fiamma_drakon: (Neuro_Nōgami)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Voglie improvvise
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Dante, Nero
Wordcount: 928 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: 50 Pervertibles / 028. Spazzolino elettrico @ [livejournal.com profile] kinks_pervs
Note: Age difference, Lemon, PWP, Yaoi
«R-ragazzo... muovi quelle dita un po' di più... uoh...» boccheggiò a corto di fiato.
Nero gli spinse ancor più affondo indice e medio del Devil Bringer, avendo cura di sfregare bene le estremità acuminate contro le pareti molli e umide del suo sfintere.


A Nero era bastata una casuale e non poi così innocente palpata del sedere per perdere ogni autocontrollo e trasformarsi in una macchina per il sesso. 
Aveva afferrato Dante e l'aveva baciato con irruenza, quasi soffocandolo per la foga, poi l'aveva costretto ad inginocchiarsi con lui sul pavimento del bagno ed aveva iniziato a stuzzicargli i capezzoli ed il pene. 
Da lì al punto a cui era arrivato adesso non erano passati che pochi minuti. 
Dante era semisdraiato sul pavimento, completamente nudo e non più umido d'acqua per la doccia finita poco prima, bensì per il sudore che gli imperlava copioso ogni parte del corpo. Le gambe erano divaricate al massimo della sua possibilità ed in modo tale che riuscisse comunque a non accasciarsi totalmente al suolo e tra di esse pendeva, turgida, allettante e perfettamente ignorata, la sua erezione. 
Nero gli era inginocchiato dietro, tra le sue gambe. Anche lui aveva una notevole erezione della quale però non si stava minimamente curando, troppo impegnato a divertirsi con l'orifizio posteriore del suo partner. 
Quest'ultimo ansimava e si contorceva come se stesse soffrendo anche se dall'espressione che portava stampata in faccia pareva assai estasiato: le sue guance erano rosse e si mordeva spesso il labbro inferiore per reprimere oscene grida di piacere. Avrebbe desiderato ardentemente di potersi afferrare l'erezione e masturbarsi fino a venire almeno un paio di volte ma ogni volta che ci provava il suo partner gli faceva toccare nuovi picchi di piacere che lo relegavano a docile succube di ciò che gli veniva fatto. 
«R-ragazzo... muovi quelle dita un po' di più... uoh...» boccheggiò a corto di fiato. 
Nero gli spinse ancor più affondo indice e medio del Devil Bringer, avendo cura di sfregare bene le estremità acuminate contro le pareti molli e umide del suo sfintere. 
Dante esalò un gemito e si irrigidì leggermente, segno che il gesto non gli era stato affatto indifferente. 
«Così?» domandò con aria forzatamente stupida Nero, riprendendo a girare e addentrare le dita. 
Rispetto alle falangi della sua mano normale quelle del suo arto demoniaco erano più spesse, ruvide ed in poche parole adatte allo scopo che si era prefisso. 
Dante ebbe un momento di cedimento in cui abbandonò il viso a contatto con il freddo pavimento del bagno. 
«Oh, sì...!» declamò in tono decisamente troppo beato per non risultare osceno e soprattutto imbarazzante «Mmhn... sì! Sì, ragazzo spingi di più...». 
Nero adorava sentirlo supplicare in quella maniera pietosa. Lo eccitava da impazzire e gli faceva venire una gran voglia di farselo brutalmente solo per sentirlo gridare di più. 
I suoi occhi caddero per sbaglio sul lavandino poco distante da lui, più precisamente sul bicchiere contenente i loro spazzolini elettrici. 
Un sogghigno vagamente perverso incurvò le labbra del ragazzo mentre con un gesto secco rimuoveva il Devil Bringer dal fondoschiena del suo compagno. 
Quest'ultimo si produsse in un accorato gemito di delusione. 
«Cosa fai? Perché... hai smesso?» domandò mentre si portava svelto una mano tra le gambe e si masturbava rapido, quasi temesse che l'eccitazione del momento potesse svanire in un istante. 
Nero si alzò in piedi con l'erezione che stava dritta tra le sue gambe. Prese lo spazzolino di Dante e poi tornò subito al suo posto. 
«Avevo bisogno di una cosa...» rispose vago, prima di cacciargli nel didietro lo spazzolino con foga. 
Dante si raddrizzò istantaneamente rantolando per la sorpresa nel sentire qualcosa di ben diverso dall'erezione dell'altro entrargli nel fondoschiena. Non riuscì però ad identificare l'oggetto. 
«Ragazzo, che vuoi fa-ah-aaaaahw...!». 
Il suo intervento si trasformò in un ennesimo verso di piacere nell'attimo in cui Nero attivò lo spazzolino. 
Dante accelerò il ritmo con cui si stava masturbando e manifestò il proprio apprezzamento anche a quel tipo di trattamento con mugolii molto esplicativi. 
Con quell'oggetto Nero poté tranquillamente andare più a fondo nel suo corpo e raggiungere zone molto sensibili che con le dita non riusciva a toccare. 
Il minore si sporse verso l'orecchio dell'altro e chiese: «Ti piace?». 
Dante raddrizzò leggermente le spalle e la schiena ed emise un lungo gemito di sollievo mentre raggiungeva l'orgasmo, schizzando il pavimento del bagno senza preoccuparsi dell'enorme quantità di sperma che rovesciò all'esterno. 
«Ti basta come risposta?» disse con un ulteriore sospiro. 
«Uhm... no, non proprio» replicò Nero dopo aver finto di rifletterci su qualche istante «Voglio sentirti dire chiaramente che ti piace». 
Ciò detto tolse anche lo spazzolino e stavolta vi sostituì la sua erezione. 
Il corpo caldo e turgido del ragazzo lo riempì ed il suo sfintere anale ormai adattatosi all'ingresso di estranei si allargò permettendogli di entrare senza opporre resistenza. 
«Adesso tocca a me venire» esclamò il più giovane, cominciando a spingere con decisi colpi di bacino. 
Ogni colpo aveva il preciso obiettivo di mandare in estasi il suo compagno, che non aveva avuto neanche il tempo di riprendersi dall'eiaculazione appena avvenuta. 
Il suo pene aveva perso rigidità ma la stava riacquisendo in fretta mentre dalla sua bocca prorompevano rinnovati gemiti di piacere ed invocazioni multiple. 
Nero si spinse dentro di lui godendosi ogni momento al massimo, assaporando ciascun rumore prodotto da Dante come se fosse l'ultimo. 
Venne nel corpo del maggiore dopo diversi minuti di forsennate spinte che lasciarono Dante di nuovo duro e senza fiato, sull'orlo di un secondo orgasmo che arrivò con qualche secondo di scarto rispetto a quello del suo compagno. 
Eiaculò per la seconda volta sul pavimento, mugugnando un debole apprezzamento mentre si lasciava cadere esausto su un fianco senza più voce né fiato. Gli era piaciuto da impazzire e lo stesso si poteva dire di Nero, che uscì soddisfatto dal suo fondoschiena sedendosi sul pavimento lontano dalla pozza di sperma di dimensioni non indifferenti. 
«Dovrai lavare lo spazzolino prima di usarlo...» commentò sogghignando, incrociando lo sguardo del maggiore. 
«Adesso è l'ultimo dei miei pensieri, ragazzo...» ammise quest'ultimo, sorridendo esausto mentre cercava di mettersi in piedi.

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