Danse du demon
Dec. 25th, 2012 04:36 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Danse du demon
Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life
Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Claude Faustus, Sebastian Michaelis
Wordcount: 1393 (
fiumidiparole)
Prompt: 4. Ballando col diavolo @
500themes_ita
Note: Crossdressing, Shonen-ai
«Vorrei sapere perché devo prestare il mio contributo ad una simile pagliacciata...» sospirò il conte Phantomhive portandosi una mano a coprire le tempie.
Alois, seduto sul divano all'estremità opposta della sua, si voltò verso di lui e sorrise in un modo che Ciel trovò un tantino depravato e molto irritante.
Del resto, Alois per lui era una persona irritante.
«Ciel, non dirmi che non t'interessa!» esclamò il Trancy, quasi trasalendo per uno stupore che pareva del tutto fasullo «Sarà una lezione di ballo magnifica!» aggiunse, leggermente sovreccitato.
Alois Trancy possedeva una perversione di fondo per la quale in cuor suo Ciel Phantomhive percepiva qualcosa di molto simile alla paura; ciononostante, continuava ad accettare gli inviti frequenti che il conte Trancy faceva recapitare presso la sua villa dal suo fidato maggiordomo demoniaco, il gelido Claude Faustus.
Chissà perché Sebastian faceva spesso pressione - pur rimanendo all'interno del suo ruolo di servo - affinché lui accettasse gli inviti di Alois a recarsi in visita alla sua dimora. Doveva per forza esserci sotto qualcosa, Ciel ne era sicuro, anche se - purtroppo - ancora non aveva alcuna prova certa per le mani - almeno per ora.
Quella volta però avrebbe preferito di gran lunga evitare di recarsi al suo maniero...
«Vorrei sapere perché devo prestare il mio contributo ad una simile pagliacciata...» sospirò il conte Phantomhive portandosi una mano a coprire le tempie.
Alois, seduto sul divano all'estremità opposta della sua, si voltò verso di lui e sorrise in un modo che Ciel trovò un tantino depravato e molto irritante.
Del resto, Alois per lui era una persona irritante.
«Ciel, non dirmi che non t'interessa!» esclamò il Trancy, quasi trasalendo per uno stupore che pareva del tutto fasullo «Sarà una lezione di ballo magnifica!» aggiunse, leggermente sovreccitato.
Cosa ci trovava di così interessante in una lezione di ballo solo lui lo sapeva, specialmente considerato che a tenere suddetta lezione sarebbero stati Sebastian e Claude.
In quello stesso momento entrarono nel salone dove i due conti stavano aspettando i due maggiordomi e a Ciel poco mancò che cadesse la mascella - fatto che avrebbe comportato la comparsa di un'espressione tutt'altro che educata sul suo viso. D'altronde, sarebbe stata perfettamente giustificata dal tipo di abbigliamento di uno dei due demoni che aveva innanzi: Sebastian era abbigliato nel solito modo, con l'unica eccezione della marsina, che era stata tolta, ma Claude era vestito in modo tutt'altro che normale. Indossava un abito da signora dorato con un fiocco morbido annodato sotto la scollatura ampia e poco profonda che non lasciava vedere niente, dato che niente c'era. Strati di tessuto semitrasparente punteggiato di pailettes coprivano la gonna in seta che gli arrivava a coprire anche le scarpe - munite di tacco, probabilmente, a giudicare dal rumore secco che accompagnava ogni suo passo. Gli occhiali erano spariti e gli occhi dorati erano ancor più visibili del solito. Il viso libero da qualsivoglia accessorio gli dava un'aria vagamente femminile.
A quanto sembrava, però, i suoi occhiali non erano spariti, ma solo temporaneamente ceduti alla sua controparte, che aveva deciso arbitrariamente di presentarsi nella sua "forma di tutore", ossia con un ciuffo di capelli posizionato dietro un orecchio e gli occhiali a cavallo del naso, anche se alla luce della sua natura demoniaca erano inutili.
Ciel era sconvolto e non riusciva ad articolare alcun suono: sfoggiare un simile abbigliamento davanti ad un nobile era per lui assurdo - e continuava a tenere ben alla larga dalla memoria la sua orripilante esperienza con il visconte Druitt. Alois, contrariamente a lui, pareva divertirsi come un bambino al parco giochi.
«Claude ti sta bene quel vestito!» esclamò il conte Trancy ridendo.
Il Phantomhive notò l'espressione del maggiordomo indurirsi leggermente ed il giovane nobile giurò di aver visto nei suoi occhi un guizzò di luce omicida. Scherzare così con un diavolo non era precisamente quanto di più sicuro si potesse fare.
Sebastian arricciò impercettibilmente le labbra in un sorriso compiaciuto e di scherno che non sfuggì a Claude nonostante fossero fianco a fianco e i loro sguardi fossero rivolti ai rispettivi padroni.
Entrambi rimasero in assoluto, rigoroso silenzio e si inchinarono dinanzi ai conti, il Michaelis in modo più maschile - come faceva di consueto - ed il Faustus a mo' di femminea riverenza.
«Sarà orribile...» sussurrò il Phantomhive in un tono di voce che l'altro per fortuna non udì, troppo impegnato a schioccare furiosamente le dita per attirare l'attenzione della piccola orchestra appostata in un angolo dell'immensa sala.
«Muovetevi, suonate un valzer» ordinò in tono spiccio e sdegnato.
Nel frattanto il suo ospite osservava i due diavoli mentre si posizionavano l'uno dirimpetto all'altro per iniziare a ballare. Erano parimenti alti, pertanto risultava un po' distorta la presa dell'uno sull'altro, per non parlare della mano che Sebastian cercava di posizionare all'altezza giusta del bacino inesistente di Claude.
In quel momento la brace negli occhi dell'uno si rifletteva nell'oro delle iridi dell'altro.
La musica partì e i due cominciarono a ballare. L'inizio fu un po' stentato, una specie di breve periodo di rodaggio, poi però il ballo prese un vero e proprio avvio.
Ciel li seguiva con lo sguardo, orripilato in giusta parte: per lui era inconcepibile che due uomini ballassero insieme - ed il fatto che erano entrambi diavoli sminuiva solo in minima parte la cosa.
Per parte loro, Sebastian e Claude non erano minimamente scontenti della situazione: nonostante l'avversità palese che esisteva tra i loro due padroni, tra di loro c'era un certo feeling.
Tra due maschi era una cosa strana, era vero, ma data la loro natura demoniaca per loro non costituiva un problema particolare. Per loro l'immoralità era relativa.
«Questo abito è una piacevole novità, Claude» sussurrò Sebastian, sorridendo impercettibilmente. Parlò a voce talmente bassa che la musica lo coprì, ma il suo partner lo udì distintamente.
Il Faustus non riuscì a capire se fosse un commento ironico o di serio apprezzamento: non riusciva a capirlo dal suo tono di voce; tuttavia, la mano che gli scivolò istantaneamente su una natica e lo accarezzò gli diede chiaramente ad intendere che la cosa gli piaceva sinceramente.
Claude strinse la presa sulla spalla del partner con la speranza di riuscire a lanciargli il messaggio - molto semplice peraltro - di piantarla.
«Anch'io trovo piacevole il tuo cambio di look» bisbigliò con lo stesso tono, assottigliando lo sguardo. Il suo riferimento era ovviamente rivolto agli occhiali.
«Sembri molto più intelligente».
Le loro frecciatine erano segni di affetto reciproco.
«Non sembro, Claude... sono» replicò Sebastian «Il signorino non voleva assolutamente venire qui... ma sono riuscito a convincerlo».
Non era stato facile far cambiare idea a Ciel: il conte era parecchio testardo e quando decideva qualcosa le possibilità di farlo ragionare erano infinitesimalmente piccole.
Per fortuna il Michaelis era un demone ancor più caparbio di lui.
«Bravo» replicò Faustus senza particolari accezioni nella voce.
Sebastian lo fece piroettare fluidamente, la sottana che si allargava come un fiore dorato attorno al suo corpo.
Il Trancy notò con piacere un guizzo interessato nelle iridi rosse di Sebastian mentre abbassava gli occhi verso l'inguine dell'altro, ben coperto e nascosto sotto la stoffa preziosa dell'indumento.
Nella sua mente non perfettamente lineare e insufficientemente pudica nacque un cenno di sospetto nei confronti dei due maggiordomi: che stessero complottando qualcosa?
Il ballo proseguì ed Alois si fece più attento: cercava di seguire i movimenti delle mani di Claude e Sebastian e qualche volta riusciva a cogliere un gesto fugace ed indiscreto da parte di uno dei due.
I demoni non erano degli sprovveduti né tantomeno mancavano di spirito d'osservazione. Avevano notato gli sguardi e le attenzioni che riservava loro il conte Trancy, eppure non facevano niente per nascondere le "coccole" che si facevano a vicenda: certamente Alois non sarebbe andato a dirlo a Ciel. Il loro rapporto conflittuale glielo impediva, in un certo senso.
«Ciel, andiamo a bere del thé!» esclamò il nobile dai capelli biondi in tono allegro, balzando in piedi dal divanetto.
Il Phantomhive non si scompose: si alzò in piedi serenamente ed attese che il Trancy gli mostrasse la strada. Quando l'ebbe condotto nella sala da pranzo, il padrone di casa si fermò sulla porta ad aspettare l'arrivo di Claude, il quale si presentò pochi minuti dopo vestito nuovamente da maggiordomo con tanto di occhiali.
«Claude» chiamò Alois, bloccandogli il passaggio.
«Sì, signore?».
L'espressione di Claude era seria ed impenetrabile come di consueto.
Alois si piegò in avanti, guardandolo dal basso verso l'alto con sguardo accusatorio: «Non starai mica tramando qualcosa con Sebastian, vero?».
«No, mio signore» negò il maggiordomo, impassibile. Era un demone e non poteva mentire. Non stava tramando niente. Semplicemente amava Sebastian e - in virtù della domanda - non vedeva perché dirglielo.
Il biondo lo fissò intensamente per diversi istanti con l'intenzione di carpire dai suoi occhi qualcosa di ciò che voleva fare, ma poco dopo si arrese e lo congedò dicendo: «Va' a preparare il thé. La lezione non è ancora finita».
Con un inchino il maggiordomo si allontanò, tenendo a mente una piccola osservazione da riferire a Sebastian non appena avessero avuto occasione di passare un po' di tempo da soli: fare più attenzione quando Alois Trancy era nei paraggi.
Rating: Giallo
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Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Claude Faustus, Sebastian Michaelis
Wordcount: 1393 (
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Prompt: 4. Ballando col diavolo @
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-community.gif)
Note: Crossdressing, Shonen-ai
«Vorrei sapere perché devo prestare il mio contributo ad una simile pagliacciata...» sospirò il conte Phantomhive portandosi una mano a coprire le tempie.
Alois, seduto sul divano all'estremità opposta della sua, si voltò verso di lui e sorrise in un modo che Ciel trovò un tantino depravato e molto irritante.
Del resto, Alois per lui era una persona irritante.
«Ciel, non dirmi che non t'interessa!» esclamò il Trancy, quasi trasalendo per uno stupore che pareva del tutto fasullo «Sarà una lezione di ballo magnifica!» aggiunse, leggermente sovreccitato.
Alois Trancy possedeva una perversione di fondo per la quale in cuor suo Ciel Phantomhive percepiva qualcosa di molto simile alla paura; ciononostante, continuava ad accettare gli inviti frequenti che il conte Trancy faceva recapitare presso la sua villa dal suo fidato maggiordomo demoniaco, il gelido Claude Faustus.
Chissà perché Sebastian faceva spesso pressione - pur rimanendo all'interno del suo ruolo di servo - affinché lui accettasse gli inviti di Alois a recarsi in visita alla sua dimora. Doveva per forza esserci sotto qualcosa, Ciel ne era sicuro, anche se - purtroppo - ancora non aveva alcuna prova certa per le mani - almeno per ora.
Quella volta però avrebbe preferito di gran lunga evitare di recarsi al suo maniero...
«Vorrei sapere perché devo prestare il mio contributo ad una simile pagliacciata...» sospirò il conte Phantomhive portandosi una mano a coprire le tempie.
Alois, seduto sul divano all'estremità opposta della sua, si voltò verso di lui e sorrise in un modo che Ciel trovò un tantino depravato e molto irritante.
Del resto, Alois per lui era una persona irritante.
«Ciel, non dirmi che non t'interessa!» esclamò il Trancy, quasi trasalendo per uno stupore che pareva del tutto fasullo «Sarà una lezione di ballo magnifica!» aggiunse, leggermente sovreccitato.
Cosa ci trovava di così interessante in una lezione di ballo solo lui lo sapeva, specialmente considerato che a tenere suddetta lezione sarebbero stati Sebastian e Claude.
In quello stesso momento entrarono nel salone dove i due conti stavano aspettando i due maggiordomi e a Ciel poco mancò che cadesse la mascella - fatto che avrebbe comportato la comparsa di un'espressione tutt'altro che educata sul suo viso. D'altronde, sarebbe stata perfettamente giustificata dal tipo di abbigliamento di uno dei due demoni che aveva innanzi: Sebastian era abbigliato nel solito modo, con l'unica eccezione della marsina, che era stata tolta, ma Claude era vestito in modo tutt'altro che normale. Indossava un abito da signora dorato con un fiocco morbido annodato sotto la scollatura ampia e poco profonda che non lasciava vedere niente, dato che niente c'era. Strati di tessuto semitrasparente punteggiato di pailettes coprivano la gonna in seta che gli arrivava a coprire anche le scarpe - munite di tacco, probabilmente, a giudicare dal rumore secco che accompagnava ogni suo passo. Gli occhiali erano spariti e gli occhi dorati erano ancor più visibili del solito. Il viso libero da qualsivoglia accessorio gli dava un'aria vagamente femminile.
A quanto sembrava, però, i suoi occhiali non erano spariti, ma solo temporaneamente ceduti alla sua controparte, che aveva deciso arbitrariamente di presentarsi nella sua "forma di tutore", ossia con un ciuffo di capelli posizionato dietro un orecchio e gli occhiali a cavallo del naso, anche se alla luce della sua natura demoniaca erano inutili.
Ciel era sconvolto e non riusciva ad articolare alcun suono: sfoggiare un simile abbigliamento davanti ad un nobile era per lui assurdo - e continuava a tenere ben alla larga dalla memoria la sua orripilante esperienza con il visconte Druitt. Alois, contrariamente a lui, pareva divertirsi come un bambino al parco giochi.
«Claude ti sta bene quel vestito!» esclamò il conte Trancy ridendo.
Il Phantomhive notò l'espressione del maggiordomo indurirsi leggermente ed il giovane nobile giurò di aver visto nei suoi occhi un guizzò di luce omicida. Scherzare così con un diavolo non era precisamente quanto di più sicuro si potesse fare.
Sebastian arricciò impercettibilmente le labbra in un sorriso compiaciuto e di scherno che non sfuggì a Claude nonostante fossero fianco a fianco e i loro sguardi fossero rivolti ai rispettivi padroni.
Entrambi rimasero in assoluto, rigoroso silenzio e si inchinarono dinanzi ai conti, il Michaelis in modo più maschile - come faceva di consueto - ed il Faustus a mo' di femminea riverenza.
«Sarà orribile...» sussurrò il Phantomhive in un tono di voce che l'altro per fortuna non udì, troppo impegnato a schioccare furiosamente le dita per attirare l'attenzione della piccola orchestra appostata in un angolo dell'immensa sala.
«Muovetevi, suonate un valzer» ordinò in tono spiccio e sdegnato.
Nel frattanto il suo ospite osservava i due diavoli mentre si posizionavano l'uno dirimpetto all'altro per iniziare a ballare. Erano parimenti alti, pertanto risultava un po' distorta la presa dell'uno sull'altro, per non parlare della mano che Sebastian cercava di posizionare all'altezza giusta del bacino inesistente di Claude.
In quel momento la brace negli occhi dell'uno si rifletteva nell'oro delle iridi dell'altro.
La musica partì e i due cominciarono a ballare. L'inizio fu un po' stentato, una specie di breve periodo di rodaggio, poi però il ballo prese un vero e proprio avvio.
Ciel li seguiva con lo sguardo, orripilato in giusta parte: per lui era inconcepibile che due uomini ballassero insieme - ed il fatto che erano entrambi diavoli sminuiva solo in minima parte la cosa.
Per parte loro, Sebastian e Claude non erano minimamente scontenti della situazione: nonostante l'avversità palese che esisteva tra i loro due padroni, tra di loro c'era un certo feeling.
Tra due maschi era una cosa strana, era vero, ma data la loro natura demoniaca per loro non costituiva un problema particolare. Per loro l'immoralità era relativa.
«Questo abito è una piacevole novità, Claude» sussurrò Sebastian, sorridendo impercettibilmente. Parlò a voce talmente bassa che la musica lo coprì, ma il suo partner lo udì distintamente.
Il Faustus non riuscì a capire se fosse un commento ironico o di serio apprezzamento: non riusciva a capirlo dal suo tono di voce; tuttavia, la mano che gli scivolò istantaneamente su una natica e lo accarezzò gli diede chiaramente ad intendere che la cosa gli piaceva sinceramente.
Claude strinse la presa sulla spalla del partner con la speranza di riuscire a lanciargli il messaggio - molto semplice peraltro - di piantarla.
«Anch'io trovo piacevole il tuo cambio di look» bisbigliò con lo stesso tono, assottigliando lo sguardo. Il suo riferimento era ovviamente rivolto agli occhiali.
«Sembri molto più intelligente».
Le loro frecciatine erano segni di affetto reciproco.
«Non sembro, Claude... sono» replicò Sebastian «Il signorino non voleva assolutamente venire qui... ma sono riuscito a convincerlo».
Non era stato facile far cambiare idea a Ciel: il conte era parecchio testardo e quando decideva qualcosa le possibilità di farlo ragionare erano infinitesimalmente piccole.
Per fortuna il Michaelis era un demone ancor più caparbio di lui.
«Bravo» replicò Faustus senza particolari accezioni nella voce.
Sebastian lo fece piroettare fluidamente, la sottana che si allargava come un fiore dorato attorno al suo corpo.
Il Trancy notò con piacere un guizzo interessato nelle iridi rosse di Sebastian mentre abbassava gli occhi verso l'inguine dell'altro, ben coperto e nascosto sotto la stoffa preziosa dell'indumento.
Nella sua mente non perfettamente lineare e insufficientemente pudica nacque un cenno di sospetto nei confronti dei due maggiordomi: che stessero complottando qualcosa?
Il ballo proseguì ed Alois si fece più attento: cercava di seguire i movimenti delle mani di Claude e Sebastian e qualche volta riusciva a cogliere un gesto fugace ed indiscreto da parte di uno dei due.
I demoni non erano degli sprovveduti né tantomeno mancavano di spirito d'osservazione. Avevano notato gli sguardi e le attenzioni che riservava loro il conte Trancy, eppure non facevano niente per nascondere le "coccole" che si facevano a vicenda: certamente Alois non sarebbe andato a dirlo a Ciel. Il loro rapporto conflittuale glielo impediva, in un certo senso.
«Ciel, andiamo a bere del thé!» esclamò il nobile dai capelli biondi in tono allegro, balzando in piedi dal divanetto.
Il Phantomhive non si scompose: si alzò in piedi serenamente ed attese che il Trancy gli mostrasse la strada. Quando l'ebbe condotto nella sala da pranzo, il padrone di casa si fermò sulla porta ad aspettare l'arrivo di Claude, il quale si presentò pochi minuti dopo vestito nuovamente da maggiordomo con tanto di occhiali.
«Claude» chiamò Alois, bloccandogli il passaggio.
«Sì, signore?».
L'espressione di Claude era seria ed impenetrabile come di consueto.
Alois si piegò in avanti, guardandolo dal basso verso l'alto con sguardo accusatorio: «Non starai mica tramando qualcosa con Sebastian, vero?».
«No, mio signore» negò il maggiordomo, impassibile. Era un demone e non poteva mentire. Non stava tramando niente. Semplicemente amava Sebastian e - in virtù della domanda - non vedeva perché dirglielo.
Il biondo lo fissò intensamente per diversi istanti con l'intenzione di carpire dai suoi occhi qualcosa di ciò che voleva fare, ma poco dopo si arrese e lo congedò dicendo: «Va' a preparare il thé. La lezione non è ancora finita».
Con un inchino il maggiordomo si allontanò, tenendo a mente una piccola osservazione da riferire a Sebastian non appena avessero avuto occasione di passare un po' di tempo da soli: fare più attenzione quando Alois Trancy era nei paraggi.