fiamma_drakon: (Flandre_Scarlet)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Sfide senza pudore
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Elsword, Raven
Wordcount: 671 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Self per la Missione 2 della terza settimana del COW-T 3 @ [livejournal.com profile] maridichallenge
Note: Lemon, Self!love, Voyeur, Yaoi
Elsword lo fissava in attesa con un bel ghigno strafottente stampato in faccia. Raven avrebbe voluto cancellarglielo dalla faccia con un pugno, ma era anche colpa sua se adesso si trovava in quella situazione. Era stato lui, del resto, ad accettare la sfida lanciatagli da Elsword, la quale consisteva nel riuscire a masturbarsi con la sua mano Nasod.

Elsword lo fissava in attesa con un bel ghigno strafottente stampato in faccia. Raven avrebbe voluto cancellarglielo dalla faccia con un pugno, ma era anche colpa sua se adesso si trovava in quella situazione. Era stato lui, del resto, ad accettare la sfida lanciatagli da Elsword, la quale consisteva nel riuscire a masturbarsi con la sua mano Nasod.
Lui aveva accettato per dimostrargli quant'era virile e capace, ma passata la foga rabbiosa che gli aveva fatto accettare la sfida, la ragione era tornata a dominarlo e con essa era arrivato il pentimento riguardo a quanto aveva appena fatto.
Masturbarsi con il suo braccio Nasod - meccanico dalla punta delle dita fino ai bulloni che glielo tenevano saldamente ancorato alla spalla - era una specie di suicidio. Sarebbe bastato un movimento sbagliato e si sarebbe castrato da solo.
«Coraggio, fallo!» lo incitò ridendo Elsword, ansioso di assistere alla scena.
«Non mettermi fretta!» protestò Raven, sviando lo sguardo e cercando di dissimulare - purtroppo senza riuscirci - il proprio imbarazzo.
«Che c'è, mica avrai paura...?!» domandò in tono palesemente provocatorio il rosso.
«Certo che no, ho solo bisogno di un momento» ringhiò il moro.
Si slacciò la cintura dei pantaloni ed aprì la zip. Si abbassò i pantaloni fino alle ginocchia, rimanendo solo con i boxer indosso.
«Ma che belle mutande...» commentò Elsword, inarcando con lascivia le sopracciglia.
L'istinto omicida di Raven nei confronti del rosso crebbe a dismisura, ma il ragazzo riuscì a contenerlo.
Con esitazione infilò la mano Nasod all'interno dei propri boxer e si prese con indice e pollice il pene, facendo piano. Dovette prenderlo con la parte lunga delle dita e non con la punta poiché quest'ultima era acuminata.
Lentamente prese a masturbarsi, il cuore in gola per paura di sfregiarsi in modo irreparabile.
Elsword lo seguiva nei movimenti, avido, carico di tensione sessuale che doveva essere sfogata in qualche modo.
All'iniziale, devastante paura si sostituì un graduale piacere ancora misto ad una sottile tensione nervosa. Stava andando bene, ma c'era sempre il pericolo che la situazione degenerasse da un momento all'altro.
Iniziò pian piano a godersi la sensazione di piacere puramente fisico. I suoi movimenti principiarono ad essere più fluidi e naturali.
Socchiuse le palpebre, bagnandosi le labbra con la lingua.
«Ti stai divertendo, ammettilo...» intervenne Elsword sogghignando.
«È-è una reazione del tutto naturale...!» boccheggiò Raven, sospirando mentre cambiava angolazione del braccio «Preparati a perdere la sfida» soggiunse.
«La cosa non mi preoccupa minimamente...» comunicò il rosso.
Si aprì i pantaloni sotto gli occhi del moro, infilandoci dentro una mano.
«Che cosa fai?» domandò Raven.
«Mi diverto anch'io. Vederti eccitato eccita anche me...» spiegò banalmente Elsword.
Raven continuò, chiudendo gli occhi definitivamente, recludendosi nell'universo nero delle sue palpebre, dove si abbandonò totalmente alle percezioni dei sensi rimanenti.
Il suo pene era duro e totalmente eretto e le attenzioni che gli stava dando contribuivano a portarlo rapidamente all'orgasmo.
Ben presto si abbandonò a sospiri acuti e gemiti rochi di estasi.
Quei rumori erano musica per Elsword, che si ritrovò a raggiungere l'orgasmo prima di lui, schizzandosi la biancheria e la mano di sperma.
Gemette come se stesse soffrendo, accasciandosi sulla sedia e continuando a guardare Raven.
Quest'ultimo aveva le guance arrossate e digrignava i denti leggermente, mentre gemeva in preda all'estasi. A quanto pareva la mano Nasod, nonostante la pericolosità, non gli aveva impedito di darci dentro come invece aveva così tanto temuto.
Venne, ma non se ne accorse dal contatto con lo sperma che gli era finito sulla mano, bensì perché si sentì improvvisamente pieno di una gioia beata e serena. Rilassò di colpo le spalle ed emise un sospiro, riaprendo gli occhi ed estraendo la mano dalle mutande.
«Wow...» commentò Elsword osservando lo sperma sull'arto meccanico.
«Anche tu ti sei sporcato» fece notare Raven, il quale - anche se aveva chiuso gli occhi - non aveva perso l'udito. L'aveva distintamente sentito gridare poco prima.
«E comunque, hai perso la sfida» dichiarò il moro.
«Già, però intanto preoccupati che la mano non si guasti...» esclamò il rosso sorridendo di sghembo.
Purtroppo, Raven dovette riconoscere che aveva ragione: se non si fosse occupato del suo braccio, sarebbe dovuto andare a far controllare le articolazioni da qualcuno. Ed era l'ultima cosa che voleva.
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