fiamma_drakon: (Flandre_Scarlet)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Di ritorno dal borgo
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Chrom, Frederick, Gaius
Wordcount: 2558 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Colourful Red / #01 - Amore @ [livejournal.com profile] diecielode
Note: Drunk!sex, Lemon, Threesome, Yaoi
«Non sforzarti, princi... dormi che è megl...!».
L'ex ladro venne afferrato dalle braccia di Chrom e tirato giù mentre la bocca del nobile ricercava la sua con insistenza in un bacio osceno.
Frederick rimase a guardare, attonito: il principe non si era mai permesso un simile bacio con nessuno dei due. In effetti, un po' era geloso di Gaius: a lui Chrom concedeva solo baci casti e rapidi.


«Non sareste dovuti andare in città...». 
Frederick era piuttosto alterato, però non se la stava prendendo esattamente con la persona giusta. 
«Non dare la colpa a me, Fred! È stato lui a venire a cercarmi perché lo accompagnassi in città!» si difese prontamente Gaius. 
Il cavaliere digrignò leggermente i denti, alterato. 
«Io mi chiamo Frederick, non Fred» puntualizzò «E comunque avresti dovuto impedirgli di ridursi in questo stato pietoso...» soggiunse. 
Entrambi rivolsero uno sguardo all'uomo che si trovava tra di loro e che stavano sorreggendo per le braccia trascinandolo al tempo stesso, dato che non sembrava in grado di camminare da solo. 
«Smetti di fare mia madre, Freder-hic!...» bofonchiò Chrom sollevando la testa e ribaltandola all'indietro, osservando il cielo. Aveva le guance paonazze e puzzava tremendamente di alcol. 
Rise in maniera incongrua e poi riabbassò il capo, voltandosi verso Gaius. 
«E tu... difendimi, no? Sono il principe...!» biascicò l'ubriaco. 
«Sarai anche il principe ma adesso non sei nella condizione di ordinare» sospirò Frederick. 
Arrivarono alla tenda di Chrom, entrarono e lo deposero sulla sua branda. 
Una volta che fu disteso il nobile emise un verso abbastanza strano e cercò di risollevarsi, invano. 
«Che fatica portarlo... e io che credevo fosse leggero...» commentò Gaius spossato «Me ne ricorderò la prossima volta che vorrà fare l'amore». 
«Io ho posizione fissa, non ho molta libertà di scelta...» ammise Frederick. 
«Be' ma tu sei più grosso, Fred. Ci ammazzeresti se tu stessi sopra, non credi?» domandò Gaius ironico. 
Loro tre facevano sesso ormai da diversi mesi alle spalle di tutto l'esercito e si amavano un po' nonostante la loro relazione fosse del tutto anomala; tuttavia, a tutti e tre piaceva ed erano di comune accordo nel proseguirla, per cui non c'era alcun tipo di problema - almeno per loro. 
Frederick arrossì leggermente, distogliendo lo sguardo. 
«Presumo sia vero...» rispose. Non negava di essere molto più grosso dei suoi due partner, tanto che entrambi riuscivano a penetrarlo assieme senza particolare sforzo. Oltre a ciò, sia Gaius sia Chrom soffrivano come la prima volta quando era lui a cercare di penetrarli in virtù della sua notevole dotazione. 
«Ah, ho caldo...». 
Chrom cercò di slacciarsi il mantello ma la padronanza del corpo era tale che non riuscì neanche a trovare il gancio che glielo teneva chiuso sul petto. 
Gaius gli venne prontamente in soccorso. 
«Non sforzarti, princi... dormi che è megl...!». 
L'ex ladro venne afferrato dalle braccia di Chrom e tirato giù mentre la bocca del nobile ricercava la sua con insistenza in un bacio osceno. 
Frederick rimase a guardare, attonito: il principe non si era mai permesso un simile bacio con nessuno dei due. In effetti, un po' era geloso di Gaius: a lui Chrom concedeva solo baci casti e rapidi. 
Dopo quasi un minuto che limonavano appassionatamente il cavaliere decise di intervenire a separarli: afferrò Gaius per il mantello e lo tirò in piedi quasi di peso. 
«Non avevi detto che doveva dormire?» asserì brusco. 
L'altro si strinse nelle spalle. 
«Mi ha costretto lui» si giustificò «E... sembra che adesso abbia voglia di divertirsi» soggiunse, accennando alla per ora leggera protuberanza nei suoi pantaloni. 
La cosa a Frederick non sfuggì. 
«Non si può. È completamente ubriaco» fece presente quest'ultimo. 
«E allora? Lui ha comunque voglia!» replicò il suo partner sobrio «Avanti, non dirmi che non vorresti un bacio come quello che ha dato a me, Fred!». 
Gaius stava evidentemente cercando di provocarlo, ne era consapevole; eppure una parte non indifferente di lui voleva cedere a quella provocazione. 
Il cavaliere guardò Chrom, disteso sulla branda in attesa di essere considerato di nuovo. 
«Mmmh... Frederick, vieni qui... smetti di fare la mammina...» lo provocò Chrom, sorridendogli lascivo. 
Sorprendentemente riuscì a mettersi seduto e, non appena l'ebbe fatto, sollevò una mano verso Frederick facendogli cenno di avvicinarsi tentando un approccio sexy. Tutto quello che riuscì ad ottenere fu solo una smorfia ridicola. 
«Voglio tutti e due, ora!» ordinò battendosi le mani sulle cosce con fare imperioso. 
Frederick e Gaius si scambiarono una rapida occhiata, poi il secondo iniziò a spogliarsi. 
«Vuoi dargli ascolto?!» fece il cavaliere, scioccato da tanta mancanza di buonsenso: Chrom non era in grado di compiere scelte lucide. Approfittare della situazione era sbagliato. 
«Te l'ho detto, Fred: lui ha voglia» spiegò semplicemente mentre si sfilava gli stivali «E sinceramente adesso ne ho voglia anche io». 
Si tolse anche i pantaloni e calò le braghe, mettendo a nudo i suoi attributi senza la minima vergogna; dopodiché si rivolse di nuovo a Frederick: «Avanti, non farci divertire da soli...». 
Il cavaliere esitò. Era sul punto di fare dietrofront e lasciarli da soli quando Gaius, roteando gli occhi al cielo, si protese sulla punta dei piedi trascinando Frederick verso il basso allo stesso tempo, unendo le labbra con le sue. 
Il cavaliere arrossì fino a divenire paonazzo mentre il suo partner approfondiva il contatto ben oltre il normale limite del pudore, cacciandogli la lingua in bocca e strusciandola contro il suo palato, ben consapevole di quanto fosse apprezzato da Frederick quel gesto. 
Quest'ultimo esalò un gemito di piacere nella bocca di Gaius cominciando a rispondere con fervore sempre maggiore al contatto. 
Nonostante la spessa armatura che lo conteneva, Gaius poteva quasi percepire la sua eccitazione fisica. Immaginava il sangue che affluiva in massa al suo pene, facendolo inturgidire. Doveva essere una condizione decisamente scomoda da sostenere all'interno di una scatola di latta. 
L'ex ladro interruppe dopo pochi minuti il bacio, lanciando un'occhiata carica d'aspettativa al cavaliere. 
Quest'ultimo era chiaramente insoddisfatto dall'inattesa interruzione. 
«Non puoi lasciarmi così» protestò. 
«Ti ho eccitato, eh? Ammettilo!» esclamò Gaius sorridendo sicuro di sé. 
«Forza, iniziamo!» intervenne Chrom impaziente. 
Frederick guardò il principe e non poté reprimere oltre il desiderio di fare l'amore con lui. Era così indifeso in quel momento e allo stesso tempo desideroso di farsi sbattere. 
Cominciò a spogliarsi dell'armatura ed in men che non si dica fu nudo innanzi agli altri due, l'accenno di erezione che svettava tra le sue gambe. 
Gaius lo trascinò seduto sulla branda, che cigolò sotto il peso congiunto di Chrom e Frederick. 
Il principe saltò letteralmente addosso a quest'ultimo, cingendolo al collo e baciandolo in maniera convulsa e appassionata, spingendolo disteso accanto a lui. 
Gaius intanto si accinse a spogliare il nobile della parte inferiore dei suoi indumenti, lasciando al cavaliere il compito di sfilargli il resto. 
Frederick riuscì a toglierselo di dosso con facilità e spogliarlo degli indumenti rimasti. 
Mentre veniva denudato, Chrom cominciò a strusciarsi con l'inguine contro la sua erezione, mugolando di piacere. 
«È così... grosso...» borbottò quasi sospirando. 
Frederick arrossì per il duplice piacere del corpo caldo che strusciava contro il suo e per il complimento. 
Attirò di nuovo e senza indugio Chrom verso il suo volto e riprese a baciarlo. 
Con il nobile seduto a cavallo di Frederick e piegato in avanti, il suo sedere rimaneva ignorato ed in bella mostra. Lo spettacolo non sfuggì di certo allo sguardo di Gaius, che si inginocchiò tra le gambe del cavaliere. 
Affibbiò un sonoro ceffone su una natica del nobile, il quale emise un verso incomprensibile nella bocca di Frederick, poi si portò un paio di dita alla bocca e le ricoprì di uno spesso strato di saliva. 
Il passo successivo fu inserirle nel didietro di Chrom, che si sollevò emettendo un gridolino di osceno piacere. 
Frederick lo prese per le braccia, quasi a volerlo trattenere a sé, osservandolo dal basso mentre si mordeva il labbro inferiore con espressione palesemente estasiata. 
«G-Gaius...! Ah! Le dita...» sospirò irrigidendo la schiena. 
L'ex ladro estrasse e reinserì le dita un paio di volte, lentamente, gustandosi la sensazione umida del contatto intimo col suo sfintere ancora stretto. Sentiva i suoi anelli muscolari allargarsi e restringersi in risposta a quanto si spingeva dentro. 
Godeva enormemente in quel momento e si stava eccitando talmente tanto da non vedere l'ora di essere al rapporto vero e proprio. 
Frederick stava cominciando a spazientirsi: voleva riprendere il suo bacio da dove l'aveva interrotto. 
Riuscì a resistere ancora per poco; dopodiché costrinse il principe a riabbassarsi e ricongiungere le labbra con la sua bocca. 
Gaius nel frattanto si stava lavorando per bene il nobile fondoschiena dell'ubriaco, applicandosi per allargarlo il più possibile e prepararlo. 
«Possiamo andare oltre i preliminari?» chiese con gli occhi che mandavano lampi di lussuria e impazienza. 
Chrom mandò un mugolio più forte degli altri senza staccare la bocca da quella del cavaliere. In sé quella risposta non era un sì ma neanche un no, pertanto Gaius decise d'interpretarla a suo piacimento. 
Rimosse le dita dal suo sfintere lubrificato e le sostituì con la propria erezione. 
Chrom esalò un gemito soffocato nella bocca di Frederick, che vide le sue palpebre calare in un'espressione inebetita e beata insieme. Non riuscì a spiegarsi quel cipiglio finché non cominciò a sentire le spinte impartite da Gaius con sempre maggior vigore. 
Lo stava penetrando e a Chrom piaceva da impazzire. 
Il principe d'Ylisse staccò di nuovo la bocca da quella di Frederick e bofonchiò: «Gaius... ah!». 
Il cavaliere digrignò i denti leggermente, divorato interiormente da una gelosia crescente. Voleva sentirlo invocare il suo nome, non quello del loro terzo partner. Voleva che godesse anche per merito suo - anzi, soprattutto per merito suo. 
Il cavaliere spostò il corpo di Chrom quasi di peso, portandolo più su. In tal maniera la sua erezione aveva la possibilità di raggiungere il suo sfintere posteriore. 
Fu con non poca fatica che Frederick riuscì a guidare il suo pene turgido dentro il fondoschiena del nobile, complice la presenza non da poco dell'erezione di Gaius. 
Quest'ultimo emise un verso di protesta sentendosi bloccare nei movimenti da qualcosa di ingombrante che premeva contro il suo pene. 
«Ah!» esclamò. 
«O-ooohw...!» mugolò Chrom a voce decisamente più alta, raddrizzando improvvisamente la schiena e sgranando gli occhi. 
Al piacere di poco prima si era aggiunto un dolore lancinante che stava diventando sempre più forte. Il suo sfintere - benché fosse stato preparato a dovere - non poteva esserlo per una doppia penetrazione, specialmente se uno dei due a farla era Frederick: l'uomo era dotato in maniera impressionante anche per uno della sua robusta corporatura. 
Un sospiro appagato fuoriuscì dalla bocca del cavaliere mentre avvertiva il calore del corpo che lo stava accogliendo. 
«F-Frederick... che cosa...?». 
Gaius si morse il labbro inferiore per impedirsi di gemere di dolore: il suo partner stava cominciando ad imprimere le prime spinte. 
«Non puoi divertirti solamente tu» fu la replica fornita da Frederick. 
Chrom era troppo impegnato a soffrire e godere insieme per poter prestare attenzione alle loro chiacchiere, tanto più che nelle condizioni in cui si trovava attualmente non era capace di cogliere il senso dei loro discorsi. 
Iniziò ad emettere versi osceni mentre si agitava sopra il corpo di Frederick e Gaius, dopo essersi abituato un po', riprese a spingere. 
Entrambi volevano udire il principe gridare ancora e ancora. Era eccitante quasi quanto il contatto intimo con il suo fondoschiena. 
Chrom era arrivato addirittura a sbavare, impegnato com'era a godere intensamente per le due erezioni che stavano sfregando contro le pareti del suo sfintere cercando di farsi sempre più spazio. 
Era paonazzo in volto, tanto che pareva sul punto di collassare. 
Venne per primo, com'era ovvio supporre date le circostanze. Con un gridolino di soddisfazione raggiunse l'orgasmo eiaculando abbondantemente, schizzando col suo sperma il petto ed il viso di Frederick; dopodiché si accasciò in avanti. 
Il cavaliere lo sostenne per impedirgli di sporcarsi del suo stesso sperma; tuttavia ciò non gli impedì di continuare a sbattere contro il suo corpo e di avvicinarsi sempre più all'orgasmo. 
Gaius cominciò a spingere con più foga, segno che era veramente prossimo al traguardo. 
Eiaculò lanciando un gemito, rilasciando il suo liquido seminale nel didietro di Chrom; dopodiché si accasciò contro la schiena del principe. 
Frederick venne con uno scarto di un paio di minuti, anche lui dentro il corpo di Chrom. 
Un silenzio carico di stanchezza si impossessò della tenda mentre Frederick e Gaius cercavano di rimettere insieme le forze necessarie a muoversi. 
Chrom, al contrario, sembrava essere in grado di muoversi - e anzi, voleva farlo. 
Con uno sforzo di volontà Gaius estrasse l'erezione dal suo sedere e si allontanò. Toccò a Frederick aiutarlo a scendere, togliendo anche la sua erezione dal suo didietro e mettendosi in piedi a propria volta. 
Chrom si lasciò ricadere sulla branda chiudendo gli occhi, un sorriso ebete sul viso. 
«Wow...» borbottò Gaius rivolto al suo compagno. 
«... concordo» commentò Frederick dopo poco «Che facciamo adesso?». 
L'ex ladro si strinse nelle spalle. 
«Dovremmo andare» propose. 
«E con lui...?» chiese Frederick, accennando al principe. Per tutta risposta l'ubriaco cominciò a russare rumorosamente, strappando una risata a Gaius. 
«Starà bene, si è anche già addormentato...». 
Frederick avrebbe voluto ribattere qualcosa, per esempio il fatto che era tenuto a servire Chrom in virtù di cavaliere, però il principe era già a letto, dormiva profondamente e lui avrebbe volentieri seguito il suo esempio. 
«D'accordo, allora andiamo... ma facciamo piano, non voglio che qualcuno si svegli e ci veda...» asserì mentre si accingeva a riprendere possesso dei suoi indumenti. 
«Sono abituato a sgattaiolare indisturbato dovunque da prima che tu mettessi quell'armatura per la prima volta...» esclamò Gaius di rimando mentre si gettava il mantello addosso. 
 
«Oh, quei due...!». 
Chrom uscì barcollando dalla sua tenda, una mano sollevata a sorreggergli la testa come se dovesse cadere da un momento all'altro. 
Aveva la nausea, un'emicrania lancinante e - come se ciò non bastasse - un atroce fitta al fondoschiena che non accennava affatto a diminuire - anzi, tutto il contrario. 
Il principe ricordava distintamente di aver alzato un po' troppo il gomito in città e di come Frederick e Gaius l'avevano trascinato via fino alla sua tenda. Aveva fatto una così pessima figura da voler scomparire per la vergogna; tuttavia, i suoi due compari più tardi non avevano dato prova di essere molto migliori. 
Arrossiva al solo ricordo di quello che avevano fatto e di come si erano divertiti a sue spese, lasciandolo a doversi misurare con atroci fitte al fondoschiena nate dalla loro smania di sbatterlo da ubriaco. Era anche vero che lui li aveva provocati; tuttavia erano sobri e - specialmente Frederick - dotati di buonsenso. 
Gliel'avrebbe fatta pagare a entrambi per quel dolore che lo trafiggeva come una lancia perennemente conficcata nel didietro e che gli avrebbe impedito di sedersi per il resto della giornata. 
Attraversò l'accampamento facendo attenzione a non cadere a causa del suo precario equilibrio, quindi entrò nella tenda di Frederick - che era più vicina rispetto a quella di Gaius - senza neppure pensare per un solo istante di annunciarsi o dare un qualsivoglia cenno della sua presenza. 
Aprì semplicemente la tenda ed entrò soltanto per fermarsi subito oltre a contemplare la scena che gli si parava dinanzi: Frederick e Gaius stavano dormendo profondamente, russando piano stretti l'un l'altro. Avevano le gambe intrecciate insieme e Gaius dormiva in parte posato sopra il robusto torace di Frederick, che riposava supino. 
Erano ambedue nudi con solo una misera coperta - che non bastava di certo a coprirli tutti e due - per ripararsi dal freddo della notte. 
Facevano quasi tenerezza, ma non di certo a Chrom. 
Il principe dopo lo stupore iniziale, si avvicinò alla branda e - in barba alla testa che pulsava di dolore - esclamò a gran voce: «SVEGLIA!». 
Frederick, che aveva il sonno abbastanza leggero, si destò di soprassalto mettendosi seduto in risposta ad un riflesso condizionato, i sensi improvvisamente all'erta, pronto a cogliere il minimo cenno di pericolo. 
Gaius scivolò dal suo petto cadendo oltre il bordo della branda. Sbatté la testa contro il terreno e solo allora si ridestò, cercando di rimettersi in una posizione decente. 
Gli sguardi confusi e dei due caddero in contemporanea su Chrom. 
«Mio signore!» 
«Princi!». 
Le loro esclamazioni di sorpresa non sortirono il minimo effetto sul nobile, deciso a far pagare ad entrambi per il loro divertimento a sue spese. 
«Oggi vi allenate con me» decretò incrociando le braccia sul petto con aria altera «E il vostro allenamento comincia adesso». 
Né a Gaius né a Frederick sfuggì la minaccia insita in quelle parole. 
«Ma princi è ancora presto...!» protestò Gaius «Non abbiamo ancora mangiato». 
«Mangerete dopo. Forza, vestitevi ed uscite di qui!» ordinò Chrom, uscendo dalla tenda per primo. 
Sperava di averli intimoriti almeno a parole, perché se avesse brandito la spada in quello stato non avrebbe spaventato neppure uno scoiattolo. 
«Credo che dovremmo scusarci, per stanotte...» commentò Frederick mentre si accingeva ad alzarsi. 
«E perché? Anche se la prende così male gli è comunque piaciuto. Non lo sentivi come gridava?» rispose a tono Gaius. 
«Mmh...» 
«Avanti, Fred. È soltanto infastidito perché era ubriaco. Gli passerà presto» liquidò l'ex ladro con un gesto della mano. 
«Speriamo» asserì il cavaliere, per niente entusiasta di doversi misurare in allenamento con Chrom dopo una notte come quella che aveva passato.

Info ♥

Benvenuti nel mio journal personale, dove posto tutte le mie fiffi!
Qui troverete un po' di tutto sia per tipo di relazioni (het, yaoi e yuri) sia per rating (con prevalenza di lavori NSFW). Se ciò non vi aggrada, migrate tranquillamente verso siti a voi più gradevoli; in caso contrario, buona permanenza e buona lettura! ♥

I personaggi di cui scrivo non appartengono a me ma sono dei rispettivi proprietari - salvo gli originali, che sono di mia esclusiva proprietà.

Tags