fiamma_drakon: (p0rn...?)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Little things that make a lover an happy one
Rating: Giallo
Genere: Romantico, Sentimentale
Personaggi: Gray Fullbuster, Lucy Heartfilia, Natsu Dragneel
Wordcount: 1436 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: 12. Insegnanti / Professori della mia tabellina @ [livejournal.com profile] auverse + Anno/Anni per la Missione 1 dei Magic Sticks per la sesta settimana del COW-T 2 @ [livejournal.com profile] maridichallenge
Note: AU, possibili OOC, Shonen-ai
«Comunque è strano che tu sia così in anticipo» riprese Natsu, avviandosi per primo all'interno della stanza.
Gray lo seguì da vicino, entrando e avvicinandosi al tavolo al centro della sala, dove si trovavano i registri. Si appoggiò ad esso con il sedere, incrociando le braccia sul petto, seguendo con gli occhi il profilo del collega mentre estraeva dal suo stipetto personale i propri libri di testo.
«Oggi, sai che giorno è?» esclamò, senza preoccuparsi di parlare a bassa voce, dato che non c'era nessun possibile ascoltatore non solo all'interno della stanza, ma addirittura nel raggio di diverse decine di metri. Nessun docente arrivava prima di dieci minuti d'anticipo sull'inizio delle lezioni.
Natsu si volse con assoluta nonchalance verso l'altro trasportando i propri libri ed appoggiandoli su un’estremità del tavolo dei registri, senza dar particolare peso alle parole del suo interlocutore.
«Non sai più leggere un calendario, adesso?».


«Ahah, occhio languido! Sei in anticipo stasera!».
Natsu Dragneel - appena arrivato dal capo opposto del corridoio - si fermò davanti al suo interlocutore lanciandogli un'occhiata quasi di scherno. Quella sera indossava una camicia nera con le maniche arrotolate alla bell'e meglio sopra i gomiti ed un paio di pantaloni dello stesso colore stropicciati e abbastanza larghi. Non era il tipo da andare a lavoro vestito di tutto punto; difatti, quando non era a lavoro si abbigliava in modo piuttosto sportivo.
Il suo interlocutore - Gray Fullbuster - non riuscì ad ignorare il suo commento.
«Non sono certo io quello che, pur arrivando con largo anticipo, arriva a lezione in ritardo. Mi meraviglio del fatto che il preside non ti abbia ancora cacciato via, occhi a punta» controbatté in tono provocatorio Gray, sogghignando con l'aria di chi è certo di quel che sta dicendo.
Quello era il loro particolarissimo modo di salutarsi.
Natsu digrignò i denti, affilando leggermente lo sguardo in uno più aggressivo.
«Pensa alle tue lezioni. Non ti sei ancora spogliato per fare le tue spiegazioni di anatomia?» lo sfotté Dragneel, pungendo l'altro sul vivo.
«I tuoi studenti si sono già resi conto che non sei capace di spiegare decentemente la trigonometria?» ribatté a tono Fullbuster.
Erano fermi in mezzo al corridoio, davanti alla porta aperta della sala insegnanti ancora deserta: i corsi serali sarebbero iniziati solo mezz'ora più tardi.
«Comunque è strano che tu sia così in anticipo» riprese Natsu, avviandosi per primo all'interno della stanza.
Gray lo seguì da vicino, entrando e avvicinandosi al tavolo al centro della sala, dove si trovavano i registri. Si appoggiò ad esso con il sedere, incrociando le braccia sul petto, seguendo con gli occhi il profilo del collega mentre estraeva dal suo stipetto personale i propri libri di testo.
«Oggi, sai che giorno è?» esclamò, senza preoccuparsi di parlare a bassa voce, dato che non c'era nessun possibile ascoltatore non solo all'interno della stanza, ma addirittura nel raggio di diverse decine di metri. Nessun docente arrivava prima di dieci minuti d'anticipo sull'inizio delle lezioni.
Natsu si volse con assoluta nonchalance verso l'altro trasportando i propri libri ed appoggiandoli su un’estremità del tavolo dei registri, senza dar particolare peso alle parole del suo interlocutore.
«Non sai più leggere un calendario, adesso?» lo prese in giro senza crearsi il minimo problema. Punzecchiarlo era stato il suo passatempo preferito fin da quando si erano conosciuti e ancora lo trovava divertente come lo era stato la prima volta.
Nell'incrociare lo sguardo di Gray, tuttavia, constatò che in esso c'era qualcosa che stonava con la situazione: quando si faceva beffe di lui, Fullbuster assumeva un atteggiamento tipicamente aggressivo, indignato e arrabbiato insieme che dava al tutto un che di ancor più stimolante per il Dragneel. In quel momento, però, lo sguardo di Gray non era altro che una maschera glaciale di serietà. Natsu, se avesse dovuto definirla in qualche modo, l'avrebbe senz’altro chiamata la "rabbia serena" - e quel genere di rabbia era la peggiore che lui riuscisse ad immaginare.
«Ehi, calma i bollenti spiriti. Stavo scherzando» tentò di rasserenarlo, desideroso che quel cipiglio fin troppo serio se ne andasse dal viso del giovane dai capelli blu, magari si trasformasse in qualcosa come per esempio indignazione. Tutta quella cupezza di sguardo non gli si addiceva affatto.
Gray, però, non sembrava disposto a dargli filo.
«Te ne sei dimenticato?» domandò con inattesa aggressività.
«Cosa?!» esclamò Natsu, stufo di searlare per enigmi.
«È un anno, idiota» replicò Fullbuster, inarcando alterato un sopracciglio «Mi chiedo dove tu abbia il cervello!».
«Un anno?».
L'espressione incuriosita e perplessa del Dragneel fece letteralmente saltare i nervi all'altro, che sbottò un furioso: «La dichiarazione, imbecille!».
Era un anno che - perlomeno di fatto - stavano insieme. Nessuno dei due ancora era riuscito a realizzare come potesse essere possibile che si amassero. Il loro era un rapporto innegabilmente conflittuale che, per qualche strano scherzo del destino, era sfociato in una relazione di tutt'altro tipo.
Alla luce dell’ultima affermazione del compagno, Natsu rifletté a fondo per qualche momento, poi ebbe un'illuminazione improvvisa.
«Ah! Quando abbiamo fatto l'amore la prima volta!» si ricordò, l’espressione di colpo luminosa.
Gray emise un sospiro colmo d'esasperazione ed anche d'una buona dose di rabbia. Possibile che di tutto quel che era accaduto in quella serata ormai lontana si ricordasse solo di quando avevano fatto sesso?!
E poi aveva il coraggio di dire che era lui il pervertito.
«Già, quella volta sei stato passivo» ricordò ancora Natsu, lasciandosi scappare una risata.
Dopo quell’appunto tutt’altro che utile e gradito, Gray avrebbe voluto strangolarlo.
Lo ricordava perfettamente anche lui, senza bisogno che glielo rimarcasse ulteriormente. Come poteva dimenticarselo? Natsu era stato così... delicato quella notte che il giorno dopo lui aveva avuto non pochi dolori al fondoschiena per causa dei suoi leggiadri affondi di bacino.
Rievocare certi ricordi, però, era l'ultima delle intenzioni di Gray all’attuale stato delle cose.
«E allora? È passato un anno» disse Dragneel, scrollando le spalle «Non dirmi che sei venuto in anticipo stasera perché vuoi festeggiare l'anniversario?!» esclamò in aggiunta. Il tono con cui proferì l'ultima frase dava bene ad intendere che lo stesse prendendo deliberatamente per i fondelli.
Gray non lo sopportava quando lo accusava così implicitamente di essere romantico, perché gli rendeva estremamente difficile esserlo poi per davvero.
«Certo che no!» negò con enfasi «Sarebbe una cosa idiota da fare!» aggiunse per rafforzare ulteriormente la sua affermazione precedente.
«Ah, sì?» esclamò Natsu, sorridendo con il suo tipico modo di fare allegro e spensierato «E allora sono un idiota, occhio languido!».
Prima che l'altro avesse modo di replicare una qualsiasi cosa, il giovane dai capelli rosa si sporse sul suo torace, allungandosi per congiungere le proprie labbra alle sue.
Gray sgranò gli occhi, allibito dal gesto: allora aveva solo finto di dimenticarsi il primo anniversario da quando - almeno praticamente - si erano messi insieme...!
Erano anni che si conoscevano, da un anno uscivano assieme e tuttavia ancora non riusciva a capire quando fingeva e quando no. Il loro ancora non era un rapporto molto profondo, evidentemente.
Le labbra di Natsu si muovevano con forza ed insistenza, costringendolo a reagire e rispondere con altrettanta foga. Gray gli cinse i polsi con le mani, stringendoli per poi piegarli leggermente all'indietro, reclinandogli parzialmente anche il busto. Lo obbligò a spostare pure la testa, in modo che potesse piegarsi su di lui, costringerlo a sottostare al ritmo che lui imponeva.
Natsu, però, non era proprio il tipo da lasciarsi sopraffare con facilità, men che meno se si trattava di Gray. Iniziò ad opporre resistenza, cercando di spingere l'altro a raddrizzarsi, addossandosi letteralmente contro il corpo del Fullbuster.
Il bacio si fece più irruento, pieno di trasporto e passione mentre ciascuno dei due si applicava al massimo per cercare di dimostrare la propria supremazia sull'altro, com'era nella natura del loro rapporto.
Per un momento dimenticarono di essere a scuola, dove chiunque poteva scoprirli. In quel momento c’erano solo loro due in una dimensione astratta al di fuori di tutto e lontano da tutti, assieme al pressante ricordo di quanto avvenuto un anno addietro nell’appartamento di Natsu.
Solo il rumore riecheggiante di una porta sbattuta in lontananza nel corridoio li fece tornare bruscamente alla realtà. Sciolsero il bacio e si distanziarono leggermente, fissandosi dritti negli occhi per qualche momento.
Nessuno dei due lo ammise, ma erano entrambi soddisfatti e felici del momento.
«Sei un sentimentalista, occhi a punta» constatò Gray, leggermente a corto di fiato per la foga del bacio.
«E tu sei un romanticone, occhio languido» controbatté Natsu sogghignando.
Era il loro particolare modo di augurarsi un buon anniversario e di ringraziarsi del momento d'intimità: nessuno dei due era disposto a mostrarsi debole con l'altro - e ciò significava, in parole povere, niente sentimentalismo a raffica.
«Ehi, voi due! Che cosa state facendo?».
Lucy Heartfilia si materializzò sulla porta della sala insegnanti con una cartelletta tra le braccia stracolma di fogli.
«Ah, Lucy!» esclamò Natsu, avvicinandosi a lei all'istante.
Gray rimase dov'era, osservando i due che discutevano senza assumere alcuna espressione in particolare.
Il suo cervello era impegnato ad immaginare cosa sarebbe successo dopo i corsi serali. Forse Natsu gli avrebbe chiesto di poter andare insieme verso casa, e poi Gray immaginava che sarebbero arrivati alle stesse conseguenze di quella prima, fatidica volta distante ormai un anno.
Stavolta, però, non si sarebbe lasciato cogliere impreparato, non dopo un anno che lo frequentava e durante il quale s’era prodigato ampiamente per conquistarsi il ruolo di dominante nella maggior parte dei rapporti sessuali che consumavano.
Mentre fissava Dragneel che parlava con la giovane Heartfilia, Gray sperò che quello non fosse il primo e l'ultimo anniversario della loro controversa e difficile relazione: se quella sera di un anno prima non si fossero dichiarati, probabilmente non ci sarebbe stato alcun divertimento nel litigare con l’altro.
Quell'anno di fidanzamento non ufficiale era stato il migliore che avesse mai trascorso da quando aveva conosciuto Natsu Dragneel.

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