fiamma_drakon: dejichan © (Fiamma_Drakon)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Motociclette
Rating: Verde
Genere: Commedia, Generale
Personaggi: Ardeth Bay, Richard O'Connell
Wordcount: 1920 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Harley Davidson by [livejournal.com profile] xshade_shinra
Note: Slash
Durante il primo pomeriggio il sole era solito essere più rovente che mai ed in Egitto, grazie alla sabbia e alla latitudine del territorio, quel momento diveniva il più bollente dell'intera giornata. L'aria diveniva enormemente calda e rendeva ogni movimento pesante.
Ardeth Bay, sdraiato sul proprio letto nella sua confortevole e semplice casetta, sonnecchiava nel tentativo di superare quelle ore roventi nel miglior modo possibile.


Durante il primo pomeriggio il sole era solito essere più rovente che mai ed in Egitto, grazie alla sabbia e alla latitudine del territorio, quel momento diveniva il più bollente dell'intera giornata. L'aria diveniva enormemente calda e rendeva ogni movimento pesante.
Ardeth Bay, sdraiato sul proprio letto nella sua confortevole e semplice casetta, sonnecchiava nel tentativo di superare quelle ore roventi nel miglior modo possibile.
Era sazio del pranzo consumato poco prima e adesso se ne stava abbandonato mollemente sperando che il rettangolo di luce solare disegnato dalla finestra sul suo pavimento non lo investisse.
Odiava quelle ore della giornata: non poteva uscire per andare a fare una cavalcata né tantomeno a cacciare con il suo amato falco.
Era troppo fiaccato dalla calura e la sabbia bruciava anche attraverso la spessa suola di pelle dei suoi stivali, per cui dopo qualche tentativo si era deciso a rinunciare definitivamente e attendere le quattro del pomeriggio, quando l'intensità dei raggi solari iniziava già a smorzarsi.
Ardeth si terse il sudore dalla fronte con il dorso della mano, mandando un sospiro esausto, ostinandosi a rimanere con le palpebre chiuse. Era in momenti come quello che gli sarebbe piaciuto avere i capelli corti, anche se era lui il primo a rifiutarsi di dar loro una bella sforbiciata.
Lasciò cadere il pensiero, ma in quel momento udì giungergli da lontano un rombo assordante che si stava avvicinando in fretta.
Sobbalzò per la sorpresa, il cuore che gli martellava in petto sbattendo a ritmo forsennato contro lo sterno.
Imprecò tra i denti mentre si sollevava dal letto e si metteva seduto sul bordo del giaciglio stancamente per poi alzarsi in piedi.
Si ravviò i folti e lisci capelli neri, in parte rimasti incollati al suo volto da una sottile patina di sudore.
Attraversò la stanza, dirigendosi verso l'ingresso alla sua dimora. Scostò la tenda che fungeva da porta e scrutò l'ambiente attorno a sé: molte altre persone erano uscite dalle loro dimore, ma a differenza sua avevano già individuato la direzione ed approssimativamente anche la fonte di tutto quel chiasso. Spontaneamente Bay si volse seguendo la traiettoria degli sguardi degli altri Medjai, incrociando un profilo scuro avvolto da una nube di sabbia che si stava avvicinando ad alta velocità.
Il suo primo pensiero non fu per l'arrivo di un pericolo imminente - come invece fu per molti suoi compagni - bensì per una persona. Qualcuno che lui conosceva abbastanza da saperne riconoscere l'entrata in scena.
Ed in effetti non si sbagliava: dopo appena pochi minuti si fermò davanti a lui nientemeno che Richard - anche se lui preferiva esser chiamato Rick - O'Connell, in sella ad un mezzo di trasporto - doveva essere per forza di cose un marchingegno simile, data l'enorme rapidità di movimento - con un sorriso smagliante da gran figo.
«Rick, cosa ci fai qui? A quest'ora soprattutto?» domandò Ardeth, dando voce non solo ad un proprio dubbio, ma ad un interrogativo che pareva essere comune a tutti i membri della piccola folla radunatasi là fuori.
L'americano smontò dal suo mezzo con un agile movimento fluido, posando entrambi i suoi spessi anfibi neri sulla sabbia, sollevando una piccola nube dorata. Si sfilò gli occhiali da sole e li infilò in una delle tasche situate sul petto del suo giubbino nero.
Tolse il casco e ravviò i capelli con la mano libera.
«Possiamo aiutarti in qualche modo?» chiese Ardeth ancora: il suo popolo era debitore ad O'Connell per averli aiutati a debellare definitivamente la minaccia di Imhotep.
«No, non ho bisogno d'aiuto stavolta» li tranquillizzò Rick, rivolgendo uno sguardo rassicurante all'intero gruppo di guerrieri «Sono venuto solo per parlare con te, Ardeth» soggiunse, rivolgendosi finalmente soltanto al guerriero che gli interessava.
Allora gli altri iniziarono ad allontanarsi, scemando lentamente in una processione che somigliava a quella delle formiche che facevano ritorno in massa al formicaio.
In breve tempo i due uomini rimasero finalmente soli.
«Vieni pure dentro. Si sta meglio all'ombra che su questa sabbia rovente...» disse Ardeth, conducendo il suo inatteso ospite verso la propria dimora.
«Accetto volentieri l'invito, qui fuori fa veramente caldo» accettò Rick, seguendolo.
Bay sollevò la tenda della sua porta e fece cenno all'altro di precederlo all'interno, quindi entrò anche lui.
Esalò un impercettibile sospiro di sollievo nel passare dalla luce abbagliante e cocente all'accogliente e tiepida penombra.
«Ho scelto un brutto momento?» chiese Richard «Stavate facendo il riposino pomeridiano?».
«No, è per via dell'ora calda che tutti sono usciti a vedere cosa fosse a far baccano» obiettò Ardeth «Nessuno si avventura all'esterno con questo caldo».
«Be', al momento la calura non è la più immediata delle mie preoccupazioni» replicò Rick in tono schietto.
«Beato te...» sospirò Bay.
O'Connell gli afferrò all'improvviso il polso e lo tirò verso di sé, imprigionandolo nella sua stretta.
Ardeth tentò di liberarsi, ma senza successo.
«Che cosa stai facendo, Rick? E se lo scopre qualcuno?!» esclamò il Medjai, allarmato.
L'americano lo attirò a sé, piegando leggermente la testa verso il suo viso.
«Peggio per lui... o lei» esclamò, prima di incontrare le sue labbra con le proprie.
Ardeth e Rick si piacevano, anche se la cosa doveva essere tenuta segreta a tutti per salvaguardare la reputazione di entrambi.
Richard non si peritò minimamente a far sì che quello divenisse un bacio vero, a tutti gli effetti, né tantomeno Ardeth si rifiutò di essere baciato.
Le loro lingue inizialmente si evitarono di proposito, poi si cercarono e si trovarono. Si toccarono febbrilmente, come se non riuscissero a stare troppo a lungo separate.
Richard apprezzò vivamente e proruppe in un mugolio leggero ed estasiato.
L'alito del Medjai sapeva di un cibo speziato che l'altro non riusciva ad identificare, mentre quest'ultimo aveva il fiato impregnato dell'odore di brandy. Ardeth aveva imparato a riconoscerlo.
O'Connell abbassò le mani di poco, posandole sul sedere del guerriero, accarezzando le natiche muscolose.
Bay gli prese le mani e le bloccò con le proprie mentre recideva il contatto.
«Cosa c'è?» chiese Rick, deluso dall'interruzione. Avrebbe preferito che il bacio durasse ancora un po'. Dopotutto, lui non aveva troppa fretta.
«Perché sei venuto a cercarmi?» volle sapere Ardeth, guardandolo dritto negli occhi. Dubitava che si fosse scomodato soltanto per un bacio e qualche palpatina.
L'americano lasciò cadere le mani dal suo sedere e rispose alla sua espressione inquisitoria con una sufficientemente infastidita.
«Come sei bravo a rovinare l'atmosfera perfetta...» lo prese in giro, stirando le labbra in un fugace sorrisetto sghembo.
«Allora?» insistette il Medjai.
Rick indietreggiò di un passo e si sollevò il risvolto del giubbino, atteggiandosi a gran figo.
«Ero venuto a proporti un'uscita in motocicletta» rivelò finalmente Richard, osservando attentamente il volto del suo interlocutore per cercare di carpire qualche cambiamento nella sua espressione.
Qualcosa in effetti colse, ma non era il cambiamento che si era aspettato, neppure lontanamente: Ardeth assunse un cipiglio curioso e perplesso.
«In... motocicletta...?» ripeté, l'espressione tipica di chi non capiva.
«Sì...» confermò Richard, poi specificò: «Quella con cui sono venuto qui».
«A-ah...» fece l'altro, fingendo d'aver capito tutto, ma non fu difficile per Rick capire che stava mentendo. Spontaneamente gli sfuggì una risata di scherno.
«Non mi dire che non ne hai mai vista una prima d'ora...» esclamò.
«Ovviamente no!» ribatté d'impulso Bay «Va bene, andiamo» acconsentì precipitosamente.
O'Connell gli sorrise con fare sicuro di sé.
«Allora che aspetti? Coraggio...!» esortò con fare impaziente, avviandosi nuovamente verso l'uscio per cui era appena entrato.
Il Medjai lo seguì a breve distanza, fingendo una spavalderia che in realtà non sentiva quasi affatto: non era mai salito su una motocicletta, né tantomeno ne aveva vista una fino ad allora. A dir la verità, aveva un po' paura di quell'aggeggio in ferro con cui il suo amante era arrivato.
«Non posso tirarmi indietro. Che razza di guerriero sarei?» rifletté Ardeth tra sé e sé mentre uscivano in strada.
La sabbia ardeva sotto i suoi piedi, ma fece di tutto per ignorarlo mentre si avvicinavano alla motocicletta.
Rick pareva ancor più sicuro di sé rispetto al solito e non riusciva a capire quanto ciò fosse positivo o meno.
L'americano si fermò al fianco della moto, accarezzando il proprio casco nero metallizzato appeso ad un manubrio.
«Bella, eh? È una Harley Davidson...» si vantò, carezzando il profilo come se fosse delicatissimo.
Ardeth, che non capiva cosa volesse dire, si limitò ad annuire e dilatare leggermente le pupille in segno di sbalordimento.
«Oh» fu tutto quel che riuscì a dire.
Rick prese il proprio casco e lo calcò sul capo, quindi sollevò la gamba destra e la spinse al di là di quella che doveva essere la sella.
Allungò un secondo casco - grigio argenteo, fino ad allora rimasto appeso al manubrio dal lato opposto - a Bay, che lo prese e lo infilò con movimenti un po' incerti e impacciati.
I suoni gli giungevano leggermente ovattati ed aveva la sensazione di aver la testa pesante. Si domandò che cosa ci fosse all'interno perché quell'oggetto risultasse così pesante.
«Allora... sali di tua spontanea volontà o devo caricarti io con la forza?» chiese Richard, guardandolo dal basso mentre inforcava di nuovo i suoi occhiali da sole «Sei strano, Ardeth... hai paura?» domandò in secondo luogo, senza perdere di vista un solo momento il viso del compare.
Mise in moto il veicolo, il cui motore si accese con un ruggito pauroso ed assordante. Il rumore prodotto rimase alto e al guerriero ricordò il ringhio di una bestia feroce acquattata in attesa della preda.
«No, non ho affatto paura» replicò seccamente il Medjai, avvicinandosi alla motocicletta.
La parte difficile arrivava in quel momento: non aveva pensato al fatto che la sua solita tunica gli avrebbe reso un tantino difficoltoso il montare a cavalcioni sulla motocicletta.
Un'ombra divertita attraversò fugace il volto del motociclista mentre si voltava parzialmente all'indietro con il busto per cercare di vedere come il suo compagno se la sarebbe cavata. In realtà, in quel momento lui era interessato solo a vedere qualche posizione osé; pertanto rimase deluso dal vedere che Ardeth si stava muovendo e sistemando in modo discretamente esperto. Il Medjai aveva imparato a cavalcare anche con la tunica senza doversi umiliare innanzi a tutti gli altri cavalieri, per cui non vedeva un motivo valido per cui non utilizzare quanto appreso anche in quella occasione.
Con un agile gesto si sedette alle spalle di O'Connell, iniziando a guardarsi nervosamente attorno, come se temesse l'arrivo di qualche nemico da un momento all'altro. Non riusciva ad abbandonare le vecchie abitudini neppure in tempo di pace.
«Aggrappati, è meglio...!» lo avvisò Rick mentre dava gas.
L'altro non fece in tempo né a chiedere né a convenire che la motocicletta partì sgommando, sollevando un gran polverone. Ardeth si appigliò senza esitare al suo busto, stringendosi con forza ad esso per non venire sbalzato via per l'alta velocità.
Il motore rombava forte sotto di lui producendo un rumore potente che faceva temere che da un momento all'altro potesse esplodere.
Ardeth si fidava di Rick, ma non del suo mezzo di trasporto, anche se la guida di O'Connell non era molto - anzi, per niente - tranquilla e rassicurante.
Fecero un ampio giro della zona circostante il villaggio e Ardeth rimase muto, aggrappato con tutte le sue forze al petto dell'altro.
Il giro durò una buona mezz'ora e fu caratterizzato principalmente da brusche svolte, accelerazioni e frenate, ma soprattutto da un sacco di sabbia sui vestiti e in faccia.
Richard credette di essere riuscito a dargli un'impressione positiva di sé con quel circuito di guida spericolata, ma quando frenò per farlo scendere, Bay si sollevò e si mise in piedi con passo incerto e barcollante. Sembrava che stesse per cadere da un momento all'altro.
«Ehi, tutto bene?» chiese l'americano, apprensivo.
Ardeth lo guardò, squadrandolo da capo a piedi come se stesse guardando un pericolo pubblico.
«Prima di portare in giro delle persone su quella motocicletta... impara a guidarla» disse il Medjai prima di allontanarsi.
Lasciò il suo amante lì immobile a bocca aperta ed un po' gli dispiacque, ma in quel momento lui aveva bisogno di stendersi.

Info ♥

Benvenuti nel mio journal personale, dove posto tutte le mie fiffi!
Qui troverete un po' di tutto sia per tipo di relazioni (het, yaoi e yuri) sia per rating (con prevalenza di lavori NSFW). Se ciò non vi aggrada, migrate tranquillamente verso siti a voi più gradevoli; in caso contrario, buona permanenza e buona lettura! ♥

I personaggi di cui scrivo non appartengono a me ma sono dei rispettivi proprietari - salvo gli originali, che sono di mia esclusiva proprietà.

Tags