Oggetti dimenticati
May. 31st, 2014 02:34 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Oggetti dimenticati
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Dante
Wordcount: 1364 (
fiumidiparole)
Prompt: Autotune / #31. Vibrator - Motörhead @
mmom_italia + Other Kinks per la Badwrong Week #4 @
maridichallenge
Note: Age difference, Lemon, Self!love, Sex toys, Yaoi
Si mise allora a frugare nei cassetti in cerca di qualcosa di abbastanza vecchio da non essergli rimasto quasi più niente come ricordo. Doveva esserci qualcosa che rispondesse a quella descrizione, per forza: non buttava le sue riviste da mesi, forse addirittura anni.
Fu aprendo e frugando nei cassetti - che non apriva da tempo - che trovò quello che aveva tutta l'aria di essere un tubetto di olio lubrificante sessuale.
Quando Nero non c'era tutto era più noioso. Anche masturbarsi senza essere guardato da lui aveva un sapore diverso; ciononostante, Dante non aveva altri modi per passare il tempo in sua assenza.
In piedi dietro la sua scrivania completamente nudo, si stava masturbando fiaccamente, sperando di arrivare all'orgasmo in fretta.
Non godeva tanto quanto l'avrebbe fatto se Nero fosse stato lì a guardarlo e sfotterlo con qualche suo commento del tipo «Quando godi sembri un idiota».
Non appena fosse tornato da Fortuna, dove era stato richiamato per dare una mano a ricostruire, se lo sarebbe sbattuto tutta una giornata come minimo come punizione per averlo lasciato in uno stato tanto pietoso.
Lasciò perdere con uno sbuffo deluso e si sedette sulla sua logora sedia senza curarsi di rivestirsi, dato che era solo. Accavallò le gambe posandole sulla scrivania e rimase a contemplare il soffitto mettendo su un delizioso broncio infantile al quale Nero senz'altro avrebbe riso.
Aveva bisogno di uno stimolo più intenso per soddisfare i suoi appetiti sessuali. Il solo pensiero del suo partner non gli bastava più.
Era frustrante sentire di aver bisogno di fare l'amore e non riuscirci per mancanza di adeguati stimoli.
L'albino scosse irritato la testa e cercò di distrarsi facendo altro, per esempio leggere qualche rivista. Si sporse a frugare nel gruppo delle riviste che aveva sparse sul piano della scrivania ma non riuscì a trovare niente di abbastanza interessante. Era tutta roba che aveva letto e riletto migliaia di volte.
Si mise allora a frugare nei cassetti in cerca di qualcosa di abbastanza vecchio da non essergli rimasto quasi più niente come ricordo. Doveva esserci qualcosa che rispondesse a quella descrizione, per forza: non buttava le sue riviste da mesi, forse addirittura anni.
Fu aprendo e frugando nei cassetti - che non apriva da tempo - che trovò quello che aveva tutta l'aria di essere un tubetto di olio lubrificante sessuale.
L'uomo lo prese e lo osservò più da vicino, ricordando improvvisamente come, anni addietro, gli piacesse fare l'amore con le sue armi. Lo faceva spesso, anzi quasi sempre, non appena aveva un momento libero da poter trascorrere in pace senza avere Trish o Lady tra i piedi. Con l'arrivo di Nero aveva accantonato quel genere di fetish e di conseguenza quel tubetto si era rivelato essere completamente inutile: il ragazzo si occupava egregiamente di lubrificarlo prima di riempire il suo sfintere con la grossa e piacevole presenza della sua erezione.
Ritrovare quel lubrificante gli fece ricordare anche un'altra cosa: quando si era trasferito nella sua agenzia, Nero aveva portato con sé un bel vibratore di quelli vecchio stampo, con un lungo filo che permetteva di accenderlo, spegnerlo e regolarne la velocità tramite un apposito dispositivo.
L'avevano usato qualche volta e niente più perché poi avevano sempre preferito fare per conto loro, quindi era tecnicamente quasi nuovo.
Un sorriso illuminò il volto di Dante mentre l'idea prendeva forma nella sua mente: quel genere di giocattoli era proprio ciò di cui aveva bisogno in quel momento.
Poteva non essere esattamente in vena, però un vibratore era e rimaneva tale indipendentemente dalle sue disposizioni d'animo.
Si alzò in piedi stringendo saldamente in mano il tubetto di olio lubrificante e dirigendosi verso le scale che conducevano al piano di sopra, dove c'era la sua camera da letto.
Ricordava che l'ultimo posto in cui avevano nascosto quell'aggeggio era il fondo del cassetto della biancheria, per cui Dante entrò nella stanza e andò dritto verso il cassettone dove riponevano la biancheria.
Frugò in ogni cassetto partendo dall'alto e procedendo via via verso il basso finché non riuscì a trovare quel che cercava.
Il vibratore era di forma oblunga di un bel blu intenso e scuro come il cielo in una notte senza stelle ed era rivestito di un materiale che al tatto era liscio. Avvicinandolo al viso si accorse che aveva anche lo stesso odore del suo proprietario, cosa che lo lasciò piacevolmente stupito dato che non lo usavano da tempo.
Aprì il flacone dell'olio e se ne versò un'abbondante dose sulla mano destra che poi si spalmò per bene sulle dita ed in parte anche sul vibratore.
Solamente il fatto di aver ricordato l'esistenza di quel giocattolino era per lui motivo d'eccitazione, tanto più se ad esso si aggiungeva il fatto che il proprietario era Nero.
Era un modo originale per pensare di averlo ancora vicino a sé nonostante la lontananza.
Si inserì non senza fatica indice e medio lubrificati nel fondoschiena, emettendo un leggero gemito di dolore.
Si rigirò le dita per bene, facendo abituare gli anelli muscolari del suo sfintere al corpo estraneo. Gli piaceva sentirsi riempire da qualcosa di dritto, duro e turgido; pertanto fu quasi con gioia che rimpiazzò le proprie falangi con il ben più ingombrante corpo del vibratore per adesso spento.
L'albino si morse il labbro inferiore calando a mezz'asta le palpebre e lasciandosi sfuggire un roco sospiro di piacere.
«Oh, sì...» bofonchiò reclinando all'indietro la testa mentre indietreggiava fino ad arrivare a ridosso di una parete.
Prese il dispositivo d'accensione e girò la levetta fino al primo livello d'intensità.
La lenta vibrazione che si originò nel suo fondoschiena lo scosse leggermente e lo stimolò molto più di quanto avesse previsto.
Un gemito accorato gli sfuggì dalle labbra mentre la metà inferiore del suo corpo vibrava in maniera impercettibile seguendo l'impulso meccanico dell'oggetto che aveva dentro.
«A-ah... ah! Adesso sì che si ragiona...» esclamò mentre con la mano ancora sporca di lubrificante si afferrava saldamente l'erezione e cominciava a masturbarsi di buona lena.
Gli mancava terribilmente la ruvida presa di Nero sulla sua erezione, però il suo vibratore riusciva a compensare la mancanza molto meglio di quanto non facesse il suo solo ricordo.
Con l'altra mano accelerò il ritmo del vibratore, trovandosi a tendere talmente tanto i muscoli nello sforzo di sostenere il piacere fisico da cominciare ad avere dolore alle cosce.
Velocizzò anche i movimenti della mano con cui si stava masturbando, gemendo e ansimando come se non avesse quasi più fiato.
Sarebbe stato uno spettacolo osceno da vedere per chiunque: aveva la pelle rossa a chiazze sulle guance, sul collo e attorno alla base dello stesso, stava cominciando a sbavare ed aveva un'espressione talmente inebetita che non sembrava in grado di fare niente più di ciò che stava già facendo.
Era nel momento del pieno godimento e non credeva di poter provare maggior piacere di quello; tuttavia ogni istante che passava la sensazione cresceva in maniera esagerata, spingendolo sempre più verso i picchi dell'estasi.
La sua erezione gli sembrava più dura e turgida del normale ed era così bagnata di lubrificante che gli era estremamente facile farci scivolare attorno la mano.
In uno sprazzo di follia mise il vibratore alla velocità massima.
Un ansito struggente e roco gli venne strappato dal petto mentre la sua mano mollava la presa sul dispositivo di regolazione per andare a sistemare con movimenti affrettati ed imprecisi il vibratore impazzito in maniera che toccasse i punti più sensibili che lui sentiva essere vicini alla sua locazione ma in quel momento non coinvolti.
Le gambe gli vennero meno e lui cadde in ginocchio sul pavimento, una mano saldamente ancorata al pene e l'altra che ai stava occupando del filo che faceva capolino tra le sue natiche.
Dante ansimò pesantemente, sollevando il capo verso il soffitto.
«Si muove così veloce... oh! È meraviglioso...! Ci sono... quasi... ah!» esalò sbattendo le palpebre ricoperte di sudore.
Venne con un vigore tale da strappargli un gridolino misto di estasi e soddisfazione insieme che sarebbe stato molto meglio appaiato ad un'immagine femminile.
Schizzò il proprio liquido seminale sul pavimento senza minimamente preoccuparsi di quanto avrebbe dovuto sgobbare in seguito per pulire. Ansimò pesantemente una volta eiaculato completamente e si accasciò carponi a terra, esausto.
«Avrei... dovuto ricordarmi di que... sto giocattolo tempo fa...» boccheggiò senza fiato, afferrando il filo e tirando.
La fuoriuscita del vibratore fu accompagnata da un ennesimo mugolio, stavolta di inequivocabile delusione.
Una volta rimosso quello ebbe modo di sedersi a terra ed ammirare la grossa, vischiosa pozza di sperma che aveva creato.
«Maledizione, mi è piaciuto addirittura troppo...» bofonchiò stirando le labbra in un sorriso stanco «Dovrò sperimentare la cosa sul ragazzo, appena ritorna...».
Immaginava perfettamente Nero mentre lo implorava di cacciargli ancor più dentro il vibratore ed aumentare le vibrazioni ancora e ancora ed il cacciatore di demoni trovava la scena decisamente di suo gusto.
Sarebbe stato un bel modo di vendicarsi per averlo lasciato da solo.
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Dante
Wordcount: 1364 (
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Prompt: Autotune / #31. Vibrator - Motörhead @
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Note: Age difference, Lemon, Self!love, Sex toys, Yaoi
Si mise allora a frugare nei cassetti in cerca di qualcosa di abbastanza vecchio da non essergli rimasto quasi più niente come ricordo. Doveva esserci qualcosa che rispondesse a quella descrizione, per forza: non buttava le sue riviste da mesi, forse addirittura anni.
Fu aprendo e frugando nei cassetti - che non apriva da tempo - che trovò quello che aveva tutta l'aria di essere un tubetto di olio lubrificante sessuale.
Quando Nero non c'era tutto era più noioso. Anche masturbarsi senza essere guardato da lui aveva un sapore diverso; ciononostante, Dante non aveva altri modi per passare il tempo in sua assenza.
In piedi dietro la sua scrivania completamente nudo, si stava masturbando fiaccamente, sperando di arrivare all'orgasmo in fretta.
Non godeva tanto quanto l'avrebbe fatto se Nero fosse stato lì a guardarlo e sfotterlo con qualche suo commento del tipo «Quando godi sembri un idiota».
Non appena fosse tornato da Fortuna, dove era stato richiamato per dare una mano a ricostruire, se lo sarebbe sbattuto tutta una giornata come minimo come punizione per averlo lasciato in uno stato tanto pietoso.
Lasciò perdere con uno sbuffo deluso e si sedette sulla sua logora sedia senza curarsi di rivestirsi, dato che era solo. Accavallò le gambe posandole sulla scrivania e rimase a contemplare il soffitto mettendo su un delizioso broncio infantile al quale Nero senz'altro avrebbe riso.
Aveva bisogno di uno stimolo più intenso per soddisfare i suoi appetiti sessuali. Il solo pensiero del suo partner non gli bastava più.
Era frustrante sentire di aver bisogno di fare l'amore e non riuscirci per mancanza di adeguati stimoli.
L'albino scosse irritato la testa e cercò di distrarsi facendo altro, per esempio leggere qualche rivista. Si sporse a frugare nel gruppo delle riviste che aveva sparse sul piano della scrivania ma non riuscì a trovare niente di abbastanza interessante. Era tutta roba che aveva letto e riletto migliaia di volte.
Si mise allora a frugare nei cassetti in cerca di qualcosa di abbastanza vecchio da non essergli rimasto quasi più niente come ricordo. Doveva esserci qualcosa che rispondesse a quella descrizione, per forza: non buttava le sue riviste da mesi, forse addirittura anni.
Fu aprendo e frugando nei cassetti - che non apriva da tempo - che trovò quello che aveva tutta l'aria di essere un tubetto di olio lubrificante sessuale.
L'uomo lo prese e lo osservò più da vicino, ricordando improvvisamente come, anni addietro, gli piacesse fare l'amore con le sue armi. Lo faceva spesso, anzi quasi sempre, non appena aveva un momento libero da poter trascorrere in pace senza avere Trish o Lady tra i piedi. Con l'arrivo di Nero aveva accantonato quel genere di fetish e di conseguenza quel tubetto si era rivelato essere completamente inutile: il ragazzo si occupava egregiamente di lubrificarlo prima di riempire il suo sfintere con la grossa e piacevole presenza della sua erezione.
Ritrovare quel lubrificante gli fece ricordare anche un'altra cosa: quando si era trasferito nella sua agenzia, Nero aveva portato con sé un bel vibratore di quelli vecchio stampo, con un lungo filo che permetteva di accenderlo, spegnerlo e regolarne la velocità tramite un apposito dispositivo.
L'avevano usato qualche volta e niente più perché poi avevano sempre preferito fare per conto loro, quindi era tecnicamente quasi nuovo.
Un sorriso illuminò il volto di Dante mentre l'idea prendeva forma nella sua mente: quel genere di giocattoli era proprio ciò di cui aveva bisogno in quel momento.
Poteva non essere esattamente in vena, però un vibratore era e rimaneva tale indipendentemente dalle sue disposizioni d'animo.
Si alzò in piedi stringendo saldamente in mano il tubetto di olio lubrificante e dirigendosi verso le scale che conducevano al piano di sopra, dove c'era la sua camera da letto.
Ricordava che l'ultimo posto in cui avevano nascosto quell'aggeggio era il fondo del cassetto della biancheria, per cui Dante entrò nella stanza e andò dritto verso il cassettone dove riponevano la biancheria.
Frugò in ogni cassetto partendo dall'alto e procedendo via via verso il basso finché non riuscì a trovare quel che cercava.
Il vibratore era di forma oblunga di un bel blu intenso e scuro come il cielo in una notte senza stelle ed era rivestito di un materiale che al tatto era liscio. Avvicinandolo al viso si accorse che aveva anche lo stesso odore del suo proprietario, cosa che lo lasciò piacevolmente stupito dato che non lo usavano da tempo.
Aprì il flacone dell'olio e se ne versò un'abbondante dose sulla mano destra che poi si spalmò per bene sulle dita ed in parte anche sul vibratore.
Solamente il fatto di aver ricordato l'esistenza di quel giocattolino era per lui motivo d'eccitazione, tanto più se ad esso si aggiungeva il fatto che il proprietario era Nero.
Era un modo originale per pensare di averlo ancora vicino a sé nonostante la lontananza.
Si inserì non senza fatica indice e medio lubrificati nel fondoschiena, emettendo un leggero gemito di dolore.
Si rigirò le dita per bene, facendo abituare gli anelli muscolari del suo sfintere al corpo estraneo. Gli piaceva sentirsi riempire da qualcosa di dritto, duro e turgido; pertanto fu quasi con gioia che rimpiazzò le proprie falangi con il ben più ingombrante corpo del vibratore per adesso spento.
L'albino si morse il labbro inferiore calando a mezz'asta le palpebre e lasciandosi sfuggire un roco sospiro di piacere.
«Oh, sì...» bofonchiò reclinando all'indietro la testa mentre indietreggiava fino ad arrivare a ridosso di una parete.
Prese il dispositivo d'accensione e girò la levetta fino al primo livello d'intensità.
La lenta vibrazione che si originò nel suo fondoschiena lo scosse leggermente e lo stimolò molto più di quanto avesse previsto.
Un gemito accorato gli sfuggì dalle labbra mentre la metà inferiore del suo corpo vibrava in maniera impercettibile seguendo l'impulso meccanico dell'oggetto che aveva dentro.
«A-ah... ah! Adesso sì che si ragiona...» esclamò mentre con la mano ancora sporca di lubrificante si afferrava saldamente l'erezione e cominciava a masturbarsi di buona lena.
Gli mancava terribilmente la ruvida presa di Nero sulla sua erezione, però il suo vibratore riusciva a compensare la mancanza molto meglio di quanto non facesse il suo solo ricordo.
Con l'altra mano accelerò il ritmo del vibratore, trovandosi a tendere talmente tanto i muscoli nello sforzo di sostenere il piacere fisico da cominciare ad avere dolore alle cosce.
Velocizzò anche i movimenti della mano con cui si stava masturbando, gemendo e ansimando come se non avesse quasi più fiato.
Sarebbe stato uno spettacolo osceno da vedere per chiunque: aveva la pelle rossa a chiazze sulle guance, sul collo e attorno alla base dello stesso, stava cominciando a sbavare ed aveva un'espressione talmente inebetita che non sembrava in grado di fare niente più di ciò che stava già facendo.
Era nel momento del pieno godimento e non credeva di poter provare maggior piacere di quello; tuttavia ogni istante che passava la sensazione cresceva in maniera esagerata, spingendolo sempre più verso i picchi dell'estasi.
La sua erezione gli sembrava più dura e turgida del normale ed era così bagnata di lubrificante che gli era estremamente facile farci scivolare attorno la mano.
In uno sprazzo di follia mise il vibratore alla velocità massima.
Un ansito struggente e roco gli venne strappato dal petto mentre la sua mano mollava la presa sul dispositivo di regolazione per andare a sistemare con movimenti affrettati ed imprecisi il vibratore impazzito in maniera che toccasse i punti più sensibili che lui sentiva essere vicini alla sua locazione ma in quel momento non coinvolti.
Le gambe gli vennero meno e lui cadde in ginocchio sul pavimento, una mano saldamente ancorata al pene e l'altra che ai stava occupando del filo che faceva capolino tra le sue natiche.
Dante ansimò pesantemente, sollevando il capo verso il soffitto.
«Si muove così veloce... oh! È meraviglioso...! Ci sono... quasi... ah!» esalò sbattendo le palpebre ricoperte di sudore.
Venne con un vigore tale da strappargli un gridolino misto di estasi e soddisfazione insieme che sarebbe stato molto meglio appaiato ad un'immagine femminile.
Schizzò il proprio liquido seminale sul pavimento senza minimamente preoccuparsi di quanto avrebbe dovuto sgobbare in seguito per pulire. Ansimò pesantemente una volta eiaculato completamente e si accasciò carponi a terra, esausto.
«Avrei... dovuto ricordarmi di que... sto giocattolo tempo fa...» boccheggiò senza fiato, afferrando il filo e tirando.
La fuoriuscita del vibratore fu accompagnata da un ennesimo mugolio, stavolta di inequivocabile delusione.
Una volta rimosso quello ebbe modo di sedersi a terra ed ammirare la grossa, vischiosa pozza di sperma che aveva creato.
«Maledizione, mi è piaciuto addirittura troppo...» bofonchiò stirando le labbra in un sorriso stanco «Dovrò sperimentare la cosa sul ragazzo, appena ritorna...».
Immaginava perfettamente Nero mentre lo implorava di cacciargli ancor più dentro il vibratore ed aumentare le vibrazioni ancora e ancora ed il cacciatore di demoni trovava la scena decisamente di suo gusto.
Sarebbe stato un bel modo di vendicarsi per averlo lasciato da solo.