Sfizi personali
Mar. 2nd, 2014 02:01 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Sfizi personali
Rating: Arancione
Genere: Erotico
Personaggi: Karis (Regina delle Succubi), Ran (Conte degli Abissi)
Wordcount: 612 (
fiumidiparole)
Prompt: 224. Non corrisposto @
500themes_ita + "Piantala di tentare di mettermi la panna montata sul culo!" di
tailofstars per il Carnevale delle Lande #2 @
maridichallenge
Note: Food!kink, Het
«Piantala di tentare di mettermi la panna montata sul culo!» ammonì cercando di scandire bene le parole, come se stesse parlando con un ritardato - e a quel punto non aveva quasi più dubbi sul fatto che lo fosse sul serio.
Ran indietreggiò di mezzo passo, il flacone contenente la panna sollevato a mezz'aria e tenuto come nell'atto di utilizzarlo.
Karis stava iniziando a perdere la pazienza. Per l'ennesima volta schivò la virile mano che si stava protendendo verso il suo fondoschiena col chiaro intento di palpeggiarlo.
Era la Regina delle Succubi ed era pertanto avvezza ad un certo tipo di intrallazzi, però quand'era troppo era troppo.
Saltò di lato e si volse a fronteggiare il suo molestatore con una luce chiaramente ostile negli occhi rosa acceso.
«Piantala di tentare di mettermi la panna montata sul culo!» ammonì cercando di scandire bene le parole, come se stesse parlando con un ritardato - e a quel punto non aveva quasi più dubbi sul fatto che lo fosse sul serio.
Ran indietreggiò di mezzo passo, il flacone contenente la panna sollevato a mezz'aria e tenuto come nell'atto di utilizzarlo.
L'espressione caustica di Karis convinse il Conte degli Abissi ad abbassare quell'insulsa arma e provare con un altro tipo di approccio.
«Siamo già stati insieme, perché non vuoi farlo?» domandò, cercando di assumere il contegno più dignitoso e autorevole che aveva per mascherare il suo altrimenti palese atteggiamento di puro capriccio.
Non era abituato ad essere disobbedito né ad incontrare resistenza.
Karis si era dimostrata volenterosa nel giacere con lui dopo essere stata corteggiata e viziata con regali e quant'altro e adesso Ran non capiva perché non volesse accontentarlo almeno una volta. Lui l'aveva fatto.
«Non mi coprirò il culo di panna montata solo per fartela leccare via e non so che altro!» ribadì con tono fermo, sollevando un dito e muovendolo in segno di diniego proprio sotto gli occhi del demone «È una cosa da maniaci!».
Ran sarebbe anche arrossito all'aperta accusa se fosse stato umano; sfortunatamente la sua carnagione grigio scuro non era soggetta agli stessi cambiamenti emotivi che erano indotti invece sul colorito umano.
«Non è una cosa da maniaci!» replicò infervorato «È soltanto un modo originale di fare l'amore...» aggiunse in sua difesa «E comunque sei tu quella che mi ha chiesto di farlo in modi veramente assurdi!».
Karis assunse un contegno offeso e sbatté un piede sul pavimento con forza.
«Non osare darmi della pervertita, Ran!» asserì «Io lo faccio come voglio e non voglio farlo coperta di panna montata!».
Ran digrignò i denti, evidentemente contrariato dal suo netto rifiuto, poi sospirò e decise di arrendersi: era lei a dettare legge e lui non aveva la forza materiale per obbligarla a sottostare alle sue richieste. Non nel suo territorio, dove ad un suo solo schiocco di dita si sarebbe trovato circondato dai suoi tirapiedi, pronti a farlo a brandelli se solo avesse osato torcerle un capello. Per ottenere cosa voleva avrebbe dovuto elaborare una strategia più complessa - e soprattutto avrebbe dovuto pazientare ancora un po'.
Senza perdere del tutto la speranza - non aveva intenzione di tornarsene al Reliquiario del Tempio dell'Acqua senza aver concluso niente - gettò via il flacone di panna e si accostò a Karis accarezzandole dolcemente i fianchi.
Lei lo squadrò come per sondare la sua mente ed individuare quali fossero le sue intenzioni, ma non lo allontanò - non ora che non aveva più la panna a portata di mano.
Le sue dita vagarono leggere sul suo corpo pallido, risalendo fino ai seni pieni ed invitanti, che palpò dolcemente, quasi fossero frutti proibiti e delicati.
«Posso farmi perdonare per poco fa...?» le chiese in un labile sussurro all'orecchio, portandosi alle sue spalle pian piano per avere piena presa su di lei.
Karis sorrise maliziosa.
«Certamente... purché tu non cerchi di fregarmi per arrivare ad usare quella maledetta panna» disse, già in trepida attesa di sentire le sue mani che la esploravano.
«Prometto di fare il bravo» bisbigliò il Conte degli Abissi con voce suadente.
«Allora sono tutta tua» si concesse la Regina delle Succubi, volgendosi verso di lui per cingergli il collo con ambedue le braccia.
Rating: Arancione
Genere: Erotico
Personaggi: Karis (Regina delle Succubi), Ran (Conte degli Abissi)
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Prompt: 224. Non corrisposto @
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Note: Food!kink, Het
«Piantala di tentare di mettermi la panna montata sul culo!» ammonì cercando di scandire bene le parole, come se stesse parlando con un ritardato - e a quel punto non aveva quasi più dubbi sul fatto che lo fosse sul serio.
Ran indietreggiò di mezzo passo, il flacone contenente la panna sollevato a mezz'aria e tenuto come nell'atto di utilizzarlo.
Karis stava iniziando a perdere la pazienza. Per l'ennesima volta schivò la virile mano che si stava protendendo verso il suo fondoschiena col chiaro intento di palpeggiarlo.
Era la Regina delle Succubi ed era pertanto avvezza ad un certo tipo di intrallazzi, però quand'era troppo era troppo.
Saltò di lato e si volse a fronteggiare il suo molestatore con una luce chiaramente ostile negli occhi rosa acceso.
«Piantala di tentare di mettermi la panna montata sul culo!» ammonì cercando di scandire bene le parole, come se stesse parlando con un ritardato - e a quel punto non aveva quasi più dubbi sul fatto che lo fosse sul serio.
Ran indietreggiò di mezzo passo, il flacone contenente la panna sollevato a mezz'aria e tenuto come nell'atto di utilizzarlo.
L'espressione caustica di Karis convinse il Conte degli Abissi ad abbassare quell'insulsa arma e provare con un altro tipo di approccio.
«Siamo già stati insieme, perché non vuoi farlo?» domandò, cercando di assumere il contegno più dignitoso e autorevole che aveva per mascherare il suo altrimenti palese atteggiamento di puro capriccio.
Non era abituato ad essere disobbedito né ad incontrare resistenza.
Karis si era dimostrata volenterosa nel giacere con lui dopo essere stata corteggiata e viziata con regali e quant'altro e adesso Ran non capiva perché non volesse accontentarlo almeno una volta. Lui l'aveva fatto.
«Non mi coprirò il culo di panna montata solo per fartela leccare via e non so che altro!» ribadì con tono fermo, sollevando un dito e muovendolo in segno di diniego proprio sotto gli occhi del demone «È una cosa da maniaci!».
Ran sarebbe anche arrossito all'aperta accusa se fosse stato umano; sfortunatamente la sua carnagione grigio scuro non era soggetta agli stessi cambiamenti emotivi che erano indotti invece sul colorito umano.
«Non è una cosa da maniaci!» replicò infervorato «È soltanto un modo originale di fare l'amore...» aggiunse in sua difesa «E comunque sei tu quella che mi ha chiesto di farlo in modi veramente assurdi!».
Karis assunse un contegno offeso e sbatté un piede sul pavimento con forza.
«Non osare darmi della pervertita, Ran!» asserì «Io lo faccio come voglio e non voglio farlo coperta di panna montata!».
Ran digrignò i denti, evidentemente contrariato dal suo netto rifiuto, poi sospirò e decise di arrendersi: era lei a dettare legge e lui non aveva la forza materiale per obbligarla a sottostare alle sue richieste. Non nel suo territorio, dove ad un suo solo schiocco di dita si sarebbe trovato circondato dai suoi tirapiedi, pronti a farlo a brandelli se solo avesse osato torcerle un capello. Per ottenere cosa voleva avrebbe dovuto elaborare una strategia più complessa - e soprattutto avrebbe dovuto pazientare ancora un po'.
Senza perdere del tutto la speranza - non aveva intenzione di tornarsene al Reliquiario del Tempio dell'Acqua senza aver concluso niente - gettò via il flacone di panna e si accostò a Karis accarezzandole dolcemente i fianchi.
Lei lo squadrò come per sondare la sua mente ed individuare quali fossero le sue intenzioni, ma non lo allontanò - non ora che non aveva più la panna a portata di mano.
Le sue dita vagarono leggere sul suo corpo pallido, risalendo fino ai seni pieni ed invitanti, che palpò dolcemente, quasi fossero frutti proibiti e delicati.
«Posso farmi perdonare per poco fa...?» le chiese in un labile sussurro all'orecchio, portandosi alle sue spalle pian piano per avere piena presa su di lei.
Karis sorrise maliziosa.
«Certamente... purché tu non cerchi di fregarmi per arrivare ad usare quella maledetta panna» disse, già in trepida attesa di sentire le sue mani che la esploravano.
«Prometto di fare il bravo» bisbigliò il Conte degli Abissi con voce suadente.
«Allora sono tutta tua» si concesse la Regina delle Succubi, volgendosi verso di lui per cingergli il collo con ambedue le braccia.