Caccia al Platino
Jan. 22nd, 2021 03:21 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png){kind=small}
fiamma_drakonTitolo: Caccia al Platino
Rating: Verde
Genere: Generale, Slice of Life
Personaggi: Lor'themar Theron, Thalyssra
Wordcount: 892 (wordcounter)
Note: Het, Modern!AU
Lor’themar alzò gli occhi dal cellulare per guardarla: era così carina quando si incazzava per delle stupidaggini.
«Dai, c’eri quasi. Riprova» la esortò lui, poi lasciò cadere morbidamente all’indietro il cellulare sul suo addome e sollevò la mano verso di lei «Oppure vuoi che ci provi io?».
La Nobile Oscura osservò il suo palmo aperto, immobile a poca distanza senza alcuna pretesa da parte sua, quindi scosse con violenza il capo e riprese in mano la console.
«Accidenti, non ci riesco! Ma non è possibile!».
Thalyssra cambiò di nuovo posizione, passando da sdraiata prona a seduta a gambe incrociate sul letto a due piazze che si trovava quasi al centro della camera dell’appartamento che divideva con il suo compagno Lor’themar. Quest’ultimo era disteso supino nella metà di materasso adiacente a quella di lei, un cuscino appoggiato dietro la schiena per poter stare comodamente mezzo seduto e il cellulare adagiato con il fondo sull’addome, tenuto sollevato per l’estremità opposta con una sola mano.
L’Elfo del Sangue stava scorrendo pacatamente alcuni post su Reddit, lasciando reazioni positive sotto qualcuno di essi con aria quasi annoiata.
Dato che era il suo giorno libero a lavoro aveva deciso che avrebbe indossato solo il pigiama e così era stato: era già metà pomeriggio inoltrato e lui portava ancora il suo pigiama a tema Star Wars senza avere la benché minima intenzione di cambiarlo.
Thalyssra emise uno schiocco secco con le labbra, lasciando cadere la Switch Lite che aveva tra le mani sulla coperta. Lo schermo della console era ancora acceso e mostrava una scaletta di tempi di corsa su uno sfondo sfuocato.
«Otto decimi di secondo! Solo perché ho sbattuto contro il bordo sull’ultima curva della rampa, maledizione!» protestò, intrecciando le braccia sul letto. Anche lei aveva optato per rimanere comoda durante il suo giorno libero: indossava una camicia da notte bianca punteggiata di fiorellini rosa e aveva le gambe avvolte in un morbido plaid lilla a trama arabescata.
Lor’themar alzò gli occhi dal cellulare per guardarla: era così carina quando si incazzava per delle stupidaggini.
«Dai, c’eri quasi. Riprova» la esortò lui, poi lasciò cadere morbidamente all’indietro il cellulare sul suo addome e sollevò la mano verso di lei «Oppure vuoi che ci provi io?».
La Nobile Oscura osservò il suo palmo aperto, immobile a poca distanza senza alcuna pretesa da parte sua, quindi scosse con violenza il capo e riprese in mano la console.
«No! No devo farcela da sola. C’ero quasi!» disse, più rivolta a sé stessa che ad altri.
La sua innocente testardaggine era uno dei suoi lati che più lo intenerivano di lei, anche se non era il solo. Quando aveva deciso di regalarle per Natale il videogioco di Super Mario Odyssey, non si sarebbe mai aspettato di ottenere un simile risultato: dopo aver terminato la “storia”, Thalyssra si era incaponita nel voler completare il gioco per intero, in ogni sua parte. Purtroppo l’obiettivo si era rivelato più ostico del previsto, poiché molte delle lune da raccogliere erano nascoste in luoghi alquanti improbabili e difficili da notare o raggiungere per puro caso.
Così Lor’themar aveva deciso di arrivare in soccorso alla sua compagna appellandosi al sacrosanto potere di Internet: poiché il gioco era uscito già da un paio d’anni, cercando in rete aveva trovato senza problemi video di guida al conseguimento di tutte le lune presenti in ogni regno. Inizialmente Thalyssra si era rifiutata di farsi aiutare così, considerando le guide online come una scorciatoia, una sorta di metodo per barare; tuttavia, già nel giro di un paio di video aveva capito che senza quel supporto non sarebbe mai stata in grado di raggiungere il suo obiettivo.
Aveva accantonato l’orgoglio e si era messa a letto con il suo partner a studiare i vari video per eseguirne le “istruzioni” all’interno del videogioco.
Erano lì da ore e la Nobile Oscura era riuscita a mettere insieme un discreto quantitativo di lune, molto più corposo degli scarni ritrovamenti casuali dei giorni precedenti.
In più di un’occasione l’Elfo del Sangue si era prestato per darle una mano in alcuni livelli che non le riuscivano e che la facevano imbestialire, ma in generale cercava di essere il più autonoma possibile.
Adesso era alle prese con una corsa di macchinine radiocomandate. La fronte era corrugata in un cipiglio di assoluta concentrazione mentre dosava meticolosamente la forza applicata coi polpastrelli alle due levette analogiche della console. Dal suo silenzio si evinceva quanto fosse concentrata e Lor’themar si guardò bene dal muoversi, anche solo minimamente, per non deconcentrarla.
Dopo alcuni secondi, la sua partner balzò carponi sul materasso, poggiando con impeto la Switch sulle coperte e cacciando un grido di gioia.
«Brava! Visto, che ti avevo detto?» si congratulò Theron, mettendosi seduto per allungare delle pacche di incoraggiamento sulle spalle di Thalyssra «Andiamo a fare merenda?» chiese poi, occhieggiando la sveglia sul comodino.
La Nobile Oscura passò rapidamente lo sguardo dalla Switch a lui e viceversa, prima di rispondere: «… possiamo fare prima l’ultima?».
L’euforia dell’ultima luna raccolta con successo evidentemente la spingeva a proseguire nella sua caccia.
Lor’themar emise un debole sospiro rassegnato.
«L’ultima, va bene? Poi facciamo una pausa» disse.
Thalyssra sorrise e annuì con vigorosi cenni del capo.
«Allora? Dove devo andare per la prossima?» domandò con insistenza.
«Per la prossima che ti manca…» Lor’themar riaprì YouTube e fece partire il video successivo «… in piazza. C’è una corda da saltare» disse.
Vide l’espressione entusiasta sul viso della Nobile Oscura congelarsi di colpo e distorcersi in una smorfia e capì che quella aveva già tentato di prenderla da sola… con evidenti pessimi risultati.
Forse avrebbe fatto meglio ad insistere per fare una pausa prima di cominciare i tentativi per quella.
Rating: Verde
Genere: Generale, Slice of Life
Personaggi: Lor'themar Theron, Thalyssra
Wordcount: 892 (wordcounter)
Note: Het, Modern!AU
Lor’themar alzò gli occhi dal cellulare per guardarla: era così carina quando si incazzava per delle stupidaggini.
«Dai, c’eri quasi. Riprova» la esortò lui, poi lasciò cadere morbidamente all’indietro il cellulare sul suo addome e sollevò la mano verso di lei «Oppure vuoi che ci provi io?».
La Nobile Oscura osservò il suo palmo aperto, immobile a poca distanza senza alcuna pretesa da parte sua, quindi scosse con violenza il capo e riprese in mano la console.
«Accidenti, non ci riesco! Ma non è possibile!».
Thalyssra cambiò di nuovo posizione, passando da sdraiata prona a seduta a gambe incrociate sul letto a due piazze che si trovava quasi al centro della camera dell’appartamento che divideva con il suo compagno Lor’themar. Quest’ultimo era disteso supino nella metà di materasso adiacente a quella di lei, un cuscino appoggiato dietro la schiena per poter stare comodamente mezzo seduto e il cellulare adagiato con il fondo sull’addome, tenuto sollevato per l’estremità opposta con una sola mano.
L’Elfo del Sangue stava scorrendo pacatamente alcuni post su Reddit, lasciando reazioni positive sotto qualcuno di essi con aria quasi annoiata.
Dato che era il suo giorno libero a lavoro aveva deciso che avrebbe indossato solo il pigiama e così era stato: era già metà pomeriggio inoltrato e lui portava ancora il suo pigiama a tema Star Wars senza avere la benché minima intenzione di cambiarlo.
Thalyssra emise uno schiocco secco con le labbra, lasciando cadere la Switch Lite che aveva tra le mani sulla coperta. Lo schermo della console era ancora acceso e mostrava una scaletta di tempi di corsa su uno sfondo sfuocato.
«Otto decimi di secondo! Solo perché ho sbattuto contro il bordo sull’ultima curva della rampa, maledizione!» protestò, intrecciando le braccia sul letto. Anche lei aveva optato per rimanere comoda durante il suo giorno libero: indossava una camicia da notte bianca punteggiata di fiorellini rosa e aveva le gambe avvolte in un morbido plaid lilla a trama arabescata.
Lor’themar alzò gli occhi dal cellulare per guardarla: era così carina quando si incazzava per delle stupidaggini.
«Dai, c’eri quasi. Riprova» la esortò lui, poi lasciò cadere morbidamente all’indietro il cellulare sul suo addome e sollevò la mano verso di lei «Oppure vuoi che ci provi io?».
La Nobile Oscura osservò il suo palmo aperto, immobile a poca distanza senza alcuna pretesa da parte sua, quindi scosse con violenza il capo e riprese in mano la console.
«No! No devo farcela da sola. C’ero quasi!» disse, più rivolta a sé stessa che ad altri.
La sua innocente testardaggine era uno dei suoi lati che più lo intenerivano di lei, anche se non era il solo. Quando aveva deciso di regalarle per Natale il videogioco di Super Mario Odyssey, non si sarebbe mai aspettato di ottenere un simile risultato: dopo aver terminato la “storia”, Thalyssra si era incaponita nel voler completare il gioco per intero, in ogni sua parte. Purtroppo l’obiettivo si era rivelato più ostico del previsto, poiché molte delle lune da raccogliere erano nascoste in luoghi alquanti improbabili e difficili da notare o raggiungere per puro caso.
Così Lor’themar aveva deciso di arrivare in soccorso alla sua compagna appellandosi al sacrosanto potere di Internet: poiché il gioco era uscito già da un paio d’anni, cercando in rete aveva trovato senza problemi video di guida al conseguimento di tutte le lune presenti in ogni regno. Inizialmente Thalyssra si era rifiutata di farsi aiutare così, considerando le guide online come una scorciatoia, una sorta di metodo per barare; tuttavia, già nel giro di un paio di video aveva capito che senza quel supporto non sarebbe mai stata in grado di raggiungere il suo obiettivo.
Aveva accantonato l’orgoglio e si era messa a letto con il suo partner a studiare i vari video per eseguirne le “istruzioni” all’interno del videogioco.
Erano lì da ore e la Nobile Oscura era riuscita a mettere insieme un discreto quantitativo di lune, molto più corposo degli scarni ritrovamenti casuali dei giorni precedenti.
In più di un’occasione l’Elfo del Sangue si era prestato per darle una mano in alcuni livelli che non le riuscivano e che la facevano imbestialire, ma in generale cercava di essere il più autonoma possibile.
Adesso era alle prese con una corsa di macchinine radiocomandate. La fronte era corrugata in un cipiglio di assoluta concentrazione mentre dosava meticolosamente la forza applicata coi polpastrelli alle due levette analogiche della console. Dal suo silenzio si evinceva quanto fosse concentrata e Lor’themar si guardò bene dal muoversi, anche solo minimamente, per non deconcentrarla.
Dopo alcuni secondi, la sua partner balzò carponi sul materasso, poggiando con impeto la Switch sulle coperte e cacciando un grido di gioia.
«Brava! Visto, che ti avevo detto?» si congratulò Theron, mettendosi seduto per allungare delle pacche di incoraggiamento sulle spalle di Thalyssra «Andiamo a fare merenda?» chiese poi, occhieggiando la sveglia sul comodino.
La Nobile Oscura passò rapidamente lo sguardo dalla Switch a lui e viceversa, prima di rispondere: «… possiamo fare prima l’ultima?».
L’euforia dell’ultima luna raccolta con successo evidentemente la spingeva a proseguire nella sua caccia.
Lor’themar emise un debole sospiro rassegnato.
«L’ultima, va bene? Poi facciamo una pausa» disse.
Thalyssra sorrise e annuì con vigorosi cenni del capo.
«Allora? Dove devo andare per la prossima?» domandò con insistenza.
«Per la prossima che ti manca…» Lor’themar riaprì YouTube e fece partire il video successivo «… in piazza. C’è una corda da saltare» disse.
Vide l’espressione entusiasta sul viso della Nobile Oscura congelarsi di colpo e distorcersi in una smorfia e capì che quella aveva già tentato di prenderla da sola… con evidenti pessimi risultati.
Forse avrebbe fatto meglio ad insistere per fare una pausa prima di cominciare i tentativi per quella.
