fiamma_drakon: (Alice Madness Returns)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Vernice rossa e grumosa
Rating: Giallo
Genere: Dark, Generale
Personaggi: Alice Liddell, Carpentiere
Wordcount: 605 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: 25 Senses: Smell / 018. Wet Paint @ [livejournal.com profile] casti_puri
Note: Missing Moment
«Avanti, avanti Alice! Veloce con quella vernice!».
Era evidente che il Carpentiere fosse su di giri: il teatro di Fondobarile a breve avrebbe finalmente riaperto i battenti al pubblico con uno spettacolo d’esordio in cui l’uomo aveva messo tutto sé stesso, lavorando alla scenografia personalmente ed impegnandosi affinché lo scrittore del copione, il cast e l’orchestra adempiessero al loro dovere.
Alice aveva inoltre sentito il Tricheco lamentarsi del lavoro pesante che aveva dovuto fare in tutta fretta, sollecitato costantemente dal collega, che aveva lavorato giorno e notte per allestire la scenografia.
Adesso mancava solamente la fase di pittura dello sfondo, il quale ritraeva un campo di battaglia devastato sul quale i combattenti - le carte guardiane del palazzo della Regina di Cuori - ancora si stavano scontrando, i sopravvissuti tra i cadaveri sparsi qua e là.
Una scena disegnata con maestria ineccepibile e ricchezza di particolari.


«Avanti, avanti Alice! Veloce con quella vernice!».
Era evidente che il Carpentiere fosse su di giri: il teatro di Fondobarile a breve avrebbe finalmente riaperto i battenti al pubblico con uno spettacolo d’esordio in cui l’uomo aveva messo tutto sé stesso, lavorando alla scenografia personalmente ed impegnandosi affinché lo scrittore del copione, il cast e l’orchestra adempiessero al loro dovere.
Alice aveva inoltre sentito il Tricheco lamentarsi del lavoro pesante che aveva dovuto fare in tutta fretta, sollecitato costantemente dal collega, che aveva lavorato giorno e notte per allestire la scenografia.
Adesso mancava solamente la fase di pittura dello sfondo, il quale ritraeva un campo di battaglia devastato sul quale i combattenti - le carte guardiane del palazzo della Regina di Cuori - ancora si stavano scontrando, i sopravvissuti tra i cadaveri sparsi qua e là.
Una scena disegnata con maestria ineccepibile e ricchezza di particolari.
«Eccomi, arrivo» replicò la ragazza, portando un pesante e vecchio secchio colmo di vernice rossa.
L’appoggiò accanto al Carpentiere, il quale si rallegrò e, preso un pennello dalla cassa degli attrezzi che aveva appoggiata poco distante - un posto piuttosto inusuale per riporre un pennello, ma l’uomo in sé e per sé non era molto normale - lo impugnò e tirò più vicino a sé il secchio.
«Perfetto! Manca ancora poco all’inizio. Domani al più tardi sarà pronto!» esclamò allegro, intingendo la punta del pennello nel secchio.
Quando stese il colore sulla scenografia, però, Alice notò che c’era qualcosa di strano nella pittura: benché fosse assolutamente certa che fosse fresca - l’aveva appena presa da un barattolo nuovo - era palese che fosse piuttosto grumosa e parzialmente secca, circostanza resa più evidente dal fatto che si stendeva male - anche se il Carpentiere pareva non farci affatto caso.
Al secondo inzuppare e sollevare il pennello dal secchio, la ragazza - che aveva fatto qualche passo avanti, attirata dalla strana consistenza della vernice - allungò una mano ed intinse la punta dell’indice e del medio nel secchio.
Sollevò le dita e le avvicinò al viso, strusciandone i polpastrelli con il pollice: la consistenza era vischiosa, sì, ma non come quella che avrebbe dovuto avere la pittura fresca. Sembrava piuttosto tinta in rapido addensamento; tuttavia, non fu quello a farle intuire la natura della sostanza, bensì l’odore a lei ben familiare - forse anche troppo - che emanava e che - data la ristretta distanza con il suo naso - la investì come uno schiaffo in piena faccia: quella cosa esalava un miasma di rame e di vita piuttosto intenso. Si sorprese del perché non l’avesse percepito prima.
Alzando gli occhi smeraldini dal colore, notò che il Carpentiere stava utilizzando quel rosso per rappresentare la linfa rossa che chiazzava i cadaveri.
Alice storse le labbra in una smorfia.
Sapeva bene che il Carpentiere - come tutti gli altri abitanti del Paese delle Meraviglie, del resto - era un folle, ma non credeva che fosse così pazzo da utilizzare del sangue vero per rappresentare quello fasullo in una scenografia per una rappresentazione teatrale.
«È meraviglioso! Non trovi, Alice?» le domandò l’uomo senza voltarsi né interrompere il proprio lavoro.
Parlò con assoluta innocenza ed anche una punta d’esaltazione nella voce.
La mora sentì salirgli sulla punta della lingua la domanda “ma quello è sangue vero?”, tuttavia sapeva bene che qualsiasi risposta le fosse stata data sarebbe stata assolutamente assurda; perciò la ragazza preferì dar le spalle al Carpentiere senza dire una parola.
Con uno scarto di qualche secondo prese ad allontanarsi a grandi passi: se fosse rimasta lì nei dintorni finché lui dipingeva la scena, era certa che non avrebbe saputo resistere alla tentazione di accontentare la propria curiosità.
Ed in quel caso non era poi così sicura di volerla soddisfare.

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