Apple Pie

Mar. 16th, 2011 06:54 pm
fiamma_drakon: (Maid_Gardevoir)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Apple Pie
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Flora Reinhold, Hershel Layton, Luke Triton
Wordcount: 1194 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Fluff - 5° settimana del COW-T @ [livejournal.com profile] maridichallenge  + Snack Dolci / #09 - Torta @ [livejournal.com profile] diecielode
Note: AU, Het (one-sided)
«F-Flora! Che stai facendo?».
Luke, materializzatosi sull'uscio della cucina, osservava l'interno della stanza con un misto di shock e meraviglia, poiché quest'ultima era ridotta ad un vero e proprio disastro: il piano di lavoro era tutto ricoperto di fine polvere bianca che il giovane si sarebbe azzardato ad identificare - e con una certa sicurezza - con il nome di farina; sacchetti di svariate dimensioni contenenti un po' di tutto erano sparsi ovunque, la scatola delle uova era appoggiata nei pressi del lavabo, un leggio di legno su cui era poggiato un libro era sistemato vicino alla postazione di lavoro della ragazza e lo sportello del forno, per altro acceso, era lievemente aperto.



«F-Flora! Che stai facendo?».
Luke, materializzatosi sull'uscio della cucina, osservava l’interno della stanza con un misto di shock e meraviglia, poiché quest'ultima era ridotta ad un vero e proprio disastro: il piano di lavoro era tutto ricoperto di fine polvere bianca che il giovane si sarebbe azzardato ad identificare - e con una certa sicurezza - sotto il nome di farina; sacchetti di svariate dimensioni contenenti un po' di tutto erano sparsi ovunque, la scatola delle uova era appoggiata nei pressi del lavabo, un leggio di legno su cui era poggiato un libro era sistemato vicino alla postazione di lavoro della ragazza e lo sportello del forno, per altro acceso, era lievemente aperto.
In tutto quel caos, Flora tranquillamente attendeva al suo lavoro. Al sentire il richiamo di Luke si girò verso la soglia, allarmata e sorpresa ad un tempo.
«Che ci fai qui?!» esclamò, squadrandolo da capo a piedi.
Il bambino la guardò per alcuni momenti, quindi rispose con assoluta spontaneità: «Ho fame e volevo qualcosa per far merenda».
«Be', la cucina è inaccessibile finché ci sono io!» ribatté lei, arrossendo vivacemente sulle guance.
«E perché? È la cucina del professore questa!» replicò Luke.
«E allora perché tu dovresti venire a ficcanasare?!» sbottò la ragazza per contro, decisamente irritata.
Luke arrossì ed esitò un momento, evidentemente a disagio per la domanda postagli.
Dopo appena pochi secondi fece per replicare, ma il professore si materializzò letteralmente alle sue spalle, in viso la sua solita espressione calma e pacata, troncando sul nascere la discussione.
«Che cosa sta succedendo qui? State facendo un tale baccano...»
«Professore, Flora vuole il monopolio della cucina!» si lamentò il bambino, incrociando le braccia sul petto, offeso.
L'uomo inarcò le sopracciglia con fare perplesso e guardò la bambina, la quale gli rivolse uno sguardo decisamente eloquente, che esprimeva una determinazione tutta al femminile velata in una certa misura da quella che Hershel interpretò come timidezza. Era un atteggiamento di Flora che non gli era del tutto sconosciuto - bastava guardare con che espressione guardava Luke nella maggior parte dei casi, soprattutto mentre l'interessato, ignorandola completamente, dava sfoggio delle sue abilità intellettuali - tuttavia doveva ammettere che era la prima volta che vedeva manifestarsi in modo tanto palese ciò che provava nei confronti del ragazzo, il quale, dal canto suo, pareva non essersi ancora accorto di niente.
Quegli occhi ed il fatto che volesse cucinare senza essere disturbata erano indizi più che sufficienti per far capire all’uomo le sue intenzioni.
«Be', perché non la lasciamo lavorare?» esclamò, rivolto a Luke, poggiandogli le mani sulle spalle con fare paterno.
«Perché?! Lei non sa cucinare!» esclamò il più piccolo, senza riuscire a capire, trovando il tutto molto ingiusto.
«Che cooosa?!» replicò Flora, oltraggiata «Umpf! Sei un maleducato!».
Il debole gorgoglio dello stomaco di Luke giunse chiaro alle orecchie degli altri due, strappando un sorriso al professore.
«Un gentiluomo non dice certe cose, soprattutto ad una ragazza che ce la sta evidentemente mettendo tutta per riuscire in qualcosa» lo rimproverò pacatamente Layton «Coraggio, lasciamola sola a lavorare. Sono sicuro che riuscirà a farcela... e poi, sta preparando una torta. Potremmo mangiarla per merenda» aggiunse, sapendo di riuscire così a convincere l’apprendista.
Quest’ultimo, come previsto, lasciò perdere e depose le armi.
«Se lo dice lei, professore...» si arrese, curvando le spalle, come depresso.
«Forza, vieni con me: voglio proporti un enigma»
«Sì, un enigma!».
Maestro e apprendista uscirono dalla stanza, lasciando la fanciulla da sola con la sua occupazione.
La giovane Reinhold continuava nella sua testa a vedere e rivedere Luke: la sua tenerissima espressione quando gli aveva brontolato lo stomaco era impressa a fuoco nel suo cervello e la invogliava a lavorare di buona lena. Doveva assolutamente riuscire a preparare quel dolce per il suo Luke.
«È così carino quando ha fame...! Le sue espressioni lo fanno sembrare un bambolotto!» commentò tra sé e sé, arrossendo.
Si sporse a leggere il libro di ricette appoggiato sul leggio.
«Ah, ma è facilissimo!» commentò mentalmente, chiudendo con un gesto spiccio il libro «Posso farcela anche da sola...!» mormorò tra sé, certa del suo successo.
 
«Professore, quanto ancora dobbiamo aspettare...?» si lamentò Luke, mettendo su un deliziosissimo broncio fanciullesco.
L’archeologo gli sorrise.
«Porta pazienza, Luke. Un gentiluomo non ha mai tutta questa fretta» lo riprese bonariamente.
«Sì, professore...» sospirò il più piccolo.
Era lampante il fatto che fosse completamente all'oscuro delle motivazioni che avevano spinto Flora a mettersi ai fornelli quel pomeriggio, e Layton non sapeva se ciò fosse totalmente giusto nei confronti della suddetta: in fondo, lei lo stava facendo perché l'amava.
Provò ad immaginarsi che genere di reazione avrebbe avuto se avesse scoperto d’essere l’oggetto delle attenzioni amorose della giovane Reinhold e si ritrovò a visualizzare una scena alquanto bizzarra in cui il suo apprendista cercava di sfuggire alla ragazza correndo attraverso casa sua.
Davvero una scena bizzarra.
Però, ora che Luke gli sottoponeva il problema, era effettivamente passato un po' di tempo da quando l'avevano lasciata in cucina.
«Professoreee! Luke!».
«Ah, giusto a proposito...!» commentò tra sé l'uomo, sorridendo al veder comparire Flora sulla soglia.
Anche la ragazza sorrideva, evidentemente soddisfatta del risultato finale della sua impresa.
Luke le rivolse un'occhiata di pacata sorpresa.
«Hai finito?» domandò, in tono annoiato: si vedeva proprio che non gliene importava niente dei suoi esperimenti culinari.
Per il professore non era un atteggiamento molto corretto nei confronti della cuoca.
«Sì, venite!» esclamò quest’ultima, estasiata, precedendoli in corridoio, ignorando completamente il tono con cui Luke aveva parlato.
I due uomini la seguirono fino in cucina, rimanendo a fissare ciò che c'era sul tavolo senza riuscire a decidersi se entrare o arretrare lentamente.
«C-che cosa sarebbe quella...?» chiese il piccolo Triton, intimidito.
«È una torta di mele! L'ho preparata per te, Luke» rispose Flora.
«Una... torta di mele...?» ripeté l’altro, perplesso.
Evidentemente non pareva essere affatto entusiasta di quella cortesia.
Il professore non riusciva a non essere almeno in parte d'accordo con il suo scetticismo: quella che era posizionata al centro del tavolo poteva sembrare una torta di mele soltanto agli occhi di una persona con una grande e fervida immaginazione - ed i grumi arancioni che ne punteggiavano la superficie non contribuivano certamente a darle un aspetto più invitante, così come i pezzetti di mela ancora provvista della buccia che facevano capolino dai lati sbilenchi del dolce.
«Allora? Che fate lì impalati sulla porta?!» esclamò Flora, andando loro incontro, afferrando il giovane Triton per un braccio e tirandolo all'interno.
«Dai, Luke assaggiala...!» lo supplicò, accompagnandolo al tavolo.
L'espressione che comparve in viso al diretto interessato era intrisa di paura.
«Ehm... Flora sei sicura di aver seguito bene la ricetta...?» chiese Layton.
«In effetti l'ho un po' modificata, ma sono sicura che sia ugualmente buonissima! Dai, mangiane una fetta!» insistette ancora la ragazza, rivolta a Luke.
Lo sguardo che si scambiarono i due uomini fu di tacita ma unanime disperazione.
Hershel non sapeva come poter salvare il suo pupillo, ma d'altra parte il suo spirito di gentiluomo gli imponeva di non fare commenti che potessero in qualche modo ferire i buoni propositi della fanciulla.
«Professore, che cosa fa lì in piedi...? Venga a sedersi anche lei».
Adesso erano in trappola tutti e due, l'uno tirato in ballo per amore, l'altro per cause indipendenti dalle sue azioni e nessuno dei due aveva modo di sottrarsi senza ferire i sentimenti della loro "carceriera", che li stava servendo con evidente eccitazione.
Adesso l'enigma che necessitava d'esser risolto era "come dirle che quel dolce non sembrava essere neppure commestibile?".
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