Rapporti un po' diversi
Mar. 10th, 2012 08:22 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Rapporti un po' diversi
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Sentimentale
Personaggi: Feliciano Veneziano Vargas (Nord Italia), Ludwig (Germania)
Wordcount: 1065 (
fiumidiparole)
Prompt: Dildo per la Missione 5 dei Magic Sticks per la settima settimana del COW-T 2 @
maridichallenge
Note: Dildo, Handjob, Lemon, Rimming, Yaoi
«Mi hai convinto a venire a letto con te e adesso vuoi dormire?» lo riprese improvvisamente Ludwig indignato, affibbiandogli una sonora sculacciata.
L'aveva obbligato a fare la doccia alla svelta perché voleva che si sbrigasse a raggiungerlo a letto, ma a conti fatti non stavano facendo un bel niente. Veneziano si stava semplicemente facendo coccolare, come facevano ogni sera in soggiorno davanti alla tv, con l'unica eccezione che lì erano nudi e che lui stava cercando di stimolare una qualche reazione nel compagno.
Feliciano, nudo ed accucciato sul copriletto, il viso appoggiato sul ventre di Germania, il quale stava sdraiato di traverso e gli accarezzava il sedere, le dita che ogni tanto osavano compiere una fugace incursione nell'apertura dell'italiano, strappandogli soffusi mugolii carichi di piacere.
«Mi hai convinto a venire a letto con te e adesso vuoi dormire?» lo riprese improvvisamente Ludwig indignato, affibbiandogli una sonora sculacciata.
L'aveva obbligato a fare la doccia alla svelta perché voleva che si sbrigasse a raggiungerlo a letto, ma a conti fatti non stavano facendo un bel niente. Veneziano si stava semplicemente facendo coccolare, come facevano ogni sera in soggiorno davanti alla tv, con l'unica eccezione che lì erano nudi e che lui stava cercando di stimolare una qualche reazione nel compagno.
Italia si raddrizzò all'improvviso.
«Mi hai fatto male, Germania!» piagnucolò il ragazzo facendo per allontanarsi, ma la mano del tedesco lo trattenne.
«Non è la prima e non sarà l'ultima volta» replicò, mentre gli dava un'altra piccola sculacciata.
«Germania...!»
«Ti annoi a fare sesso con me?» l'accusò Ludwig, stanco di stare lì, nudo, senza combinare niente. Se proprio doveva stare senza vestiti, pretendeva che fosse per una buona ragione, non per mettere in mostra i propri attributi.
Feliciano storse le labbra in una smorfia, guardandolo: «Non è vero! Non mi annoio mai con te!».
Fare l'amore con Germania era quanto di più bello ed idilliaco riuscisse a pensare Feliciano. Quando lo facevano era impossibile che si annoiasse.
«Dal tuo atteggiamento non si direbbe...» controbatté il biondo, voltando il capo dalla parte opposta.
Italia s'imbronciò nel sentirsi accusare di dargli scarsa considerazione.
«Voglio fare l'amore con te!» annunciò irritato, protendendosi ad imprigionare il compagno sotto di sé con le braccia.
Il tedesco volse la testa e lo fissò dal basso, serio ed impassibile, in attesa.
«Coraggio, sto aspettando» lo esortò senza particolari inflessioni nella voce.
Veneziano sorrise aggrottando le sopracciglia. Era raro persino per Ludwig riuscire a vedere quell'espressione determinata e convinta sul viso del Vargas.
Quest'ultimo si spostò verso il bordo del letto e si alzò, andandosene dalla stanza, facendo ritorno dopo poco con una statuetta bianca che raffigurava un coniglietto, che appoggiò sul comò.
Piuttosto strano che si preoccupasse di portare lì un oggetto simile in un momento del genere.
«Voltati e mettiti carponi» ordinò l'italiano, montando nuovamente sul letto.
Ludwig obbedì, un po' perché era curioso di vedere come aveva intenzione di condurre il rapporto, un po' perché gli piaceva sentirlo impartire ordini, una volta tanto.
Appena si fu posizionato, avvertì la lingua di Italia entrare senza la minima esitazione nel suo didietro.
L'azione lo colse completamente alla sprovvista e gli strappò un gemito roco: non reputava Italia capace di una cosa tanto audace senza il minimo preavviso.
L'italiano passò lentamente la lingua lungo la sua apertura, godendosi i mugolii e i grugniti che Germania emetteva sempre più frequentemente. Quest'ultimo stava con gli occhi chiusi, abbandonandosi completamente al piacere che gli dava percepire la lingua del castano sulla sua apertura. Si stava sforzando di trattenersi, ma non ci riusciva.
Pensare ad Italia nel ruolo dominante del rapporto gli provocava scariche contigue di eccitazione che s'andavano aggiungendo a quella provocata dal gesto del suo partner in sé e per sé.
L'erezione di Germania era ben visibile tra le sue gambe, anche se Italia era troppo occupato in altre faccende per sporgersi e vederla.
Il tedesco si portò in fretta una mano all'inguine ed iniziò a masturbarsi con una certa urgenza, le palpebre socchiuse sugli occhi azzurri, l'espressione che dava bene ad intendere quanto la situazione lo stesse piacevolmente appagando.
Quando Italia si sollevò, ritraendosi, Germania non smise di masturbarsi, anche se percepì una sensazione di mancanza piuttosto marcata.
«Allora? Ti è piaciuto?» volle sapere Veneziano.
Un grugnito sfuggì dalle labbra del tedesco.
«Sì» ammise «È stato magnifico...».
Il castano si produsse in un "ve" colmo di compiacimento.
Ludwig soffriva dannatamente per la mancanza di qualcosa che lo aiutasse a raggiungere il picco del piacere, l'orgasmo, così da placare i suoi bollenti spiriti. La sua necessità venne esaudita da Italia pochi attimi dopo.
Un lamento piuttosto rumoroso e forte si levò dalle corde vocali del biondo quando avvertì qualcosa di differente dall'erezione di Feliciano penetrarlo.
Gli occorse qualche momento per realizzare che l'oggetto altro non era che la statuetta di coniglio che fino a poco prima era sul comò. Quella cosa doveva essere un dildo.
«Sei sorpreso, Germania?» domandò Veneziano ansioso, muovendo l'oggettino per spingerlo più a fondo.
«Smettila di parlare a vanvera, Italia...» riuscì ad esalare Ludwig.
Il Vargas era in piena eccitazione: vedere il compagno godere in quella maniera lo eccitava profondamente.
«Cosa devo fare adesso...?» chiese, spostando leggermente il dildo con la punta delle dita.
Germania dubitò di riuscire ad arrivare alla mattina seguente mentalmente sano: quel dildo nel sedere era qualcosa di sublime. Non era paragonabile con l'erezione di Veneziano, era ovvio, però ci si avvicinava discretamente.
Avvertire il dildo scendere sempre più giù, stuzzicarlo intimamente, lo faceva impazzire.
Mugolii insopprimibili e man mano sempre più forti si levarono da lui, giungendo come canti soavi alle orecchie dell'italiano, che gioiva di ogni rumore che riusciva a far produrre al tedesco. Si sentiva orgoglioso di sé per aver avuto l'idea di stuzzicare Germania con un dildo.
Dopo qualche minuto sostituì la propria erezione all'oggetto, ma ebbe tempo solamente di dare un paio di spinte prima di venire. Nel riversare il proprio seme caldo all'interno del corpo del biondo tremò impercettibilmente e poi si accasciò sulla sua schiena umida di sudore.
Il tedesco venne un attimo dopo, sporcandosi una mano con il proprio sperma, ma liberandosi del nodo di tensione che gli si era formato appena sopra l'inguine.
Con il fiato corto ed il cuore che ancora batteva veloce, si lasciò cadere in avanti, prono sul copriletto.
«Com'è stato?» domandò in un soffio Italia, esausto ma soddisfatto.
«Inusuale...» fu tutto ciò che il biondo riuscì a dire in un primo momento.
«Però la prossima volta, se proprio vuoi usare un dildo, usane uno un po' più classico. Non sono abituato al ruolo del passivo, per cui... vacci piano».
Era il modo più carino che era riuscito a trovare per dirgli che il suo didietro stava soffrendo discretamente per queste sue "incursioni bizzarre".
«A-ah! Scusa, Germania...! Non volevo farti male, i-io... volevo solo farti provare un tipo di sesso un po' diverso!!» piagnucolò Veneziano angosciato.
La prossima volta avrebbe prestato più attenzione al tipo di ruolo del suo partner, per evitargli sofferenze inutili e assolutamente non volute. Si sarebbe anche procurato un dildo di una forma un po' meno artistica ed appariscente e più funzionale.
Questo ed altro per poter avere ancora rapporti sessuali di quel tipo con Germania.
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Sentimentale
Personaggi: Feliciano Veneziano Vargas (Nord Italia), Ludwig (Germania)
Wordcount: 1065 (
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Prompt: Dildo per la Missione 5 dei Magic Sticks per la settima settimana del COW-T 2 @
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Note: Dildo, Handjob, Lemon, Rimming, Yaoi
«Mi hai convinto a venire a letto con te e adesso vuoi dormire?» lo riprese improvvisamente Ludwig indignato, affibbiandogli una sonora sculacciata.
L'aveva obbligato a fare la doccia alla svelta perché voleva che si sbrigasse a raggiungerlo a letto, ma a conti fatti non stavano facendo un bel niente. Veneziano si stava semplicemente facendo coccolare, come facevano ogni sera in soggiorno davanti alla tv, con l'unica eccezione che lì erano nudi e che lui stava cercando di stimolare una qualche reazione nel compagno.
Feliciano, nudo ed accucciato sul copriletto, il viso appoggiato sul ventre di Germania, il quale stava sdraiato di traverso e gli accarezzava il sedere, le dita che ogni tanto osavano compiere una fugace incursione nell'apertura dell'italiano, strappandogli soffusi mugolii carichi di piacere.
«Mi hai convinto a venire a letto con te e adesso vuoi dormire?» lo riprese improvvisamente Ludwig indignato, affibbiandogli una sonora sculacciata.
L'aveva obbligato a fare la doccia alla svelta perché voleva che si sbrigasse a raggiungerlo a letto, ma a conti fatti non stavano facendo un bel niente. Veneziano si stava semplicemente facendo coccolare, come facevano ogni sera in soggiorno davanti alla tv, con l'unica eccezione che lì erano nudi e che lui stava cercando di stimolare una qualche reazione nel compagno.
Italia si raddrizzò all'improvviso.
«Mi hai fatto male, Germania!» piagnucolò il ragazzo facendo per allontanarsi, ma la mano del tedesco lo trattenne.
«Non è la prima e non sarà l'ultima volta» replicò, mentre gli dava un'altra piccola sculacciata.
«Germania...!»
«Ti annoi a fare sesso con me?» l'accusò Ludwig, stanco di stare lì, nudo, senza combinare niente. Se proprio doveva stare senza vestiti, pretendeva che fosse per una buona ragione, non per mettere in mostra i propri attributi.
Feliciano storse le labbra in una smorfia, guardandolo: «Non è vero! Non mi annoio mai con te!».
Fare l'amore con Germania era quanto di più bello ed idilliaco riuscisse a pensare Feliciano. Quando lo facevano era impossibile che si annoiasse.
«Dal tuo atteggiamento non si direbbe...» controbatté il biondo, voltando il capo dalla parte opposta.
Italia s'imbronciò nel sentirsi accusare di dargli scarsa considerazione.
«Voglio fare l'amore con te!» annunciò irritato, protendendosi ad imprigionare il compagno sotto di sé con le braccia.
Il tedesco volse la testa e lo fissò dal basso, serio ed impassibile, in attesa.
«Coraggio, sto aspettando» lo esortò senza particolari inflessioni nella voce.
Veneziano sorrise aggrottando le sopracciglia. Era raro persino per Ludwig riuscire a vedere quell'espressione determinata e convinta sul viso del Vargas.
Quest'ultimo si spostò verso il bordo del letto e si alzò, andandosene dalla stanza, facendo ritorno dopo poco con una statuetta bianca che raffigurava un coniglietto, che appoggiò sul comò.
Piuttosto strano che si preoccupasse di portare lì un oggetto simile in un momento del genere.
«Voltati e mettiti carponi» ordinò l'italiano, montando nuovamente sul letto.
Ludwig obbedì, un po' perché era curioso di vedere come aveva intenzione di condurre il rapporto, un po' perché gli piaceva sentirlo impartire ordini, una volta tanto.
Appena si fu posizionato, avvertì la lingua di Italia entrare senza la minima esitazione nel suo didietro.
L'azione lo colse completamente alla sprovvista e gli strappò un gemito roco: non reputava Italia capace di una cosa tanto audace senza il minimo preavviso.
L'italiano passò lentamente la lingua lungo la sua apertura, godendosi i mugolii e i grugniti che Germania emetteva sempre più frequentemente. Quest'ultimo stava con gli occhi chiusi, abbandonandosi completamente al piacere che gli dava percepire la lingua del castano sulla sua apertura. Si stava sforzando di trattenersi, ma non ci riusciva.
Pensare ad Italia nel ruolo dominante del rapporto gli provocava scariche contigue di eccitazione che s'andavano aggiungendo a quella provocata dal gesto del suo partner in sé e per sé.
L'erezione di Germania era ben visibile tra le sue gambe, anche se Italia era troppo occupato in altre faccende per sporgersi e vederla.
Il tedesco si portò in fretta una mano all'inguine ed iniziò a masturbarsi con una certa urgenza, le palpebre socchiuse sugli occhi azzurri, l'espressione che dava bene ad intendere quanto la situazione lo stesse piacevolmente appagando.
Quando Italia si sollevò, ritraendosi, Germania non smise di masturbarsi, anche se percepì una sensazione di mancanza piuttosto marcata.
«Allora? Ti è piaciuto?» volle sapere Veneziano.
Un grugnito sfuggì dalle labbra del tedesco.
«Sì» ammise «È stato magnifico...».
Il castano si produsse in un "ve" colmo di compiacimento.
Ludwig soffriva dannatamente per la mancanza di qualcosa che lo aiutasse a raggiungere il picco del piacere, l'orgasmo, così da placare i suoi bollenti spiriti. La sua necessità venne esaudita da Italia pochi attimi dopo.
Un lamento piuttosto rumoroso e forte si levò dalle corde vocali del biondo quando avvertì qualcosa di differente dall'erezione di Feliciano penetrarlo.
Gli occorse qualche momento per realizzare che l'oggetto altro non era che la statuetta di coniglio che fino a poco prima era sul comò. Quella cosa doveva essere un dildo.
«Sei sorpreso, Germania?» domandò Veneziano ansioso, muovendo l'oggettino per spingerlo più a fondo.
«Smettila di parlare a vanvera, Italia...» riuscì ad esalare Ludwig.
Il Vargas era in piena eccitazione: vedere il compagno godere in quella maniera lo eccitava profondamente.
«Cosa devo fare adesso...?» chiese, spostando leggermente il dildo con la punta delle dita.
Germania dubitò di riuscire ad arrivare alla mattina seguente mentalmente sano: quel dildo nel sedere era qualcosa di sublime. Non era paragonabile con l'erezione di Veneziano, era ovvio, però ci si avvicinava discretamente.
Avvertire il dildo scendere sempre più giù, stuzzicarlo intimamente, lo faceva impazzire.
Mugolii insopprimibili e man mano sempre più forti si levarono da lui, giungendo come canti soavi alle orecchie dell'italiano, che gioiva di ogni rumore che riusciva a far produrre al tedesco. Si sentiva orgoglioso di sé per aver avuto l'idea di stuzzicare Germania con un dildo.
Dopo qualche minuto sostituì la propria erezione all'oggetto, ma ebbe tempo solamente di dare un paio di spinte prima di venire. Nel riversare il proprio seme caldo all'interno del corpo del biondo tremò impercettibilmente e poi si accasciò sulla sua schiena umida di sudore.
Il tedesco venne un attimo dopo, sporcandosi una mano con il proprio sperma, ma liberandosi del nodo di tensione che gli si era formato appena sopra l'inguine.
Con il fiato corto ed il cuore che ancora batteva veloce, si lasciò cadere in avanti, prono sul copriletto.
«Com'è stato?» domandò in un soffio Italia, esausto ma soddisfatto.
«Inusuale...» fu tutto ciò che il biondo riuscì a dire in un primo momento.
«Però la prossima volta, se proprio vuoi usare un dildo, usane uno un po' più classico. Non sono abituato al ruolo del passivo, per cui... vacci piano».
Era il modo più carino che era riuscito a trovare per dirgli che il suo didietro stava soffrendo discretamente per queste sue "incursioni bizzarre".
«A-ah! Scusa, Germania...! Non volevo farti male, i-io... volevo solo farti provare un tipo di sesso un po' diverso!!» piagnucolò Veneziano angosciato.
La prossima volta avrebbe prestato più attenzione al tipo di ruolo del suo partner, per evitargli sofferenze inutili e assolutamente non volute. Si sarebbe anche procurato un dildo di una forma un po' meno artistica ed appariscente e più funzionale.
Questo ed altro per poter avere ancora rapporti sessuali di quel tipo con Germania.