fiamma_drakon (
fiamma_drakon) wrote2011-02-23 04:18 pm
![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Entry tags:
Incognito
Titolo: Incognito
Rating: Verde
Genere: Comico, Sentimentale
Personaggi: Rufus Barma, Xerxes Break
Wordcount: 2098 (
fiumidiparole)
Note: Crossdressing, Yaoi
«Potessi morire, Xerxes, qui e adesso, giuro che...!»
«Non è un linguaggio, questo, che si addica ad una lady, non trovate?».
La sua "accompagnatrice" gli scoccò un'occhiata che equivaleva alla tacita promessa di una morte lenta e dolorosa nell'immediato futuro.
«Potessi morire, Xerxes, qui e adesso, giuro che...!»
«Non è un linguaggio, questo, che si addica ad una lady, non trovate?».
La sua “accompagnatrice” gli scoccò un’occhiata che equivaleva alla tacita promessa di una morte lenta e dolorosa nell’immediato futuro.
Xerxes sorrise in modo inquietantemente lusinghiero al suo indirizzo.
«Ve l'ho già detto, che quel vestito vi dona terribilmente... duca?» proseguì.
Una seconda occhiata fulminante lo raggiunse.
«Non un'altra parola in merito, Xerxes!» lo minacciò quest’ultimo.
«Su, su Rufu...!»
«Taci, idiota. Non voglio certo essere scoperto a causa della tua deficienza» sbottò in risposta l'altro, tappando all'albino la bocca e guardandosi intorno con circospezione, per vedere se qualcuno degli altri invitati avesse origliato la loro conversazione. Fortunatamente, parevano essere stati totalmente ignorati da tutti.
Break ridacchiò.
«Duchessa, mi concede questo ballo...?»
«Togliti dal cervello certe idee, Xerxes» lo redarguì l'altro, tagliente.
L'albino s'imbronciò.
«Non è carino da parte sua rifiutare un ballo ~ ♪»
«Non ballerò con te, Xerxes» ribadì con decisione il duca: potevano anche averlo costretto ad entrare in un vestito da sera da donna e avergli acconciato i capelli - i suoi bellissimi, lunghissimi capelli rossi e lisci - ma di ballare con un altro uomo - soprattutto se questi era nientemeno che Xerxes Break - proprio no.
Era contro ogni suo principio.
«Vuole che gli altri invitati si insospettiscano...?».
Se non fossero stati in mezzo tanta gente e, soprattutto, non fosse stato costretto in uno striminzito vestito da sera, gli avrebbe senz'altro fatto scontare ogni sillaba pronunciata dal loro ingresso nella villa dei Nightray.
Il loro obiettivo era cercare quante più informazioni possibili sul capofamiglia, presente alla festa di quella sera in via eccezionale; tuttavia, se si fossero presentati con i loro veri nomi - ed il loro reale aspetto - non avrebbero ottenuto niente.
Così avevano dovuto adattarsi al piano proposto da Sharon Rainsworth ed era a causa di questo che adesso Rufus si trovava invischiato in quella situazione così sgradita.
Del resto, come poteva non essere, se il suo ruolo era quello di fidanzata di Nathaniel Rainsworth, lontano parente fittizio di Sharon e impersonato da Xerxes, che per l'occasione non solo si era colorato i capelli - ora di un brillante color sabbia - ma aveva addirittura messo una lente a contatto colorata sull'iride rossa - trasformandola in una rosata - e coperto l'orbita cava con una benda nera che gli dava un aspetto da glorioso eroe di guerra.
L'unico commento che Rufus era riuscito a formulare non appena l'aveva guardato conciato a quella maniera era stato un sincero e semplice: «Penoso».
«Tu invece sei estremamente carino... Ruffina!» aveva replicato Break.
Effettivamente, della virilità del duca Barma - o della sua persona in generale - non era rimasto niente.
Persino i suoi occhi dalla forma elegante e con un colore dell'iride così bello non erano più i suoi: adesso erano di un comunissimo verde scuro - merito di un altro paio di lenti colorate - che a lui non piaceva affatto e le palpebre erano pesantemente colorate di ombretto rosa, la medesima tonalità del rossetto sulle sue labbra.
I suoi capelli erano stati intrecciati in una treccia per metà raccolta a mo' di chignon dietro la testa, mentre l'altra metà - composta solamente dai ciuffi finali, lasciati sciolti - gli ricadeva morbidamente sulla spalla sinistra, lasciata scoperta dallo scollato abito color perla che indossava.
«Su, su. Non si faccia pregare» continuò Xerxes «O forse si rifiuta perché non sa ballare...».
Barma gli lanciò un'occhiataccia: le sue doti di ballerino erano ineccepibili... con abiti consoni - in pratica, senza quella maledetta gonna.
«Non insultarmi, Xerxes...!» esclamò il duca, risentito.
«Pe~erfetto!» esclamò l'albino, afferrandolo per un braccio e trascinandolo verso il centro della sala, sulla pista da ballo.
Fortunatamente Rufus aveva una certa esperienza con le scarpe munite di tacchi, altrimenti sarebbe rovinato dolorosamente a terra nel tentativo di seguire le lunghe falcate di Break.
Nell'arrivare al centro esatto della pista, l'uomo non mancò di notare che molti occhi si voltavano al loro indirizzo vedendoli passare - e per la maggior parte erano sguardi perplessi.
Decise - con sua somma riluttanza - di smettere d'opporre resistenza e seguire il suo accompagnatore.
Appena raggiunta la meta, quest'ultimo si volse a fronteggiare il "partner" con una naturalezza a dir poco sconvolgente. Gli posò la mano destra sul bacino - al che Rufus sobbalzò lievemente - e la sinistra sulla spalla, quindi iniziò a trascinarlo nelle danze.
La musica era lenta e soffusa, leggiadra, semplicemente perfetta per un delicato ballo di coppia.
Ovviamente Xerxes conduceva, la presa salda sul corpo dell'altro, che abilmente teneva il passo, senza sbagliarne alcuno, anche se ogni tanto si pestava un sottile lembo dell’abito coi tacchi.
Pareva quasi averci preso gusto, dopo una decina di minuti - benché l'idea che in realtà il ballo fosse tra due uomini non lo esaltasse.
«Oh~oh, sembra che il duca sia interessato...» commentò in un soffio l'ormai ex-albino, in tono quasi mefistofelico.
«Che cosa?!» sbottò Barma, sgranando gli occhi.
«Il duca Nightray, dicevo... e pare sinceramente attratto da voi ~!».
Poco mancò che Rufus incespicasse sul serio nell'orlo del vestito per la sorpresa: addirittura il loro obiettivo, che era pure un uomo intelligente e accorto, era caduto nel tranello?!
In un secondo momento realizzò poi che era effettivamente quello il loro obiettivo, anche se non era ancora pronto ad affrontare il duca Nightray a testa alta!
Non conciato a quel modo!
«Neh, coraggio Ruffy ♥ fagli vedere che gran donna sei, ihih ♪» gli sussurrò Xerxes divertito, allontanandosi da lui, diretto verso il tavolo con le bevande.
Rufus rimase da solo là, in mezzo a tutta quella gente che danzava sentendosi impacciato, per la prima volta da che ne aveva memoria, finché non sentì una voce maschile alle sue spalle: «Una donna come lei non dovrebbe mai essere lasciata sola. Mi concede un ballo...?».
Barma rabbrividì, tuttavia si volse ugualmente, sorridendo e fingendosi sereno - forse lievemente imbarazzato - all'indirizzo del duca Nightray, in piedi alle sue spalle.
Doveva farsi coraggio e affrontarlo da donna a uomo: era lì ridotto in quello stato principalmente per quello. Non poteva tirarsi indietro proprio allora, nel momento decisivo.
«Certamente, duca» rispose in modo formale con la sua miglior versione di voce femminile.
Porse la mano all'uomo e si lasciò ghermire da questo ai fianchi.
Iniziarono a roteare al centro della pista, sotto gli sguardi di tutti gli altri invitati.
Rufus si sentiva abbastanza a proprio agio anche in mezzo a tanta folla che lo osservava e alla percezione quasi fisica del peso dei loro sguardi che gravavano su di lui: semplicemente, faceva del suo meglio per ignorarli, con ottimi risultati.
Doveva resistere abbastanza a lungo da poter poi convincere il duca ad andare con lui in un luogo più appartato, dove avrebbe potuto poi cercare di ottenere le sue informazioni.
«Non posso sbagliare» si disse Barma, risoluto: adesso che si sentiva un po’ più a proprio agio sentiva di potercela fare.
«Scusi, duca ♥! Posso sottrarle la mia dama?».
Il sangue gelò nelle vene di Rufus al veder comparire alle spalle del Nightray nientemeno che Xerxes, il quale pareva essere perfettamente a suo agio nel suo personaggio.
Che diamine aveva in mente di fare?! Non era stato proprio lui a lasciarlo alla mercé del Nightray, così da poter adempiere al loro incarico?!
Il duca si volse all'indirizzo del sopravvenuto con espressione perplessa e anche un po' delusa.
«Ve la ruberò solo per pochi minuti» assicurò Break, sorridendo e sforzandosi - senza lasciarlo notare - di non essere lezioso come suo solito.
«Certamente...» disse il Nightray.
Si vedeva lontano un miglio che avrebbe voluto accoltellarlo e riappropriarsi - stavolta definitivamente - della sua nuova bella.
Break afferrò Rufus per il polso e lo portò via.
«Che cosa diamine credi di...?!» esordì il rosso, indignato.
«Duchessa, la prego di chiudere il becco ♥» fu la secca, cantilenante e vagamente amorevole risposta che ricevette.
Barma rimase semplicemente senza fiato: mai in vita sua qualcuno gli si era rivolto con una tale mancanza di rispetto.
E non intendeva accettarlo senza dir niente.
«Non osare rivolgerti a me in questi termini, Xerxes!» fece, algido ma vibrante d'ira.
Varcarono la soglia della sala della festa.
«Dove mi stai portando, Xerxes?!».
Per tutta risposta, Break lo scaraventò senza tante cerimonie contro la parete del corridoio.
«Che cosa credi di fare?! Sei solamente un...»
«Neh, Ruffy! Te lo sei mai chiesto perché ho accettato di venire qui con te?» gli domandò l'albino, interrompendolo bruscamente.
Dal suo tono trapelava un velo di rabbia nascosto dalla consueta inflessione cantilenante della sua voce.
«Di che cosa stai parlando?».
Rufus era indignato oltremodo per l'oltraggioso trattamento che stava subendo, ma era anche stupito da quella domanda - e lui odiava essere colto di sorpresa da qualche cosa.
Si fissarono intensamente per un lungo istante, senza staccare gli occhi l’uno dall'altro neppure per sbattere le palpebre.
Infine, le labbra di Xerxes si ammorbidirono in un sorriso delizioso e smaliziato.
«Proprio non ci arrivi, Ruffy...? Che tristezza...» disse, in tono quasi casuale.
Barma ne aveva fin sopra i capelli di lui.
«Smettila con i tuoi stupidi giochetti! Se hai qualcosa da dire, dim...».
Venne interrotto di nuovo, ma stavolta non da una qualche odiosa battuta dell’albino, bensì da un bacio: Break gli si era avvicinato e gli aveva bloccato i polsi nella sua presa, tirandolo a sé finché le loro labbra non erano venute a contatto.
Era un bacio che non aveva niente di prettamente passionale e tanto - troppo - di possessivo, ma pur sempre un bacio era.
Quando Rufus riuscì a sottrarsi a lui, il suo “partner” gli rivolse un'occhiata intensa ed uno dei suoi migliori sorrisi leziosi.
«Cosa hai cercato di dire con quello, Xerxes?! Sei impazzito?!».
«Potrei dirti di sì, Ruffy...»
«Smettila di chiamarmi in quel modo! Torniamo in sala: se non era per il tuo brillante intervento avremmo già concl...».
Si avviò verso la porta che dava sulla sala, ma la stretta ferrea di Break gl'impedì di proseguire per più di due o tre passi.
«Che stai facendo?! Si può sapere che cosa ti succede?!?» sbottò, voltandosi di nuovo al suo interlocutore, cercando di svincolarsi dalla sua presa, senza successo.
«Credo di essermi innamorato, Ruffy» rispose Xerxes con incredibile leggerezza, senza minimamente preoccuparsi di tutte le implicazioni cui avrebbe portato una simile affermazione.
«C-come...?!» domandò Barma, incredulo: di tutte le cose che non avrebbe mai potuto prevedere, quella era sicuramente la più imprevedibile.
«Sono innamorato... di te ♥» confermò l'albino, convinto, lasciando senza parole Rufus: era esterrefatto.
«Ti rendi conto di quel che stai dicendo?» domandò dopo un po', quando si sentì in grado di parlare di nuovo fingendo una certa calma.
Magari - rifletté Barma - Break non era veramente in sé - anzi, lo sperava davvero, dopo quel che gli aveva appena detto.
Xerxes allungò una mano verso la parete, chiudendolo per metà tra se stesso ed il muro, sorridendogli in modo perverso.
«Ma certo...» sussurrò.
Nella sua voce, il duca colse anche un vago sentore di frustrazione recondita.
Da esso pareva che Break avesse serbato quella confessione per un tempo veramente lungo.
«Sai, Ruffy... ti stavo guardando mentre ballavi con il duca Nightray. Già... è stato lacerante a dir poco ♥» disse, con una letizia insensata «Così sono intervenuto. Non avrei potuto sopportare oltre che ti toccasse, contrariamente a quanto pensavo».
Il suo sorriso lasciava presupporre che dietro a quella sua strana allegria ci fosse un perché tutt'altro che felice.
Faceva un po' paura.
Dopo svariati minuti di silenzio, finalmente Rufus trovò la voce e la forza per replicare coerentemente: «Non è normale...».
Break gli rivolse un ulteriore sorrisino.
«Non credo d'esserlo mai stato ♥» esclamò, con un tono talmente ebbro di leziosità da risultare addirittura sinistro.
All'improvviso afferrò l’altro per un polso e lo trascinò via, lungo il corridoio.
«Dove mi stai portando, Xerxes?!» sbottò Rufus, cercando di liberarsi da quella stretta.
«Via» disse semplicemente l’albino, poi non aprì più bocca.
«Perché non ci siete riusciti...? Il duca era incantevole...».
Sharon sembrava delusa dalla mancata riuscita della loro missione.
Continuava a passare lo sguardo da Break, in piedi accanto a lei, al duca Barma, seduto su una poltrona poco distante, intento a guardare da tutt'altra parte.
Ancora aveva indosso il vestito da signora ed il sentirsi definire "incantevole" per la sua apparenza in forma femminile lo seccava alquanto.
L'albino - che invece s'era già cambiato - si portò una lunga manica bianca davanti alla bocca, fingendo con teatralità una commozione che, in realtà, in lui era completamente assente.
«Mi dispiace, ojou-sama... non siamo riusciti a trovarlo» disse.
«Che peccato... e adesso...?» mormorò Sharon, sospirando sconsolata.
Mentre cercava con Break di trovare un'altra soluzione per ottenere le informazioni sul duca Nightray, Rufus lanciò un'occhiata di sottecchi a Xerxes.
Quando si trattava di mentire per i propri scopi, Xerxes Break era imbattibile, anche se, considerato il vero motivo per cui se n'erano andati dalla festa, dubitava di voler sapere che genere di secondi fini avesse, nonostante lo infastidisse non essere a conoscenza di qualcosa.
Ancora arrossiva ripensando a quel bacio strappatogli a tradimento e che preannunciava intenti tutt’altro che casti.
Se non altro - si consolò - rimaner all'oscuro dei suoi pensieri, in quel caso, avrebbe potuto preservato dalla pazzia.
Rating: Verde
Genere: Comico, Sentimentale
Personaggi: Rufus Barma, Xerxes Break
Wordcount: 2098 (
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-community.gif)
Note: Crossdressing, Yaoi
«Potessi morire, Xerxes, qui e adesso, giuro che...!»
«Non è un linguaggio, questo, che si addica ad una lady, non trovate?».
La sua "accompagnatrice" gli scoccò un'occhiata che equivaleva alla tacita promessa di una morte lenta e dolorosa nell'immediato futuro.
«Potessi morire, Xerxes, qui e adesso, giuro che...!»
«Non è un linguaggio, questo, che si addica ad una lady, non trovate?».
La sua “accompagnatrice” gli scoccò un’occhiata che equivaleva alla tacita promessa di una morte lenta e dolorosa nell’immediato futuro.
Xerxes sorrise in modo inquietantemente lusinghiero al suo indirizzo.
«Ve l'ho già detto, che quel vestito vi dona terribilmente... duca?» proseguì.
Una seconda occhiata fulminante lo raggiunse.
«Non un'altra parola in merito, Xerxes!» lo minacciò quest’ultimo.
«Su, su Rufu...!»
«Taci, idiota. Non voglio certo essere scoperto a causa della tua deficienza» sbottò in risposta l'altro, tappando all'albino la bocca e guardandosi intorno con circospezione, per vedere se qualcuno degli altri invitati avesse origliato la loro conversazione. Fortunatamente, parevano essere stati totalmente ignorati da tutti.
Break ridacchiò.
«Duchessa, mi concede questo ballo...?»
«Togliti dal cervello certe idee, Xerxes» lo redarguì l'altro, tagliente.
L'albino s'imbronciò.
«Non è carino da parte sua rifiutare un ballo ~ ♪»
«Non ballerò con te, Xerxes» ribadì con decisione il duca: potevano anche averlo costretto ad entrare in un vestito da sera da donna e avergli acconciato i capelli - i suoi bellissimi, lunghissimi capelli rossi e lisci - ma di ballare con un altro uomo - soprattutto se questi era nientemeno che Xerxes Break - proprio no.
Era contro ogni suo principio.
«Vuole che gli altri invitati si insospettiscano...?».
Se non fossero stati in mezzo tanta gente e, soprattutto, non fosse stato costretto in uno striminzito vestito da sera, gli avrebbe senz'altro fatto scontare ogni sillaba pronunciata dal loro ingresso nella villa dei Nightray.
Il loro obiettivo era cercare quante più informazioni possibili sul capofamiglia, presente alla festa di quella sera in via eccezionale; tuttavia, se si fossero presentati con i loro veri nomi - ed il loro reale aspetto - non avrebbero ottenuto niente.
Così avevano dovuto adattarsi al piano proposto da Sharon Rainsworth ed era a causa di questo che adesso Rufus si trovava invischiato in quella situazione così sgradita.
Del resto, come poteva non essere, se il suo ruolo era quello di fidanzata di Nathaniel Rainsworth, lontano parente fittizio di Sharon e impersonato da Xerxes, che per l'occasione non solo si era colorato i capelli - ora di un brillante color sabbia - ma aveva addirittura messo una lente a contatto colorata sull'iride rossa - trasformandola in una rosata - e coperto l'orbita cava con una benda nera che gli dava un aspetto da glorioso eroe di guerra.
L'unico commento che Rufus era riuscito a formulare non appena l'aveva guardato conciato a quella maniera era stato un sincero e semplice: «Penoso».
«Tu invece sei estremamente carino... Ruffina!» aveva replicato Break.
Effettivamente, della virilità del duca Barma - o della sua persona in generale - non era rimasto niente.
Persino i suoi occhi dalla forma elegante e con un colore dell'iride così bello non erano più i suoi: adesso erano di un comunissimo verde scuro - merito di un altro paio di lenti colorate - che a lui non piaceva affatto e le palpebre erano pesantemente colorate di ombretto rosa, la medesima tonalità del rossetto sulle sue labbra.
I suoi capelli erano stati intrecciati in una treccia per metà raccolta a mo' di chignon dietro la testa, mentre l'altra metà - composta solamente dai ciuffi finali, lasciati sciolti - gli ricadeva morbidamente sulla spalla sinistra, lasciata scoperta dallo scollato abito color perla che indossava.
«Su, su. Non si faccia pregare» continuò Xerxes «O forse si rifiuta perché non sa ballare...».
Barma gli lanciò un'occhiataccia: le sue doti di ballerino erano ineccepibili... con abiti consoni - in pratica, senza quella maledetta gonna.
«Non insultarmi, Xerxes...!» esclamò il duca, risentito.
«Pe~erfetto!» esclamò l'albino, afferrandolo per un braccio e trascinandolo verso il centro della sala, sulla pista da ballo.
Fortunatamente Rufus aveva una certa esperienza con le scarpe munite di tacchi, altrimenti sarebbe rovinato dolorosamente a terra nel tentativo di seguire le lunghe falcate di Break.
Nell'arrivare al centro esatto della pista, l'uomo non mancò di notare che molti occhi si voltavano al loro indirizzo vedendoli passare - e per la maggior parte erano sguardi perplessi.
Decise - con sua somma riluttanza - di smettere d'opporre resistenza e seguire il suo accompagnatore.
Appena raggiunta la meta, quest'ultimo si volse a fronteggiare il "partner" con una naturalezza a dir poco sconvolgente. Gli posò la mano destra sul bacino - al che Rufus sobbalzò lievemente - e la sinistra sulla spalla, quindi iniziò a trascinarlo nelle danze.
La musica era lenta e soffusa, leggiadra, semplicemente perfetta per un delicato ballo di coppia.
Ovviamente Xerxes conduceva, la presa salda sul corpo dell'altro, che abilmente teneva il passo, senza sbagliarne alcuno, anche se ogni tanto si pestava un sottile lembo dell’abito coi tacchi.
Pareva quasi averci preso gusto, dopo una decina di minuti - benché l'idea che in realtà il ballo fosse tra due uomini non lo esaltasse.
«Oh~oh, sembra che il duca sia interessato...» commentò in un soffio l'ormai ex-albino, in tono quasi mefistofelico.
«Che cosa?!» sbottò Barma, sgranando gli occhi.
«Il duca Nightray, dicevo... e pare sinceramente attratto da voi ~!».
Poco mancò che Rufus incespicasse sul serio nell'orlo del vestito per la sorpresa: addirittura il loro obiettivo, che era pure un uomo intelligente e accorto, era caduto nel tranello?!
In un secondo momento realizzò poi che era effettivamente quello il loro obiettivo, anche se non era ancora pronto ad affrontare il duca Nightray a testa alta!
Non conciato a quel modo!
«Neh, coraggio Ruffy ♥ fagli vedere che gran donna sei, ihih ♪» gli sussurrò Xerxes divertito, allontanandosi da lui, diretto verso il tavolo con le bevande.
Rufus rimase da solo là, in mezzo a tutta quella gente che danzava sentendosi impacciato, per la prima volta da che ne aveva memoria, finché non sentì una voce maschile alle sue spalle: «Una donna come lei non dovrebbe mai essere lasciata sola. Mi concede un ballo...?».
Barma rabbrividì, tuttavia si volse ugualmente, sorridendo e fingendosi sereno - forse lievemente imbarazzato - all'indirizzo del duca Nightray, in piedi alle sue spalle.
Doveva farsi coraggio e affrontarlo da donna a uomo: era lì ridotto in quello stato principalmente per quello. Non poteva tirarsi indietro proprio allora, nel momento decisivo.
«Certamente, duca» rispose in modo formale con la sua miglior versione di voce femminile.
Porse la mano all'uomo e si lasciò ghermire da questo ai fianchi.
Iniziarono a roteare al centro della pista, sotto gli sguardi di tutti gli altri invitati.
Rufus si sentiva abbastanza a proprio agio anche in mezzo a tanta folla che lo osservava e alla percezione quasi fisica del peso dei loro sguardi che gravavano su di lui: semplicemente, faceva del suo meglio per ignorarli, con ottimi risultati.
Doveva resistere abbastanza a lungo da poter poi convincere il duca ad andare con lui in un luogo più appartato, dove avrebbe potuto poi cercare di ottenere le sue informazioni.
«Non posso sbagliare» si disse Barma, risoluto: adesso che si sentiva un po’ più a proprio agio sentiva di potercela fare.
«Scusi, duca ♥! Posso sottrarle la mia dama?».
Il sangue gelò nelle vene di Rufus al veder comparire alle spalle del Nightray nientemeno che Xerxes, il quale pareva essere perfettamente a suo agio nel suo personaggio.
Che diamine aveva in mente di fare?! Non era stato proprio lui a lasciarlo alla mercé del Nightray, così da poter adempiere al loro incarico?!
Il duca si volse all'indirizzo del sopravvenuto con espressione perplessa e anche un po' delusa.
«Ve la ruberò solo per pochi minuti» assicurò Break, sorridendo e sforzandosi - senza lasciarlo notare - di non essere lezioso come suo solito.
«Certamente...» disse il Nightray.
Si vedeva lontano un miglio che avrebbe voluto accoltellarlo e riappropriarsi - stavolta definitivamente - della sua nuova bella.
Break afferrò Rufus per il polso e lo portò via.
«Che cosa diamine credi di...?!» esordì il rosso, indignato.
«Duchessa, la prego di chiudere il becco ♥» fu la secca, cantilenante e vagamente amorevole risposta che ricevette.
Barma rimase semplicemente senza fiato: mai in vita sua qualcuno gli si era rivolto con una tale mancanza di rispetto.
E non intendeva accettarlo senza dir niente.
«Non osare rivolgerti a me in questi termini, Xerxes!» fece, algido ma vibrante d'ira.
Varcarono la soglia della sala della festa.
«Dove mi stai portando, Xerxes?!».
Per tutta risposta, Break lo scaraventò senza tante cerimonie contro la parete del corridoio.
«Che cosa credi di fare?! Sei solamente un...»
«Neh, Ruffy! Te lo sei mai chiesto perché ho accettato di venire qui con te?» gli domandò l'albino, interrompendolo bruscamente.
Dal suo tono trapelava un velo di rabbia nascosto dalla consueta inflessione cantilenante della sua voce.
«Di che cosa stai parlando?».
Rufus era indignato oltremodo per l'oltraggioso trattamento che stava subendo, ma era anche stupito da quella domanda - e lui odiava essere colto di sorpresa da qualche cosa.
Si fissarono intensamente per un lungo istante, senza staccare gli occhi l’uno dall'altro neppure per sbattere le palpebre.
Infine, le labbra di Xerxes si ammorbidirono in un sorriso delizioso e smaliziato.
«Proprio non ci arrivi, Ruffy...? Che tristezza...» disse, in tono quasi casuale.
Barma ne aveva fin sopra i capelli di lui.
«Smettila con i tuoi stupidi giochetti! Se hai qualcosa da dire, dim...».
Venne interrotto di nuovo, ma stavolta non da una qualche odiosa battuta dell’albino, bensì da un bacio: Break gli si era avvicinato e gli aveva bloccato i polsi nella sua presa, tirandolo a sé finché le loro labbra non erano venute a contatto.
Era un bacio che non aveva niente di prettamente passionale e tanto - troppo - di possessivo, ma pur sempre un bacio era.
Quando Rufus riuscì a sottrarsi a lui, il suo “partner” gli rivolse un'occhiata intensa ed uno dei suoi migliori sorrisi leziosi.
«Cosa hai cercato di dire con quello, Xerxes?! Sei impazzito?!».
«Potrei dirti di sì, Ruffy...»
«Smettila di chiamarmi in quel modo! Torniamo in sala: se non era per il tuo brillante intervento avremmo già concl...».
Si avviò verso la porta che dava sulla sala, ma la stretta ferrea di Break gl'impedì di proseguire per più di due o tre passi.
«Che stai facendo?! Si può sapere che cosa ti succede?!?» sbottò, voltandosi di nuovo al suo interlocutore, cercando di svincolarsi dalla sua presa, senza successo.
«Credo di essermi innamorato, Ruffy» rispose Xerxes con incredibile leggerezza, senza minimamente preoccuparsi di tutte le implicazioni cui avrebbe portato una simile affermazione.
«C-come...?!» domandò Barma, incredulo: di tutte le cose che non avrebbe mai potuto prevedere, quella era sicuramente la più imprevedibile.
«Sono innamorato... di te ♥» confermò l'albino, convinto, lasciando senza parole Rufus: era esterrefatto.
«Ti rendi conto di quel che stai dicendo?» domandò dopo un po', quando si sentì in grado di parlare di nuovo fingendo una certa calma.
Magari - rifletté Barma - Break non era veramente in sé - anzi, lo sperava davvero, dopo quel che gli aveva appena detto.
Xerxes allungò una mano verso la parete, chiudendolo per metà tra se stesso ed il muro, sorridendogli in modo perverso.
«Ma certo...» sussurrò.
Nella sua voce, il duca colse anche un vago sentore di frustrazione recondita.
Da esso pareva che Break avesse serbato quella confessione per un tempo veramente lungo.
«Sai, Ruffy... ti stavo guardando mentre ballavi con il duca Nightray. Già... è stato lacerante a dir poco ♥» disse, con una letizia insensata «Così sono intervenuto. Non avrei potuto sopportare oltre che ti toccasse, contrariamente a quanto pensavo».
Il suo sorriso lasciava presupporre che dietro a quella sua strana allegria ci fosse un perché tutt'altro che felice.
Faceva un po' paura.
Dopo svariati minuti di silenzio, finalmente Rufus trovò la voce e la forza per replicare coerentemente: «Non è normale...».
Break gli rivolse un ulteriore sorrisino.
«Non credo d'esserlo mai stato ♥» esclamò, con un tono talmente ebbro di leziosità da risultare addirittura sinistro.
All'improvviso afferrò l’altro per un polso e lo trascinò via, lungo il corridoio.
«Dove mi stai portando, Xerxes?!» sbottò Rufus, cercando di liberarsi da quella stretta.
«Via» disse semplicemente l’albino, poi non aprì più bocca.
«Perché non ci siete riusciti...? Il duca era incantevole...».
Sharon sembrava delusa dalla mancata riuscita della loro missione.
Continuava a passare lo sguardo da Break, in piedi accanto a lei, al duca Barma, seduto su una poltrona poco distante, intento a guardare da tutt'altra parte.
Ancora aveva indosso il vestito da signora ed il sentirsi definire "incantevole" per la sua apparenza in forma femminile lo seccava alquanto.
L'albino - che invece s'era già cambiato - si portò una lunga manica bianca davanti alla bocca, fingendo con teatralità una commozione che, in realtà, in lui era completamente assente.
«Mi dispiace, ojou-sama... non siamo riusciti a trovarlo» disse.
«Che peccato... e adesso...?» mormorò Sharon, sospirando sconsolata.
Mentre cercava con Break di trovare un'altra soluzione per ottenere le informazioni sul duca Nightray, Rufus lanciò un'occhiata di sottecchi a Xerxes.
Quando si trattava di mentire per i propri scopi, Xerxes Break era imbattibile, anche se, considerato il vero motivo per cui se n'erano andati dalla festa, dubitava di voler sapere che genere di secondi fini avesse, nonostante lo infastidisse non essere a conoscenza di qualcosa.
Ancora arrossiva ripensando a quel bacio strappatogli a tradimento e che preannunciava intenti tutt’altro che casti.
Se non altro - si consolò - rimaner all'oscuro dei suoi pensieri, in quel caso, avrebbe potuto preservato dalla pazzia.