fiamma_drakon: dejichan © (Fiamma_Drakon)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Differenze di stazza
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Magnus, Pit
Wordcount: 1014 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Note: Age difference, Lemon, PWP, Size difference, Yaoi
«Faccia d'angelo dovresti proprio vederti... di questo passo non mi darai neanche il tempo di finire i preliminari» sospirò Magnus per contro, deluso.
«N-no, posso... farcela» Pit ansimò pesantemente, sporgendosi in avanti, verso le sue labbra. In tal modo espose meglio le natiche alle attenzioni del compagno umano.


«M-ah-agnus!» gemette Pit, stringendo i pugni contro i pettorali dell'altro, duri come roccia. 
Le sue guance erano paonazze e la sua espressione era una maschera di estasi pura alterata da momentanei sprazzi di dolore. 
«Faccia d'angelo dovresti proprio vederti... di questo passo non mi darai neanche il tempo di finire i preliminari» sospirò Magnus per contro, deluso. 
«N-no, posso... farcela» Pit ansimò pesantemente, sporgendosi in avanti, verso le sue labbra. In tal modo espose meglio le natiche alle attenzioni del compagno umano. 
«Lo abbiamo già... fatto altre volte, hai presente? Ce l'ho fatta!» esclamò con più convinzione. 
Magnus si chinò a baciarlo, languidamente, facendo attenzione a non pressarlo troppo mentre con le dita riprendeva a lavorare col suo fondoschiena. 
Quando era con Pit aveva il costante timore di poterlo spezzare come un ramoscello qualsiasi cosa facesse. Il fatto che fosse così minuto eppure così forte lo attraeva terribilmente ma ogni tanto le apparenze gli facevano dimenticare che in realtà aveva più anni di quanti ne dimostrasse, per non parlare del fatto che era il capo di un'armata di angeli e che se l'era egregiamente cavata in combattimenti contro mostri ben più grossi di lui. 
Lasciò sgusciare le dita fuori del suo posteriore umido, caldo e soprattutto accogliente - almeno per le sue prospettive - e spostò le mani per portarle attorno alle sue spalle. 
«Vuoi fare da solo stavolta?» un sorriso sghembo gli increspò le labbra «Sono talmente duro che dubito riuscirai a mancarlo». 
Pit digrignò i denti e distolse lo sguardo. 
«È successo solo una volta! Non ero in me in quel momento!» protestò vivacemente. 
«Già, eri ubriaco» Magnus rise ma la voce gli si spezzò in gola mentre le natiche morbide dell'angelo si spostavano sulla lunghezza della sua erezione, scendendo alla ricerca dell'altezza giusta per la penetrazione. 
«U-uoh!» ansimò con voce roca, chiudendo gli occhi. 
Pit protese una mano all'indietro, afferrando il pene duro e guidandolo verso il suo orifizio. Con le gambe si tenne ben saldo a cavallo del bacino di Magnus, allacciandole attorno ai suoi fianchi asciutti e snelli. 
La punta umida dell'erezione entrò facendosi prepotentemente largo nel suo corpo, premendo contro gli anelli di muscolatura più intimi e sensibili. 
Avvertì l'iniziale dolore dovuto allo stiramento forzato dei muscoli e si fermò, cercando di rilassarsi. 
Magnus stava reprimendo a fatica l'impulso di inserirsi completamente in lui. Dopotutto, Pit aveva già infilato all'interno la punta. 
«Non avrai da ridire riguardo alla mia preparazione?» brontolò in tono leggero e ironico, la voce arrochita dal desiderio. 
«Non è colpa tua, Magnus» replicò pacato l'angelo, le guance leggermente imporporate. 
Non disse altro ma la continuazione della frase era facilmente intuibile. 
«Faccio io?» chiese di nuovo l'umano. Non sarà stato proprio il massimo della delicatezza ma aveva senz'altro più dimestichezza del suo piccolo partner riguardo quel tipo di esperienze. 
Pit scosse la testa in segno di diniego e si lasciò scivolare in basso mentre al tempo stesso manteneva in posizione il pene dell'altro. Lo spinse completamente dentro, infischiandosene delle fitte ai lombi e più all'interno. 
La smorfia che gli deformò i delicati tratti del viso esplicò alla perfezione ciò che stava provando e Magnus, per evitargli una sofferenza ancor più prolungata, lo aiutò nell'atto. 
Una volta arrivato sino in fondo, Pit si bloccò e appoggiò le mani in grembo, sospirando. 
«Adesso rilassati e lasciami fare» intervenne Magnus con tono esperto, prendendogli il viso con una mano, piano, ed attirandolo verso la sua bocca. 
Si baciarono appassionatamente mentre con l'altra mano sollevava il lembo anteriore della corta tunica dell'angelo - che puntualmente si rifiutava di togliere, con suo enorme disappunto - per andare a prendersi cura della sua erezione. 
Il più piccolo mugolò piano nella sua bocca, quasi sospirando, mentre si rilassava sul suo corpo. 
La sua presa salda attorno al pene duro e i movimenti languidi gli piacevano tantissimo, al punto che quasi non si avvide delle spinte che Magnus impartì col bacino, lentamente. 
Il suo corpo rispose d'istinto adeguandosi al ritmo imposto dal più grande. Pit si lasciò trascinare dall'impulso, gemendo ed ansimando nella bocca dell'altro con sempre più foga. 
Sentiva che l'orgasmo era vicino e si dimenò con maggiore vigore per raggiungerlo al più presto. 
Magnus faticava a star dietro all'esuberanza dell'angelo a causa della posizione non proprio ideale per chi doveva penetrare: era seduto con la schiena appoggiata alla testata del suo letto con il suo vivace compagno posizionato sull'inguine e le gambe praticamente inutilizzabili. Se si fosse arrischiato a piegarle molto probabilmente non sarebbe più riuscito a penetrare Pit fino in fondo, impedendogli di arrivare all'orgasmo. 
Quest'ultimo finalmente venne lanciando un pesante sospiro e sgranando gli occhi per il sollievo improvviso. Schizzò in abbondanza sul ventre nudo del più grande, gemendo ed inarcandosi per poi crollare in avanti, esausto. 
«N-no, angioletto! Non piegarti cos...» lo avvertì Magnus alla svelta, cercando di raddrizzarlo, ma ormai era tardi. 
«Ah!» fece il più giovane, scattando di nuovo dritto come se fosse stato punto da qualcosa. In effetti nel flettersi in avanti era stato colto da una fitta acuta quando Magnus aveva impartito la spinta successiva. Non se l'era aspettato e perciò gli aveva fatto molto male. 
«Pit fermati!» lo riprese l'umano, ghermendolo con presa stoica per le spalle «Se ti agiti farà ancora più male!». 
L'altro si abbandonò nelle mani di quest'ultimo, il quale lo bloccò e lo guidò nel riprendere il rapporto da dove l'avevano interrotto. Dopotutto, lui non era ancora venuto e la tensione che ciò comportava lo stava uccidendo. 
Fu un vero e proprio sollievo venire, pochi minuti più tardi, dopo aver ripreso a muoversi dentro e fuori il suo giovane partner con più vigore. 
Pit avvertì il suo sperma che schizzava dentro di lui, in profondità. Ansimò pesantemente e si schiacciò contro l'inguine di Magnus, mordendosi il labbro inferiore mentre sentiva la punta della sua erezione premere in un punto particolarmente piacevole. 
Il suo compagno terminò di eiaculare e si rilassò, abbandonandosi contro il supporto alle sue spalle. 
L'angelo si liberò del suo pene e si distese sul suo corpo, congiungendo le labbra alle sue, sorridendogli stanco ma pienamente soddisfatto.

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