Originale ripasso di biologia
Mar. 11th, 2013 10:51 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Originale ripasso di biologia
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Dantalion "Huber", William Twining
Wordcount: 718 (
fiumidiparole)
Prompt: 12 Storie - #12 Canzoni B / #01 - More Than A Feeling @
diecielode + Biologia (500-999 parole) per la Missione 3 della settima settimana del COW-T 3 @
maridichallenge
Note: P0rn, Underage, Yaoi
Dantalion aveva un modo tutto particolare di ripassare l’apparato riproduttore per il compito di Biologia che ci sarebbe stato il giorno seguente.
Dantalion aveva un modo tutto particolare di ripassare l’apparato riproduttore per il compito di Biologia che ci sarebbe stato il giorno seguente.
«Voglio un ripasso fatto per bene, chiaro?» esclamò Dantalion, spogliandosi dell’uniforme scolastica «Voglio alzare la mia media scolastica» aggiunse sorridendo mentre guardava il capoclasse William Twining sedersi sul materasso.
Il demone si era accorto presto del fatto che il sentimento di cieca fedeltà nei confronti di quel ragazzo umano che riuniva nella sua persona la figura di principe elettore e di discendente di Salomone aveva anche una componente amorosa non indifferente.
«Però che sia un ripasso rapido e non troppo rumoroso» obiettò Twining, lanciandogli un’occhiata d’ammonimento.
«Parola d’onore» promise il granduca demoniaco, posandosi una mano sul petto in atto solenne, subito prima di gettarsi addosso a Twining come un avvoltoio e cominciare a baciarlo con fervore.
L’umano mise indietro le mani per evitare di cadere sotto la pressione che il demone esercitava su di lui con il proprio corpo.
Il contatto fisico era di quanto più concreto ci fosse al mondo e, per un realista convinto come lui, non c’era niente di più vero del rapporto carnale per esprimere l’amore tra due persone - anche se una delle due era un demone, una creatura che non doveva esistere.
William venne spogliato in modo abbastanza brutale e perciò costretto ad interrompere il bacio per esclamare: «Non strapparmi i vestiti!».
Dantalion non rispose, però eseguì.
Una volta nudo anche lui, Dantalion lo stese sul copriletto e strusciò il proprio inguine contro il suo con una certa irruenza. Sembrava un drogato che dopo un lungo periodo di astinenza si riaccostava alla sua droga preferita.
Con una mano il demone andò a stuzzicargli l’apertura, provocando nel capoclasse diversi gemiti.
«Ti farò arrivare all’orgasmo presto, stasera. Promesso» sussurrò il granduca demoniaco, ansioso di toccare ogni centimetro di quel piccolo corpo umano.
William gli graffiò la schiena con le dita, stringendosi contro il suo corpo grande e forte. Non voleva perdere il contatto con lui nella maniera più assoluta.
Il bacio degenerò in un vero e proprio abuso della lingua, specialmente da parte di Dantalion.
Quando si staccarono, il demone voltò l’umano come fosse un fuscello e, senza il minimo indugio, lo penetrò. La sua erezione si fece largo nel fondoschiena del capoclasse con l’impeto della spinta del granduca, che non vedeva l’ora di arrivare a quel momento.
«Mi stai facendo male...» bofonchiò William, aggrappandosi alle lenzuola per cercare di sfogare in qualche modo il dolore dovuto alla penetrazione.
«Scusa ma volevi fare in fretta» replicò Dantalion, affondando con poderosi colpi di bacino.
«“In fretta” non vuol dire “essere rude”» gli rimproverò il Twining, avvertendo il proprio pene mentre si irrigidiva e drizzava definitivamente.
La posizione non gli consentiva molte manovre per prendere la propria erezione ed appagarsi un po’.
«Va bene...».
Così dicendo, Dantalion lo accarezzò, leccandogli la nuca ed infilandogli la mano sotto la pancia per scendere a fare quello in cui lui non riusciva.
William gemette a mezza voce nell’avvertire la mano del demone che lo masturbava con movimenti quasi sincronizzati con le sue spinte. Cercava di trattenersi per non essere udito al di là di pareti e porta: non voleva rischiare di essere sentito.
Il rapporto durò complessivamente una decina di minuti e si concluse con l’orgasmo quasi simultaneo dei due. I loro sospiri appagati riempirono la stanza e per fortuna non vennero uditi all’esterno.
Esausti e sporchi di sperma, i due si accasciarono sul materasso, William sotto il peso di Dantalion.
«Abbiamo fatto in fretta, visto?» constatò il demone ansimando, prima di posare un bacio sulla spalla del principe elettore.
«Già, per cui adesso puoi scendere» gli fece notare quest’ultimo, impossibilitato a muoversi schiacciato sotto quel corpo così grande rispetto al suo.
«Vai via di già?» chiese il demone, palesemente affranto.
«Sì, ho bisogno di dormire, altrimenti domani dormo in classe durante il compito» esclamò il capoclasse, andando a raccogliere i propri abiti sparsi sul pavimento.
Dantalion si sporse verso il suolo per afferrare le proprie mutande.
«Non hai bisogno di un altro ripassino?» domandò, speranzoso: non voleva separarsi già da lui. Voleva stargli accanto ancora un po’, coccolarlo o semplicemente prenderlo in grembo e rimanere a fissarsi. Gli andava bene qualsiasi cosa purché rimanesse.
«No, solo di dormire» asserì William, vestendosi.
Il granduca sbuffò.
«D’accordo, allora... immagino che ci vedremo domattina in classe...» disse, mentre si sedeva contro la parete, rannicchiando le gambe contro il petto.
«Esatto».
E rimase lì, a fissare il capoclasse mentre si rivestiva per poi andarsene.
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Dantalion "Huber", William Twining
Wordcount: 718 (
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-community.gif)
Prompt: 12 Storie - #12 Canzoni B / #01 - More Than A Feeling @
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-community.gif)
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-community.gif)
Note: P0rn, Underage, Yaoi
Dantalion aveva un modo tutto particolare di ripassare l’apparato riproduttore per il compito di Biologia che ci sarebbe stato il giorno seguente.
Dantalion aveva un modo tutto particolare di ripassare l’apparato riproduttore per il compito di Biologia che ci sarebbe stato il giorno seguente.
«Voglio un ripasso fatto per bene, chiaro?» esclamò Dantalion, spogliandosi dell’uniforme scolastica «Voglio alzare la mia media scolastica» aggiunse sorridendo mentre guardava il capoclasse William Twining sedersi sul materasso.
Il demone si era accorto presto del fatto che il sentimento di cieca fedeltà nei confronti di quel ragazzo umano che riuniva nella sua persona la figura di principe elettore e di discendente di Salomone aveva anche una componente amorosa non indifferente.
«Però che sia un ripasso rapido e non troppo rumoroso» obiettò Twining, lanciandogli un’occhiata d’ammonimento.
«Parola d’onore» promise il granduca demoniaco, posandosi una mano sul petto in atto solenne, subito prima di gettarsi addosso a Twining come un avvoltoio e cominciare a baciarlo con fervore.
L’umano mise indietro le mani per evitare di cadere sotto la pressione che il demone esercitava su di lui con il proprio corpo.
Il contatto fisico era di quanto più concreto ci fosse al mondo e, per un realista convinto come lui, non c’era niente di più vero del rapporto carnale per esprimere l’amore tra due persone - anche se una delle due era un demone, una creatura che non doveva esistere.
William venne spogliato in modo abbastanza brutale e perciò costretto ad interrompere il bacio per esclamare: «Non strapparmi i vestiti!».
Dantalion non rispose, però eseguì.
Una volta nudo anche lui, Dantalion lo stese sul copriletto e strusciò il proprio inguine contro il suo con una certa irruenza. Sembrava un drogato che dopo un lungo periodo di astinenza si riaccostava alla sua droga preferita.
Con una mano il demone andò a stuzzicargli l’apertura, provocando nel capoclasse diversi gemiti.
«Ti farò arrivare all’orgasmo presto, stasera. Promesso» sussurrò il granduca demoniaco, ansioso di toccare ogni centimetro di quel piccolo corpo umano.
William gli graffiò la schiena con le dita, stringendosi contro il suo corpo grande e forte. Non voleva perdere il contatto con lui nella maniera più assoluta.
Il bacio degenerò in un vero e proprio abuso della lingua, specialmente da parte di Dantalion.
Quando si staccarono, il demone voltò l’umano come fosse un fuscello e, senza il minimo indugio, lo penetrò. La sua erezione si fece largo nel fondoschiena del capoclasse con l’impeto della spinta del granduca, che non vedeva l’ora di arrivare a quel momento.
«Mi stai facendo male...» bofonchiò William, aggrappandosi alle lenzuola per cercare di sfogare in qualche modo il dolore dovuto alla penetrazione.
«Scusa ma volevi fare in fretta» replicò Dantalion, affondando con poderosi colpi di bacino.
«“In fretta” non vuol dire “essere rude”» gli rimproverò il Twining, avvertendo il proprio pene mentre si irrigidiva e drizzava definitivamente.
La posizione non gli consentiva molte manovre per prendere la propria erezione ed appagarsi un po’.
«Va bene...».
Così dicendo, Dantalion lo accarezzò, leccandogli la nuca ed infilandogli la mano sotto la pancia per scendere a fare quello in cui lui non riusciva.
William gemette a mezza voce nell’avvertire la mano del demone che lo masturbava con movimenti quasi sincronizzati con le sue spinte. Cercava di trattenersi per non essere udito al di là di pareti e porta: non voleva rischiare di essere sentito.
Il rapporto durò complessivamente una decina di minuti e si concluse con l’orgasmo quasi simultaneo dei due. I loro sospiri appagati riempirono la stanza e per fortuna non vennero uditi all’esterno.
Esausti e sporchi di sperma, i due si accasciarono sul materasso, William sotto il peso di Dantalion.
«Abbiamo fatto in fretta, visto?» constatò il demone ansimando, prima di posare un bacio sulla spalla del principe elettore.
«Già, per cui adesso puoi scendere» gli fece notare quest’ultimo, impossibilitato a muoversi schiacciato sotto quel corpo così grande rispetto al suo.
«Vai via di già?» chiese il demone, palesemente affranto.
«Sì, ho bisogno di dormire, altrimenti domani dormo in classe durante il compito» esclamò il capoclasse, andando a raccogliere i propri abiti sparsi sul pavimento.
Dantalion si sporse verso il suolo per afferrare le proprie mutande.
«Non hai bisogno di un altro ripassino?» domandò, speranzoso: non voleva separarsi già da lui. Voleva stargli accanto ancora un po’, coccolarlo o semplicemente prenderlo in grembo e rimanere a fissarsi. Gli andava bene qualsiasi cosa purché rimanesse.
«No, solo di dormire» asserì William, vestendosi.
Il granduca sbuffò.
«D’accordo, allora... immagino che ci vedremo domattina in classe...» disse, mentre si sedeva contro la parete, rannicchiando le gambe contro il petto.
«Esatto».
E rimase lì, a fissare il capoclasse mentre si rivestiva per poi andarsene.