fiamma_drakon: (Maid_Gardevoir)
[personal profile] fiamma_drakon
Titolo: Ruota panoramica
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Hugh, Kyouhei
Wordcount: 1531 ([livejournal.com profile] fiumidiparole)
Prompt: Bloccati nella ruota panoramica per il p0rn fest #6 @ [livejournal.com profile] fanfic_italia + 69. “Quella è la tua mano.” “Già. Ed è nelle tue mutande.” dalla mia cartellina per la Maritombola #4 @ [livejournal.com profile] maridichallenge
Note: Gameverse, Handjob, Lemon, Yaoi
I caldi raggi di sole entravano dal vetro della cabina della ruota panoramica, scaldando impietosamente l'abitacolo.
L'aria surriscaldata stava diventando irrespirabile.
Hugh stava sudando nei suoi vestiti peraltro neppure troppo pesanti e di fianco a lui anche Kyouhei versava nelle stesse condizioni.
«Avresti potuto scegliere un'altra attrazione... oppure un altro momento, ma come al solito fai tutto di testa tua...» si lamentò Hugh, tirando il colletto alto del suo giubbino in un modo che voleva sembrare del tutto casuale ma che in realtà pareva decisamente impacciato.


Hugh non capiva perché si fosse lasciato convincere dal suo amico d'infanzia Kyouhei a salire su quella maledetta ruota panoramica. D'accordo che avrebbe fatto praticamente di tutto pur di non farsi odiare dal ragazzo, però c'era un limite alla sopportazione - e lui non capiva come avesse fatto a superarlo con tale facilità.
I caldi raggi di sole entravano dal vetro della cabina della ruota panoramica, scaldando impietosamente l'abitacolo.
L'aria surriscaldata stava diventando irrespirabile.
Hugh stava sudando nei suoi vestiti peraltro neppure troppo pesanti e di fianco a lui anche Kyouhei versava nelle stesse condizioni. Entrambi, però, non stavano sudando soltanto a causa del calore eccessivo dovuto al sole: c'era anche il fatto che si piacevano, pur non formando una coppia ufficiale, e la vicinanza reciproca - da quando si erano resi conto di quel che provavano - li metteva un po’ in imbarazzo. Erano consapevoli di questo, anche se non lo esplicitavano.
«Avresti potuto scegliere un'altra attrazione... oppure un altro momento, ma come al solito fai tutto di testa tua...» si lamentò Hugh, tirando il colletto alto del suo giubbino in un modo che voleva sembrare del tutto casuale ma che in realtà pareva decisamente impacciato.
Quando non si trovava a proprio agio, la cosa migliore che riusciva a fare era lamentarsi di qualcosa. Qualsiasi argomento andava bene e la situazione in cui si trovavano gliene offriva uno veramente succulento su un piatto d’argento. Con quello sarebbe potuto andare avanti a parlare addirittura per delle ore.
«Volevo provare la ruota panoramica, che male c'è...?» protestò Kyouhei, agitando una mano vicino al viso in un patetico e futile tentativo di creare una fragile corrente d'aria fresca «E comunque se ti dà così fastidio stare qui potevi rifiutarti...!».
Hugh arrossì e spostò deciso lo sguardo da tutt’altra parte.
«Mi hai supplicato fino all'esaurimento nervoso di venire con te!» replicò quest'ultimo in tono indignato, cercando di dissimulare l'imbarazzo crescente.
Kyouhei spostò lo sguardo a propria volta, puntandolo fuori della finestrella chiusa.
«Se solo ci fosse un modo per cambiare l'aria qui dentro...» borbottò, accasciandosi contro il sedile.
Erano quasi arrivati al punto più alto della ruota, quando all'improvviso si bloccò tutto. La cabina oscillò pericolosamente e tanto forte che i due vennero sbalzati giù dal sedile.
Hugh sbatté la testa contro la portiera e Kyouhei venne catapultato addosso al sedile vuoto di fronte al suo, sul quale sbatté il naso.
«Aaaahio, che male...!» si lamentò, portandosi al viso la mano destra, chiudendola a coppa sul naso.
«Ehi, tutto bene?» si preoccupò Hugh subito, inginocchiandosi accanto a lui ed appoggiandogli una mano sulla spalla con fare palesemente consolatorio.
«Non sanguino, però che male...!» fu la risposta piagnucolante che fornì l'amico «Ma perché ci siamo fermati...?».
Hugh si avvicinò alla finestrella e guardò fuori, verso il basso.
«Mi sa che c'è qualche problema con la ruota...» comunicò con la voce che tremava appena, osservando con cipiglio poco felice lo spiazzo sottostante, dove un gran crocchio di persone si stava radunando attorno alla casupola dalla quale si comandava l'attrazione.
«C-come sarebbe a dire "qualche problema"?!» esclamò Kyouhei, spaventato.
«Se vuoi dico "un problema"... comunque il fatto rimane: siamo bloccati qui dentro» concluse Hugh con un sospiro, voltandosi verso l'amico d'infanzia.
Vide che quest'ultimo si era accasciato di nuovo sul sedile e si faceva furiosamente aria con la mano destra, sbuffando.
«Non possono lasciarci bloccati qui: fa... troppo caldo...!» sospirò Kyouhei, tirando giù la zip della felpa, lasciando intravedere la maglia nera sottostante, aderente al torace.
Hugh nell'osservare il gesto non riuscì ad evitare un pensiero piuttosto osceno sull'amico, pensiero che - benché fossero in un parco giochi - poteva benissimo soddisfare, date le circostanze particolari in cui si erano venuti a trovare.
Il problema era vedere se il suo compagno era o meno d'accordo. Be', conoscendo il tipo non pensava proprio che si sarebbe rifiutato.
Hugh andò a sedersi di fianco a lui, poi lo afferrò senza preavviso e lo baciò con foga.
Kyouhei rimase totalmente spiazzato da un gesto tanto impetuoso nonostante fosse ben conscio del fatto che un simile atteggiamento era proprio dell'amico d'infanzia; poi però iniziò a godersi il bacio e a premere con le labbra perché Hugh dischiudesse la bocca e gli permettesse di entrare con la lingua.
Mentre si concentravano in profusioni sempre più forti d'amore, Hugh ne approfittò per oltrepassare i calzari di Kyouhei ed infilare una mano nella sua biancheria intima.
Quest'ultimo sobbalzò per il contatto inatteso con parti del corpo per lui così sensibili ed interruppe il bacio.
«Quella è la tua mano» osservò in modo del tutto innocente ed ingenuo, accennando al braccio che gli spariva nei pantaloni.
«Già. Ed è nelle tue mutande» decretò con altrettanto acuto spirito di osservazione Hugh, fissando in modo assai penetrante Kyouhei.
L'allenatore deglutì nervosamente mentre i polpastrelli dell'altro gli accarezzavano il pene.
«Non... dovremo farlo... non qui...» disse, in uno stato di evidente agitazione.
«La ruota panoramica tanto è bloccata...» gli fece notare Hugh, senza muovere le dita «Quindi non ci vedrà nessuno...».
Gli afferrò il membro e cominciò a stringerlo e massaggiarlo con impeto, osservando le palpebre di Kyouhei calare a mezz'asta sugli occhi in una buffissima espressione d'estasi.
Hugh avvertiva il suo corpo irrigidirsi ed i suoi muscoli muoversi a spasmi e tutto ciò lo eccitava parecchio.
Il ragazzo dai capelli blu strinse la presa sul suo pene - che si stava velocemente indurendo - gli occhi incollati sul viso del castano per leggervi le smorfie di soddisfazione e beatitudine che vi apparivano.
«Ohw, sì...!» esalò Kyouhei, spostando il peso del proprio corpo contro il petto di Hugh, facendolo cadere all'indietro, steso sul pavimento.
Nonostante la posizione scomoda, quest'ultimo non mollò la presa e continuò a masturbare il partner, il quale aveva calato un po' i pantaloni e divaricato le gambe per farlo arrivare meglio a destinazione.
Kyouhei si piegò a baciare con veemenza Hugh, il quale avvertiva l'eccitazione percorrerlo ma senza sfogarsi in alcun modo, accumulandosi tutta all'intorno del suo inguine.
Si ritrovarono in poco tempo a cercare di infilarsi a vicenda la lingua in bocca in maniera tutt'altro che casta ed innocente mentre Kyouhei si agitava per il piacere intenso datogli dall'altro e questo lottava contro il bisogno di calarsi i pantaloni - o quantomeno aprirli - per dare un briciolo di soddisfazione pure al suo membro duro e dritto - il cui profilo già si scorgeva bene attraverso gli indumenti.
«Hugh... girati...» biascicò Kyouhei eccitato ed impaziente sulle labbra del partner.
Hugh non recise il contatto con la bocca dell'altro, né tantomeno cercò di obbedirgli. Rimase nella posizione in cui già si trovava, stringendo la presa sul pene di Kyouhei.
Quest'ultimo si lasciò sfuggire un gemito a metà tra l'appagato ed il sofferente, poi costrinse l'amico a voltarsi prono sul pavimento con gesti goffi e spicci.
Hugh si trovò così con l'erezione schiacciata contro il duro pavimento di metallo della cabina. Fece strisciare una mano sotto di sé fino a stringere il proprio pene - o perlomeno la sua forma attraverso gli indumenti.
Kyouhei gli calò bruscamente i pantaloni e poi abbassò fino alle ginocchia i propri, denudando le proprie parti più intime.
Si piegò sull'altro e gli insinuò l'erezione tra le natiche, affondando nella sua apertura pian piano per non fargli troppo male.
Hugh gemette una prima volta e poi emise in serie altri ansiti rochi e carichi di passione, espressioni chiare e concise di quel che stava provando interiormente.
«Ah! Ah, K-Kyouhei...» gridò Hugh, socchiudendo le palpebre in preda all'estasi «Oh, vai più giù...!» supplicò.
Kyouhei spingeva con veemenza, accelerando sempre di più per raggiungere quanto prima il picco di piacere.
Venne lui per primo, liberando un sospiro di sollievo profondo e scaricando tutta la tensione accumulatasi nei suoi muscoli.
«Ah!» esclamò Hugh, le guance rosse per l'accaloramento dovuto all'eccitazione. Anche se per carattere era più aggressivo rispetto a Kyouhei, ricopriva più che volentieri il ruolo di passivo nei rapporti. Gli dava molto più piacere rispetto alla posizione attiva.
«Ohw, Kyouhei vai più giù ti prego...!».
L'altro lo accontentò subito, affondando con ancora maggior impeto. In seguito all'ultimo gesto, Hugh raggiunse l'orgasmo e venne con un gemito roco colmo di soddisfazione.
Si macchiò del proprio sperma la mano e la biancheria, fatto che non lo toccò minimamente, troppo preso da ben altre sensazioni per dedicarsi a simili inezie.
Rimase sdraiato sul pavimento, ansimante ed esausto, per alcuni minuti con Kyouhei mezzo sdraiato sopra.
«Hugh...?» lo chiamò quest’ultimo, interdetto: che si fosse addormentato...? Non accennava a muoversi neppure un minimo, ad eccezione dei respiri che si stavano lentamente regolarizzando.
«Sì?» replicò l'interpellato, sollevando appena il capo, come a mostrare che era ancora ben cosciente.
«Vuoi che mi sposti?» domandò.
«Sì, grazie... così cerco di risistemarmi un po'...» rispose il giovane dai capelli blu.
In quel preciso momento la cabina sobbalzò e riprese lentamente a muoversi.
Kyouhei si alzò rapidamente, cercando di tirarsi su quanto più in fretta possibile i pantaloni. Hugh, preso dalla stessa fretta improvvisa, si mise in piedi cercando di ricomporsi, ignorando il bisogno di riposo che i suoi muscoli lo imploravano di concedergli.
«Cavolo, tra poco siamo di nuovo a terra!» avvisò Kyouhei allarmato, tentando di allacciarsi disperatamente la cintura.
Si raccapezzarono in modo piuttosto confusionale, però quando la porta della cabina venne aperta, entrambi erano completamente sistemati. Se i capelli fossero stati un po' meno scompigliati ed il respiro un po' più regolare sarebbero parsi ancor meno sospetti di quanto poteva parere.
Uscirono fianco a fianco tentando di apparire normali, allontanandosi rapidamente dal luogo del misfatto senza guardarsi ma tenendosi segretamente per mano.

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