fiamma_drakon: (Grell_Sutcliffe)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: I giochi del fratellone
Rating: Arancione
Genere: Comico, Erotico
Personaggi: Feliciano Veneziano Vargas (N. Italia), Lovino Romano Vargas (S. Italia)
Wordcount: 545 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Note: Incest, Self!love, Yaoi. Scritta per [livejournal.com profile] mmom_italia
«Romano?».
Sapeva che suo fratello ci metteva un po' più di lui a prendere sonno, come dimostrò in modo più che soddisfacente lo sbuffo contrariato che gli sentì emettere.
«Che vuoi...?»
«Non possiamo fare qualcosa prima di dormire...?».



«Avanti, fratellino muoviti! È tardi e sono stanco!».
Lovino, già sistemato sotto le coperte, aspettava i comodi del più giovane.
«Fratellone, arrivo!» esclamò Feliciano, apparendo dal bagno con indosso solamente una canotta rosa e un paio di boxer beige.
Raggiunse il più grande sul letto e s'infilò sotto le lenzuola che già Lovino si era sdraiato per dormire.
Feliciano si distese a propria volta e spense la luce, rimanendo supino a fissare il soffitto.
«'Notte!» esclamò con la sua consueta allegria.
«Sì, 'notte...» replicò l'altro, che già stava per assopirsi; ma Feliciano - stranamente in contrapposizione con la sua indole consueta - non era ancora stanco abbastanza da addormentarsi.
Si voltò su un fianco, guardando il più grande, il quale stava sdraiato girato verso il centro del letto.
«Romano?».
Sapeva che suo fratello ci metteva un po' più di lui a prendere sonno, come dimostrò in modo più che soddisfacente lo sbuffo contrariato che gli sentì emettere.
«Che vuoi...?»
«Non possiamo fare qualcosa prima di dormire...?».
Per Lovino era strano sentirgli fare discorsi del genere, abituato com'era ad arrivare a letto e trovarcelo già profondamente addormentato. Suppose senza il benché minimo entusiasmo che fosse colpa dell'influenza negativa che Germania aveva su di lui.
«Dormi e basta. Dovrebbe riuscirti bene...» borbottò irritato, ma quella sera Veneziano era particolarmente in vena di dar fastidio.
«Dai, fratellone...! Giochiamo un po', per favoreee!».
Si zittì, fatto che fece sperare a Romano che il minore avesse cambiato i suoi propositi, ma poi lo sentì riprendere: «Ah! Sai, il fratellone Francia mi ha insegnato un gioco nuovo!».
«Continui a stare insieme a Franc...?!» fece per rimproverarlo Romano, saltando seduto con fare stizzito, ma fu interrotto dall'altro.
«Guarda, si fa così!» esclamò Feliciano.
Prima che il maggiore potesse fermarlo, sentì la sua mano infilarsi energicamente nei suoi boxer, fino dove non avrebbe dovuto andare.
«C-che diavolo stai facend...?!» cominciò a sbraitare Lovino, ma poi fu interrotto dalle dita del fratello che giocavano con lui, dandogli un'inaspettata sensazione di piacere.
«V-Veneziano!» esclamò il più grande.
«È piacevole, vero? Il fratellone Francia giocava così con me quasi tutte le sere!» gli rivelò Veneziano senza la minima traccia di malizia nella voce, totalmente ignaro del significato di quei gesti. A quanto sembrava, a suo parere non c'era niente di male nell'infilare le mani nelle mutande delle persone.
Romano tremava impercettibilmente sotto il suo tocco energico e allegro.
Avrebbe ardentemente voluto maledire suo fratello, ma temeva che la voce non gli avrebbe retto abbastanza a lungo per farlo.
Veneziano si stava divertendo sul serio e con un'innocenza tale da far quasi paura.
Sotto le sue dita, Lovino venne dopo pochissimo e la prima sensazione che avvertì fu un incontrastabile senso di piacevole vuoto.
Fu a quel punto che trovò finalmente la forza per parlare e agire: afferrò il cuscino e lo sbatté con forza in faccia all'altro, scaraventandolo giù dal letto.
«Ahiii! Mi hai fatto maleee!» frignò Feliciano.
«Fratellino, sei un idiota!» gli ringhiò contro l'altro, poi si sdraiò dandogli le spalle, per nascondere il rossore che gli aveva colorato le guance: Veneziano gliel'aveva toccato... aveva violato senza nessun rimorso la sua intimità... e la cosa a parer suo più grave era che a lui la cosa era piaciuta!
«Fratellone...?» domandò il minore, inginocchiandosi a guardarlo.
«Non azzardarti a montare, altrimenti ti butto giù a calci» lo minacciò Romano «Tu dormi sul pavimento».
Lasciò passare qualche momento, poi gli parve giusto puntualizzare: «E smettila di frequentare Francia!».

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