Al momento sbagliato
Feb. 28th, 2014 08:54 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Al momento sbagliato
Rating: Verde
Genere: Generale, Slice of life
Personaggi: Camilla Sauer Keynes, Dalian, Hugh Anthony Disward
Wordcount: 777 (
fiumidiparole)
Prompt: 197. Il momento @
500themes_ita
Note: Gen
Con il suo libro in mano, si diresse verso la porta pensando a dove potesse essere Dalian, che non si era fatta sentire mai. Era un po' strano considerato che spesso e volentieri andava a disturbarlo - indipendentemente da cosa stava facendo - e gli chiedeva - anzi, gli ordinava - di prepararle del tè da mangiare insieme a qualche panino caldo e dolce.
Tra la caccia ad un Libro Fantasma e un altro e le richieste continue di Dalian di preparare il thè per poter mangiare dolcetti e panini dolci a quasi tutte le ore del giorni, Hugh aveva poco tempo da dedicare a se stesso.
Una parte di quel tempo lui la spendeva piacevolmente in bagno, concedendosi un bel bagno caldo nella bella e grande vasca dall'aria antica della villa di suo nonno.
Chiuso nella stanza da bagno, Hugh stava aspettando che la vasca si riempisse d'acqua e nell'attesa stava leggendo seduto sul bordo di essa.
Forse era stata Dalian a trasmettergli il vizio di leggere dovunque e qualunque cosa stesse facendo. Prima non leggeva così tanto.
Una mano era immersa nell'acqua che saliva sempre più di livello.
Quando l'acqua gli arrivò al polso la tolse e posò il libro da parte mentre si alzava e si sporgeva a prendere il bagnoschiuma.
Svitò il tappo e ne rovesciò un bel po' nell'acqua, mescolandola con una mano fino a creare un bel velo di schiuma soffice e profumata.
Sorrise al contatto con la schiuma e con l'acqua calda mentre si calava all'interno lentamente, stando attento a non scivolare.
Una volta all'interno si rilassò contro il bordo, reclinando la testa e chiudendo gli occhi per un po'. Storse appena le labbra per il dolore alle gambe dovuto ai numerosi lividi che si era procurato nella caccia ai Libri Fantasma. Subito si spostò in cerca di una posizione più comoda per i suoi arti doloranti.
Era abituato a patire dolori ben più gravi dopo l'esperienza della guerra; comunque se aveva l'opportunità di trovare una postura che glielo rendesse più sopportabile non vedeva perché non sfruttarla.
Dopo un primo momento in cui si concesse un po' di sano riposo, Hugh si lavò - motivo principale per cui era entrato in quella vasca, del resto - poi si asciugò le mani e riprese a leggere rimanendo comunque bene immerso nell'acqua che adesso era diventata tiepida, tenendo la testa bene indietro affinché i capelli bagnati non macchiassero le pagine del suo libro.
Quando la temperatura dell'acqua si fece abbastanza fredda - tempo una decina di minuti - si decise ad uscire. Con un brivido pose il primo piede sul pavimento, poi l'altro, facendo attenzione a non scivolare. Con un asciugamano si tamponò l'acqua dal corpo e si asciugò sommariamente i capelli, che dopo l'operazione risultarono piuttosto simili ad un nido arruffato; poi si legò il panno attorno ai fianchi per coprirsi le parti intime e poter tornare nella sua stanza per vestirsi.
Con il suo libro in mano, si diresse verso la porta pensando a dove potesse essere Dalian, che non si era fatta sentire mai. Era un po' strano considerato che spesso e volentieri andava a disturbarlo - indipendentemente da cosa stava facendo - e gli chiedeva - anzi, gli ordinava - di prepararle del tè da mangiare insieme a qualche panino caldo e dolce.
Hugh aprì la porta ed uscì nel corridoio di getto, ansioso di rivestirsi a causa del gelo che faceva fuori della vasca. Uscì con tale impeto che non si rese conto della persona che stava sopraggiungendo proprio in quel momento.
Si scontrarono ed il ragazzo venne sbalzato a terra, picchiando dolorosamente il sedere sul pavimento. Si massaggiò la testa, alzandola lentamente per vedere contro chi aveva sbattuto.
«Dalian...?» esclamò subito, prima di inquadrare chi c'era dall'altra parte della soglia.
«Huey!» replicò una voce femminile differente da quella di Dalian ma ugualmente familiare ad Anthony.
Quest'ultimo vide la ragazza bionda che aveva mandato a gambe all'aria e si affrettò a correggersi: «Oh, Camilla...! Scusa, io...».
Notò solo allora che i suoi occhi erano fissi verso il basso e che la sua bocca era aperta in una delicata e muta "o" di pura sorpresa. Seguendo lo sguardo della fanciulla, Hugh notò che cosa avesse attirato la sua attenzione. Arrossì di colpo e si affrettò a chiudere le gambe lasciate incautamente aperte.
«Scusami, n-non volevo...!» esclamò, alzandosi in piedi di colpo tenendosi abbassato l'asciugamano.
Anche Camilla si rialzò in fretta, cercando di dissimulare l'imbarazzo crescente sempre più di minuto in minuto.
Dalian si affacciò con noncuranza alla porta, squadrando Hugh senza dare alcun manifesto segno di disagio per la sua nudità quasi completa.
«Ti stava cercando da un po'. Le avevo detto che eri impegnato» gli disse pacata «Oh, preparami del tè quando sei pronto. Sbrigati, è quasi metà pomeriggio» aggiunse sbrigativa, prima di andarsene.
«I-io... m-mi dispiace, non sapevo che fossi... che stessi... sì, insomma...».
Camilla tergiversò ancora un po' prima che Anthony la fermasse: «Ho capito».
«Io ti aspetto di sotto... sì, così puoi... sistemarti» asserì la ragazza, annuendo per convincersi della sua affermazione.
Ciò detto si affrettò a dileguarsi lungo il corridoio, seguita dallo sguardo perplesso e ancora un po' imbarazzato del padrone di casa.
Rating: Verde
Genere: Generale, Slice of life
Personaggi: Camilla Sauer Keynes, Dalian, Hugh Anthony Disward
Wordcount: 777 (
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Prompt: 197. Il momento @
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-community.gif)
Note: Gen
Con il suo libro in mano, si diresse verso la porta pensando a dove potesse essere Dalian, che non si era fatta sentire mai. Era un po' strano considerato che spesso e volentieri andava a disturbarlo - indipendentemente da cosa stava facendo - e gli chiedeva - anzi, gli ordinava - di prepararle del tè da mangiare insieme a qualche panino caldo e dolce.
Tra la caccia ad un Libro Fantasma e un altro e le richieste continue di Dalian di preparare il thè per poter mangiare dolcetti e panini dolci a quasi tutte le ore del giorni, Hugh aveva poco tempo da dedicare a se stesso.
Una parte di quel tempo lui la spendeva piacevolmente in bagno, concedendosi un bel bagno caldo nella bella e grande vasca dall'aria antica della villa di suo nonno.
Chiuso nella stanza da bagno, Hugh stava aspettando che la vasca si riempisse d'acqua e nell'attesa stava leggendo seduto sul bordo di essa.
Forse era stata Dalian a trasmettergli il vizio di leggere dovunque e qualunque cosa stesse facendo. Prima non leggeva così tanto.
Una mano era immersa nell'acqua che saliva sempre più di livello.
Quando l'acqua gli arrivò al polso la tolse e posò il libro da parte mentre si alzava e si sporgeva a prendere il bagnoschiuma.
Svitò il tappo e ne rovesciò un bel po' nell'acqua, mescolandola con una mano fino a creare un bel velo di schiuma soffice e profumata.
Sorrise al contatto con la schiuma e con l'acqua calda mentre si calava all'interno lentamente, stando attento a non scivolare.
Una volta all'interno si rilassò contro il bordo, reclinando la testa e chiudendo gli occhi per un po'. Storse appena le labbra per il dolore alle gambe dovuto ai numerosi lividi che si era procurato nella caccia ai Libri Fantasma. Subito si spostò in cerca di una posizione più comoda per i suoi arti doloranti.
Era abituato a patire dolori ben più gravi dopo l'esperienza della guerra; comunque se aveva l'opportunità di trovare una postura che glielo rendesse più sopportabile non vedeva perché non sfruttarla.
Dopo un primo momento in cui si concesse un po' di sano riposo, Hugh si lavò - motivo principale per cui era entrato in quella vasca, del resto - poi si asciugò le mani e riprese a leggere rimanendo comunque bene immerso nell'acqua che adesso era diventata tiepida, tenendo la testa bene indietro affinché i capelli bagnati non macchiassero le pagine del suo libro.
Quando la temperatura dell'acqua si fece abbastanza fredda - tempo una decina di minuti - si decise ad uscire. Con un brivido pose il primo piede sul pavimento, poi l'altro, facendo attenzione a non scivolare. Con un asciugamano si tamponò l'acqua dal corpo e si asciugò sommariamente i capelli, che dopo l'operazione risultarono piuttosto simili ad un nido arruffato; poi si legò il panno attorno ai fianchi per coprirsi le parti intime e poter tornare nella sua stanza per vestirsi.
Con il suo libro in mano, si diresse verso la porta pensando a dove potesse essere Dalian, che non si era fatta sentire mai. Era un po' strano considerato che spesso e volentieri andava a disturbarlo - indipendentemente da cosa stava facendo - e gli chiedeva - anzi, gli ordinava - di prepararle del tè da mangiare insieme a qualche panino caldo e dolce.
Hugh aprì la porta ed uscì nel corridoio di getto, ansioso di rivestirsi a causa del gelo che faceva fuori della vasca. Uscì con tale impeto che non si rese conto della persona che stava sopraggiungendo proprio in quel momento.
Si scontrarono ed il ragazzo venne sbalzato a terra, picchiando dolorosamente il sedere sul pavimento. Si massaggiò la testa, alzandola lentamente per vedere contro chi aveva sbattuto.
«Dalian...?» esclamò subito, prima di inquadrare chi c'era dall'altra parte della soglia.
«Huey!» replicò una voce femminile differente da quella di Dalian ma ugualmente familiare ad Anthony.
Quest'ultimo vide la ragazza bionda che aveva mandato a gambe all'aria e si affrettò a correggersi: «Oh, Camilla...! Scusa, io...».
Notò solo allora che i suoi occhi erano fissi verso il basso e che la sua bocca era aperta in una delicata e muta "o" di pura sorpresa. Seguendo lo sguardo della fanciulla, Hugh notò che cosa avesse attirato la sua attenzione. Arrossì di colpo e si affrettò a chiudere le gambe lasciate incautamente aperte.
«Scusami, n-non volevo...!» esclamò, alzandosi in piedi di colpo tenendosi abbassato l'asciugamano.
Anche Camilla si rialzò in fretta, cercando di dissimulare l'imbarazzo crescente sempre più di minuto in minuto.
Dalian si affacciò con noncuranza alla porta, squadrando Hugh senza dare alcun manifesto segno di disagio per la sua nudità quasi completa.
«Ti stava cercando da un po'. Le avevo detto che eri impegnato» gli disse pacata «Oh, preparami del tè quando sei pronto. Sbrigati, è quasi metà pomeriggio» aggiunse sbrigativa, prima di andarsene.
«I-io... m-mi dispiace, non sapevo che fossi... che stessi... sì, insomma...».
Camilla tergiversò ancora un po' prima che Anthony la fermasse: «Ho capito».
«Io ti aspetto di sotto... sì, così puoi... sistemarti» asserì la ragazza, annuendo per convincersi della sua affermazione.
Ciò detto si affrettò a dileguarsi lungo il corridoio, seguita dallo sguardo perplesso e ancora un po' imbarazzato del padrone di casa.