fiamma_drakon: (America)
fiamma_drakon ([personal profile] fiamma_drakon) wrote2012-03-19 07:38 pm

Thé prima di dormire... impossibile

Titolo: Thé prima di dormire... impossibile
Rating: Verde
Genere: Commedia, Slice of life
Personaggi: Alfred F. Jones (America), Arthur Kirkland (Inghilterra)
Wordcount: 771 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: 12. Forest Fruits @ [livejournal.com profile] 12_teas
Note: Shonen-ai
America emise un rantolo e spostò una gamba con forza, sbattendola contro il ginocchio di Inghilterra, che digrignò i denti per il dolore, imprecando.
L'inglese stava bevendo una tazza di Forest Fruits per distendere un po' i nervi prima di dormire, ma di fatto non era concepibile, non con Alfred che, già profondamente addormentato, russava come un trombone e non stava mai fermo, muovendosi sotto le coperte con la grazia di un elefante.


America emise un rantolo e spostò una gamba con forza, sbattendola contro il ginocchio di Inghilterra, che digrignò i denti per il dolore, imprecando.
L'inglese stava bevendo una tazza di Forest Fruits per distendere un po' i nervi prima di dormire, ma di fatto non era concepibile, non con Alfred che, già profondamente addormentato, russava come un trombone e non stava mai fermo, muovendosi sotto le coperte con la grazia di un elefante.
Inghilterra spostò le gambe un po' più lontane da quelle di Alfred, sperando di riuscire ad evitarsi altri due o tre lividi da aggiungere alle altre decine che già gli abbellivano polpacci e cosce.
Jones, però, allungò la gamba e diede un altro calcio, colpendo il compagno alla caviglia.
Quest'ultimo sobbalzò lievemente, rischiando di rovesciare la sua adorata bevanda.
«Dannazione, che male...!» borbottò a mezza voce, irritato.
Avrebbe dato qualunque cosa perché l’americano si desse una calmata e smettesse una buona volta di prenderlo a calci. Era stufo: ogni notte era sempre la stessa storia.
Un'altra botta, l'ennesima, ed il britannico non ci vide più dalla rabbia: bevve un lungo sorso di thé e si chinò a dare un bacio all'altro. Nel far ciò, lasciò cadere alcune gocce di thé tra le proprie labbra, facendo sì che finissero dentro la bocca dell'americano.
Quest'ultimo si ridestò all'improvviso, tossendo come un matto.
«Cough! Inghilterra!!» esclamò indignato, voltandosi verso l'ex madrepatria.
«Perché l'hai fatto?! Bleah, ho il sapore di quella schifezza in bocca...!» si lamentò l'americano.
«Il thé non è una schifezza! Lo saranno semmai tutte quelle bibite gassate che tracanni tutti i giorni!» controbatté offeso l’inglese.
«Ehi! Pensa alle porcherie che cerchi di propinarmi a tutti i pasti! Sono attentati alla mia vita!» rispose a tono Alfred.
«Che diam...?!»
«Ah, uffa! Stavo dormendo così bene...!» l'interruppe Jones contrariato, sbadigliando senza minimamente curarsi di coprirsi la bocca con la mano.
«Sì, bravo ma mi stavi prendendo a calci le gambe!!» obiettò l'inglese in tono sostenuto, indignato.
«Davvero?» esclamò Jones, sgranando gli occhi perplesso, assumendo all’improvviso un’espressione tutt’altro che aggressiva. L’affermazione, a quanto pareva, non solo l’aveva colto in contropiede, ma pareva averlo anche profondamente colpito.
«Non te n'eri nemmeno accorto?!» ringhiò Arthur esasperato «Non riesco neanche a bere del thé in pace prima di dormire perché tu mi prendi a calci!».
«Sei un fissato! Possibile che tu debba bere thé anche prima di dormire?» chiese America, guardandolo esasperato.
«Umph! Tu non capisci niente!! Questo è un Forest Fruits» fece presente Inghilterra, come se ciò spiegasse tutto.
«E allora...?» domandò America.
Per il britannico - e per i suoi connazionali - il solo nominare la tipologia di thé avrebbe potuto spiegare ogni cosa, ma per chi non era inglese il nome e basta non significava niente.
«Ah, lascia perdere. È inutile cercare di spiegare i pregi di un thé del genere ad uno come te...» esclamò il britannico in tono sprezzante.
Amava America e sotto molti punti di vista lo apprezzava, ma se c’era una cosa che gli dava profondamente fastidio, quella era senza ombra di dubbio la sua ignoranza totale in fatto di thé, una bevanda che lui personalmente considerava come sacra.
Arthur finì di bere il suo Forest Fruits e posò la tazzina sul suo comò.
«Guarda che è semplicemente thé» commentò Jones in tono ragionevole, scrollando le spalle. Non aveva mai capito perché Inghilterra desse tanta importanza a quella roba. Seguire le tradizioni del proprio paese era un conto, ma osannare addirittura una semplice bevanda era un’esagerazione assurda...!
«Si vede proprio che non ne capisci niente. Torna a dormire, è meglio» replicò stizzito Kirkland, sdraiandosi su un fianco.
La sua ex colonia lo guardò storcendo la bocca in una smorfia delusa.
«Ehi... ma davvero ti stavo prendendo a calci?» chiese un’altra volta, ancora incredulo: non riusciva a credere che potesse prendere seriamente a calci Inghilterra senza neppure accorgersene.
«Non credo che i lividi che ho sulle gambe siano comparsi dal nulla» asserì a mezza voce l'altro.
«Non proverò più a bere del thé a letto con te. Perlomeno quando dormo non mi accorgo di tutti i calci che mi affibbi» aggiunse pungente.
Arthur avvertì il mento di Alfred poggiarsi sulla sua spalla esposta.
«Non l'ho fatto di proposito, Inghilterra...» disse. Era un bizzarro modo di scusarsi, però l'ex madrepatria sapeva bene che non poteva aspettarsi niente più di così.
«D'accordo, ora dormi» tagliò corto, chiudendo gli occhi.
Percepì il braccio dell'americano cingergli il torace senza però stringere. Semplicemente, lo appoggiò a cavallo del suo corpo.
Arthur avvertì un che di possessivo in quella specie d'abbraccio a metà.
«'Notte, America» bofonchiò. Si sentiva in un certo modo obbligato ad augurargli cordialmente la buonanotte, nonostante fino a pochi minuti prima avesse preso seriamente in considerazione l’idea di spingerlo giù dal letto.
Forse addirittura quel senso d’obbligo era un modo inconscio di scusarsi per quanto aveva poco prima progettato.