fiamma_drakon: (Neuro_Nōgami)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Confortevole desolazione
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Glave, Raven (Pugno di Fuoco)
Wordcount: 969 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Ideal Seduction / #10 - Vuoto @ [livejournal.com profile] diecielode + Set Showtime / #4. Trattenere il respiro @ [livejournal.com profile] mmom_italia
Note: P0rn, Self!love, Yaoi. Scritta per il [livejournal.com profile] mmom_italia
«Ho vissuto molto più di te, ragazzo» replicò «Dubito che tu possa aver fatto più esperienze di me».
Era assolutamente sicuro della propria superiorità rispetto al Pugno di Fuoco, per il semplice fatto che lui non era più umano. Dopo aver scoperto la verità assoluta del mondo, il Creatore l'aveva castigato privandolo della sua condizione di essere umano e della sua libertà.
«Stare chiuso qui non è "vivere"» decretò Raven, stirando le labbra in un sorrisetto dal vago sapore malvagio. Sembrava sapere qualcosa che a Glave invece sfuggiva.


«Vediamo se riesco a farti provare qualcosa che finora, chiuso in questo posto deserto, non hai mai provato».
Raven sorrise in modo sprezzante mentre spingeva Glave sdraiato sulla fredda superficie di uno dei grossi cubi che erano sparsi per lo Spazio-Tempo di Henir e che fungevano da pavimento. Si mise in ginocchio a cavallo delle sue cosce, piegandosi su di lui per guardare il suo viso da distanza ravvicinata.
Trovava un che di intrigante in quella persona. Riuscire ad avere la sua attenzione era una cosa difficile e Raven era orgoglioso della sua conquista.
Glave calò a mezz'asta la palpebra dell'unico occhio rimastogli.
«Ho vissuto molto più di te, ragazzo» replicò «Dubito che tu possa aver fatto più esperienze di me».
Era assolutamente sicuro della propria superiorità rispetto al Pugno di Fuoco, per il semplice fatto che lui non era più umano. Dopo aver scoperto la verità assoluta del mondo, il Creatore l'aveva castigato privandolo della sua condizione di essere umano e della sua libertà.
«Stare chiuso qui non è "vivere"» decretò Raven, stirando le labbra in un sorrisetto dal vago sapore malvagio. Sembrava sapere qualcosa che a Glave invece sfuggiva.
Henir in effetti era una dimensione vuota per lui. Non c'era niente con cui distrarsi, tranne gli accidentali squarci nella fibra dimensionale che portavano al suo cospetto demoni importanti nella loro gerarchia, come Berrut o il Nephil Oscuro. Per i visitatori - tra i quali era annoverato Raven - Henir offriva invece la possibilità di cimentarsi in una lunga e difficile prova che li vedeva impegnati nello sconfiggere tutti i mostri a capo delle varie regioni.
Anche a Glave sarebbe piaciuto come intrattenimento per ingannare il tempo, ma sarebbe comunque stato troppo facile per lui e per i suoi poteri.
Il moro spostò il proprio ginocchio tra le gambe del guardiano di Henir fino a toccargli con la rotula il cavallo, strofinandola contro il profilo del suo membro.
L'espressione di Glave si fece improvvisamente guardinga.
«Cos'hai intenzione di fare?» domandò.
«Prova a indovinare» fu la replica che ricevette dal Pugno di Fuoco mentre gli sollevava il cappotto - per quel che le catene gli permettevano - per arrivare ai pantaloni.
«E se arrivasse qualcuno?» gli fece notare Glave in tono pungente. Non voleva perdere la sua fama di essere potente e spietato per colpa sua.
«Non vedi che è vuoto questo posto?» rispose Raven, aprendogli i pantaloni «E comunque, anche se arrivasse qualcuno in Henir, gli ci vorrebbe un po' prima di arrivare qua e noi avremmo tutto il tempo per finire e far finta di niente».
In effetti si trovavano alla fine di Henir. Se qualcuno fosse arrivato fino in prossimità di quel luogo probabilmente lui l'avrebbe saputo prima.
Raven gli tirò giù con molta poca grazia i pantaloni fino ad attestarli a metà coscia, per poi dedicarsi ad abbassargli le mutande, denudandogli la zona più intima.
Raven passò il dorso della sua mano Nasod sopra il suo pene, godendosi l'espressione di panico che per un momento vide lampeggiare nell'occhio di Glave.
Gli piaceva riuscire a coglierlo così di sorpresa. Gli dava un'euforica sensazione di dominio assoluto, una cosa che la follia che ogni tanto prendeva il sopravvento su di lui apprezzava.
«Non vorrai fare con quella?» domandò Glave, il respiro leggermente accelerato. Era chiaramente turbato dall'evenienza che il Pugno di Fuoco utilizzasse il suo braccio meccanico per far quel che stava apprestandosi a fare.
«... no, per oggi no» lo rassicurò il moro, cambiando mano.
Gli afferrò il pene con presa salda con la mano umana ed iniziò a masturbarlo con veemenza, eccitandolo in brevissimo. Il suo pene turgido premeva contro il suo palmo mentre le falangi del Pugno di Fuoco lavoravano con solerzia.
«Non dirmi che non stai provando niente?» disse, col chiaro intento di stuzzicare il suo partner «Be'? Nemmeno un gridolino?».
«Non sei arrivato ancora a quel livello» rispose Glave. Dal suo tono di voce si capiva che stava faticando non poco per parlare in modo chiaro e comprensibile, soprattutto per nascondere il respiro accelerato.
Dentro di sé avvertiva la tensione sessuale concentrata tutta nella parte bassa del ventre, mentre il piacere gli si dipanava lungo la spina dorsale, risalendo lungo la sua schiena e scuotendolo impercettibilmente.
Emise un verso sommesso di piacere che non riuscì a sopprimere e che strappò un sorriso trionfante a Raven.
«Ce l'ho fatta» sussurrò.
Glave iniziava a non riuscire più a reprimersi. Pur non essendo più umano, ancora era vulnerabile agli istinti più bassi, come le pulsioni sessuali. Era imbarazzato da questo.
Dopo qualche altro istante decise di trattenere il fiato, cercando così di non gemere più. Era una cosa stupida, ma non voleva dare a Raven la soddisfazione di sentirlo gemere ancora.
Mentre era in apnea raggiunse l'orgasmo. Venne violentemente nella mano del Pugno di Fuoco, che continuò a masturbarlo nonostante lo sperma che gli era schizzato sulla mano.
Nel momento in cui venne il guardiano di Henir non poté trattenere il fiato ancora per molto in conseguenza dell'orgasmo. Emise un sospiro profondo e rumoroso che giunse chiaro e forte alle orecchie di Raven.
«Presumo sia stato bello» disse. Non aveva modo di dedurlo autonomamente, poiché Glave aveva il volto coperto.
In un primo momento non ricevette risposta; successivamente il suo partner rispose laconicamente: «Sì».
All'improvviso Glave si raddrizzò, mettendosi di scatto seduto.
«Che c'è?» lo interrogò Raven perplesso: era certo di non stare stringendo così forte la sua erezione da fargli male.
«Qualcuno è appena entrato in Henir» disse, allontanandolo per cercare di mettersi seduto. Gli facevano male le gambe, ma doveva alzarsi.
«Che scocciatura» sibilò il Pugno di Fuoco, incrociando le braccia sul torace «Proprio ora doveva arrivare qualcuno...?».
Sembrava deluso ed arrabbiato insieme.
Glave lo guardò semplicemente.
«Sarà per la prossima volta» esclamò, mettendosi a fatica carponi per poi acquisire la postura eretta.
«Tsk!» sbottò Raven, stizzito: chissà quando sarebbe ricapitata l'occasione di avere Henir vuoto abbastanza a lungo da permettergli di portare a termine non solo i preliminari - come in quel caso - ma di arrivare fino in fondo al rapporto!
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