fiamma_drakon: (SacredShipping)
fiamma_drakon ([personal profile] fiamma_drakon) wrote2013-03-03 10:14 am

Permanente

Titolo: Permanente
Rating: Verde
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life
Personaggi: Chung Seiker (Guardiano Furente), Raven (Comandante Veterano)
Wordcount: 1016 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Oggetti / #01 - Orsacchiotto @ [livejournal.com profile] think_fluff + Fisso per la Missione 1 della sesta settimana del COW-T 3 @ [livejournal.com profile] maridichallenge
Note: Shonen-ai
Raven si svegliò nel cuore della notte, i capelli lunghi neri che gli coprivano come una rete di fili sottilissimi il viso.
Si sollevò puntellandosi sui gomiti, spostandosi i capelli dietro le orecchie per liberarsi la vista, dunque sbatté le palpebre. L’espressione che recava in viso era un buffo misto tra dormiveglia e confusione.
Aveva bisogno di andare in bagno. Era per quel motivo che si era svegliato.
Si volse per dirigersi verso la porta e fu in quel momento che si accorse che il letto ad una piazza e mezza da cui si era appena levato era totalmente vuoto.
«Che fine ha fatto Chung?».


Per San Valentino Raven aveva regalato al suo ragazzo, Chung Seiker, un grosso orsacchiotto bianco di peluche con un cuoricino rosso cucito sul sedere che aveva dimostrato tangibilmente che il Comandante Veterano era dotato di un cuore dolce e tenero sotto la scorza del suo atteggiamento da duro.
Chung era rimasto sorpreso dall’inatteso regalo, ma non aveva esitato a metterlo - l’orsacchiotto in questione era fatto in modo tale da essere attaccato alla schiena nella posizione di un abbraccio al collo - togliendolo solo quando si si spogliava dell’armatura - e ciò accadeva solamente alla sera, quando il Guardiano si spogliava per mettere il pigiama.
Il peluche era un regalo così tenero che il Seiker arrossiva al solo ricordo di come Raven glielo aveva porto, con le guance scure arrossate e gli occhi d’oro colmi di un panico ed una timidezza tali da farlo sembrare ancor più dolce.

Raven si svegliò nel cuore della notte, i capelli lunghi neri che gli coprivano come una rete di fili sottilissimi il viso.
Si sollevò puntellandosi sui gomiti, spostandosi i capelli dietro le orecchie per liberarsi la vista, dunque sbatté le palpebre. L’espressione che recava in viso era un buffo misto tra dormiveglia e confusione.
Il ragazzo spostò le coperte e si mise seduto sul bordo del materasso, rabbrividendo sensibilmente per la differenza tra il caldo sotto le coperte e l’aria fredda. Del resto, dormiva con indosso solo i pantaloni del pigiama ed il torace segnato di cicatrici completamente nudo. Era comprensibile che gli sbalzi termici lo facessero rabbrividire più del solito.
Il moro si alzò in piedi e sbadigliò tanto da avere le lacrime agli occhi mentre si stiracchiava.
Aveva bisogno di andare in bagno. Era per quel motivo che si era svegliato.
Si volse per dirigersi verso la porta e fu in quel momento che si accorse che il letto ad una piazza e mezza da cui si era appena levato era totalmente vuoto.
«Che fine ha fatto Chung?» si chiese incuriosito, avviandosi verso la porta.
Uscì nel corridoio e si diresse verso il bagno; tuttavia, gli passò davanti senza entrare nel vedere la luce accesa in soggiorno.
Si diresse là, convinto che vi si trovasse il Seiker: casa loro non era molto grande, per cui - a meno che non fosse uscito - il suo ragazzo non aveva molte altre stanze dove nascondersi. E comunque, anche se il suo Guardiano Furente non si fosse trovato là, sarebbe dovuto comunque andarci per spegnere la luce che probabilmente si erano dimenticati accesa prima di andare in camera da letto.
Arrivato sulla soglia del soggiorno si fermò, si guardò intorno e chiamò: «Chung?».
In un primo momento non gli pervenne nessun rumore; poi, dopo alcuni brevi istanti, si udì un: «Raven, sono qui».
Una mano apparve da oltre il divano e si agitò in aria per far vedere la posizione del suo proprietario, al che il Comandante Veterano si accostò e sbirciò oltre la spalliera del divano: il Seiker era seduto a gambe incrociate sul pavimento, con il suo bel pigiamino bianco e azzurro indosso e la parte di armatura superiore - quella che gli proteggeva il torace - appoggiata sopra le gambe.
«Perché sei sveglio a quest’ora?» domandò in tutta tranquillità Chung, senza voltarsi a guardare il suo interlocutore. Sembrava molto impegnato.
Raven alzò gli occhi al soffitto in atto imbarazzato anche se era consapevole di non essere guardato e spiegò semplicemente: «Dovevo andare in bagno...».
Incuriosito dal comportamento del Seiker - di solito dormiva profondamente e per un sacco di tempo, oltre a guardarlo dritto negli occhi la maggior parte delle volte che parlavano - il Comandante chiese: «Che cosa stai facendo?».
Solo allora il biondo si volse a guardarlo, le guance imporporate da un palese disagio.
«Sto sistemando l’orsacchiotto» spiegò laconicamente.
«Cosa?» chiese Raven, sgranando gli occhi: possibile che avesse già rotto il peluche?
Il Comandante Veterano aggirò il divano e si accovacciò accanto a Chung per guardare cosa stesse effettivamente facendo.
Si sorprese di vederlo con un barattolino di colla posato vicino e l'orsetto steso a terra supino con il pelo sulla pancia coperto di colla.
«Che ci fai con la colla?» volle sapere Raven, allibito e confuso da quelle che potevano essere le intenzioni del biondo: il peluche - almeno da quanto lui poteva vedere - era perfettamente integro.
Il Seiker si strinse nelle spalle, avvampando fino alle orecchie. All'improvviso apparve molto più colpevole di quanto non apparisse prima.
«Fisso l'orsacchiotto all'armatura» rivelò il Guardiano Furente, guardando di sottecchi il compagno «P-perché non voglio perderlo».
Era imbarazzato dalla spiegazione così chiara che aveva appena fornito per spiegare. Raven lo trovò un gesto veramente tenero nei suoi confronti.
Così dicendo, il biondo prese il suo peluche e, sotto gli occhi del moro, lo posizionò prono sulla parte retrostante dell'armatura, premendolo per far sì che aderisse.
Raven lo guardò portare a compimento l'operazione con cipiglio sorpreso.
«Ti piace davvero così tanto?» domandò. Ci aveva messo un bel po' per scegliere cosa regalargli per San Valentino, ma quando aveva deciso di prendergli quell'orsacchiotto non aveva neppure lontanamente immaginato che potesse piacergli così tanto da fissarlo permanentemente all'armatura.
«Be', sì...» ammise Chung, stringendosi nelle spalle imbarazzato.
L'espressione sul suo visetto di bambino era dolcissima ed in quel momento Raven si sentiva profondamente attratto da lui.
Con movimenti un po' impacciati il Comandante Veterano si accostò al Seiker appoggiandosi sul proprio braccio Nasod, ma l'altro fu più veloce ed annullò per primo le distanze tra i loro volti.
Si baciarono in modo molto pudico. A Chung bastava esprimere l'affetto profondo che sentiva per Raven e che era inesplicabile a parole. Quel bacio svegliò il Comandante Veterano, il quale si accostò fisicamente al biondo ancora un po', poi lasciò che la propria mano umana si avventurasse lungo la schiena del suo compagno. Purtroppo, però, non arrivò da nessuna parte, dato che Chung gliela bloccò poco sopra il sedere.
Quando si separarono per scambiarsi un lungo sguardo tenero, Chung sbadigliò vistosamente.
Raven sorrise.
«Meglio se andiamo a dormire» disse, alzandosi in piedi.
«Va bene, tu avviati. Io ora vengo» replicò il Seiker.
Il Comandante annuì con la testa, quindi imboccò il corridoio diretto verso il bagno - adesso aveva urgente bisogno di andarci - mentre il Guardiano Furente raccoglieva la sua corazza e si dirigeva in camera da letto.