Odore di sangue
Jan. 26th, 2011 11:06 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png){kind=small}
fiamma_drakonTitolo: Odore di sangue
Rating: Verde
Genere: Comico, Fluff
Personaggi: Neuro Nōgami, Nuovo Personaggio
Wordcount: 411 (![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-community.gif)
fiumidiparole)
Prompt: Odore di sangue by![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-userinfo.gif)
xshade_shinra
Note: Het impliced
Quella in cui era adesso era una situazione in cui non avrebbe dovuto venire a trovarsi lui da solo - o con la quale avesse potuto contraddire nella pratica le parole della moglie.
«Sei un padre degenere, Neuro!!!».
Quello era stato l’ultimo commento in merito alla faccenda “famiglia” che aveva ricevuto da Yako.
Se avesse osato rivolgerglisi in quei termini sei o sette anni prima era certo che l’avrebbe eviscerata un pezzettino per volta e poi avrebbe piazzato i suoi giocattolini malefici a proliferare nei suoi intestini - indipendentemente dal fatto che gli servisse per nutrirsi dei misteri.
La verità era che col tempo l’aria degli esseri umani aveva finito col rammollirlo al punto da farlo cadere vittima di quello che comunemente veniva definito “amore” - come testimoniava ampiamente la fede che portava alla mano sinistra, che spiccava vividamente in contrasto con la stoffa scura dei suoi guanti.
Tuttavia, quella in cui era adesso era una situazione in cui non avrebbe dovuto venire a trovarsi lui da solo - o con la quale avesse potuto contraddire nella pratica le parole della moglie.
Quest’ultima era uscita poco meno di mezz’ora prima per andare a far la spesa, lasciandolo da solo con la figlioletta di appena dieci anni.
Niente di inusuale, dato che passava gran parte del suo tempo con la bambina, così da evitare che la sua violenza demoniaca ancora instabile causasse danni irreparabili - e a tal proposito avrebbero preso delle precauzioni più ferree se avesse contemplato prima di consumare il suo rapporto sessuale con Yako la possibilità che dalla loro unione fuori del comune potesse nascere un ibrido.
«Papà...» lo chiamò la figlia, sbattendo i suoi occhioni colmi di lacrime le cui iridi brillavano di un bel verde smeraldo.
Adesso il bagno era saturo del tipico odore di sangue, mentre la bambina fissava con trepida attesa suo padre, come se si aspettasse che compisse chissà quale miracolo per i pantaloni del suo pigiama, sporcati da una gora rossa al cavallo che andava spandendosi pian piano sempre di più.
Ma Neuro era un maschio - e oltretutto un demone, perciò totalmente all’oscuro dei meccanismi di crescita di una femmina umana anche solamente in parte.
Tutto quello che riuscì a fare fu quindi porgerle una delle piccole e piatte bustine bianche che aveva recuperato da un anfratto vicino al wc e che aveva visto Yako riporre in valigia anni addietro in vista della luna di miele.
Avere una memoria del genere tornava utile in certe circostanze, anche se continuava a non avere la più pallida idea di che cosa fare né come aiutare la figlioletta: non aveva mai neppure considerato la possibilità che quest’ultima, in conseguenza dei suoi geni misti, potesse svilupparsi in tempi tanto brevi.
Rating: Verde
Genere: Comico, Fluff
Personaggi: Neuro Nōgami, Nuovo Personaggio
Wordcount: 411 (
fiumidiparole)Prompt: Odore di sangue by
xshade_shinra Note: Het impliced
Quella in cui era adesso era una situazione in cui non avrebbe dovuto venire a trovarsi lui da solo - o con la quale avesse potuto contraddire nella pratica le parole della moglie.
«Sei un padre degenere, Neuro!!!».
Quello era stato l’ultimo commento in merito alla faccenda “famiglia” che aveva ricevuto da Yako.
Se avesse osato rivolgerglisi in quei termini sei o sette anni prima era certo che l’avrebbe eviscerata un pezzettino per volta e poi avrebbe piazzato i suoi giocattolini malefici a proliferare nei suoi intestini - indipendentemente dal fatto che gli servisse per nutrirsi dei misteri.
La verità era che col tempo l’aria degli esseri umani aveva finito col rammollirlo al punto da farlo cadere vittima di quello che comunemente veniva definito “amore” - come testimoniava ampiamente la fede che portava alla mano sinistra, che spiccava vividamente in contrasto con la stoffa scura dei suoi guanti.
Tuttavia, quella in cui era adesso era una situazione in cui non avrebbe dovuto venire a trovarsi lui da solo - o con la quale avesse potuto contraddire nella pratica le parole della moglie.
Quest’ultima era uscita poco meno di mezz’ora prima per andare a far la spesa, lasciandolo da solo con la figlioletta di appena dieci anni.
Niente di inusuale, dato che passava gran parte del suo tempo con la bambina, così da evitare che la sua violenza demoniaca ancora instabile causasse danni irreparabili - e a tal proposito avrebbero preso delle precauzioni più ferree se avesse contemplato prima di consumare il suo rapporto sessuale con Yako la possibilità che dalla loro unione fuori del comune potesse nascere un ibrido.
«Papà...» lo chiamò la figlia, sbattendo i suoi occhioni colmi di lacrime le cui iridi brillavano di un bel verde smeraldo.
Adesso il bagno era saturo del tipico odore di sangue, mentre la bambina fissava con trepida attesa suo padre, come se si aspettasse che compisse chissà quale miracolo per i pantaloni del suo pigiama, sporcati da una gora rossa al cavallo che andava spandendosi pian piano sempre di più.
Ma Neuro era un maschio - e oltretutto un demone, perciò totalmente all’oscuro dei meccanismi di crescita di una femmina umana anche solamente in parte.
Tutto quello che riuscì a fare fu quindi porgerle una delle piccole e piatte bustine bianche che aveva recuperato da un anfratto vicino al wc e che aveva visto Yako riporre in valigia anni addietro in vista della luna di miele.
Avere una memoria del genere tornava utile in certe circostanze, anche se continuava a non avere la più pallida idea di che cosa fare né come aiutare la figlioletta: non aveva mai neppure considerato la possibilità che quest’ultima, in conseguenza dei suoi geni misti, potesse svilupparsi in tempi tanto brevi.
