fiamma_drakon: (Maid_Gardevoir)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: We’ll be late
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale, Slice of life
Personaggi: Gakuya Otomura, Yuuto Kidou
Wordcount: 887 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Ideal Seduction / #01 - Capelli @ [livejournal.com profile] diecielode
Note: AU, Yaoi
Dal bagno attiguo alla stanza giungeva il rumore dell’acqua che scrosciava ininterrotta, segno che l’occupante della doccia non aveva ancora finito.
Otomura, davanti allo specchio appeso accanto alla porta, si stava sistemando il risvolto del colletto della camicia.
Lanciò un’occhiata di sbieco alla sveglia sul comodino, sotto il paralume dell’abat-jour, sospirando contrariato.
«Yuuto, sei pronto? Faremo tardi!» chiamò.
Si sarebbero dovuti incontrare con Jousuke e gli altri tra quindici minuti in spiaggia per una festa e non aveva intenzione di fare tardi.


Sera inoltrata.
Dalle tende bianche semitrasparenti della camera da letto di Gakuya e Yuuto si scorgeva lo sfondo nero del cielo ed un’esigua porzione del disco lunare che illuminava d’argento la notte.
Dal bagno attiguo alla stanza giungeva il rumore dell’acqua che scrosciava ininterrotta, segno che l’occupante della doccia non aveva ancora finito.
Otomura, davanti allo specchio appeso accanto alla porta, si stava sistemando il risvolto del colletto della camicia.
Lanciò un’occhiata di sbieco alla sveglia sul comodino, sotto il paralume dell’abat-jour, sospirando contrariato.
«Yuuto, sei pronto? Faremo tardi!» chiamò.
Si sarebbero dovuti incontrare con Jousuke e gli altri tra quindici minuti in spiaggia per una festa e non aveva intenzione di fare tardi.
In un suo strano modo di vedere le cose, per lui un ritardo sarebbe stato come una battuta fuori tempo. E sapeva perfettamente che una battuta fuori tempo equivaleva a far saltare l’intero componimento. Per cui dovevano arrivare in orario.
Era un modo di interpretare le cose parecchio drammatico, ma lui era fatto così: per lui tutto era riconducibile alla musica e ai tempi del ritmo.
La risposta tardò qualche minuto ad arrivare.
«Non ancora, ma ho quasi fatto» gli giunse finalmente la replica di Kidou, a voce abbastanza alta da riuscire a superare - anche se non di molto - il rumore della doccia.
Gakuya passò ad allacciarsi la cintura dei pantaloni, lasciando volutamente all’ultimo la cravatta da annodarsi: non voleva legarla da solo, ma voleva che fosse Yuuto a farlo.
Nel momento stesso in cui sollevò lo sguardo dai pantaloni la porta del bagno finalmente si aprì e, insieme ad una rada voluta di vapori caldi, si materializzò il profilo di Yuuto.
Se il castano fosse stato una ragazza e fossero stati i personaggi di un anime o un manga, probabilmente Gakuya avrebbe cominciato a spruzzare un fiotto di sangue dal naso: Yuuto era a torso nudo, con solo un asciugamano legato in vita a coprire le sue parti basse e più intime - che bisogno c'era, poi? Non sarebbe certo stata la prima volta che Otomura le avrebbe viste, né tantomeno l'ultima.
I muscoli del suo torace erano appena abbozzati, eppure le goccioline che imperlavano la sua pelle li facevano sembrare più possenti ed attraenti.
Gli occhialoni - perlomeno per lavarsi - si era deciso a toglierli ed i suoi meravigliosi e grandi occhi rossi lo fissavano con un cipiglio leggermente contrariato.
I capelli erano raccolti da un complicato avvolgimento di un altro asciugamano che sembrava resistere per puro miracolo - difatti Yuuto lo reggeva da un lato per impedirgli di cadere.
Se non fosse stato per l'impegno che li attendeva, Gakuya non avrebbe esitato un momento a togliergli l'asciugamano e trascinarlo nel letto con lui.
Vederlo mezzo nudo risvegliava la parte più selvaggia di sé.
Avevano cominciato a frequentarsi tre mesi prima, in seguito ad una dichiarazione alquanto originale. Le volte che avevano fatto l'amore dopo quel giorno erano state talmente tante che avevano perso il conto - e non necessariamente l'avevano fatto a letto. Una volta - qualche giorno prima - addirittura nel camerino di un negozio, mentre si provavano gli abiti per quella sera.
«Non guardarmi in quel modo: non abbiamo tempo di giocare... sempre che a te interessi arrivare in orario» disse il castano, avvicinandosi al ragazzo coi capelli azzurri.
Quest'ultimo non poté far altro che dargli ragione: «Sì, hai ragione. Sbrigati a vestirti».
«Però a te manca la cravatta» osservò Kidou, andando a recuperare l'indumento abbandonato sulla coperta.
«Chissà perché devo sempre essere io a legartela...» proseguì, facendo passare la cravatta sotto il risvolto del suo colletto.
Gakuya non riuscì a resistere alla tentazione di toccare la sua pelle umida mentre lui lavorava.
Gli accarezzò i capezzoli, scendendo lentamente verso il ventre, stuzzicandogli l'ombelico.
«Non provocarmi» disse Yuuto, mentre terminava l'opera.
A quel punto alzò gli occhi sul partner, fissandolo intensamente.
«C'è un problema» se ne uscì all'improvviso, serio.
«Quale?» domandò Otomura, colto alla sprovvista.
L'altro accennò ai capelli.
«Ho bisogno che mi dia una mano a pettinarli...» disse.
«Ah» riuscì semplicemente a replicare Gakuya, sbattendo perplesso le palpebre.
Effettivamente, era un problema: Yuuto aveva i capelli decisamente più lunghi della media normale maschile e per pettinarli serviva minimo una decina di minuti, più un’altra decina per asciugarli.
«Okay, ti aiuto io» si propose Otomura: dovevano fare in fretta.
Si allontanò per andare a prendere la spazzola mentre Yuuto andava a sedersi sulla sedia della scrivania.
Quando tornò, cominciò a pettinarlo e lo fece con una certa... forza.
A dir la verità, sembrava più che stesse pettinando una bambola: non aveva il minimo tatto. Il povero Kidou continuava a sentirsi tirare per i capelli con forza inaudita, quasi l’altro volesse strappargli non solo la capigliatura, ma anche la testa.
«Gakuya... potresti fare un po’ più piano...?» chiese dopo quasi cinque minuti d’agonia, mentre la spazzola continuava ad affondare senza pietà e a strattonarlo.
«Okay...» rispose il ragazzo dai capelli azzurri, ma se nel pettinare mise meno foga, la differenza il castano non riuscì nemmeno a sentirla tant’era esigua.
Quand’ebbe finito, a Kidou faceva male la testa.
«Ti avevo chiesto di fare più piano...!» esclamò, massaggiandosi il capo dolorante.
«Ma io ho fatto più piano...» replicò perplesso Gakuya.
«E allora dovevi fare ancora più piano!» rispose Yuuto, andando verso l’armadio per vestirsi «Cavolo, mi fa male la testa...».
«Non dovresti asciugarli?» chiese Otomura.
«No, non importa. E comunque, semmai faccio da solo!» replicò indignato, dandogli le spalle mentre si vestiva in tutta fretta.
Gakuya lo guardò, apprensivo.
«Be’... allora sbrigati, ci staranno aspettando...» si limitò a dire, sedendosi sul letto in spasmodica attesa.

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