fiamma_drakon: (Maid_Gardevoir)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Tanta buona volontà
Rating: Verde
Genere: Generale, Slice of life
Personaggi: Arthur Kirkland (Inghilterra)
Wordcount: 854 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Inghilterra, Intossicazione alimentare @ [livejournal.com profile] piscinadiprompt + 353. Intossicare @ [livejournal.com profile] 500themes_ita
Note: Gen
Inghilterra aveva deciso di provare a preparare una "omelette du formage" degna di tale nome.
Era un esperimento culinario con cui voleva vedere se dipendesse veramente da lui il cattivo esito di ogni suo piatto o soltanto dal tipo di ingredienti.


Inghilterra aveva deciso di provare a preparare una "omelette du formage" degna di tale nome.
Era un esperimento culinario con cui voleva vedere se dipendesse veramente da lui il cattivo esito di ogni suo piatto o soltanto dal tipo di ingredienti.
Si era fatto dare - e non senza combattere - la ricetta dell'omelette da Francia e si era premurato di andare a cercare gli ingredienti migliori, chiedendone qualcuno al francese, suo malgrado. Perlomeno per una volta voleva preparare qualcosa da mangiare che potesse far assaggiare ad altri senza procurar loro bruciori di stomaco per dei giorni - America l'ultima volta che era venuto a cena a casa sua si era portato il cibo da casa per non incorrere in spiacevoli situazioni, mentre Francia, avendo osato rimettersi alla sua cucina, si era guadagnato ben quattro giorni di digiuno forzato poiché il suo stomaco si rifiutava di trattenere qualsiasi cosa che differisse da un leggerissimo thé.
Stavolta, però, Arthur era convinto di riuscire a farcela. Non poteva preparare una omelette disgustosa avendo una ricetta precisa da seguire.

Aveva passato quasi un'ora a studiare la ricetta ed una mezz'ora buona a metterla in pratica. Aveva seguito tutti i passaggi pedissequamente e gli ingredienti erano proprio quelli richiesti.
Quando l'inglese si servì la cena, aveva una fame da lupi.
Si sedette a tavola togliendosi il grembiule - che appoggiò sullo schienale della sedia alla sua sinistra - e fissò il proprio piatto: l'omelette aveva un aspetto invitante ed anche il profumo non era da meno.
«Deve essere buona...» disse per autoconvincersi ancor di più che fosse così «Io ho seguito la ricetta».
Con la forchetta tagliò un pezzetto di omelette. Il formaggio all'interno fuoriuscì, cremoso e filante, mentre il Kirkland sollevava il boccone e lo portava alla bocca.
Vi soffiò sopra e lo mangiò, masticando bene.
«È buona!» esclamò sollevato. Il sapore era semplice ed il formaggio delizioso anche se glielo aveva portato Francis.
Mangiò il resto con più avidità: cucinare gli aveva messo più appetito del solito, anche se il piatto in sé e per sé era estremamente semplice.
Quand'ebbe finito sciacquò le stoviglie utilizzate sia per preparare sia per mangiare, dopodiché andò in soggiorno a guardare un po' di tv.
Rimase in soggiorno una mezz'ora, temendo che da un momento all'altro il suo stomaco si ribellasse alla cena. Finché non avesse digerito non sarebbe stato veramente al sicuro; tuttavia, una trentina di minuti d'incolumità lo convinsero che quella volta aveva preparato qualcosa di veramente buono e così se ne andò a dormire.
«La prossima volta potrei metterci qualche altra cosa dentro insieme al formaggio per dargli un po' più di gusto...» rifletté sereno mentre indossava il pigiama.
L'idea di riuscire a cucinare bene un piatto tipicamente francese non lo entusiasmava per niente, così stava pensando di modificare un po' la ricetta.
«Chissà che faccia farà quel vinofilo quando gli dirò che sono riuscito a cucinare la sua omelette...!» esultò trionfante tra sé e sé, mettendosi a dormire.
I problemi arrivarono dopo una quarantina di minuti, quando l'inglese venne svegliato da una fitta dolorosissima alla pancia.
Si rannicchiò su un fianco in posizione fetale, sperando che passasse o perlomeno si alleviasse, ma non servì a niente.
«Che... male, ah...!» boccheggiò mettendosi seduto, un braccio stretto sulla pancia. Si alzò rimanendo con la schiena leggermente piegata e si diresse verso la cucina.
«In cosa ho sbagliato...? Eppure la ricetta...» s'interruppe ed emise un gemito roco di dolore «Maledizione che male...!».
Non era riuscito a combinarne una giusta neppure con le istruzioni. Era veramente condannato a doversi far cucinare tutto da Francia o mangiare soltanto cibo che doveva semplicemente scaldare se non voleva finire avvelenato...?
«Uffa, non è giusto» sospirò tra sé, sconsolato.
Arrancò penosamente attraverso la casa, aggrappandosi alle pareti dove possibile.
Arrivò in cucina dopo qualche minuto e si precipitò a vedere la ricetta, rileggendola attentamente e ripassando tutto quel che aveva fatto cucinando. Più che di alleviare il dolore alla pancia - che pure era insopportabile - gli premeva capire dove avesse sbagliato. Non voleva ripetere lo stesso errore in futuro.
Ripercorse tutta la procedura, eppure non riuscì a capire dove avesse sbagliato: lui aveva fatto tutto secondo le istruzioni della ricetta, dai dosaggi alla sequenza procedurale...
«Ah...!» ringhiò a denti stretti piegandosi maggiormente.
... eppure il suo stomaco non era d'accordo.
Nel chinarsi i suoi occhi caddero sulla confezione di formaggio francese che aveva finito e buttato nella spazzatura. Un particolare attirò la sua attenzione e lo spinse a prendere la scatola.
«È-è... scaduto» esalò stupefatto, gli occhi sgranati per la sorpresa, mentre fissava l'etichetta che riportava la data di scadenza.
Il Kirkland rimase interdetto per qualche attimo, prima di prorompere in un violento: «Quel bastardo! Mi ha dato del formaggio scaduto!! Allora non ho sbagliato io, è stata colpa s... oh!».
La pancia non gli dava tregua. Gettò di nuovo la scatola del formaggio e si allontanò pian piano per tornarsene in camera da letto, vinto dal dolore: aveva capito cosa c'era di sbagliato e adesso non aveva più motivo di fare inutile resistenza.
«Appena lo rivedo giuro che lo ammazzo quel maledetto vinofilo!!» ringhiò, livido di rabbia, facendo ritorno dolorante verso la sua camera da letto.
In quel frangente il desiderio di vendetta che aveva gli fece ringraziare il suo "dono" di cucinare veramente male.

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