fiamma_drakon: (Flandre_Scarlet)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Ingegneria Goblin e depravazione
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Garrosh Hellscream, Malkorok
Wordcount: 4421 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Macchine Goblin per il P0rnfest #10 @ [livejournal.com profile] fanfic_italia
Note: Blowjob, Handjob, Lemon, Urethra Insertion, Yaoi
«Mi aiuterai tu a sistemare i vari pezzi o sei venuto solo per assistere?» chiese Hellscream, sogghignando mentre il capo della sua guardia scelta lo raggiungeva «O forse sei venuto per impedirmi di usarlo?» aggiunse in tono di sfida.
L'Orco Roccianera al suo fianco grugnì e disse: «Se non ti sbrighi a montare su quell'aggeggio potrei accarezzare l'idea di fare una cavalcata alla vecchia maniera».


«Il vostro giocattolo è operativo, Capoguerra! Ho modificato il flusso, esattamente come avevate richiesto!».
L'ingegnere Blackfuse sogghignò mostrando i suoi piccoli denti aguzzi al Capoguerra Garrosh Hellscream, il quale a malapena lo stava degnando della sua attenzione. I suoi occhi erano concentrati sulla meraviglia cui l'ingegnere Goblin aveva dato vita su suo ordine qualche tempo addietro e al quale aveva appena finito di fare alcune piccole migliorie.
«Perfetto, Blackfuse, ora puoi andare» disse bruscamente Garrosh, avvicinandosi al congegno con espressione eccitata.
Il Goblin si inchinò e sgambettò via lesto dalla sala sotterranea costruita sotto ad Orgrimmar dal Capoguerra. Non era mai una buona idea contraddirlo, a meno di non desiderare una morte lenta e assolutamente dolorosa.
Hellscream si avvicinò al marchingegno: si trattava di un complesso in metallo adorno di spuntoni - il cui unico scopo era quello decorativo - costituito da un grosso fallo dotato di una specie di beccuccio superiore, simile ad un imbuto rovesciato - anche se piuttosto largo. Alla base del glande era stato montato un sedile bucato al centro in maniera che l'occupante potesse stare seduto sul fallo fasullo. Annesse ad esso c'erano due supporti dotati di anelli di chiusura e montati in maniera tale da costringere l'ospite a tenere le gambe bene aperte e nessuno schienale.
Una sorta di gabbia a semicerchio circondava il lato posteriore di quel macchinario, salendo fino verso il soffitto. Dal punto più alto cadevano un paio di catene che terminavano con delle manette ed una maschera - anch'essa trattenuta sospesa da diverse catene - che somigliava ad una museruola con una grossa palla incastrata nel centro.
A terra, in un apposito contenitore annesso alla struttura e decorato da altri spuntoni di ferro - che per il Capoguerra non erano mai abbastanza - erano riposti due morsetti che portavano dei pesetti appesi a brevi e sottili catenelle e un bastoncino di metallo.
Garrosh era ansioso di provarlo dopo gli ultimi ritocchi di Blackfuse. Era stato lui a chiedergli di migliorare alcune cose e sperava che lo avesse fatto nella maniera giusta, altrimenti avrebbe mandato i Kor'kron a fargli una visitina non proprio piacevole.
«Pare che tu sia davvero impaziente di provarlo».
La voce di Malkorok lo raggiunse all'improvviso prima che la figura massiccia dell'Orco si staccasse dalle ombre lungo le enormi e lontane pareti della sala per muoversi nella sua direzione.
Garrosh non si volse nemmeno a guardarlo: sapeva perfettamente a cosa si stava riferendo e dove il suo sguardo fosse puntato. Del resto, portava dei pantaloni fin troppi aderenti perché potessero fare qualcosa per mascherare le sue reazioni fisiologiche. Il suo pene duro premeva contro il cuoio, formando un bozzolo difficile da lasciarsi sfuggire; inoltre, Malkorok era sicuramente un esperto in materia, almeno per quanto riguardava il corpo del suo Capoguerra. Aveva avuto modo di studiarlo in ben più di un'occasione.
«Mi aiuterai tu a sistemare i vari pezzi o sei venuto solo per assistere?» chiese Hellscream, sogghignando mentre il capo della sua guardia scelta lo raggiungeva «O forse sei venuto per impedirmi di usarlo?» aggiunse in tono di sfida.
L'Orco Roccianera al suo fianco grugnì e disse: «Se non ti sbrighi a montare su quell'aggeggio potrei accarezzare l'idea di fare una cavalcata alla vecchia maniera».
«Sono il tuo Capoguerra, non puoi obbligarmi ad obbedirti» protestò Garrosh con un ghigno, intrecciando le braccia sul petto nudo con aria testarda.
«Ma sono io quello che ti riempie il culo, e non penso che altri Orchi qualunque riuscirebbero a farlo bene quanto me» Malkorok sorrise a sua volta, dando un sonoro ceffone a mano aperta su una natica del suo compagno e poi rimanendovi saldamente aggrappato a palparla «Ora muoviti ad andare su quel coso, Garrosh, perché sto già iniziando a cambiare idea...».
Il diretto interessato rise e si affrettò ad andare al suo giocattolo gigante.
Il Capoguerra si sfilò gli stivaloni, calciandoli via in un angolo; dopodiché si tolse la cintura. Nel calarsi i pantaloni si prodigò nel piegarsi e rivolgere il posteriore verso Malkorok, che ancora lo osservava da lontano. Quest'ultimo era terribilmente tentato di placcarlo a terra e costringerlo a fare sesso sul pavimento di roccia liscia e fredda, alla vecchia maniera.
Garrosh era talmente eccitato all'idea di ciò che stava per fare che stava sudando copiosamente. I piedi nudi avevano poco attrito con la roccia già per conto loro; l'eccessiva sudorazione lo rendeva ancora meno stabile.
Si girò per salire seduto sulla cima del fallo metallico con un certo impeto ed ovviamente scivolò sulla roccia. Emise un gemito di sorpresa che si trasformò in uno di dolore quando cadde seduto sul macchinario e la punta stretta gli finì dritta tra le chiappe, ma non nel buco. Sobbalzò e cercò goffamente di sistemarsi, scivolando di nuovo a causa del sudore.
Solo dopo un altro tentativo riuscì ad alzarsi e risedersi per bene, sistemandosi in maniera tale che la cima gli si inserisse nell'orifizio, spingendosi anche decisamente a fondo.
Sospirò pesantemente, sollevando gli occhi e inarcandosi leggermente all'indietro per il piacere di quell'intrusione tutt'altro che gentile e soprattutto ben ingombrante. La mancanza di schienale lo obbligò a non sporgersi troppo all'indietro nonostante lo desiderasse. Non vedeva l'ora di cominciare.
Malkorok lo raggiunse mentre si stava abituando all'estremità estranea all'interno del suo fondoschiena. Gli prese le gambe e gliele posizionò sugli appositi sostegni, chiudendo le tenaglie che gliele avrebbero mantenute ferme per tutto il tempo.
Garrosh stesso sollevò le braccia per permettere all'Orco Roccianera di ingabbiargli i polsi nelle manette sospese sopra la sua testa. Gli piaceva sentire il metallo costringergli i polsi e rimanere con le braccia che penzolavano a mezz'aria. Una volta sistemate quelle fu la volta della maschera.
Garrosh, dal basso della sua posizione, guardò l'altro con aria di sfida e poi spalancò la bocca come per accogliere ben altro che una palla morbida.
«So io con cosa ti riempirei quella bocca» borbottò Malkorok mentre gli cacciava tra i denti la palla e poi spostava le mani sulle catene che gli avrebbero fissato quell'arnese di metallo e gomma sulla metà inferiore della faccia.
La striscia curva di ferro che gli sigillava la parte superiore della bocca era talmente spessa che andava a bloccargli in parte le narici, rendendogli più difficile la respirazione. Anche quello era un particolare che trovava dannatamente eccitante.
Malkorok a quel punto prese i morsetti dotati di pesetti e li fece oscillare dinanzi agli occhi di Garrosh, quindi li attaccò alle punte dei suoi capezzoli.
L'Orco Mag'har grugnì leggermente, affondando i denti nella gomma e soffiando rumorosamente l'aria fuori delle narici. Il dolore era intenso e localizzato con assoluta precisione, semplicemente perfetto. Si piegò leggermente in avanti perché i pesetti penzolassero nell'aria, liberi di oscillare. Mugolò, socchiudendo le palpebre e tenendo gli occhi fissi in quelli di Malkorok.
Quest'ultimo lo osservò da lontano per qualche momento, godendosi la sua espressione mentre si toglieva l'armatura.
Garrosh era impaziente ma senza l'aiuto dell'Orco Roccianera non era in grado di attivare il macchinario e quindi, di fatto, era costretto a stare ai ritmi del capo dei suoi Kor'kron.
Malkorok ruotò su se stesso, mostrando tutto ciò che gli era stato regalato dalla Natura. Se la prese comoda, forse pure troppo per i gusti del suo Capoguerra, il quale cercò di manifestare il suo dissenso mugolando forte.
«Capisco che lo spettacolo sia meraviglioso» esclamò l'Orco Roccianera, tornando a fronteggiare Hellscream. Si prese il pene, già parzialmente irrigidito, e lo sollevò per farne mostra all'altro.
Garrosh grugnì ancora, corrugando le sopracciglia, e stavolta si agitò anche leggermente sul posto.
Malkorok ignorò le sue proteste e gli si avvicinò. Si piazzò tra le sue gambe aperte e gli premette la punta del pene nella conca dell'ombelico, poi lo guidò più in basso fino a premerlo contro i suoi testicoli.
«Penso proprio che rimarrò a guardarti, visto che non posso fare altro...» esclamò Malkorok, soffiando le parole in faccia al suo partner mentre la mano destra scivolava oltre di lui per andare al macchinario.
Garrosh sostenne il suo sguardo stoicamente, almeno fino a che la macchina sotto di lui non si accese improvvisamente. A quel punto non riuscì a mascherare né tantomeno reprimere mugolii di piacere: il beccuccio che aveva piantato nel fondoschiena stava iniziando ad eruttargli dentro un flusso sostenuto di liquido viscoso e a malapena tiepido.
Malkorok lo guardò inarcarsi leggermente e premersi sulla macchina. Si sentiva un po' geloso del fatto che Garrosh si fosse prodigato nell'allestire presso il campo di addestramento dei suoi soldati un luogo apposito dove gli Orchi potessero scaricare il loro seme, che veniva successivamente convogliato in una enorme tanica collegata a quella macchina su cui era seduto, nascosta nelle viscere stesse di Orgrimmar. Era come se Hellscream non fosse soddisfatto con solo lo sperma che lui gli riversava generosamente nel didietro ogni volta che scopavano - cosa che non accadeva nient'affatto di rado.
Garrosh si stava eccitando sul serio. Il dolore ai capezzoli e le braccia intorpidite, unite al flusso ininterrotto che gli veniva pompato direttamente dentro gli piacevano da impazzire. Istintivamente cominciò ad agitarsi sul beccuccio come se ci stesse facendo sesso e grugnì più volte.
Malkorok lo vedeva godere e vedeva il suo pene farsi più duro e più grosso, dritto davanti a lui. Guardarlo lo eccitava di riflesso e ben presto non riuscì più a farlo passivamente: si prese l'erezione e iniziò a masturbarsi rapidamente, rantolando di piacere. Il fatto di stare facendolo in piedi in mezzo ad una sala enorme e vuota, privo di qualsivoglia tipo di sostegno, non lo metteva esattamente nelle migliori condizioni, ma fondamentalmente non gli importava. Vedere Garrosh in quello stato gli era più che sufficiente.
Il figlio di Grommash, d'altro canto, cominciò presto a manifestare apertamente la propria insofferenza alla forzata mancanza di attenzioni alla sua erezione. I suoi muscoli erano tesi per il desiderio di venire, ma senza potersi masturbare tale necessità era destinata a rimanere insoddisfatta.
Aveva bisogno di aiuto da parte di una seconda persona, qualcuno che sapesse esattamente che genere di attenzioni richiedeva il suo corpo. Aveva bisogno che Malkorok la smettesse di cincischiare per conto suo guardandolo da lontano e iniziasse a rendersi utile come solo lui sapeva fare.
L'Orco Mag'har raddrizzò il busto, cominciando a sentire una certa pressione interna da parte del seme che lo stava riempiendo, e scoccò un'occhiataccia all'Orco Roccianera fermo ad alcuni metri dinanzi a lui.
Mugugnò a voce alta, cercando di attirare la sua attenzione, non potendo ordinargli verbalmente di andare da lui. Agitò le braccia per tenersi in equilibrio mentre nei limiti del possibile sporgeva in avanti il bacino e agitava l'erezione.
A quel punto finalmente Malkorok parve capire che voleva qualcosa. Senza smettere di masturbarsi si avvicinò al suo Capoguerra e chiese: «Devo fare qualcosa...?».
Nel suo tono di voce era palese lo scherno, che diede non poco fastidio al suo partner. Quest'ultimo continuò a sventolargli di fronte l'erezione, gridando versi incomprensibili e azzannando la palla di gomma, cominciando a sbavare per la foga. Le catene oscillarono rumorosamente mentre cercava inutilmente di allungare una mano ad afferrare la gola di Malkorok. L'avrebbe costretto ad accontentarlo se solo non fosse stato legato su quella macchina.
La tensione sessuale lo stava rendendo molto più incline agli attacchi d'ira di quanto già non fosse per suo conto.
Malkorok protese una mano ad accarezzargli l'erezione. Garrosh tremò voglioso a quel tocco.
«Vuoi venire?» gli chiese il suo sottoposto, guardandolo in faccia «La tua macchinetta non è abbastanza?».
Il tono stavolta era acido e rabbioso e Garrosh riuscì ad immaginare come unica motivazione il suo essere frustrato per essere stato rimpiazzato da un attrezzo.
Scosse la testa, grugnendo ancora. La sua espressione si ammorbidì leggermente e divenne quasi implorante nella speranza di convincere Malkorok a dargli sollievo.
L'Orco Roccianera gli strinse il pene con forza, poi si inginocchiò sul pavimento e passò la lingua attorno alla base, scendendo a succhiargli i testicoli. Il Capoguerra mugolò piano, le palpebre calate a metà in un cipiglio vagamente inebetito. Malkorok sapeva benissimo quanto gli piacesse che giocasse con i suoi testicoli, anche se non era in testa alle sue preferenze sessuali.
Il capo dei Kor'kron si spostò lentamente a prestare le dovute attenzioni all'erezione del suo Capoguerra. La succhiò e la leccò, godendosi i versi di quest'ultimo mentre si masturbava con la mano ancora libera. Era tutto così strano ed eccitante.
Garrosh cominciava a sentirsi pieno di liquido. Era contento di ciò ed era una sensazione che contribuiva, nel complesso, alla sua eccitazione, ma allo stesso tempo stava anche iniziando a dargli un poco fastidio. Drizzò meglio il busto, percependo una certa tensione addominale, ma se ne curò poco: la sua attenzione era completamente assorbita da ben altro al momento. Era così vicino all'orgasmo che non gli importava di nient'altro.
All'improvviso e per puro caso lo sguardo di Malkorok cadde sulla scatola aperta da cui aveva preso i morsetti: all'interno c'era rimasto qualcosa, un bastoncino di metallo lungo e sottile.
Un ghigno gli si aprì sul viso osservando l'oggetto. Smise momentaneamente di masturbarsi e prese l'asticella. Si staccò dall'erezione di Garrosh e prima che quest'ultimo riuscisse ad emettere un qualsiasi verso di protesta gli aprì l'orifizio all'estremità del pene e ci infilò dentro il bastoncino.
Vinse la resistenza del primo tratto e riuscì ad affondarlo quasi per un terzo. Garrosh sobbalzò ed emise un grido soffocato.
«Non può essere stato così doloroso» commentò Malkorok, tornando a giocherellare con lo scroto dell'altro.
Quest'ultimo strinse forte la palla tra i denti e l'Orco Roccianera riprese a masturbarsi. Gli mancava poco a venire e quando sentì l'orgasmo ormai prossimo si alzò in piedi.
«Guarda un po' cosa riesci a farmi» esclamò Malkorok sogghignando mentre schizzava il suo seme sul torace del suo Capoguerra. Continuò a muovere la mano lungo il pene per svuotarsi completamente, esalando una sequenza di grugniti osceni con voce roca.
Garrosh sentiva la pancia piena e il flusso di seme che premeva dolorosamente nel suo corpo alla ricerca di altro spazio.
I capezzoli gli dolevano ma ancora di più gli doleva il pene con quel bastoncino cacciato dentro a forza.
Grazie a Malkorok era andato così vicino all'orgasmo e adesso ne sentiva il disperato bisogno.
L'Orco Roccianera finì di eiaculare e tornò ad occuparsi delle sue zone sensibili, con sua somma gioia, colmando la breve distanza che separava Garrosh dall'orgasmo.
Mugugnò e si contorse mentre veniva ma rimase deluso grandemente dalla pressione che Malkorok stesso esercitò sul bastoncino di ferro perché facesse da tappo.
«Credevi davvero che ti avrei concesso di venire così facilmente?» chiese ghignando «Dopo che mi hai rimpiazzato con questo marchingegno Goblin? Ah!».
La frustrazione e la rabbia invasero Garrosh. Si agitò e cercò di ribellarsi all'impedimento delle catene e gridò contro la maschera di ferro nonostante fosse pienamente consapevole di non poter essere compreso.
Non gli piaceva essere preso in giro così, non quando si trattava di sesso, neanche se Malkorok tra loro era quello che ricopriva il ruolo dominante nella coppia.
L'Orco Roccianera lo guardò divertito, quindi semplicemente gli premette la mano sulla pancia.
Garrosh gemette e si ritrasse dal contatto.
«Oh-oh... qualcuno qui è un po' troppo pieno, mh?» Malkorok mise una mano sul morsetto di destra e lo strinse con forza, l'altra mano che girava lentamente il bastoncino nella sua uretra «Hai esagerato stavolta, ammettilo. Le modifiche al flusso fatte da Blackfuse sono troppo per te».
L'Orco Mag'har avrebbe voluto sputare ogni tipo di insulto che conosceva verso Malkorok per ciò che gli stava facendo - o meglio, per quello che non stava facendo - ma non poteva farlo. Era prigioniero e succube passivo alla completa mercé dei voleri dell'Orco Roccianera.
Garrosh grugnì di nuovo dietro la maschera e Malkorok gli schiacciò l'addome un'altra volta con un misto di piacere e divertimento: solitamente era solido e piatto al tatto ma adesso era lievemente arrotondato e molle. Era strano ma nient'affatto male.
«Allora?» domandò «Non ho capito».
Andò incontro al torace di Garrosh, schiacciandogli la pancia con forza. La vittima si agitò ed emise una quantità incredibile di versi, cercando di divincolarsi e di allontanare a spallate Malkorok. Gli stava facendo male in una maniera che non gli piaceva per niente.
L'Orco Roccianera sogghignò e portò le mani dietro la testa dell'altro, liberandolo dalla maschera. Erano molto vicini e Garrosh, non appena libero, tirò indietro la testa e picchiò un colpo in mezzo al torace di Malkorok con quanta forza aveva.
«Dannato bastardo! Come ti permetti di trattare così il Capoguerra dell'Orda?!» sputò, urlando fino a far infiammare i polmoni per la veemenza.
Malkorok gli prese la faccia con la mano, affondandogli le dita nelle guance, per bloccare altri attacchi a tradimento.
«Mi era parso di capire che tra di noi non volessi essere trattato da Capoguerra» puntualizzò.
Garrosh ringhiò contro di lui e Malkorok, semplicemente, afferrò il bastoncino conficcato nella sua uretra e lo spinse ancora un po' a fondo.
Hellscream ululò di dolore e frustrazione.
«Non ti meriti di venire, Garrosh...» disse il capo dei Kor'kron col tono con cui ci si rivolge ad un bambino.
«N-no...» gemette il diretto interessato, agitandosi sotto le pressioni dell'altro «Non posso... farlo da solo... oooh... toglimi questo coso, dannazione!».
«Non ho ancora sentito le parole magiche» Malkorok sghignazzò dinanzi all'Orco Mag'har senza il minimo pudore.
Garrosh, figlio di Grommash Hellscream, digrignò i denti e lo guardò qualche momento, poi chinò il capo e si sottomise.
«Ho... esagerato, Malkorok... la macchina... ooouh... è troppo forte...» emise un verso gutturale, alzando lo sguardo con aria sdegnata «Contento?!».
«Mmmh...» l'Orco Roccianera ci rifletté su qualche istante «Può andare...».
Sfilò senza alcun garbo il bastoncino dall'uretra di Garrosh e si inginocchiò a succhiargli il pene.
I versi che emise l'Orco Mag'har erano di indecente piacere. Non si risparmiò minimamente, consumando i polmoni in ogni genere di rumore che indicasse soddisfazione.
Non ci mise molto ad arrivare all'orgasmo e Malkorok accolse con gioia il suo seme in bocca, inghiottendolo rapidamente. Nel frattanto che lavorava alacremente per soddisfare le necessità del suo partner, la sua mano si mosse lentamente verso il pulsante di accensione e spegnimento del congegno Goblin. Lo premette.
Garrosh tremò e mugghiò nell'attimo in cui percepì il flusso interrompersi. Sobbalzò e si rese conto di non essere nelle condizioni di reggere tutto il seme che aveva dentro.
«Malkorok, fammi sc...!» finì la frase in un roco verso di sollievo mentre il seme che gli aveva riempito il fondoschiena rifluiva all'interno della macchina. Il foro del beccuccio era così largo che il liquido non fece nessuna fatica a tornare da dove era venuto. Solo una piccola parte fuoriuscì, lubrificando le pareti esterne. Garrosh ci scivolò sopra mentre inarcava la schiena per l'improvvisa e benvenuta sensazione di svuotamento, spingendo involontariamente più a fondo il beccuccio.
Spinse fuori il liquido in maniera del tutto spontanea, producendo un rumore che somigliava in modo quasi preoccupante a quello prodotto dall'acqua fatta scorrere a tutta velocità fuori da un rubinetto. Lasciò che tutto il suo riempimento ritornasse indietro e Malkorok si sedette sul pavimento e riprese a masturbarsi divertito ammirando il suo compagno che cedeva ai suoi limiti corporali con una simile foga e soddisfazione.
Il suo pene tornò tosto in fretta e la sua fame sessuale si ripresentò con più intensità di prima. Era giunto il momento che facesse la sua mossa.
«Ti sei divertito abbastanza con quell'aggeggio Goblin. Che ne dici di tornare ai vecchi metodi?» esclamò Malkorok, alzandosi e iniziando a liberarlo dalle catene «Non credo che a questo punto tu abbia neppure bisogno dei preliminari» lo prese in giro mentre Hellscream terminava di eruttare sperma dal fondoschiena - e per fortuna si limitò a quello. Si abbandonò nella presa del capo delle sue guardie speciali mentre questo lo cingeva per il torace e lo aiutava ad alzarsi.
Fu stranamente delicato per i suoi standard. Il beccuccio uscì senza fare troppo male.
«Così immagino vada meglio» commentò l'Orco Roccianera.
«Sì...» mugolò l'altro contro la sua spalla «Ma mi piacerebbe avere qualcosa di più... corposo... a riempire il vuoto lasciato da quella cosa...» soggiunse, ridacchiando con fare lascivo. La sua mano scese senza esitazioni ad intercettare l'erezione del partner.
Malkorok sobbalzò chiaramente e lo guardò con una punta di stupore negli occhi.
«Hai ancora voglia?» domandò.
«Non mi è piaciuto quanto credevo» ammise Garrosh, allontanandosi da Malkorok di mezzo passo «Ora perché non la smetti un po' con tutte queste chiacchiere inutili?».
A quelle parole un ghigno si aprì sulla faccia dell'Orco Roccianera.
«Ti stavo dando il tempo di riprendere fiato» disse.
Garrosh gli diede un pugno sul braccio. Era capitato giusto un paio di volte - o magari anche qualcuna in più - che durante i loro rapporti arrivasse ad un certo punto ad ansimare non per il piacere ma per una vera e propria mancanza di ossigenazione, come se avesse corso fino a non poterne più; e Malkorok se ne approfittava per prenderlo in giro.
«Non ce n'è bisogno!» ringhiò irritato, ghermendolo per i fianchi e spingendolo a terra sfruttando il non indifferente peso del suo corpo.
Malkorok gli mise entrambe le mani sulla nuca e gli attirò la testa verso la sua, baciandolo con impeto.
Il Capoguerra non si oppose; anzi, gli cacciò la lingua in bocca senza alcuna esitazione, perlustrando ogni centimetro mentre strusciava il sedere sull'addome di Malkorok con audacia fino a sentire la sua erezione sfregargli tra le chiappe.
L'Orco Roccianera gemette contro la sua bocca e si agitò leggermente.
«Non dovrei starci io sopra?» chiese quando riuscì a staccarsi dalla bocca del suo partner.
«Se ci stai te sopra io come faccio a fare così?» domandò di rimando Garrosh, sollevandosi leggermente e scivolando più in basso, prendendo il pene di Malkorok e guidandolo autonomamente tra le natiche verso il suo orifizio.
Malkorok mugugnò di piacere e lo lasciò fare. Garrosh si prese la sua erezione dentro senza nessun bisogno di aiuto né preparazione; per di più, era rimasto un sottile strato dello sperma di cui si era riempito che funzionava da lubrificante.
«Quella macchina allora a qualcosa è servita» commentò l'Orco Roccianera, mugolando leggermente mentre il suo pene scivolava dentro il corpo del suo partner.
Quest'ultimo non perse tempo e cominciò a muoversi in maniera da estrarre e riaffondare l'erezione dell'altro nel suo fondoschiena. Era secco e brusco ma era eccitante e piacevole per entrambi. Malkorok si sincronizzò con Hellscream senza alcuna fatica. Ormai facevano sesso insieme da così tanto tempo che gli veniva quasi naturale.
Garrosh si aggrappò ai pettorali della sua guardia del corpo preferita, ghermendoli come se cercasse di strapparglieli via, ululando il suo apprezzamento senza alcun pudore.
Malkorok grugniva e si sforzava di affondare con maggiore forza e velocità, percependo l'orgasmo avvicinarsi. Sperava solo di non venire prima del suo partner, altrimenti avrebbe dovuto tornare ad usare la bocca per soddisfarlo. Non era una prospettiva così malvagia, ma riuscire a farlo venire dopo quell'anomala inversione di posizioni sarebbe stato molto più comodo e coerente.
Garrosh gemeva con voce sempre più stridula e stava iniziando a sentirsi oppresso nella respirazione.
«No... non posso collassare di nuovo! Non adesso!» protestò tra sé, continuando a darci dentro. Non poteva mostrarsi di nuovo debole di fronte a Malkorok.
Prese a masturbarsi con foga, sentendo il piacere divenire talmente intenso da dover dare una mano a sé stesso per incanalarlo correttamente.
Per sua fortuna - o forse no - l'estasi dell'orgasmo lo raggiunse in fretta. Fece appena in tempo ad accorgersene che già stava venendo.
Si inarcò emettendo un rantolo e sgranando gli occhi, schiacciando il suo corpo sull'erezione del suo compagno. Continuò a muovere la mano lungo il suo pene, schizzando sperma sul torace e sulla faccia di Malkorok.
«Muovi quel culo, Garrosh! Così non riesco a venire!» ringhiò l'Orco Roccianera, puntellando i piedi sul pavimento per opporsi meglio alla pressione del Capoguerra.
Quest'ultimo riprese a muoversi solo quand'ebbe quasi terminato di eiaculare e lo fece in maniera del tutto scoordinata. Stava ansimando dolorosamente e tentava di riprendere a respirare normalmente nonostante l'improvvisa fitta acuta al torace.
Malkorok venne dopo alcune altre spinte piuttosto violente, spingendosi bene a fondo nel sedere dell'altro mentre eiaculava.
L'Orco Mag'har emise una serie di gemiti e versi strozzati che dovevano manifestare piacere ma che parevano più che altro dei rantoli di agonia e che culminarono col suo definitivo collasso contro il petto del suo partner.
Strinse forte le braccia di Malkorok e rimase lì, fermo, respirando con la bocca aperta e l'espressione atterrita. La fitta era ancora forte e non poteva inalare troppo a fondo senza rischiare di farsi male.
L'Orco Roccianera aveva il battito accelerato, Garrosh riusciva a sentirlo, eppure era in condizioni decisamente migliori rispetto alle sue. Era umiliante ma non poteva farci granché.
Il pene del suo compagno era tornato flaccido nel mentre che lui stava riprendendo a respirare correttamente e sentiva il suo seme ancora all'interno, ma senza più niente a trattenerlo lì. Se si fosse alzato sarebbe uscito per semplice gravità.
«Ce la fai a muoverti adesso?» chiese Malkorok in quel momento «Mi pare che il collasso sia passato».
Garrosh gli picchiò un pugno sul petto, indignato.
«Penso che abbiamo passato qui sotto abbastanza tempo. Qualcuno si sarà accorto che il Capoguerra è sparito, non pensi...? Eitrigg e Saurfang...» se ne uscì all'improvviso.
L'Orco Mag'har grugnì. Aveva ragione. Quei due consiglieri di Thrall gli stavano sempre col fiato sul collo e non voleva che cominciassero a ficcanasare nei suoi affari non vedendolo tornare al Mastio Grommash.
«Va bene» brontolò Hellscream.
Lentamente si raddrizzò e poi si sollevò in piedi, sforzandosi di mantenersi rilassato mentre lasciava uscire il pene di Malkorok nonostante l'istinto gli imponesse di stringere le natiche per tentare di trattenere lo sperma.
Nel mentre che si alzava per andare a prendere i suoi indumenti sentì il liquido fuoriuscire. Non era un fiotto consistente ma era comunque un gocciolare continuo. Si sforzò di ignorare la cosa.
«Anche tu dovresti tornare, Malkorok» esclamò mentre si allontanava dall'Orco Roccianera.
Quest'ultimo era ancora a terra e sogghignava guardando il suo seme uscire dal sedere di Garrosh. Era così orgoglioso del suo operato...!
«Sì, lo so. Dammi il tempo di prendere l'armatura» disse, alzandosi a sua volta ma con estrema calma, per potersi godere il più a lungo possibile lo spettacolo del suo Capoguerra nudo.
«Credo proprio che Blackfuse avrà ancora da lavorare a quella macchina» disse Malkorok, dando le spalle a Garrosh per raccogliere i pezzi della sua armatura.
Quest'ultimo gli scoccò un'occhiataccia che rimase non vista e borbottò in tono stizzito qualcosa che l'altro non riuscì a comprendere ma che suonava moltissimo come un insulto.

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Benvenuti nel mio journal personale, dove posto tutte le mie fiffi!
Qui troverete un po' di tutto sia per tipo di relazioni (het, yaoi e yuri) sia per rating (con prevalenza di lavori NSFW). Se ciò non vi aggrada, migrate tranquillamente verso siti a voi più gradevoli; in caso contrario, buona permanenza e buona lettura! ♥

I personaggi di cui scrivo non appartengono a me ma sono dei rispettivi proprietari - salvo gli originali, che sono di mia esclusiva proprietà.

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