontentato di una semplicissima gomma da masticare.
Una sua mano era affondata nei capelli di Arthur e li accarezzava in un movimento lento e ripetitivo. Il britannico si lasciava accarezzare come un gatto che si sottoponeva piacevolmente alle attenzioni del padrone. Non gli dispiacevano affatto quelle dita gentilmente infilate tra i suoi capelli. In qualche modo gli conciliavano il sonno.
America era talmente assorbito dal film in tv che nello spaventarsi sobbalzò lanciando un grido e - per disgraziato volere del destino - la gomma da masticare gli cadde di bocca e finì tra i capelli di Inghilterra.
Jones se ne accorse subito ma rimase fermo: l'aveva combinata grossa. Una gomma da masticare appiccicata ai capelli era quanto di più vicino alla catastrofe, soprattutto se si considerava quanto Arthur ci tenesse alle sue impeccabili apparenze da gentleman inglese.
Il diretto interessato si mosse, sistemandosi meglio sul divano.
«Che hai da gridare...? È uno stupido film...» brontolò a mezza voce, mettendosi seduto, aprendo cautamente gli occhi.
Osservò lo schermo per qualche momento come se ne fosse abbagliato, poi esclamò: «È un film trito e ritrito, l'ho visto un milione di volte. Alla fine la colpevole è la sua fidanzata...!».
Spostò lo sguardo sull'americano aspettandosi una protesta di qualche tipo sul fatto che era antipatico, che gli aveva rovinato il film e simili, ma tutto ciò che vide fu un'espressione a metà tra l'atterrito, lo scettico ed il colpevole. C’era qualcosa che ovviamente non andava in tutto ciò.
«Ehi, che ti prende?» chiese l'ex madrepatria ironico «Sembra che tu abbia appena visto un fantasma!» lo sbeffeggiò poi, divertito.
La battuta non fece altro che innervosire ulteriormente l'ex colonia, che lo fissava senza muoversi.
«Che hai?» domandò allora il britannico, improvvisamente preoccupato, voltandosi per guardarsi all'intorno «Ho... qualcosa che non va?» indagò, mettendosi una mano in testa.
«V-vado un momento in bagno» cercò di dileguarsi Alfred sudando freddo, alzandosi ed allontanandosi in gran fretta.
Mentre se ne andava, Arthur passò accidentalmente la mano sopra qualcosa di appiccicoso in mezzo ai suoi capelli.
«AMERICAAAAA!!!» urlò fuori di sé dalla rabbia, alzandosi di scatto dal divano.
Il Jones - che nel frattanto era arrivato sullo stipite del bagno - sentendosi chiamare con tanta furia, si affrettò ad entrare e chiudersi la porta alle spalle.
Ci si appoggiò contro mentre udiva i passi affrettati e pieni d'ira del britannico riecheggiare all'esterno, seguiti a distanza di pochi momenti da una raffica di colpi sulla porta.
«Ihih!» squittì spaventato, premendo il proprio corpo contro l’uscio affinché non si aprisse, nemmeno per sbaglio.
«O-occupato!».
«'Fanculo, America! Esci immediatamente da lì dentro!! Che cazzo hai fatto con i miei capelli, bastardo?!» gridò con quanto fiato aveva in gola Kirkland, tempestando la porta di colpi e cercando di forzare la maniglia per entrare.
Voleva ucciderlo.
«I-Inghilterra non mi picchiare!!» implorò Alfred senza aprire, anzi, opponendo ulteriore resistenza «Non mi è caduta di proposito, giuro! È stato un incidente, tutta colpa del f...».
«Cosa ti è caduto, maledetto?!» volle sapere la vittima. Il tono era quello di chi cercava di portare pazienza anche se in realtà non ne aveva più, dato che era stata interamente sostituita dal bisogno di menare le mani.
America deglutì nervosamente, premendosi contro la porta per evitare eventuali aggressioni a sorpresa.
«La-la gomma da masticare...».
«COOOSAAAA?!?! IO TI AMMAZZO BRUT...!».
L'imprecazione s'interruppe a metà ed il giovane Jones se ne sorprese, ma nello stesso momento sperò anche d'averla scampata: arrivare a picchiarsi con il Kirkland non era proprio il massimo delle sue aspirazioni. Dopo gli anni che aveva passato a fare il corsaro per la corona britannica era diventato spaventosamente bravo a combattere corpo a corpo e lui non aveva intenzione di uscirne pieno di lividi.
«Idiota, fammi entrare» si sentì ordinare in tono d’esasperazione, al che tacque un momento per riflettere se aprire o meno. Inghilterra proseguì: «Muoviti! Voglio togliermi questa schifezza dalla testa!».
A quel punto Alfred si persuase a dargli ascolto ed aprì, anche se lo fece con cautela. Arthur si fece largo con una spinta estremamente garbata, entrando ed avvicinandosi al lavabo e allo specchio.
Si guardò nella lastra trasparente, ammirando con disgusto l'operato dell'altro: alcuni ciuffi proprio sulla sommità del capo erano appiccicati in maniera assurda ed orribile, ma per fortuna il chewing-gum non era caduto troppo vicino alla radice dei capelli.
«Sei un idiota. Mi spieghi cosa ti dice il cervello quando fai queste cazzate, ammesso che ci sia qualcosa dentro quella testa?!» domandò alterato l'inglese mentre si apriva la camicia. Se la tolse, rimanendo a torso nudo davanti al Jones, il quale era rimasto fermo vicino alla porta a guardarlo. Inghilterra seminudo non era uno spettacolo così facile da vedere al di fuori della camera da letto - e America vi aveva pienamente accesso a qualsiasi ora del giorno, per cui non si scandalizzò.
«Non l'ho fatto di proposito!» s'indignò l'americano gonfiando offeso le guance «Mi è caduta!».
«E non potevi starci più attento, dannazione?» proseguì l'altro, bagnandosi le mani per poi stringerle attorno ai residui di gomma e strofinare con forza. Sperava di riuscire a fare qualcosa per rimediare a quella catastrofe di proporzioni enormi senza dover per forza sacrificare i capelli. Non che gli stessero particolarmente a cuore - se ci fosse stato Francia al posto suo avrebbe non solo già soppresso Alfred, ma sarebbe anche stato colto da svariate crisi isteriche - però gli dava enormemente fastidio il dover recidere una manciata di capelli per colpa della disattenzione della sua ex colonia. In aggiunta a ciò, c’era da considerare anche il fatto che si preoccupava almeno un po’ per il proprio aspetto fisico e l’avere una ciocca più corta delle altre lo turbava.
«Ti ho detto che non l'ho fatto di proposito!!» ripeté America con più enfasi, osservandolo mentre disperatamente cercava di lavar via la gomma, senza successo.
«Non stai facendo progressi così» constatò America in tono ovvio, osservandolo ingenuamente.
«Lo so, lo vedo!!» esclamò Inghilterra irritato, abbassando con un gesto stizzito le braccia.
«Li tagli...?» continuò ad indagare Jones, improvvisamente incuriosito.
«Purtroppo devo, dannazione...!» sbottò l'altro, avviandosi verso la porta. Uscì lasciando l'uscio aperto, dirigendosi verso la cucina.
L'ex colonia fece per seguire l'ex madrepatria, quando nel soggiorno lo incrociò con un paio di forbici in mano.
«Ce la fai a tagliarmi un ciuffo senza far altri danni?!» chiese il Kirkland, sventolandogli sotto il naso l'oggetto.
«Sì, certo!! Per chi mi hai preso? Io sono l'eroe!» si vantò Jones, afferrando le forbici. Si guadagnò un’occhiata d’ammonimento ben più eloquente di tante altre parole, ma comunque la vittima del torto si girò e si prestò all'operazione.
Alfred impugnò meglio l'attrezzo e gli tagliò i capelli sporchi di chewing-gum, un taglio netto e deciso.
«Fatto!» annunciò.
«Ah, accidenti, ora dovrò farmeli ricrescere...» sospirò Arthur, accarezzandosi la ciocca mutilata «Ah, America...» soggiunse, togliendogli le forbici dalle mani.
Gli arpionò con le dita i capelli sulla nuca e glieli tirò con inaspettata veemenza, strappandogliene qualcuno.
«AHIO!!» gridò America, toccandosi dolorante la testa «Perché l'hai fatto?».
«Se ti azzardi di nuovo a masticare chewing-gum mentre io sono nelle vicinanze ti assicuro che scateno una terza Guerra Mondiale, chiaro?!» minacciò il britannico, allontanandosi a passo pesante «E poi ti rispedisco a casa tua!!».
America rimase immobile, perplesso dalla minaccia.