fiamma_drakon: (Grell_Sutcliffe)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Cena fuori dell'ordinario
Rating: Giallo
Genere: Romantico, Slice of life
Personaggi: Dante, Nero
Wordcount: 1747 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: 384. Disilluso @ [livejournal.com profile] 500themes_ita + Age difference per la quinta settimana del COW-T 4 @ [livejournal.com profile] maridichallenge
Note: Age difference, Shonen-ai
Era stato divertente costringere Dante a mettere il completo elegante che teneva da parte per gli appuntamenti importanti mentre lui continuava a porgli domande in merito a dove avesse intenzione di andare. C'era qualcosa di appagante nelle espressioni di disappunto che sovente gli aveva rivolto mentre si stava cambiando: non aveva molta simpatia per quel completo, abituato com'era ad indossare abiti che gli consentissero ampia libertà di movimento.

«Che ci facciamo qui?». 
Dante si fermò accanto a Nero sul marciapiede, ma solo perché il ragazzo si era fermato per primo. 
Il più giovane estrasse le mani guantate di bianco dalle tasche dei pantaloni a sigaretta neri che aveva indossato per l'occasione - una cena lontano dalla Devil May Cry era qualcosa di veramente raro - e rispose: «Perché sono stanco di mangiare pizza». 
Il più grande mandò un sonoro sbuffo mentre si allentava un po' la cravatta: «Quando mi hai costretto ad uscire pensavo andassimo in pizzeria». 
«Non ti avrei certamente fatto alzare il culo da quella sedia per andare in pizzeria quando la pizza possono consegnarla a domicilio» fece presente il minore «Che c'è, hai paura di morire di fame stasera? Cambiare menù ti può fare solo bene» aggiunse notando il cipiglio di disapprovazione del suo compagno. 
Era stato divertente costringere Dante a mettere il completo elegante che teneva da parte per gli appuntamenti importanti mentre lui continuava a porgli domande in merito a dove avesse intenzione di andare. C'era qualcosa di appagante nelle espressioni di disappunto che sovente gli aveva rivolto mentre si stava cambiando: non aveva molta simpatia per quel completo, abituato com'era ad indossare abiti che gli consentissero ampia libertà di movimento. 
Una smorfia distorse le labbra dell'uomo, che incrociò le robuste braccia sul petto osservando il ristorante che avevano dinanzi. 
«No, ma... proprio in un ristorante italiano dovevi prenotare?!» si lamentò vivamente. 
«Hai qualcosa contro i ristoranti italiani?» indagò Nero inarcando un sopracciglio con fare inquisitorio «La pizza è un piatto tipicamente italiano, lo sanno tutti. Quindi dovrebbe piacerti mangiare qui» asserì in tono logico, lasciando senza possibilità di replica il suo interlocutore. 
Dante era a conoscenza delle origini del suo piatto preferito, ma non credeva che Nero ne sapesse abbastanza per metterlo all'angolo in quella maniera. Sapeva anche essere subdolo quando si trattava di cose che lo riguardavano direttamente. 
«A meno che non ci sia la pizza come piace a me nel menù, penso che non mangerò molto» replicò stizzito, sollevando il mento con aria offesa. 
«Oh, non ti facevo così lamentoso» rimbeccò Nero «Che sarà mai se per una volta non mangi una pizza...! La mangi sempre!». 
Intuendo che il discorso di quel passo non sarebbe andato a finire da nessuna parte, il più grande sollevò le mani in segno di resa ed esasperazione ed asserì un arrendevole: «Andiamo». 
Era raro che si arrendesse ai suoi voleri senza insistere più di tanto, a meno che non stessero facendo l'amore. Nero lo osservò un po' perplesso mentre si avviava per primo verso l'ingresso del ristorante, poi un sorrisetto compiaciuto gli si dipinse sulle labbra e lo seguì. 
Appena varcata la soglia del locale, subito Dante si rese conto del livello del ristorante in cui avrebbe cenato quella sera: non era un posto per chi - come lui - aveva a malapena i soldi per campare. 
«Pensi di fare una strage prima che ci arrivi il conto...?» bisbigliò all'orecchio del compagno più giovane mentre si toglieva il lungo soprabito nero - l'unica cosa che avesse la stessa forma del suo amato cappotto rosso ma che fosse un po' più elegante. 
«Ho messo da parte dei soldi» lo rassicurò Nero con tono di rimprovero. 
Il ragazzo si avvicinò al distinto uomo dietro al banco delle prenotazioni e domandò del tavolo per due che aveva prenotato il giorno prima. Dante si affiancò al minore e, approfittando della vicinanza delle loro cosce gli prese la mano. 
L'uomo scorse la lista sul quaderno fino a trovare il suo nome; quindi prese un paio di menù e li guidò all'interno del ristorante. 
Nero ebbe premura di scrollarsi via di dosso le dita del partner prima di seguirlo e quest'ultimo emise uno sbuffo impercettibile nell'essere respinto così palesemente. 
Nel passare tra i tavoli le donne si girarono a guardare i due nuovi clienti con occhio interessato, come se non vedessero un bell'uomo da una vita. 
Dante si accomodò a tavola e Nero prese posto accanto a lui, essendo il loro tavolo in un angolo. Era il posto perfetto, perché potevano dare le spalle all'intera sala. 
Il cameriere lasciò loro i menù e se ne andò. 
«L'hai scelto di proposito questo posto?» chiese a mezza voce Dante, sporgendosi verso il più piccolo. 
«Se ti riferisci al tavolo, no. Ho lasciato fare a loro» rispose l'interpellato, aprendo il menù ed iniziando a scorrere la prima pagina con lo sguardo «Tu che prendi? La pizza non compare nell'elenco». 
Dante prese il menù rimasto e lo aprì per darci un'occhiata, constatando coi suoi occhi che Nero aveva ragione e la pizza non era contemplata. 
Passò in rassegna le varie portate e nel frattempo il cameriere si ripresentò con un taccuino e la penna per prendere nota. 
«Avete deciso cosa ordinare, signori?» chiese garbatamente. 
Dante si raddrizzò sulla sedia, compiaciuto per essere stato appena chiamato "signore" e disse: «Io prendo i tagliolini con ragù di cinghiale». 
Era stato il primo piatto che tra tutti aveva maggiormente attirato il suo interesse. 
Nero gli rivolse un'occhiata sorpresa prima di esporre la propria scelta: «Io invece prendo gli spaghetti con pesto alla genovese». 
«Oh, e una bottiglia di vino rosso» aggiunse Dante prima che il cameriere se ne andasse portandosi via uno dei due menù. 
«Ehi, non mi pare che tu stia disprezzando l'uscita» commentò Nero non appena furono rimasti di nuovo soli «Ma vedi di non esagerare. I miei risparmi non sono moltissimi». 
«Ho portato qualche risparmio anch'io, cosa credi» ribatté il cacciatore di demoni sorridendo. 
Venne portato il vino e i due se ne gustarono lentamente un paio di bicchieri, chiacchierando del più e del meno mentre Dante si faceva abbastanza intimo, ignorando tutte le altre persone presenti e i continui richiami del ragazzo che stava tormentando senza posa da quasi venti minuti. 
L'uomo sembrava regredito ad una curiosa fase infantile che non mostrava mai, neanche nell'intimità della camera da letto. Nero escluse a priori che si trattasse di una conseguenza dell'aver consumato del vino, perché per esperienza sapeva che gli occorrevano alcolici molto più forti e in dosi molto maggiori per ubriacarsi sul serio. 
Forse era solo la diversa atmosfera che si respirava nel locale a renderlo così vivace e Nero non sapeva se dispiacersene o meno. 
Quando lo stomaco del cacciatore di demoni iniziò a brontolare - fatto che accadde decisamente presto - cominciò a diventare insofferente. 
«Ma quando ci porteranno da mangiare?» si ritrovò a chiedersi Nero svariate volte mentre teneva a bada le mani dell'altro cercando di dare meno spettacolo possibile. 
«Falla finita...!» ringhiò per l'ennesima volta Nero, allontanando dalla coscia la mano che stava scivolando pericolosamente verso l'interno. 
«Oh, tanto non ci vede nessuno, ragazzo» disse Dante. 
«Ecco di nuovo il cameriere...» borbottò il minore scoccando uno sguardo alle proprie spalle. 
«Ah, a quest'ora avevo già mangiato...» si lamentò il maggiore sospirando. 
«Arriva, finalmente!» esultò Nero tirandogli una manica della camicia per attirarne l'attenzione. 
Dante si girò a guardare il cameriere che si stava avvicinando al loro tavolo con le loro ordinazioni. 
Finalmente furono serviti e i due ordinarono altro vino - la bottiglia precedentemente ordinata era quasi finita. 
Dante annusò il suo piatto, trovando che il profumo che emanava fosse fin troppo allettante per poter aspettare ancora: afferrò la forchetta, infilzò i tagliolini e ne sollevò una generosa dose portandola per metà alla bocca e per metà chinandosi sul piatto. 
Nero si fece sfuggire una bassa risata nel vedere con quale dedizione stava consumando il suo pasto non costituito da pizza. 
«Sbaglio o avevi detto che non avresti mangiato?» lo prese in giro. 
«Ci hanno messo così tanto a servirci che mi è venuta una fame da lupi» si giustificò Dante, ingurgitando una bella porzione di tagliolini cui fece seguito una buona sorsata di vino. 
Nero infilzò i suoi spaghetti e se ne portò una porzione alla bocca, senza staccare gli occhi dal più vecchio: era quasi esilarante vederlo alle prese con quei lunghi tagliolini mentre mordeva e masticava per farli entrare in bocca. 
Era quasi alla fine della portata quando sollevò alcuni fili di pasta dicendo: «Vuoi assaggiare?». 
Nero si meravigliò dell'offerta, poiché stava mangiando così di gusto che sembrava non volersi separare da nessun tagliolino, per quanto piccolo o poco condito potesse essere. 
«Sì, grazie» rispose il minore, protendendosi goffamente verso il suo piatto per catturare i tagliolini. 
Dante glieli allontanò un po' quando stava per chiuderci attorno la bocca e rise, guadagnandosi un'occhiata poco gentile da parte dell'amante. 
L'uomo per contro si strinse nelle spalle come per dire che l'aveva fatto per noia, quindi gli riavvicinò la forchetta alle labbra. 
Il ragazzo si impadronì dei tagliolini, masticò con vigore e ingurgitò commentando: «Buoni». 
A questo punto fu il suo turno di arrotolare gli spaghetti attorno alla posata e porgerli al più grande. 
«Vuoi?» domandò. 
Dante parve rifletterci un momento, poi si protese cingendo con un braccio lo schienale del giovane intenzionalmente, aprendo al contempo la bocca piano e con il fare tipicamente provocante di quando erano a casa e lui lo stava stuzzicando a farsi fare un bel pompino. 
Al ricordo le guance di Nero si fecero un po' più rosse, ma non ripeté lo stupido scherzo dell'altro. Rimase immobile e attese. 
Solo quando Dante ebbe afferrato l'estremità pendente degli spaghetti lui tirò leggermente la forchetta, sbrogliando la restante porzione e catturandola con le sue labbra. 
«Non hai cercato per tutta la sera di non dare nell'occhio?» gli sibilò Dante con un fil di voce, parlando poco agevolmente per via di ciò che stringeva tra i denti. 
«Siamo piegati così vicini che le nostre spalle e le teste coprono la vista di tutto» replicò con altrettanta fatica il più giovane. 
«Oh, allora possiamo arrivare fino in fondo...». 
Così dicendo Dante prese a masticare velocemente la sua metà, in modo da arrivare rapidamente alla bocca di Nero, con la quale suggellò un dolce bacio che ammorbidì la postura del suo partner, rischiando di farlo cadere contro di lui. 
Si separarono dopo pochissimo con profondo rammarico e tornarono ai loro piatti con le guance leggermente più rosse e l'espressione che voleva dissimulare a tutti i costi il piacere provato con quel breve contatto. 
Finirono di mangiare quel che era rimasto nel piatto senza scambiarsi una parola e solo una volta che ebbero terminato Dante osò dire: «Era veramente squisita». 
«E tu che neanche volevi venirci qui» lo prese bonariamente in giro Nero. 
«Okay, ammetto che è stata una buona idea» si arrese l'uomo «Però la prossima volta andiamo in un locale per soli gay, mh? Così posso toccarti quanto voglio senza che tu mi respinga» constatò con aria decisa. 
Nero sorrise e si strinse nelle spalle guardandosi attorno in un gesto che quella sera era ormai una priorità per lui. 
«Sì, penso che sia una buona idea» convenne, protendendo con innocenza una mano sotto la tovaglia per andare ad accarezzare una muscolosa coscia al suo compagno.

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Qui troverete un po' di tutto sia per tipo di relazioni (het, yaoi e yuri) sia per rating (con prevalenza di lavori NSFW). Se ciò non vi aggrada, migrate tranquillamente verso siti a voi più gradevoli; in caso contrario, buona permanenza e buona lettura! ♥

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