fiamma_drakon: (Shizuo_Heiwajima)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Annoiarsi sul campo di battaglia
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Antonio Fernandez Carriedo (Spagna), Francis Bonnefoy (Francia), Gilbert Beilschmidt (Prussia)
Wordcount: 1146 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: "Perché non ci abbiamo pensato prima?" per il p0rn fest #5 @ [livejournal.com profile] fanfic_italia
Timeline: Guerra di Successione Austriaca
Note: Biting, Blowjob, Handjob, Lemon, Threesome, Yaoi
«Gli austriaci se ne saranno andati?».
Spagna sbirciò fuori della tenda, ispezionando l'accampamento mentre tendeva l'orecchio cercando di udire eventuali colpi d'arma da fuoco.
Il silenzio della notte rimase immutato.
«Saranno andati a leccarsi le ferite. Non sono abbastanza uomini da rimanere sul campo di battaglia durante la notte!» esclamò Prussia in tono duro, appuntandosi le mani sui fianchi e gonfiando fiero il petto.
«Saranno a riposare come i nostri soldati. La notte durante le guerre è una noia».


«Gli austriaci se ne saranno andati?».
Spagna sbirciò fuori della tenda, ispezionando l'accampamento mentre tendeva l'orecchio cercando di udire eventuali colpi d'arma da fuoco.
Il silenzio della notte rimase immutato.
«Saranno andati a leccarsi le ferite. Non sono abbastanza uomini da rimanere sul campo di battaglia durante la notte!» esclamò Prussia in tono duro, appuntandosi le mani sui fianchi e gonfiando fiero il petto.
«Saranno a riposare come i nostri soldati. La notte durante le guerre è una noia» intervenne Francia, accavallando le gambe ed incrociando le braccia sul petto.
Anche se erano i capi dell'esercito, la loro tenda non era niente d'eccezionale: c'erano appena il posto per le brandine e lo spazio per muoversi.
Francis si era seduto sulla sua brandina e guardava annoiato Prussia, in piedi accanto a lui.
«Perché, sei abituato a notti movimentate, Francia?» gli chiese con fare sarcastico Antonio rientrando in tenda.
Si lasciò cadere sulla propria brandina e si sdraiò bocconi puntellandosi sui gomiti per tenere sollevato il busto, guardando interessato il francese.
«Come fai ad annoiarti se ci sono io qui?» ripeté perplesso il prussiano con la più sincera disinvoltura. Il suo ego non conosceva i limiti del pudore.
Francia agitò in aria una mano con fare frivolo e superiore.
«Evidemment! Le mie notti a Parigi non sono mai tranquille, ma focose avventure piene d'amore e passione» esclamò, dandosi un sacco di arie.
«W-wow!» fece Fernandez sbalordito: dalle apparenze e dal comportamento sembrava il classico tipo da avventure erotiche di una notte, ma non pensava riscuotesse seriamente tanto successo. I francesi parevano possedere scarse - per non dire nulle - virtù morali.
«Hmpf, figurati se ci credo» intervenne Gilbert, ridacchiando.
Sembravano tre amichette intente a spettegolare. Anche se non era esplicitato a parole, tra loro tre c'era un legame piuttosto profondo, quasi complice, e dal loro comportamento si evinceva in maniera piuttosto palese.
«Cosa? È tutto vero, non sono un bugiardo. Non mento per principio quando si tratta d'amour!» rimbeccò adirato Francia.
«Comunque, visto che dici di annoiarti, suggerisci: che vorresti fare?» lo interrogò Prussia.
«Mmh... non saprei...» iniziò, guardandosi intorno pensieroso, finché i suoi occhi non caddero sulla brandina vuota del prussiano. In quel momento i suoi occhi cobalto si illuminarono di una singolare luce che non prometteva niente di buono.
«Facciamo sesso?» domandò.
Antonio e Gilbert si voltarono simultaneamente l’uno verso l’altro, esterrefatti.
«Cosa?» disse lo spagnolo, come se non avesse ben capito.
«Sesso» ripeté più esaltato il Bonnefoy «Perché non ci abbiamo pensato prima?».
«Forse perché siamo in gu...!!».
Francia zittì Spagna con un lungo bacio.
«E-ehi, Francia! Che ti è preso?» esclamò Carriedo paonazzo in volto: essere baciato così all’improvviso non era per niente romantico, senza contare che il bacio era ad opera del francese.
«Dai, facciamolo. Provare non costa niente» li esortò ancora Francis, iniziando a spogliarsi con assoluta noncuranza.
«Be', tutto sommato provare non è così male... inizio ad annoiarmi anch'io» intervenne Beilschmidt, osservando la casacca del biondo che cadeva a terra.
«In effetti, anch'io mi sto annoiando» convenne Antonio, giusto per non rimanere escluso. Iniziò a spogliarsi dell'uniforme assieme a Gilbert.
In poco tempo furono tutti e tre completamente nudi, in piedi l’uno vicino all’altro. Si scambiarono occhiate piuttosto imbarazzate nell’osservarsi in modo completo, senza niente che potesse coprire le loro zone più intime.
Francis fu il primo a muoversi: totalmente a proprio agio, si accomodò sulla propria branda e aprì le gambe.
«Chi inizia?» domandò, guardando pieno d'aspettativa gli altri due. Sembrava aver superato in un batter d’occhio l’imbarazzo di vedere i suoi due alleati di guerra nudi - o forse perché era abituato a scene del genere, pensarono gli altri due.
Prussia si tirò indietro e Spagna dovette farsi avanti. Non era la prima volta che lo faceva: l'aveva già fatto con Romano, per cui sapeva come fare.
S'inginocchiò e portò la bocca pochi centimetri sopra il membro del francese, dove cominciò a lasciare una scia di piccoli morsi.
Il biondo irrigidì le cosce e rimase in spasmodica attesa della bocca dello spagnolo.
Infine, eccola: la sua lingua che passava sopra ogni centimetro della sua pelle, soffermandosi particolarmente attorno al suo pene parzialmente eretto. Scese anche più giù lungo l'interno delle sue cosce riprendendo a mordere piano.
Era dannatamente bravo ed eccitante. Francis socchiuse gli occhi mentre emetteva ansiti rochi e profondi.
Quando la bocca di Spagna si chiuse sul suo pene eretto e succhiò, Francia lanciò un gridolino.
«Non smettere, Spagna. È... meraviglioso» esclamò Bonnefoy.
Prussia, che stava semplicemente guardando, si stava eccitando non poco: i gemiti di Francis erano erotici e passionali e riuscivano ad avere effetto su di lui anche se era fermo. A ciò si aggiungeva il fatto di vedere i due completamente nudi, soprattutto Spagna, che stava girato dandogli le spalle.
Il suo sedere nudo gli risultava estremamente invitante.
Spagna, dal canto suo, sentiva il calore raccolto nel suo basso ventre e la propria completa erezione pulsare dolorosamente. Peccato che Francia fosse interessato al modo impeccabile con cui gli stava succhiando l'erezione e non fosse minimamente impensierito dal suo bisogno di sentirsi fisicamente soddisfatto.
All'improvviso un paio di mani afferrarono lo spagnolo per i fianchi, bloccandolo. Prussia spostò la sua brandina e si inginocchiò dietro di lui, quindi lo penetrò con forza.
Un mugolo sfuggì ad Antonio, ma fu soffocato dal pene di Francis.
Gilbert iniziò subito e senza alcun garbo a spingersi dentro di lui.
Antonio si inarcò per cercare di sfuggirgli: non era abituato ad essere "sottomesso", per cui sentirsi infilare il pene eretto nel sedere gli fece tremendamente male.
Ancora più male gli fecero le spinte poderose di bacino con le quali il prussiano si spingeva sempre più a fondo in lui.
Voleva lamentarsi e gridare, ma in breve il suo corpo si adeguò ed iniziò a provare un certo piacere, per quanto limitato dall'ondata di dolore.
L’albino respirava rapido, il cuore che pompava a mille nel petto, battendo contro la sua gabbia toracica. Era eccitato e voleva andare più giù nel corpo di Spagna, tanto da fargli raggiungere l'orgasmo e venire egli stesso.
Spagna, diviso di netto tra il dare e il ricevere, si portò una mano tra le gambe, muovendola rapida per dare un po' di sollievo alla propria erezione, ignorata da tutti.
Francia venne all'improvviso e Spagna si ritrovò la bocca piena del seme del francese, che tremò lievemente e rilassò i muscoli, sollevato.
«Mon Dieu...» sospirò con voce roca, mordendosi un labbro mentre Fernandez sputava il liquido senza pensarci due volte.
Anche Prussia raggiunse l'orgasmo in quel momento, svuotandosi nel sedere di Antonio con un ansito. Quest'ultimo, nel sentirsi riempire del suo sperma, venne a propria volta, sporcandosi di liquido bianco le dita.
Bonnefoy si ritrasse, Beilschmidt uscì da lui ed il povero Carriedo si abbandonò contro il bordo della brandina del biondo.
«Fantastico! Sei stato divino, Spagna!» si complimentò Francis soddisfatto a pieno, sdraiandosi.
Gilbert si sollevò, rimettendosi in piedi, quindi andò a sedersi sulla sua brandina.
«Sì, è stato un piacevole svago» convenne.
«Se lo rifacciamo ci sta uno di voi nel mezzo, chiaro...?» fece presente Antonio, completamente sfiancato, montando sulla branda «E tu, Prussia, penetra con meno forza. Mi hai fatto male, accidenti...!» si lamentò dolorante, sdraiandosi prono e senza forze.

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